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Un esempio nel settore commerciale

Un esempio nel settore commerciale. ?. Alfa. Lo scenario. Presupposti e limiti. PRESUPPOSTI. integrazione dati di bilancio con informazioni ottenute dai Soci omogeneità dimensionale con campione Angaisa. LIMITI. Significatività dei dati di bilancio Contenuto informativo dei bilanci

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Un esempio nel settore commerciale

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Presentation Transcript


  1. Un esempio nel settore commerciale

  2. ? Alfa Lo scenario

  3. Presupposti e limiti PRESUPPOSTI • integrazione dati di bilancio con informazioni ottenute dai Soci • omogeneità dimensionale con campione Angaisa LIMITI • Significatività dei dati di bilancio • Contenuto informativo dei bilanci • Differenti strutture societarie • Differenti strutture operative

  4. Metodologia • riclassificazione dati economici e patrimoniali Contenuto informativo dei bilanci integrato da dati comunicati dai soci • analisi temporale (2000-2002) • analisi spaziale (disaggregazione per aree geografiche) • analisi comparata (Alfa-Angaisa)

  5. Capitale Circolante Netto

  6. Capitale Fisso Netto

  7. Fonti di finanziamento

  8. Conto economico

  9. Il campione AREE Bilanci 2001 Bilanci 2002 Nord Ovest 10 9 Lombardia/Emilia Romagna 3 3 Nord Est 6 6 Centro Ovest 7 7 Centro Est 1 2 Sud 9 7 TOTALE 36 34

  10. Analisi economica Alfa Sostanzialmente confermata la variabilità fra le aree e all’interno delle aree. I fatturati medi per area vanno da un minimo di 4,7 mEuro ad un massimo di 9 mEuro, con crescite nel 2002 lievemente più contenute e comprese tra il 2% ed l’8%. Il centro ovest evidenzia il rapporto più alto tra fatturato medio e crescita %, mentre il nord-ovest quello più basso.

  11. Analisi economica Il campione Alfa evidenzia una sostanziale mancanza di correlazione tra crescita e dimensione in termini di fatturato. Tale caratteristica sembra tuttavia in controtendenza rispetto al mercato della distribuzione ITS, caratterizzato da fenomeni aggregativi quale leva di sviluppo dimensionale (crescita per linee esterne) Nel periodo 1997/2001 il mercato è cresciuto complessivamente del 31%, con un tasso medio annuo del 7%

  12. Analisi economica La conferma della non significativa correlazione tra volumi di vendita e margini di intermediazione evidenzia come la media dei soci Alfa non abbia raggiunto una massa critica tale da migliorare in maniera rilevante l’efficienza sugli acquisti. Tale elemento può costituire un critico punto di debolezza in un mercato in cui il “peso” sui fornitori rappresenta un elemento differenziante.

  13. Analisi economica Le aree con la maggiore crescita del MdI% sono il Centro Ovest e la Lombardia/E.R. , quest’ultima con le maggiori percentuali di incidenza (oltre il Centro est). Tendenziale aumento, comunque contenuto, del Nord est e Nord ovest. In calo il Sud.

  14. Analisi economica Il MdI (+ 8,3% medio) ha risentito in maniera più che proporzionale della crescita del fatturato (+ 5,9% medio). La diretta correlazione tra crescita di fatturato e crescita dei margini può in realtà costituire un rischio se la crescita dimensionale dei soci Alfa sarà più lenta dei competitors.

  15. Analisi economica L’incidenza del MOL sul fatturato evidenzia una tendenza stabile (Sud e Centro est) o in calo (Nord ovest, Lombardia E.R., Nord est), ad eccezione del Centro Ovest, in crescita di un punto percentuale. Tale indicatore evidenzia un livello di redditività che risente della struttura “umana” delle imprese.

  16. Analisi economica L’incidenza del RO diminuisce in tutte le aree ad eccezione del Centro Ovest, grazie ad un più efficiente utilizzo della struttura “umana” e dei servizi esterni (come evidenziato dall’andamento dell’incidenza del MOL) e di quella tecnica (minore incidenza degli ammortamenti). Infatti tale indicatore evidenzia un livello di redditività che risente anche della struttura “tecnica” (ammortamenti) delle imprese.

