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Restituzione lavori di gruppo

Corso regionale di aggiornamento formatori Idr - Sicilia. Restituzione lavori di gruppo. Prof. Andrea Porcarelli. 26 febbraio 2011. Un laboratorio “due volte riflessivo”. L’ Idr “formatore” è un idr che riflette sulla propria esperienza e “si forma” in modo costante.

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Presentation Transcript


  1. Corso regionale di aggiornamento formatori Idr - Sicilia Restituzione lavori di gruppo Prof. Andrea Porcarelli 26 febbraio 2011

  2. Un laboratorio “due volte riflessivo” L’Idr “formatore” è un idr che riflette sulla propria esperienza e “si forma” in modo costante Interrogandosi sulle modalità con cui agire come facilitatore della formazione altrui Punti di attenzione • Plausibilità / difficoltà del “compito” (esplicita o implicita) • Consapevolezze condivise dal gruppo • Interazione con i nodi concettuali e teorici proposti (eventuali “bisogni formativi” in merito) • Avvertenze per la valorizzazione del vissuto professionale dei colleghi • Suggestioni per avviare processi di trasformazione riflessiva dei comportamenti professionali … Prof. Andrea Porcarelli

  3. Laboratorio Docenti Scuola dell’Infanzia e Primaria • Ci siamo chiesti: • La Religione Cattolica elemento di impedimento o di facilitazione della comunicazione interculturale? • Che esperienza abbiamo e come ci poniamo nei confronti di questo tema? • Gli alunni cattolici sono veramente “cattolici”? • Cosa sono per noi la Convivenza Civile e Educazioneinterculturale? • Come rispettare l’identità religiosa e culturale di tutti gli altri restando attenti • a non “spersonalizzare il cristianesimo (crocifisso, feste, usanze ecc…)?

  4. BUONE PRASSI • Progetto di cucina • (ad ogni festa un dolce con coinvolgimento di genitori marocchini senegalesi e rumeni). • Musical “Sister Act” • Natalenelmondo • CalendariodelleReligioni • Tuttiuguali, tuttidiversi • Il mio Dio è come il tuo • ……..

  5. IL MIO DIO E’ COME IL TUO: TANTI NOMI UN UNICO DIO Bisogni formativi a cui si è cercato di rispondere • Cogliere che la diversità è rivelatrice della ricchezza e della universalità del fenomeno religioso; • Sensibilizzare al rispetto degli altri a prescindere dal credo religioso; • Sviluppare una cultura di condivisione e tolleranza; • Sviluppare la consapevolezza della reciprocità

  6. Breve descrizione dell’esperienza • Ricerca storico-geografica sulle culture delle diverse religioni (divinità - gastronomia – calendari - festività - luoghi di culto – simboli – testi sacri). • Realizzazione con gli alunni, in forma laboratoriale, di un plastico rappresentativo di un mondo capace di accogliere le differenze e metterle in dialogo fra di loro. • Lettura e confronto delle diverse preghiere come espressione unitaria del dialogo umano.

  7. Consapevolezze pedagogico-didattiche implicate • Approfondire le conoscenze sugli aspetti che accomunano e differenziano le principali religioni diffuse nel mondo (Ebraismo- Cristianesimo-Islamismo-Buddismo-Induismo) per cogliere nella diversità l’unità di valori universalmente condivisi. • Scoprire il valore della diversità e gli infiniti legami che uniscono gli uomini fra loro.

  8. Il ruolo specifico dell’Irc • Stesura e referenza del progetto, proposta di piste di ricerca da sottoporre agli alunni • guida e coordinamento del laboratorio e della festa finale, stimolo alla riflessione circa il valore di ciascuno e sintesi condivisa con alunni e genitori.

