1 / 22

Azione Cattolica dei Ragazzi Diocesi di San Benedetto del Tr . Ripatransone e Montalto Marche

Azione Cattolica dei Ragazzi Diocesi di San Benedetto del Tr . Ripatransone e Montalto Marche. A cura dell’Equipe ACR. Seconda fase Bene, giochiamo!. «Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?» (Mt 22,11). Seconda fase Bene, giochiamo!.

lori
Download Presentation

Azione Cattolica dei Ragazzi Diocesi di San Benedetto del Tr . Ripatransone e Montalto Marche

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Azione Cattolica dei Ragazzi Diocesi di San Benedetto del Tr. Ripatransone e Montalto Marche A cura dell’Equipe ACR

  2. Seconda fase Bene, giochiamo! «Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?» (Mt 22,11)

  3. Seconda fase Bene, giochiamo! Accolto l’invito a partecipare al gioco, nella seconda fase i ragazzi si impegnano a farne proprio “lo stile” nel rispetto di tutti. La gioia cristiana infatti non è un bene personale ma collettivo: se ci si impegna solo per la propria felicità, nessuno ne giova.

  4. Seconda fase Bene, giochiamo! Nel Mese della pace i ragazzi si accorgono che, perché il gioco funzioni, è necessario l’impegno di tutti nel rispettare le regole, le persone e l’ambiente. Quando ciò non accade, il gioco non è più divertente per nessuno, nemmeno per chi ha “trasgredito”. Guardando i luoghi ricreativi presenti nel loro territorio, si accorgono delle situazioni di abbandono e di incuria che precludono ad altri la possibilità di godere di quegli ambienti. I ragazzi si impegnano perché tutti comprendano l’importanza del rispetto delle regole per il bene comune.

  5. Seconda fase Bene, giochiamo! Nel Secondo Tempo di Catechesiscoprono che il ruolo a cui sono chiamati, l’abito nuziale che indossano tutti fin dal giorno del loro Battesimo, è l’abito stesso di Cristo, quello della carità verso i fratelli. Celebrano e riscoprono i sacramenti come momento di grazia che non riguarda i singoli ma tutta la Chiesa. Nutrendo e, nel contempo, esprimendo la fede essi generano infatti frutti personali ed ecclesiali: segni della presenza vera di Dio al fianco degli uomini e dell’impegno di quest’ultimi a vivere da figli dello stesso Padre.

  6. Atteggiamento prevalente: CONDIVISIONE Condividere è sentirsi responsabili del Bene comune e costruttori di una comunità, la Chiesa, che ciascuno contribuisce a rendere bella accogliendo la grazia dei Sacramenti e testimoniandone i frutti.

  7. L’iniziativa di Solidarietà MESE DELLA PACE 2014

  8. L’iniziativa di Solidarieta’ 2014 • La Pace ha le caratteristiche del vento, invisibile, in costante movimento, impetuosa o silenziosa, capace di arrivare dovunque e di stravolgere le carte in tavola. • L’obiettivo dei bambini, dei ragazzi, dei giovani e degli adulti di AC è di credere fino in fondo che il soffio di Pace, che viene da Dio, sia capace di raggiungere ogni angolo della terra, di far sentire la sua dolce potenza alle menti e ai cuori degli uomini, diventando così noi stessi, per primi, sentinelle e ambasciatori di questo vento di pace

  9. L’iniziativa di Solidarieta’ 2014 • La scelta del gadget per il Mese della Pace, deriva direttamente dall’immagine del vento. Con il vento si può giocare, si può utilizzare il suo soffio per far volare in alto un aquilone. L’aquilone diventa così il simbolo di questo soffio di Pace che vogliamo far arrivare al mondo. • Gli aquiloni diventano così un segno visibile dell’impegno dei bambini e dei ragazzi per i loro coetanei di Haiti.

  10. L’iniziativa di Solidarieta’ 2014 • E’ importante in questa fase dedicare una specifica attenzione ai luoghi del gioco, quegli spazi (pubblici e non, curati e meno curati) che potrebbero diventare luoghi di gioco, luoghi di incontro e di relazione. Un modo per far sentire i bambini e i ragazzi protagonisti del territorio che vivono e che spesso rischia di dimenticarsi di loro e delle loro esigenze. La riflessione sui luoghi è accompagnata anche dal concetto di “regola”

  11. L’iniziativa di Solidarieta’ 2014 • In una comunità, se i luoghi vengono utilizzati solo secondo le esigenze di alcuni, tutti gli altri non potranno usufruirne. Proprio su questo potrà concentrarsi la riflessione da fare insieme ai ragazzi durante le attività previste per il Mese della Pace. I bambini e i ragazzi devono comprendere la possibilità che hanno di trasformare e abitare i luoghi della città, anche secondo le proprie esigenze e non solo secondo quelle degli adulti.

  12. AC e CSI per HAITI

  13. Haiti è una nazione dell'America situata nel Mar dei Caraibi. Un tempo colonia francese, è stata una delle prime nazioni delle Americhe a dichiarare la propria indipendenza

  14. AC e CSI per Haiti • Nel 2010 l’isola di Haiti è stata colpita da una catastrofe naturale che ha messo in ginocchio il Paese. La Croce Rossa Internazionale parla di circa 3.000.000 di persone coinvolte e danneggiate dall’uragano. La risonanza dell’evento ha mobilitato l’intero pianeta ad interessarsi di questo piccolo Stato e, con grande fatica, oggi i bambini di Haiti hanno rivisto aprire la maggior parte delle loro scuole.

  15. AC e CSI per Haiti • Durante lo scorso anno, il CSI ha concretizzato questo aiuto rendendo possibile l’attivazione di un corso per 40 allenatori/educatori con un solo, grande scopo: far tornare i bambini a fare il loro “lavoro” più importante, quello di giocare. Il corso ha permesso a molti giovani e adulti del luogo (formati dai volontari del CSI) di mettersi a servizio dei bambini e dei ragazzi per farli tornare a giocare per strada, nei campi, in quei luoghi che la catastrofe aveva distrutto e resi inutilizzabili.

  16. AC e CSI per Haiti • Il canale privilegiato è stato quello dello sport (su cui si è concentrato parte del corso), ma in genere si è considerato il “gioco insieme” come strumento per riportare i bambini alla normalità.

  17. AC e CSI per Haiti • I fondi di quest’anno serviranno a finanziare la realizzazione di un campo per lo sport e il gioco, con uno spazio attrezzato, per far sì che i bambini e i ragazzi di Haiti, accompagnati dai loro allenatori/educatori possano tornare a valorizzare la propria città e possano tornare ad occuparlo nel modo più giusto per la loro età: con il gioco. I luoghi, devastati dalla natura, grazie al progetto tornano utili per stare insieme e riempirli con l’entusiasmo dello sport e del gioco.

  18. Dove andiamo a giocare? “Gli Stati riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita ed artistica” (Art. 31 Convenzione sui diritti dell’infanzia)

  19. Dove andiamo a giocare? L’ AC affida ai più piccoli una grande indagine e ricerca sul territorio per scoprire dove giocoano i bambini d’Italia. Obiettivo: mappare gli spazi pubblici, i parchi adatti al gioco, che le amministrazioni comunali mettono a disposizione dei ragazzi. Ad aiutare l’associazione il prof. Francesco Tonucci responsabile del progetto internazionale “Città dei Bambini” del CNR. Compito di ogni gruppo ACR, sarà quindi partecipare all’indagine atraverso la compilazione di un apposito questionario disponibile sul sito: www.acr.azionecattolica.it

More Related