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DINAMICA DELLE IMPRESE

DINAMICA DELLE IMPRESE. Persiste nel 2002 lo spirito d’impresa, malgrado crisi internazionale e clima di incertezza: tasso di sviluppo locale all’ 1,5% contro l’ 1,2% nazionale 1.517 iscrizioni a fronte di 1.224 cancellazioni di attività, per un saldo netto di imprese di + 293 unità

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DINAMICA DELLE IMPRESE

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  1. DINAMICA DELLE IMPRESE • Persiste nel 2002 lo spirito d’impresa, malgrado crisi internazionale e clima di incertezza: tasso di sviluppo locale all’1,5% contro l’1,2% nazionale • 1.517 iscrizioni a fronte di 1.224 cancellazioni di attività, per un saldo netto di imprese di + 293 unità • Si prolungano le tendenze di crescita degli ultimi 5 anni, sebbene la recente congiuntura ne abbia frenato leggermente le dinamiche

  2. Si consolida la struttura organizzativa del nostro sistema produttivo: superata la soglia delle 20.000 imprese • Sempre più società di capitali. Nell’ultimo anno le società di capitali sono aumentate del +5% contro l’1% delle ditte individuali; dal 1997 le prime incrementano del +35,4% (circa 1.000 unità), mentre le ditte individuali del +2,5% • Ditta individuale = palestra di impresa. Almeno 1 su 4 confluisce in una struttura giuridica più solida • Crescita positiva anche delle società di persone e delle cooperative, sebbene nell’ultimo anno emergano segnali di rallentamento

  3. Crescono nel territorio la nautica e le costruzioni; diminuiscono alcuni servizi • Costruzioni: +100 unità dal 2001, definiscono 1/3 delle nuove imprese. Fenomeno della “frammentazione organizzativa” • Nautica: 115 imprese, +5,5% rispetto al 2001. Assieme al settore alimentare e dei metalli spiega la gran parte dell’incremento delle imprese del manifatturiero • Lapideo in flessione (-2%): -6 unità nell’estrazione e –12 nella lavorazione. Pressoché stabile la meccanica • Si riducono i servizi alle imprese e alle persone

  4. Secondo l’Osservatorio Unioncamere sulla demografia delle Imprese, sulle 1.545 iscrizioni del 2000, 911erano “vere”nuove attività e le restanti 634 erano frutto di trasformazioni, scorpori, separazioni o filiazioni di unità già esistenti • Numero di aperture per principali comuni: 581 a Massa, 541 a Carrara, 81 ad Aulla. In Lunigiana complessivamente 363 nuove attività • I fenomeni di modificazione e di spin off aziendale sono particolarmente elevati nei servizi di mercato (soprattutto attività immobiliari) e nei servizi pubblici e sociali

  5. I nuovi imprenditori sono in maggioranza giovani e maschi • Il 55% ha meno di 35 anni. Le età più basse nel turismo, nell’intermediazione monetaria e finanziaria ed in generale nei servizi alle imprese e famiglie • Il 72% sono uomini ed il 28% donne. Delle 273 neo-imprenditrici donne rilevate nel 2000, 204 provengono dalla Costa e 69 dalla Lunigiana • Nell’agro-alimentare, nel turismo e nella ristorazione, nell’immobiliare, nei servizi pubblici e sociali, le differenze tra i due sessi tendono pressoché a scomparire

  6. SCARSA DIFFUSIONE DELLE RETI DI IMPRESE • In Provincia di Massa-Carrara il peso delle società in gruppo è scarso: 18% sul totale delle società di capitale, 31% degli addetti e 36% del fatturato. In tutti questi parametri la provincia apuana occupa l’ultimo posto tra le province della regione. • Il 95% delle imprese controllate fanno riferimento a capogruppo localizzate all’interno della provincia.