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  12. Contesto culturale dell’esperienza • Il Mediterraneo è stato ed è crocevia di popoli e culture, culla di antiche civiltà e luogo di nascita delle tre grandi religioni monoteiste. Per chi vive sulle sponde del Mediterraneo non può che essere impellente il bisogno di indagare il rapporto con la storia passata, espressa dalle religioni e dall’arte dei popoli che ci hanno preceduto. Tra le tante buone prassi presentate dal gruppo si è scelto di riportare la testimonianza significativa di una integrazione di due fratelli tunisini, che, nel rispetto della loro identità, si sono naturalizzati nel contesto mazarese. Mazara è una città di mare. Da anni è territorio ospitale ed ambìto dagli extracomunitari. Tra i due popoli, quello cristiano e quello musulmano, ci sono scambi di usi, costumi e tradizioni. L’esperienza presenta un caso di integrazione del quale la collega (Roberta Giacalone) ha fatto diretta conoscenza, con lo scopo di capire da vicino l’esperienza di vita e familiare dei due fratelli (immigrati di seconda generazione). Prof. Andrea Porcarelli

  13. Breve descrizione dell’esperienza • I due ragazzi sono stati intervistati assieme, con una griglia strutturata, in un clima di dialogo molto disteso e sereno, da parte di un’intervistatrice “terza” (non insegnante di ragazzi). La prima parte dell’intervista ha avuto come obiettivo quello di conoscere i ragazzi. La seconda parte l’inserimento all’interno della classe. La terza parte ha cercato di far conoscere la loro vita extrascolastica. Alcuni elementi emersi: • i ragazzi si sentono “integrati”, vivono il loro credo e le loro usanze in modo sereno, resta la difficoltà nella comprensione della lingua (a casa parlano rigorosamente in tunisino) • alla domanda specifica hanno risposto che si sentono ad un tempo “tunisini e mazaresi”, pensano con nostalgia alla terra (la Tunisia) che continuano a sentire “loro” • ammettono di conoscere molto poco la nostra cultura e la nostra religione, puntano ad una “pacifica coesistenza”, quali “ospiti” che conservano la propria cultura. Prof. Andrea Porcarelli

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  15. Gruppo Secondaria di II grado: chi siamo Bice Calamusa Sorbello Antonio Di Dia Rosaria Di Tora Francesco Alastra Caterina Giacalone Rosalba (Marsala) Di Ganci Maria Piera Cremone Vincenzo La Terra Don Paolo Amato Nunzia Naso Valeria Parisi Giusi Macchiarella Gioacchino Sanseverini Carmela Giacalone Rosalba (Mazara) Russo Maria Rosaria Conti Giuseppa Sidoti Letizia Scaffidi Abate Diego

  16. NOTE PROBLEMATICHE Nei docenti Mancanza di percorsi interculturali condivisi dal Team docenti Difficoltà nella comunicazione docente – discenti (in generale) • Negli studenti • Poca conoscenza dell’Altro • Mancanza del senso di appartenenza • Difficoltà nella gestione dei pregiudizi

  17. Buona prassi La donna nelle tre religioni monoteistiche Destinatari: Studenti II anno Liceo Socio Psico-pedagogico Bisogni formativi: Valorizzare la donna, a partire dalle differenze culturali e religiose, nel rispetto della sua dignità e libertà Descrizione dell’esperienza Suddivisione della scolaresca in tre gruppi Ricerche personali: testi sacri (Bibbia e Corano), articoli di giornali e audiovisivi Produzione a loro scelta di cartelloni, dossier e lavori multimediali Restituzione in classe da parte di ciascun gruppo dei loro prodotti finali

  18. Consapevolezze Pedagogico – didattiche implicate TRA PARI CON LE DIVERSE CULTURE Entrare in relazione

  19. Ruolo specifico dell’Irc • Il docente ha guidato i tre gruppi fornendo stimoli e supporti . • Gli alunni hanno acquisito la consapevolezza • del ruolo della donna nelle tre religioni monoteistiche • della sua evoluzione storica • del percorso ancora da fare perché la donna affermi pienamente la propria dignità e realizzi la propria libertà

  20. Alcune “note a margine” in conclusione • Problema della metabolizzazione dei costrutti pedagogici e teologici da parte dei docenti (non dare troppo per scontato) • Confrontarsi sulla “prassi” vuol dire confrontarsi sulle “buone prassi”? Ci sono anche livelli intermedi di cultura professionale “agita” su cui confrontarsi (es. condivisione di materiali didattici, attivazione di indagini esplorative, ecc.) • Ruolo specifico dell’Irc, soprattutto nei Progetti interdisciplinari. Problema più “fine” sul piano teologico: il contributo della “confessionalità” Irc in un’ottica di dialogo interreligioso Prof. Andrea Porcarelli

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