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4. Comunicazione come m o do di sapere

4. Comunicazione come m o do di sapere. Modi vitali , di d o minio di quello che avviene Magia come azione per assicurare il futuro Mito orale come modo di trovare sicurezza nei fatti del passato. Tecnica intesa come successo nel fare

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4. Comunicazione come m o do di sapere

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Presentation Transcript


  1. 4. Comunicazione come modo di sapere • Modi vitali, di dominio di quello che avviene • Magia come azione per assicurare il futuro • Mito orale come modo di trovare sicurezza nei fatti del passato. • Tecnica intesa come successo nel fare • Etica intesa come successo nei rapporti interpersonali.
Ideologia del successo: identificare etica e tecnica. • Modi razionali teorici di essere nella verità • Esperienza (aisthesis) • Tecnica come saper-fare (poiesis) • Etica come saper agire (praxis) • Scienza come sapere apodittico (episteme) • Filosofia come intelligenza dei principi (nous) • Modi razionali pratici di «fare la verità»nella società • Le qualità umane difficilmente mutabili come argomenti centrali. • La sofisticacome manipolazione e degradazione utilitaria del sapere. • La retorica come modo di trovare ed usare argomenti razionali pratici. • La poetica come modo di rappresentare affari vitali.

  2. 4. Comunicazione come modo di sapere • I modi di sapere - intesi come saggezza • Nel senso di “sapere che cosa fare nella propria situazione” • Il mondo è transitorio: non lo vediamo come un tutto. • Il mondo non è indifferente o marginale all’agire umano libero. • La saggezza non si esaurisce nell’agire culturale e storico umano: attraversa culture e storie alla ricerca di risposta al problema del destino umano e della consistenza della realtà. • Se la saggezza è articolata con la Storia e la Libertà umana, • Abitare implica non trovare stabilità e permanenza: dintorno non dominato, insicurezza, dipendenza di cambiamenti fuori controllo. • Voglia di trovare un fondamento stabile per la nostra situazione • Voglia di controllare liberamente i cambiamenti: prevedere il divenire. • La saggezza ha a che vedere con il fondamento e destino della realtà umana, sia personale, sia sociale.

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  4. 4. Comunicazione come modo di sapere • La magia, prima della agricoltura, popoli nomadi, cacciatori (millenni IX-VIII) • Trattativa di “rubare il senso della dinamica degli eventi, per appropriarsi della sua forza latente, tramite la ripetizione simbolica dei ritmi cosmici, e così imporsi a loro e controllargli”. • Realtà presente -- Senza legge, Eventuale, Agonica • Fondamento -- Nel futuro • Linguaggio -- Non significativo, Dogmatico, Effettivo • Attitudine vitale basica -- Agonica, senza rispetto, Disprezzo • La cultura magica è da schiavi, non permette lo sviluppo autonomo e libero delle possibilità umane • …/…

  5. 4. Comunicazione come modo di sapere • Altri tratti o visioni della magia: • È un “intento di controllo del futuro al di là delle possibilità umane”: • Sottomettere il fondamento (quelle “forze impersonali cosmiche”) al controllo della volontà umana tramite attività simboliche, capaci di provocare (secondo quelle “forze”) l’evento desiderato. • La forza simbolica si trova nel linguaggio, senza necessità essere significativo neanche verificabile. • Quindi, importa possedere i simboli (quelli “forti”) • Una volta che quei “simboli efficaci” sono applicati al cosmo irrazionale, si cerca di • Applicargli agli altri essere umani: così si riesce a schiavizzare la libertà altrui tramite la volontà del “mago”.

  6. 4. Comunicazione come modo di sapere • Il mito orale (metà VII millennio, neolitico: agricoli - “villaggi”) • “Trattativa di trovare un senso per la vita partecipando --tramite rappresentazioni simboliche-- degli eventi primordiali. Ci sono eventi radicali, pieni di senso, intelligibili, ma si trovano in un passato assoluto”. • Realtà presente: Insignificante, Dominio flusso passato • Fondamento: Perso nel passato • Linguaggio: Narrativo, significativo, evocazione • Attitudine basica: Aspettare patetico, rassegnazione