  7. Dopo l’intermediazione monetaria e finanziaria, il settore dove è più presente il controllo d’imprese è quello che comprende il lapideo con un 27% delle società in gruppo. • Nell’altro settore portante dell’economia provinciale, la metalmeccanica, invece, le imprese in gruppo sono solo il 13,5%.

  8. INVESTIMENTI ESTERI IN PROVINCIA IN CALO, IN AUMENTO QUELLI DELLA PROVINCIA ALL’ESTERO • Nel periodo 1999 - 2001 Massa-Carrara registra un tasso di sviluppo medio annuo degli investimenti provenienti dall’estero verso la provincia negativo. • Per quanto riguarda gli investimenti diretti (IDE) dalla provincia di Massa-Carrara verso l’estero, il tasso di sviluppo medio annuo è positivo e pari al 10,1%.

  9. RISORSE UMANE E COMPORTAMENTI INNOVATIVI NELLE IMPRESE • Il 13,5% dei dipendenti delle imprese di Massa-Carrara ha seguito nel 2001 un’attività formativa. • Per settore, il maggior numero di dipendenti formati appartiene ai servizi alle imprese (30%), seguono le industrie estrattive, dei metalli, chimiche e produzione energia (23%) • Per quanto riguarda la qualità delle assunzioni il passo di Massa-Carrara è decisamente inferiore alla media nazionale. • A fronte di un tasso totale di entrata del 6,1% non distante dai valori dell’Italia (6,7%), le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione si attestano al 3,5%

  10. La domanda delle imprese è verso qualifiche professionali più basse. • Anche l’ideazione e lo sfruttamento di brevetti è assai più contenuto. Su 462 domande per invenzioni depositate in Toscana nel 2002, solo 6 provenivano da Massa-Carrara.

  11. ·La variazione pro – capite del reddito di Massa – Carrara, nel periodo 1995 – 2001, è risultata la più alta in Toscana, dopo Siena, con un incremento del 37,4%.  ·  Tale performance, pur consentendo di ridurre il divario con le altre province, tuttavia relega Massa – Carrara ancora in coda con un valore di 16.577 €uro.

  12. 8Il differenziale rispetto alla media Italia, pur rimanendo significativamente elevato, si è ridotto di quasi 5 punti percentuali. • Il gap rispetto alla provincia di Grosseto, l’altra area al di sotto della media nazionale, si è molto assottigliato, passando da – 1,8 a – 0,5.

  13. qIn generale l’Export, negli ultimi anni, ha segnato il passo, sia a livello nazionale che regionale. In questo contesto la nostra Provincia è riuscita a mantenere le proprie posizioni.

  14. L’import Nazionale cresce anche se in misura modesta. • In Toscana il trend risulta negativo di oltre 3 punti percentuali, mentre quasi tutte le altre province evidenziano una sostanziale stagnazione. • Nel panorama regionale vi sono due significative eccezioni costituite da Siena +35,1% e, soprattutto, Massa-Carrara +36,1%.

  15. Le Aree di riferimento, per quanto attiene le Esportazioni, sono molto differenziate tra la Toscana e la Provincia di Massa – Carrara. • Nel primo caso quasi la metà dell’Export si concentra nell’Unione Europea. A larga distanza seguono l’America Settentrionale, 16,4% e l’Asia col 14,1%. • Le restanti Zone incidono con percentuali più modeste.

  16. Per quanto concerne Massa -Carrara si evidenziano tre maxi aree di Export: UNIONE EUROPEA 29,2% ASIA 23,6% AMERICA SETTENTRIONALE 21,3% Questo andamento, ovviamente, è in larga misura determinato dagli sbocchi principali del mercato dei lapidei.

