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“DYSLEXIA: WHAT IS IT?”

“DYSLEXIA: WHAT IS IT?”. Insegnanti ed alunni tra DSA e Lingue Straniere di R ossana G abrieli. ASPETTI TEORICI, NORMATIVI E DIDATTICI. … percorriamoli…. LA REALTA’ E’ CHE:. Rapporto insegnamento/apprendimento della lingua straniera ancora poco esplorato

julio
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“DYSLEXIA: WHAT IS IT?”

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Presentation Transcript


  1. “DYSLEXIA: WHAT IS IT?” Insegnanti ed alunni tra DSA e Lingue Straniere di Rossana Gabrieli

  2. ASPETTI TEORICI, NORMATIVI E DIDATTICI …percorriamoli…

  3. LA REALTA’ E’ CHE: • Rapporto insegnamento/apprendimento della lingua straniera ancora poco esplorato • Idea diffusa: a confrontarsi col problema devono essere solo alcuni gradi dell’istruzione ed i docenti di alcune discipline

  4. Docenti di lingua straniera “in secondo piano” …….. FRUSTRAZIONE

  5. E’ NECESSARIO TROVARE SOLUZIONI PRATICABILI, A FRONTE DELL’IMPORTANZA DELPLURILINGUISMO

  6. INFATTI… I convegni di primavera, da Lisbona 2000 in poi, hanno sottolineato la necessità del plurilinguismo perché strettamente legato ai principi della lifelong learning e della formazione della persona

  7. Il plurilinguismo • facilita la plasticità cerebrale • favorisce la maturazione neuronale e dunque il processo d’apprendimento (significativo)

  8. Ma i ragazzi con disturbo specifico d’apprendimentoFATICANOad imparare l’inglese

  9. INGLESE Sì, INGLESE NO? • LEGGE 53/2003: • INTRODUCE L’INSEGNAMENTO DELLA LINGUA STRANIERA A PARTIRE DALLA PRIMA CLASSE DELLA SCUOLA PRIMARIA • E LA SECONDA LINGUA COMUNITARIA NELLA SECONDARIA DI 1° GRADO

  10. DECRETO LEGISLATIVO 226/2005 ART. 25 COMMA 2: DA 3 A 5 ORE SETTIMANALI, A PARTIRE DALL’ANNO SCOLASTICO 2007/2008, nella secondaria di primo grado

  11. INGLESE SI’, ANCHE SE… IL REGNO UNITO E’ IL PAESE CHE CONTA, IN EUROPA, LA PIU’ ALTA PERCENTUALE DI DISLESSICI

  12. L’INGLESE E’ UNA LINGUA OPACA (IL RAPPORTO GRAFEMA/FONEMA E’ MULTIPLO ED INSTABILE); • L’ITALIANO E’ UNA LINGUA TRASPARENTE (IL RAPPORTO GRAFEMA/FONEMA E’ UNITARIO E STABILE)

  13. UN DOCENTE DI LINGUA STRANIERA DOVREBBE TENER PRESENTE CHE: • COMPETENZA LINGUISTICA E COMPETENZA CONOSCITIVA SONO IN STRETTA RELAZIONE • DECONTESTUALIZZARE LA COMPETENZA LINGUISTICA DALLA REALTA’ E’ UN INSUCCESSO IN PARTENZA

  14. GLI OBIETTIVI BASILARI DEL PROCESSO DI INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO DELLA LINGUA STRANIERA NON POSSONO CAMBIARE • I PROBLEMI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO NON RICHIEDONO UNA DIFFERENZIAZIONE DEGLI OBIETTIVI, MA DELLA METODOLOGIA

  15. IL PRIMO PASSO È QUELLO DELLA CONOSCENZA DEL PROBLEMA • NON ESISTONO PANACEE • BISOGNA RICERCARE BUONE PRATICHE

  16. LE METODOLOGIE HANNO L’OBBLIGO DI ADEGUARSI A VARI CONTESTI, A VARI STUDENTI, DISLESSICI E NON

  17. LA PAROLA D’ORDINE E’: FLESSIBILITA’

  18. LA NORMATIVA VIENE INCONTRO AL PROBLEMA CON…

  19. LEGGE 170/2010e successivi decreti attuativi • Uso degli strumenti informatici • Possibilita’ di dispensa o esonero dallo studio della forma scritta

  20. REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE13.03.2009 • Articolo 10Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento (DSA) 1. Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell'attività didattica e delle prove di esame, sono adottati gli strumenti compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.2. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimentoe della differenziazione delle prove.

  21. LE NOTE DEL 5/10/2004 E 5/1/2005 della Direzione Generale per lo Studente (STRUMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI)

  22. COMPENSARE: COMPUTER CON PROGRAMMI DI VIDEOSCRITTURA REGISTRATORE CD INTERATTIVI SINTETIZZATORI VOCALI DISPENSARE: LETTURA AD ALTA VOCE STUDIO MNEMONICO VOCABOLARIO FORMA SCRITTA “COMPENSARE” COSA?“DISPENSARE” DA CHE?