  7. 4. Comunicazione come modo di sapere • La giustizia è ‘enigmatica’, no si possono domandare “ragioni”: rimane la tragedia … • Quello che accade avviene necessariamente secondo giustizia: il mondo è un insieme di “consistenze effimere” • Il destino della libertà, sottoposto alla fatalità. Gli affari umani sonno “patetici”. • Altri tratti impliciti nel mito orale: • Passato non storicamente localizzato: “C’èra una volta...” • Che cosa è quello che, consumato, lascia una traccia? Soltanto una colpa: Adamo è la condizione di possibilità del mito... • Il mito è anonimo (“noi sappiamo che”) • Potere del mito per configurare i comportamenti dei cittadini (dirà Platone) • Tipologia - racconto (“per divertimento, svago”), leggenda (“per ambita identità sociale”), mito (“per sapere” per ammirazione, su quello che è necessario)

  8. 4. Comunicazione come modo di sapere • La tecnica (III millennio: metallurgia, scrittura non ieroglífica, ruota, ecc.) • “L’uomo scopre che può dominare il cosmo tramite il suo intervento diretto”. • Lo “Spirito della metallurgia”: avere una “idea” in mente, esterna alle cose, ma “presa” da loro e che si può rovesciare su quelle cose: “produzione” vs. “nascita”. • Lo “Spirito della configurazione”: quello che si “fa”, si fa per una “finalità”, e questa viene dettata dal “autore”. • Realtà presente: Modellabile a volontà in benefizio proprio • Fondamento: Fare in presente è sicuro • Linguaggio: Ordini, Istruzioni • Attitudine basica: Attivismo

  9. 4. Comunicazione come modo di sapere • Altri tratti impliciti nella tecnica: • Prevalenza del presente insieme al “modello ideale” esterno alle cose della natura e al “sapere-fare” secondo regole. • Dualità dei principi: enti naturale ed enti artificiali. Produzione artificiale più efficiente di esseri naturali … • La tecnica moderna, purtroppo, a una tendenza a dominare e invadere tutto, senza lasciare posto alla filosofia.

  10. 4. Comunicazione come modo di sapere La filosofia: capacità umana di “capire” • “Attività che ha senso per se stessa. Non cerca di sollevare dalle tribolazioni: si muove soltanto per l’innato desidero umano di sapere”. • Si chiede per il fondamento, ma cerca di “farlo presente” nel capire. Non soltanto “farlo vigente” nel fare, come la tecnica. • Le cose hanno un’origine proprio, non uno di tipo storico, esaurito nel passato. • Talete di Mileto: genesi “attuale” (l’acqua genera sempre il mondo in sé stesso) • Fare presente il fondamento tramite l’intelligenza (il “nous”)

  11. 4. Comunicazione come modo di sapere • Realtà presente: Consistenza in proprio • Fondamento: Assistente in presente, l’uomo come portatore di coattualità e “nous” • Linguaggio: Proposizioni: articolazione nomini-verbi, da raggione delle cose, non soltanto le nomina • Attitudine basica: lo studio • “Capire”: capacità umana per avere accanto il fondamento, contribuendo così alla sua sicurezza (un “ballo” concreto e singolare nasce e si mantiene nel sapere che cosa è l’azione di “ballare”) • Con la filosofia il tempo presente si riempie di senso proprio. Non ci sono soltanto eventi ed opinioni, c’è consistenza della natura, della “physis” e c’è coerenza nel “logos” nel giudicare, nel ragionare.

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  14. 4. Comunicazione come modo di sapere • Modi “comunicativi”, “razionalmente pratici” di sapere: modi “operativi” di “fare la verità”. • Le “qualità umane difficilmente mutabili”, le virtù, oggetto proprio di questi modi di sapere. • Alle volte, si sostituisce ingiustamente il sapere filosofico (implicitamente presupposto) con ideologie. • “L’uomo ha capacità di acquisire delle capacità, non soltanto capacità di agire”(P. Geach) • Queste capacità sono “qualità umane difficilmente mutabili”, e configurano lo “spazio pubblico metaforico”(H. Arendt)

  15. 4. Comunicazione come modo di sapere • La storia: posto delle novità, delle notizie, perche è una “successione discontinua di inizi liberi” (L. Polo) • E la libertà si manifesta in regolarità (virtù e non soltanto abitudini, o “caprici”). • Di questo modo vengono stabiliti gli “orizzonti di aspettative” e i “patti di lettura” nei media. • A seconda l’immagine del mondo e del uomo, abitandolo. • (I generi comunicativi da un punto de vista “tematico”, secondo Robert Scholes)

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