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La Pianificazione Territoriale in Campania dal Ptr al Ptcp

La Pianificazione Territoriale in Campania dal Ptr al Ptcp. NATURA E COMPITI DEL PTR.

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Presentation Transcript


  1. La Pianificazione Territoriale in Campania dal Ptr al Ptcp

  2. NATURA E COMPITI DEL PTR Il Piano Territoriale Regionale della Campania si propone come piano d’inquadramento, d’indirizzo e di promozione di azioni integrate, al fine di determinare coerenza e sinergia tra la pianificazione territoriale e la programmazione dello sviluppo • Questo carattere “strategico” del PTR va inteso: • come ricerca di generazione di immagini del cambiamento, piuttosto che come definizioni regolative del territorio; • di campi progettuali piuttosto che come insieme di obiettivi; • - di indirizzi per l’individuazione di opportunità utili alla strutturazione di reti tra attori istituzionali e non, piuttosto che come tavoli strutturati di rappresentanza di interessi.

  3. L’IMMAGINE DELLA CAMPANIA PLURALE

  4. L’IMMAGINE DELLA CAMPANIA PLURALE TIPI FISIOGRAFICI DI PAESAGGIO INFRASTRUTTU-RAZIONE DEL TERRITORIO LINEE EVOLUTIVE DELLA POPOLAZIONE LE POTENZIALITA’ INESPRESSE RILIEVI MONTUOSI CARBONATICI RILIEVI COLLINARI CARBONATICI POLI TURISTICI RILIEVI MONTUOSI SU FLYSCH E FORMAZIONI TERRIGENE RILIEVI COLLINARI SU FLYSCH E FORMAZIONI TERRIGENE RILIEVI VULCANICI L’AGRICOLTURA PIANURE ALLUVIONALI E COSTIERE CONCHE E VALLI INTERMONTANE SISTEMI COSTIERO-DUNARI

  5. STRUTTURA DEL PTR I QUADRI TERRITORIALI DI RIFERIMENTO

  6. Il primo Quadro Territoriale di Riferimento: LE RETI

  7. LA RETE ECOLOGICA

  8. LA RETE DEL RISCHIO AMBIENTALE E PROCEDURA DI IDENTIFICAZIONE IDENTIFICAZIONE DELLE SORGENTI DI RISCHIO IDENTIFICAZIONE DELLO SCENARIO DI RISCHIO VALUTAZIONI DELLE ASPETTATIVE DEGLI INTERESSATI VALUTAZIONE DELLA PROBABILITA’ DI ACCADIMENTO E DELL’ENTITA’ DEL DANNO DEFINIZIONE DEI CRITERI DI ACCETTABILITA’ IL RISCHIO E’ SIGNIFICATIVO? NO SI NECESSITA’ DI MIGLIORAMENTI E CONTROLLI MANTENIMENTO DELLE PROCEDURE DI CONTROLLO E CONSIDERAZIONE DI MIGLIORAMENTO

  9. LA RETE DI INTERCONNESSIONE RETE AUTOSTRADALE INTERVENTI PREVISTI SULLA RETE AUTOSTRADALE VIABILITA’ PRIMARIA INTERVENTI PREVISTI SULLA VIABILITA’ PRIMARIA NUOVE REALIZZAZIONI RETE STRADALE AEREOPORTI

  10. LA RETE DI INTERCONNESSIONE LINEE FERROVIARIE IN ESERCIZIO POTENZIAMENTI E NUOVE REALIZZAZIONI (INVARIANTI) POTENZIAMENTI E NUOVE REALIZZAZIONI (OPZIONI) LINEE AV/AC PREVISTE AEREOPORTI RETE FERROVIARIA

  11. LA CONNESSIONE CON I CORRIDOI EUROPEI CORRIDOI TRANSEUROPEI (Piano “Van Miert”)

  12. Il secondo Quadro Territoriale di Riferimento: GLI AMBIENTI INSEDIATIVI

  13. GLI AMBIENTI INSEDIATIVI 1 Piana campana 2 Penisola sorrentino- amalfitana 3 Agro nocerino- sarnese Salernitano- Piana del Sele 4 5 Cilento e Vallo di Diano 6 Irpinia 7 Sannio 8 Media Valle del Volturno 9 Valle del Garigliano Gli Ambienti Insediativi rappresentano la dimensione delle scelte strategiche con tratti di lunga durata, e dei conseguenti interventi “strutturanti”. In essi saranno promosse relazioni di interdipendenza di natura reticolare per riequilibrare e/o compensare i processi spontanei di polarizzazione. Ciascun Ambiente rappresenta l’ambito di riferimento spaziale nel quale affrontare e avviare a soluzione rilevanti problemi relazionali derivanti da caratteri strutturali. Questi ultimi richiedono la ricerca di lungo periodo e la concertazione di assetti più equilibrati di tipo policentrico e reticolare.