  23. AL DI LA’ DELLE NORME… …QUALE DIDATTICA?

  24. Metodologie ed approcci per l’insegnamento della lingua inglese UN QUADRO TEORICO: GLOTTODIDATTICA E PSICOLINGUISTICA

  25. CHE COS’E’ LA GLOTTODIDATTICA? E’ LA SCIENZA CHE SI OCCUPA DELLA DIDATTICA DELLE LINGUE

  26. COS’E’ LA PSICOLINGUISTICA? E’ LA SCIENZA CHE SI OCCUPA DI STUDIARE E DESCRIVERE LA LINGUA ANALIZZANDOLA NEL SOGGETTO CHE LA APPRENDE

  27. SKINNER TEORIA COMPORTAMENTISTA (HABIT-FORMATION THEORY) CHOMSKY TEORIA MENTALISTA (COGNITIVE CODE THEORY) NEGLI ANNI ’50 DUE ERANO GLI PSICOLINGUISTI PIU’ ACCREDITATI

  28. CHE DIFFERENZA C’E’ TRA METODO ED APPROCCIO?L’approccio è la “filosofia” da cui deriva il metodo

  29. QUALI APPROCCI NELLA SCUOLA ITALIANA? • APPROCCIO FORMALISTICO O GRAMMATICALE-TRADUTTIVO (lezione centrale, studente tabula rasa, acquisizione di regole grammaticali) • APPROCCIO STRUTTURALISTICO O AUDIO-ORALE (lezione breve, studente tabula rasa, esercizi strutturali – pattern drills)

  30. APPROCCIO COMUNICATIVO SITUAZIONALE O NOZIONALE-FUNZIONALE (grammatica strumento di comunicazione, ancora pattern drills, ma focus sulle abilità orali) • APPROCCIO COMUNICATIVO UMANISTICO-AFFETTIVO (attenzione sia agli aspetti cognitivi che affettivi, come il metodo naturale di Krashen, la suggestopedia di Lozanov, il TPR di Asher)

  31. MA QUALE METODOLOGIA DI FRONTE AL DSA? TPR, FORMAT, STORYTELLING

  32. TOTAL PHISICAL RESPONSE CREATO DA JAMES ASHER NEGLI U.S.A., FA APPELLO A TUTTE LE PERCEZIONI SENSORIALI

  33. PERCHE’ IL TPR FUNZIONA? PERCHE’ IL TPR COINVOLGE LA PERSONA NELLA SUA COMPLETEZZA

  34. FORMAT E STORYTELLING • LA PAROLA “FORMAT” INDICA ESPERIENZE RIPETITIVE. • NE DERIVA L’IMPORTANZA DELLO STORYTELLING, BASATO SU RACCONTI BREVI E SEMPLICI LEGATI AGLI INTERESSI DEI RAGAZZI

  35. PERCHE’ IL FORMAT FUNZIONA? PERCHE’ APPLICA ALLA LINGUA STRANIERA LE STESSE FASI CHE IL BAMBINO SEGUE NELL’APPRENDERE LA LINGUA MATERNA

  36. STORYTELLING UN FORMAT È TANTO PIÙ INTERESSANTE QUANTO PIU’ ESSO È INSERITO NELLA NARRAZIONE, OVVERO LO STORYTELLING

  37. PERCHE’ LO STORYTELLING FUNZIONA? PERCHE’ SI RICOLLEGA AGLI INTERESSI DEL RAGAZZO

  38. …E SE I NOSTRI RAGAZZI SONO GIA’ “GRANDI”? • …NELLA SECONDARIA HANNO GIA’ “COMPENSATO” • I PROGRAMMI ED I LIBRI DI TESTO SONO PIUTTOSTO RIGIDI • I DOCENTI MENO A CONOSCENZA DELLE PROBLEMATICHE CONNESSE AL DSA

  39. ALLORA… • BRAINSTORMING • MAPPE CONCETTUALI e/o SCHEMI • COOPERATIVE LEARNING

  40. Brainstorming • INPUT (MEGLIO VISIVO) • RACCOLTA DI IDEE • SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO • AD OGNUNO IL SUO RUOLO

  41. Mappe concettuali e schemi AIUTANO A FARE ORDINE NEL CAOS DELLE TROPPE IDEE

  42. MAPPA CONCETTUALE: Mette in evidenza i concetti chiave Serve per la comprensione e lo studio E’ utile per il ripasso SCHEMA: Rappresentazione semplificata di un fenomeno, di un oggetto, ecc.

  43. COOPERATIVE LEARNING • LAVORO IN COPPIA • IN GRUPPO • TUTORAGGIO

  44. PER ESEMPIO… …STUDIANDO LETTERATURA INGLESE…

  45. Insegnante “facilitatore” (adatta il testo) • Lettura (da parte dell’insegnante/ silenziosa) • Suddivisione in sequenze • Parole chiave • Mappa concettuale (utilizzata in sede di verifica)

  46. “EVELINE” Adattamento da J. Joyce

  47. Evening. Eveline, a young, pretty, Irish girl, is sitting by the window, watching out in the street. She is thinking. She remembers her sad life: her mother died when she was a child and she promised to look after her little brothers and her father. He is a rude and a very poor man. They often quarrell. She has not any friends. She spends her time working in a store and cleaning her house.

  48. But lately she has known Frank, a young sailor. She falls in love with him and they want to get married. They want to leave Dublin and to go to Buenos Ayres, where Frank has got his house. But Eveline’s dad doesn’t like Frank and tells Eveline to leave him.

  49. So, Eveline and Frank decide to escape. Eveline has written a letter for her dad and her brothers, just to say goodbye. She is still watching out of the window, trying to remember all that she sees for the last time. Then, she leaves her house.

  50. Now, she and Frank are among the crowd, ready to get the big ship for Buenos Ayres. The shipis like an enormous black shadow in the night. Eveline looks pale. It’s cold. Frank is already on the ship, but Eveline stops. She prays and asks God to help her. Frank calls and calls her name. It’s useless. She doesn’t answer. She doesn’tmove. She doesn’t look at him anymore.

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