1 / 39

A.O. MONALDI

A.O. MONALDI. UNITÁ DI TERAPIA INTENSIVA CARDIOCHIRURGICA Coordinatore: VETTOSI R. Infermieri: BONTEMPO Salvatore & SCOGNAMIGLIO Ciro. La DISSECAZIONE AORTICA.

nasnan
Download Presentation

A.O. MONALDI

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. A.O. MONALDI UNITÁ DI TERAPIA INTENSIVA CARDIOCHIRURGICA Coordinatore: VETTOSI R. Infermieri: BONTEMPO Salvatore & SCOGNAMIGLIO Ciro

  2. La DISSECAZIONE AORTICA lacerazione intimale (detta INTIMAL TEAR) con relativa separazione della tunica media dell’aorta dall’avventizia con formazione di un secondo flusso ematico (FALSO LUME). Può essere una delle condizioni mediche più catastrofiche.

  3. Acuta: dissecazione diagnosticata entro 14gg dall’esordio dei primi sintomi ELEMENTI PREDISPONENTI: • SESSO MASCHILE • IPERTENSIONE • CONNETTIVOPATIE (Marfan) • TRAUMI • SIFILIDE • ABUSO DI SOSTANZE STUPEFACENTI • IABP

  4. CLASSIFICAZIONE L’ elemento essenziale di un sistema di classificazione della dissecazione aortica è il coinvolgimento dell’aorta ascendente, indipendentemente dalla posizione della lacerazione primaria intimale e dall’estensione distale del processo di dissecazione.

  5. CLASSIFICAZIONE Classificazione di Stanford Tipo A : con coinvolgimento dell’aorta ascendente Tipo B : senza coinvolgimento dell’aorta ascendente Classificazione di De Bakey Tipo I : estesa all’aorta discendente Tipo II: localizzata all’aorta ascendente Tipo III: origina dopo l’art. succlavia sinistra

  6. TRONCHI SOVRAORTICI

  7. Complicanze: rottura con tamponamento cardiaco insufficienza cardiaca congestizia IMA MALPERFUSION

  8. DIAGNOSI: • SEGNI E SINTOMI: • DOLORE (improvviso ed intenso, riferito come dolore mai provato) • Alterazione dei 6 polsi • STRUMENTALE: • ANGIOTAC • ECO TRANSESOFAGEA (TEE) • RM • ANGIOGRAFIA AORTICA

  9. Quindi in base al tipo di dissecazione la terapia sarà:TERAPIA • Chirurgica, nella dissecazione acuta di tipo A • Medica, nella dissecazione acuta di tipo B (controllo della P.A. con Nitroprussiato, β bloccanti, Urapidil)

  10. TERAPIA • Recenti studi hanno dimostrato una riduzione della mortalità in dissezioni di Tipo B/III trattate con endoprotesi • L’intervento chirurgico è indicato in quei casi limitati di dissezioni di tipo B complicate: es. interessamento del Tripode Celiaco

  11. MALPERFUSION • Manifestazioni neurologiche (Stroke) • Insufficienza renale • Infarto intestinale • Plegia (ischemia del midollo spinale)

  12. ARTERIE RENALI/TRIPODE CELIACO

  13. VASI MESENTERICI

  14. I NOSTRI NUMERI • Ovvero l’entità del problema assistenziale che ci troviamo ad affrontare nella nostra realtà…..

  15. “PESO” DELLA PATOLOGIA NELLA NOSTRA REALTA’: dissezioni nel 2006 • NUMERO DEI CASI TOTALI 23 • Età media pazienti 60aa • DONNE 6 UOMINI 17 • TIPO A/I-II 19 TIPO B/III 4 • DEGENZA MASSIMA:37 gg (TIPO A/I-II) • DEGENZA MINIMA 1g (TIPO B/III) • DEGENZA MEDIA: • GENERALE 8,35 gg • TIPO A 10,06 gg • TIPO B 1,5 gg • DECESSI IN S.O 3 • DECESSI IN RCCH 3

  16. INCIDENZA • STATI UNITI: 10-20 CASI PER MILIONE DI ABITANTI/ANNO 2/3 DI QUESTE STANFORD A

  17. DISTRIBUZIONE PER SESSO • RAPPORTO UOMINI/DONNE 3:1 • Nella letteratura scientifica 2:1

  18. FREQUENZA DELLA DISSEZIONE: ANNO 2006

  19. MORTALITÀ

  20. TASSO STRATIFICATO DI MORTALITà

  21. CASISTICA NON AMPIA • ENDOPROTESI SU PAZIENTE CON PREGRESSO TRAPIANTO CARDIACO E MOF IN ATTO

  22. MORTALITÀ IN LETTERATURA • 40% DEI PAZIENTI CON DISSEZIONE A/I-II MUORE PRIMA O IMMEDIATAMENTE DOPO IL RICOVERO OSPEDALIERO • + DEL 67% MUORE NELLE PRIME 24h • 75% DISSEZ. B/III VIVO a un 1 MESE DALL’ESORDIO DEI SINTOMI • NEI MIGLIORI CENTRI APPROCCIO MEDICO E CHRIRURGICO OTTIMALE MORTALITÀ 5-30%

