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AUTOCONTROLLO ED EDUCAZIONE DEL PAZIENTE DIABETICO Prof. Mirella Cilli

AUTOCONTROLLO ED EDUCAZIONE DEL PAZIENTE DIABETICO Prof. Mirella Cilli. AUTOCONTROLLO ED EDUCAZIONE DEL PAZIENTE DIABETICO.

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AUTOCONTROLLO ED EDUCAZIONE DEL PAZIENTE DIABETICO Prof. Mirella Cilli

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Presentation Transcript


  1. AUTOCONTROLLO ED EDUCAZIONE DEL PAZIENTE DIABETICOProf. Mirella Cilli

  2. AUTOCONTROLLO ED EDUCAZIONE DEL PAZIENTE DIABETICO OBIETTIVI DELL'AUTOCONTROLLO DELLA GLICEMIAEducare il paziente, e la sua famiglia, alla pratica dell'autocontrollo significa consegnargli gli strumenti adatti al fine di: -conseguire un adeguato compenso metabolico - prevenire o posticipare l'insorgenza delle complicanze acute (chetoacidosi e ipoglicemia)- prevenire o posticipare l'insorgenza delle complicanze croniche (retinopatia, nefropatia, micro e macro-angiopatia) Tutto ciò si traduce in pratica in una miglior conoscenza della propria malattia allo scopo di mantenere un elevato livello della qualità della vita, riducendo al contempo i costi di gestione della stessa.

  3. A CHI È CONSIGLIATO L'AUTOCONTROLLO DELLA GLICEMIA L'autocontrollo glicemico è di fondamentale importanza per: - i diabetici insulino-dipendenti - le donne diabetiche in stato di gravidanza o che prevedono di diventarlo - le persone con problemi renali - coloro che assumono farmaci potenzialmente iperglicemizzanti o che soffrono di malattie che comportano un rialzo della glicemia oltre i valori di normalità- i soggetti che facilmente vanno incontro ad ipoglicemia

  4. COME SI ESEGUE L’AUTOCONTROLLO DELLA GLICEMIA La glicemia si può misurare mediante l'ausilio di sistemi che operano con modalità differenti: - visivamente, confrontando il colore che viene a svilupparsi sull'area reattiva di un'apposita striscia, con la scala colorometrica riportata sulla confezione contenente detta striscia, oppure - elettronicamente grazie all'ausilio di uno strumento elettronico

  5. COME UTILIZZARE I RISULTATI L'annotazione dei risultati e di altre informazioni inerenti la gestione della patologia ha importanza fondamentale sia per il paziente che per il medico. Solamente dall'attenta analisi e conseguente discussione dei dati registrati ha infatti origine il "progetto terapeutico" più adatto. Usare un diario giornaliero significa quindi annotare: i valori della glicemia, i valori della glicosuria e chetonuria, le dosi di insulina ( o di altri farmaci ipoglicemizzanti orali ) assunte, l'attività fisica svolta, e tutti gli altri eventi importanti relativi al diabete occorsi durante la giornata.

  6. AUTOCONTROLLO:QUANDO E QUANTE VOLTE • Di solito il suggerimento è di eseguire l'autocontrollo glicemico prima e dopo ogni pasto e prima di coricarsi la sera. • In totale si tratta di sette controlli quotidiani, tre prima e tre dopo i pasti principali ed uno la sera prima di coricarsi; è importante rispettare sempre gli stessi intervalli di tempo. • Non sempre è necessario controllare l'intero profilo glicemico; lo si può fare con uno schema a "scacchiera". • Influenza, raffreddore o altre indisposizioni, in aggiunta a stati di tensione emotiva possono alterare profondamente il livello glicemico. • Quando si è malati è bene determinare anche l'eventuale presenza di corpi chetonici nelle urine, onde evitare i possibili gravi rischi originati dalla presenza di tali sostanze circolanti nel nostro organismo (chetosi o cheto-acidosi diabetica).