  17. Analisi economica Il fatturato medio, pur rimanendo più contenuto rispetto al campione complessivo, evidenzia una crescita inferiore a quella dell’anno precedente, ma sensibilmente più alta rispetto alla media “Angaisa”. Rispetto al campione “Angaisa” omogeneo per classe di fatturato, il socio medio Alfa evidenzia migliori dinamiche di crescita + 4,4% + 7,3% + 6,2% + 5,9% Alfa + 5,9% + 6,2% + 3% - 1,9% Alfa

  18. Analisi economica Il socio medio Alfa è caratterizzato da un incidenza del MdI più bassa rispetto al campione Angaisa, pur evidenziando un tendenziale recupero di redditività già riscontrato nel 2001. Tale minore redditività si riscontra in particolare nel Nord est , Nord ovest e Centro Ovest. Alfa Alfa

  19. Analisi economica (Campione dimensionale omogeneo) Alfa Alfa La minore redditività a livello di MdI viene recuperata sul MOL (efficienza sui costi esterni/personale), in particolare nel 2002, anno in cui alla stabilità dell’indicatore per il socio medio Alfa è corrisposto un calo dell’impresa media “Angaisa”. Tale recupero è più evidente nel Nord est e Centro Ovest, dove risulta invertita la tendenza evidenziata a livello di MdI. Di andamento opposto è l’area Lombardia/E.R. che sembra avere strutture operative più rilevanti (in particolare maggiori costi commerciali e servizi esterni e costi del personale). Anche rispetto al campione “Angaisa” omogeneo, il socio medio Alfa mantiene una maggiore redditività Alfa

  20. Analisi economica (Campione dimensionale omogeneo) Alfa Alfa L’incidenza del Risultato Operativo evidenzia un ridimensionamento del gap positivo rispetto al campione “Angaisa”, quest’ultimo sostanzialmente stabile. Il recupero di redditività è più rilevante nel Nord est e Centro Ovest, mentre il Nord ovest e Lombardia/E.R. amplificano il differenziale negativo rispetto al campione “Angaisa”. Alfa

  21. Analisi patrimoniale e finanziaria Alfa Alfa Le maggiori rotazioni del capitale investito si riscontrano nel Centro est, Nord ovest e Nord est. Il livello più basso è riscontrato in Lombardia/E.R.. Rispetto al campione Angaisa, il rapporto tra volume d’affari e capitale investito evidenzia un allineamento dei valori nel 2002. La redditività del capitale investito, seppur in calo, mantiene sostanzialmente il differenziale rispetto al campione Angaisa, indice di uno sfruttamento più efficiente del capitale complessivamente investito (ROIC). Alfa

  22. Analisi patrimoniale e finanziaria Alfa Alfa In quasi tutte le aree, il socio medio Alfa evidenzia un peggioramento nella gestione delle scorte rappresentato da una tendenziale diminuzione dei tassi di rotazione. Rispetto al campione “Angaisa”, il socio Alfa mantiene nel triennio considerato tassi di rotazione minori.

  23. Conclusioni • il socio Alfa limita il ridimensionamento tendenziale dei tassi di crescita. Rischio Quale sarà l’ “arena competitiva” in futuro? • disomogeneità territoriali dimensionali e di crescita. Rischio Dinamiche competitive differenti? • Mancanza di massa critica sugli acquisti per efficienza sui costi da parte del socio medio Alfa (scarsa correlazione fatturato/margini) • Il positivo effetto sui margini della crescita di fatturato (correlazione tra var. Fatturato/var. Margni) potrebbe essere marginale per effetto di un aumento dei volumi di vendita più lento rispetto ai competitors

  24. Conclusioni • L’efficienza della struttura (sia “umana” che “tecnica”) che costituisce un punto di forza del socio medio Alfa, evidenzia nel 2002 un ridimensionamento. La condivisione di alcune funzioni/costi tra i consorziati potrebbe consentire il mantenimento di questa leva competitiva. • La gestione del magazzino evidenzia una tendenziale diminuzione della rotazione delle scorte, che mantiene livelli inferiori alla media di mercato. Tale fenomeno potrebbe essere ridimensionato con politiche comuni (operazioni di sell-out, magazzino virtuale, strutture logistiche condivise, …)

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