  17. Tra il 1998 ed il 2001 il rapporto tra DEPOSITI ed IMPIEGHI è significativamente diminuito in tutte le Province Toscane, a testimonianza di un’accresciuta vivacità socio – economica. · In questo contesto, peraltro, la Provincia di Massa – Carrara continua a manifestare una sorta di arretratezza, poiché il suo rapporto è tra i più alti.  ·        

  18. · Nel 1998 solo Arezzo, con 0,97, e Grosseto, 0,91, avevano un valore superiore a quello di Massa – Carrara, 0,85 in linea con quello di Siena. •   Nel 2001, nonostante il notevole miglioramento riscontrato nell’area apuana – da 0,85 a 0,67 -, solo Grosseto, con 0,73, mostra un differenziale più alto.

  19. Nella Provincia di Massa-Carrara i Depositi si sono mantenuti sempre su livelli superiori all’anno base 1998, attestandosi a +3,31% nel 2001. In Toscana, dopo un rallentamento evidenziatosi nel 1999 e 2000, nel 2001 hanno segnalato un segno positivo di circa il 2%. Per la Nazione, al contrario, si è manifestato un incremento per tutto il periodo con un balzo molto significativo, di quasi il 9%, nel 2001.

  20. Il grafico degli Impieghi mostra chiaramente che, a differenza di quanto accaduto a livello Depositi, l’incremento è generalizato. Nel 1999 la variazione più elevata, rispetto all’anno 1998, si è registrata proprio nella Provincia di Massa-Carrara mentre, nell’ultima osservazione del 2001 i valori si sono avvicinati sensibilmente tra di loro raggiungendo, mediamente, il 30%, con una punta del 33,1% a livello toscano.

  21. I SETTORI NEL 2002LAPIDEO • Il distretto lapideo apuo-versiliese in difficoltà sia nelle importazioni sia nelle esportazioni. • Import (tonn. 635.590 – euro 159.773.830) tutte le voci di materiali di importazione hanno segni negativi. Granito in blocchi e lastre (tonn. 425.179 – euro 108.167.681) ha registrato un decremento in q.tà del –10% ed in val. del –11%.

  22. Export (tonn. 2.068.006 – euro 613.851.951)- segnala in complesso un 2% in meno nelle quantità esportate ed un meno 10% nei valori. Marmo blocchi e lastre –4% in q.tà e -0,1% in val. Granito blocchi e lastre –22% in q.tà e -16% in val. Marmo lavorati –10% in q.tà e –12% in val. Granito lavorati –12% in q.tà e –13% in val. • L’unico comparto in crescita è quello dei granulati e polveri di marmo +6% in q.tà (922.385 tonn.) e +4% in val. (26.899.808) euro).

  23. MECCANICA Produzione –0,8% Grado di utilizzo degli impianti –1,2% Occupazione –3,6% Fatturato +0,5% ZONA INDUSTRIALE APUANA • Imprese registrate come attive rispetto al 2001 sono aumentate di 131 unità +22% per un totale pari a 678. • Gli addetti rispetto al 2001 sono cresciuti di 978 unità +11% per un totale pari a 9.633.

  24. ARTIGIANATO • Cresce il numero totale delle imprese +2,5% (Toscana 1,2%) per un totale pari a 5.413 unità. • Bene le aziende edili (+129 unità per un totale di 2.056) e la costruzione dei mezzi di trasporto (+14 unità per un totale di 57) – in questo comparto si inserisce in maniera determinante il nuovo polo della nautica. • Fatturato settore stabile (Toscana –3,3%). • Occupazione settore +2,3% (Toscana +0,7%).

  25. NAUTICA • Il comparto nautico è passato dalle 48 unità locali attive nel 1998 alle 115 del 2002, con tassi di crescita superiori rispetto a quelli medi della regione Toscana. • La costruzione e riparazione di imbarcazioni da diporto e sportive (52,1% del totale del settore) dal 1998 ad oggi ha incrementato la propria incidenza sull’intero comparto del 10%.