  23. DA TUTTO CIÒ DERIVA…OVVERO NURSING PRE-OPERATORIO: • Monitoraggio di base: ECG, saturimetria • monitoraggio della funzione respiratoria con eventuale supporto • valutazione e controllo dello stato di coscienza (Glasgow Coma Score) • Rilevazione P.A. • Raccolta dei dati anagrafici e clinici

  24. NURSING PRE-OPERATORIO • Sedazione del dolore • Reperimento vene periferiche • Esecuzione esami ematochimici in regime d’emergenza • Eventuale predisposizione dei presidi atti alla somministrazione dei farmaci vasoattivi

  25. NURSINGPRE-OPERATORIO • monitoraggio emodinamico, nell’ordine: • Monitoraggio ECG da monitor ed esecuzione ECG su carta: (occlusione dell’ostio coronarico e IMA) • Valutazione dei 6 polsi periferici: (radiali, pedidei, femorali) • P.A. cruenta (bilaterale/radiale) • collaborazione al posizionamento CVC

  26. NURSINGPRE-OPERATORIO • valutazione della diuresi con cateterizzazione, esami ematochimici funzionalità renale(creatinina, azotemia etc) • ischemia splancnica con infarto intestinale: il pz riferisce dolore addominale, scomparsa peristalsi • Plegia (ischemia del midollo spinale): posizionare il paziente in posizione comoda e proteggerlo da eventuali danni dovuti ad insensibilità degli arti

  27. e… • Collaborazione all’esecuzione di esami diagnostici (TEE, TAC), controllo del dolore e dell’ansia; • Preparazione all’intervento (tricotomia con tricotomo, pulizia del cavo orale con clorexidina)

  28. E non dimentichiamo di… • Rassicurare il paziente e fornire le informazioni dovute….

  29. NURSING POST-OPERATORIO SONO PRESENTI LE TIPICHE COMPLICANZE DELLA DISSEZIONE? • NO, ASSISTENZA INTENSIVA AL PAZIENTE CARDIOCHIRURGICO STANDARD; • Sì, applicazione di speciali competenze volte alla risoluzione di particolari problematiche.

  30. NURSING POST OPERATORIO: DECORSO COMPLICATO • APPLICAZIONE DI TERAPIA SOSTITUTIVA RENALE • LUNGODEGENZA: CORRETTO UTILIZZO DI PRESIDI ANTIDECUBITO, CURA DELLA CUTE E DELLE MUCOSE; • PROGRAMMA MULTIDISCIPLINARE DI RIABILITAZIONE RESPIRATORIA E MOTORIA;

  31. NURSING POST OPERATORIO: DECORSO COMPLICATO • SUPPORTO NUTRIZIONALE • NECESSITÀ DI TRASPORTO FREQUENTE PER L’EFFETTUAZIONE DI ESAMI RADIOLOGICI • CONTROLLO DELLA GLICEMIA

  32. NURSING POST-OPERATORIO • SALVAGUARDIA DELL’EQUILIBRIO PSICHICO • UTILIZZO CATETERI PER MONITORAGGIO EMODINAMICO SPECIALE: • Controllo delle infezioni • Adeguata conoscenza dei presidi • Valutazione delle informazioni L’infermiere deve essere esperto nell’utilizzo di tutte le apparecchiature e dei presidi medico-chirurgici presenti in area critica

  33. NURSINGPOST-OPERATORIO • È nostra opinione che l’infermiere debba essere in grado di valutare le informazioni fornite da tutte le apparecchiature, anche le più complesse (PICCO, SWAN-GANZ ETC). Non è più possibile nascondersi dietro improbabili attribuzioni di competenze alla figura medica: CLINICAL GOVERNANCE, TECHNOLOGY ASSESSMENT, responsabilizzazione della figura infermieristica

  34. NURSING POST-OPERATORIO • La CLINICAL GOVERNANCE “un sistema in base al quale le organizzazioni del Servizio Sanitario Nazionale sono responsabili di migliorare continuamente la qualità dei propri servizi e garantire elevati standard di assistenza, grazie alla creazione di un ambiente nel quale l’eccellenza dell’assistenza clinica può prosperare”

  35. NURSINGPOST-OPERATORIO • uso sempre maggiore di tecnologie Oggigiorno per soddisfare i bisogni dei cittadini, oltre a prendere in considerazioni tutta una serie di fattori, bisogna considerare l'utilizzo delle tecnologie: una parte della C.G. è la technologyassessment

  36. GRAZIE PERL’ATTENZIONE…

More Related