  7. Data di pubblicazione: 28/06/2010

  8. Per effettuarlo è necessario cercare un percorso in pianura di 2 Km (bastano anche 400 metri come una pista di atletica da percorrere 5 volte) e camminarvi con il passo più svelto possibile senza mai assumere l’atteggiamento della corsa; controllare all’arrivo il tempo impiegato e la frequenza cardiaca (per esempio al polso). Il calcolo da effettuare è: TEMPO IMPIEGATO minuti…..x 11,6 =…..+ secondi….x 0,2 =…..+ frequenza cardiaca…..x 0,56 =…… + • indice di massa corporea……..x 2,6 =…….(valore A) • ATTENZIONE l’indice di massa corporea si calcola così : PESO kg/Altezza m al quadrato Esempio: 70km/(1,60x1,60)= 70/2,56=27 VALORE A……- età (anni x 0,2) = valore B 420 – valore B = indice di forma • TEST2 KM WALKING

  9. TA Considerazioni per le limitazioni dell' attività fisica nella Retinopatia  Diabetica

  10. ALIMENTAZIONE (secondo la American DiabetesAssociation) PROTEINE: 0.8 g/pro kg al massimo CARBOIDRATI: 55-60% al massimo e al più 30 g/die di zuccheri semplici assunti non isolatamente FIBRE: in aumento LIPIDI: 30% al massimo GRASSI SATURI: non oltre il 7-10% della quota lipidica giornaliera SODIO: 1 g per 1000 kcal, comunque mai superare i 3 g POTASSIO: 90 MMolo 3.5 g/die

  11. ALIMENTAZIONE (secondo le linne guida europee) PROTEINE: 12-20% CARBOIDRATI: 50-60% LIPIDI: < 30% GRASSI SATURI: < 10% GRASSI MONOINSATURI: 10% GRASSI POLINSATURI: 10% COLESTEROLO: < 300mg/dl SACCAROSIO: < 30 g/die FIBRE: 20 g/1000kcal alcol: < 15 g/die

  12. SUPPORTO ALIMENTARE PER SFORZI BREVI

  13. SUPPORTO ALIMENTARE PER SFORZI PROTRATTI E DI INTENSITA’ MODERATA

  14. SUPPORTO ALIMENTARE PER SFORZI PROTRATTI E DI INTENSITA’ ELEVATA

  15. EQUIVALENTI DI 100 GR DI PASTA 100 g di riso crudo 110 g di grissini 100 g di fette biscottate 140 g di pane tipo rosetta 150 g fagioli secchi 440 g patate 790 g di frutta 2° gruppo 530 g di frutta 3° gruppo

  16. Frutta del 1° gruppo: pompelmo, fragole, mirtilli, lamponi, albicocche, cocomeri, noci, pesche, nespole, limoni 100 grammi di frutta del 1° gruppo contenenti circa 5 grammi di zucchero corrispondono a: 50 g di frutta del 2° gruppo 35 g di frutta del 3° gruppo

  17. Frutta del 2° gruppo: pere, ciliegie, arance, mele, more, prugne, fichi d’india, kiwi 100 g di frutta del 2° gruppo contenenti circa 10 grammi di zucchero corrispondono a: 200 g di frutta del 1° gruppo 75 g di frutta del 3° gruppo

  18. Frutta del 3° gruppo: uva, cachi, melograni, fichi, banane, mandarini 100 g di frutta del 3° gruppo contenenti circa 15 grammi di zucchero corrispondono a: 300 g di frutta del 1° gruppo 150 g di frutta del 2° gruppo

  19. OBIETTIVI • Mantenere la glicemia a livelli quasi normali • Normalizzare l'assetto lipidico • Stabilizzare il proprio peso corporeo entro certi canoni d'accettabilità

  20. PROTEINE 10-20% delle calorie giornaliere Non oltre l'RDA per l'adulto (0.8 gr/Kg di peso corporeo) con segni di nefropatia GRASSIGrassi saturi <10% delle calorie giornaliere, <7% con colesterolemia LDL elevata Grassi polinsaturi fino la 10% delle calorie totali I grassi rimanenti variano in funzione degli obiettivi del trattamento Circa il 30%, soggetti con peso ed assetto lipidico normale <30%, soggetti obesi e colesterolemia elevata < o = 40%, soggetti con trigliceridemia elevata non responsiva alla riduzione dei grassi ed al calo ponderale In prevalenza grassi monoinsaturi COLESTEROLO<300 mg/die

  21. ESEMPIO DI DIETA TIPO Colazione: Latte scremato e caffèSpuntino metà mattina:Un frutto non zuccherino o un pacchetto di crackers Pranzo:Pasta o risoCarne o pesce alla brace condito con limoneLegumi condite con limone o acetoPane integraleUn frutto non zuccherino Cena:Pane integraleBresaola o mozzarella o formaggio magroVerdura cotta o cruda, condita con limone o acetoUn frutto non zuccherino

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