  26. COMMERCIO • Aumentano i punti vendita non alimentari +2% e si stabilizzano quelli alimentari +0,2%. • Pubblici esercizi +2,4% (Lunigiana +4,1% Area di Costa +1,7%). • Crescita complessiva del settore minore rispetto alla Toscana e all’Italia LUNIGIANA +1,8% (1.886 unità) COSTA +1,9% (5.660 unità) PROVINCIA +1,9% (7.546 unità) TOSCANA +2,0% ITALIA +2,6%

  27. NET ECONOMY • Le imprese della Net Economy attive a Massa-Carrara sono 302 . • Il tasso di crescita della Net Economy Provinciale, nel periodo 1998/2001, è stato pari a +39,8%, superiore a quello della Toscana +25,7% e dell’Italia +34,8%. • Il 25,9% delle imprese locali I.C.T. sono nate tra il 1999 ed il 2002. • La quasi totalità delle imprese I.C.T. sono presenti nell’Area di costa, il 43% a Massa e il 41% a Carrara, restando alla Lunigiana il solo 13,2% del totale.

  28. PORTO • Aumenta la movimentazione complessiva (+3,7%) per tonnellate 3.271.816 sia agli sbarchi (1.755.673 tonn.) sia agli imbarchi (1.516.143 tonn.). • In crescita il movimento dei container (+18,8%) per tonn. 195.133. • La positività dei traffici portuali è stata determinata dagli imbarchi di scaglie di marmo e di merci varie, dagli sbarchi di rinfuse solide e liquide e dalla movimentazione dei container, in particolare le scaglie di marmo sono passate agli imbarchi dalle 76.584 tonn. del 2001 alle 213.611 tonn. del 2002, mentre nelle altre importanti tipologie merceologiche si segnalano risultati negativi.

  29. TURISMO • Le presenze turistiche nella stagione estiva 2002, stimate da indagine I.S.R., sono state in ambito provinciale 7.433.605 unità (Lunigiana 2.611.477 e Costa 4.822.128). • Le presenze ufficiali provinciali 1.405.520 (non comprendono sommerso e case per vacanze), Lunigiana 100.074 e Costa 1.305.446. • Cresce il numero degli esercizi ricettivi (267 nel 1992, 327 a fine 2001). • Nel comparto extralberghiero è raddoppiato il numero delle strutture negli ultimi 10 anni (da 64 a 143).

  30. Incidenza sul PIL della Provincia 6,2%. • 6.200 unità di lavoro attivate. • In Lunigiana il turismo incide sul PIL di area per l’8,6%. • 1.800 unità di lavoro attivate in Lunigiana.

  31. AGRICOLTURA • Il numero delle aziende (pari a 9.640) in diminuzione del –15,6%, la superficie totale (pari a 54.093 ettari) -7,2%, la superficie agricola utilizzata (pari a 19.651 ettari) -16,6%. • In crescita sia la superficie utilizzata per la produzione di vini DOC, DOCG e IGT (67 ettari nel 1990 erano 28) sia il numero di aziende (64 unità nel 1990 erano 27). • Nel settore zootecnico il calo numerico dei capi è compensato dal processo di miglioramento qualitativo del prodotto (bovini da carne e agnello di Zeri).

  32. MERCATO DEL LAVORO • Tasso di disoccupazione si assesta al 7,1%, al di sotto della media nazionale, tasso di occupazione al 54,7%. • Il 2002 si è concluso con un saldo positivo di 641 unità (+0,9%), aumenta l’occupazione nell’agricoltura e nel terziario, perde l’industria. • Gli occupati in provincia al 31.12.2002 sono 74.188: Agricoltura 1.099 Industria 19.124 Terziario e P.A. 53.965 • Fondamentale, negli ultimi anni, il contributo alla crescita occupazionale fornito dalle donne.

  33. DEMOGRAFIA • Il numero di abitanti, tra il 1991 ed il 2002, è sceso sotto la soglia delle 200.000 unità con un calo di 2.578 abitanti. • L’Area di costa è passata da 142.936 a 141.756 abitanti (-1.180). • La Lunigiana è passata da 57.177 a 55.779 abitanti ( -1.398 ). • Carrara dal 1991 ad oggi perde 2.187 abitanti.

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