  14. Il terzo Quadro Territoriale di Riferimento: I SISTEMI TERRITORIALI DI SVILUPPO (STS)

  15. I SISTEMI TERRITORIALI DI SVILUPPO Gli STS sono stati classificati in base alla geografia dei processi di autoriconoscimento delle identità locali e di auto-organizzazione dello sviluppo (patti territoriali, contratti d’area, distretti industriali, parchi naturali, comunità montane) PER OGNI STS IL PTR INDIVIDUA: - gli obbiettivi d’assetto, le linee di organizzazione territoriale, le strategie e leazioni volte alla loro realizzazione; - indirizzi e criteri di elaborazione degli strumenti di pianificazione provinciale e per lacooperazione istituzionale. 45 SISTEMI TERRITORIALI DI SVILUPPO (STS)

  16. I SISTEMI TERRITORIALI DI SVILUPPO STS A DOMINANTE NATURALISTICA STS A DOMINANTE RURALE- CULTURALE STS A DOMINANTE RURALE- MANUFATTURIERA STS URBANI STS A DOMINANTE URBANO-INDUSTRIALE STS A DOMINANTE PAESISTICO AMBIENTALE E CULTURALE

  17. SISTEMA Comunità Montana Parco P I T PRUSST Patti Contratti d'area GAL PTCP PSSE Unione comuni Rischio Vesuvio A1- ALBURNI Si Si Si Si Sistema organizzato Il sistema è stato individuato in funzione della perimetrazione della CM. E' inserito nell'ambito programmatico del Cilento previsto dal PTCP e nell'ambito del Parco del Cilento - Vallo di Diano Sono compresi i Comuni di: Sicignano degli Alburni-Postiglione-Castelcivita-Aquara-Petina-Bellosguardo-Roscigno-Controne-Sant'Angelo a Fasanella-Ottati-Corleto Monforte SCHEDA STS ALBURNI

  18. STS ALBURNI: RIFERIMENTI NORMATIVI PTCP di Salerno Comunità Montana Alburni Unione dei comuni Parco Cilento Vallo di Diano P.I. Paestum Velia

  19. Il quarto Quadro Territoriale di Riferimento: I CAMPI TERRITORIALI COMPLESSI (CTC)

  20. I CAMPI TERRITORIALI COMPLESSI (CTC) 1 GRAZZANISE 2 AREA URBANA CASERTANA DIRETTRICE NORD NAPOLI-CASERTA 3 4 AREA INTERPROVINCIALE CASERTA/BENEVENTO/AVELLINO 5 ALTA IRPINIA 6 COSTA SALERNITANA 7 COSTA SORRENTINA 8 LITORALE DOMITIO 9 AREA VESUVIANA 10 CAMPI FLEGREI

  21. I CAMPI TERRITORIALI COMPLESSI (CTC) • Il Quadro Territoriale di Riferimento dei Campi Territoriali Complessi, individua nel territorio regionale ambiti prioritari d'intervento, interessati da criticità per effetto di processi di infrastrutturazione funzionale ed ambientale particolarmente densi: su queste aree si determina la convergenza e l'intersezione di programmi relativi ad interventi infrastrutturali e di mitigazione del rischio ambientale così intensivi da rendere necessario il governo delle loro ricadute sul territorio regionale, anche in termini di raccordo tra i vari livelli di pianificazione territoriale. • I Campi Territoriali Complessi possono essere definiti come “punti caldi” del territorio regionale, aree oggetto di trasformazioni intense e in alcuni casi in fase di realizzazione, dove sono già previsti con provvedimenti istituzionali (delibere, finanziamenti, provvedimenti, ecc.): • interventi e strategie di riequilibrio e di risanamento ambientale, di bonifica di aree ad alto rischio e valore paesistico; • opere ed interventi nel settore delle infrastrutture (in particolare nel campo dei trasporti e della mobilità); • politiche per la protezione del territorio ed il ripristino di condizioni sociali ed urbane di sicurezza, in relazione ai rischi naturali.

  22. Il quinto Quadro Territoriale di Riferimento: INDIRIZZI PER LE INTESE INTERCOMUNALI E BUONE PRATICHE DI PIANIFICAZIONE

  23. Il quinto Quadro Territoriale di Riferimento • Il PTR definisce i criteri d’individuazione, in sede di pianificazione provinciale, degli ambiti territoriali o dei settori di pianificazione entro i quali i Comuni di minori dimensioni possono espletare l’attività di pianificazione urbanistica in forma associata. • riconosce il consolidarsi di un metodo di governo del territorio che fa ricorso a strumenti di tipo informale e politico-programmatico (come i piani strategici) che debbono affiancarsi agli strumenti più tradizionali del sistema della pianificazione urbanistica e territoriale.

  24. Sitografia www.regione.campania.it

  25. IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DELLA PROVINCIA DI CASERTA

  26. A1 Relazione B Elaborati grafici del quadro conoscitivo B1 Inquadramento strutturale B1.1.1 Inquadramento strutturale. Spazi e reti B1.1.2 Inquardramento strutturale. Spazi e reti B2 Integrità fisica B2.1.1 Integrità fisica. Il rischio frana B2.2.1 Integrità fisica. Il rischio idraulico B2.3.1 Integrità fisica. Carta della sensibilità idrogeologica territoriale B2.4.1 Integrità fisica. L'evoluzione della linea di costa B3 Identità culturale B3.1.1 Identità culturale. I paesaggi storici B3.2.1 Identità culturale. I beni paesaggistici B3.3.1 Identità culturale. I siti di interesse archeologico B4 Territorio agricolo e naturale B4.1.1 Territorio agricolo e naturale. L'uso agricolo e forestale del suolo B4.2.1 Territorio agricolo e naturale. Le risorse naturalistiche e agroforestali B4.3.1 Territorio agricolo e naturale. I paesaggi rurali B4.4.1 Territorio agricolo e naturale. I sistemi del territorio rurale e aperto B4.5.1 Territorio agricolo e naturale. Il sistema delle aree protette

  27. B5 Territorio insediato B5.1.1 Territorio insediato. L'evoluzione degli insediamenti B5.2.2 Territorio insediato. Le tipologie insediative B5.3.2 Territorio insediato. La struttura delle funzioni B5.4.2 Territorio insediato. La rete della mobilità esistente B5.5.2 Territorio insediato. L'accessibilità territoriale B5.6.2 Territorio insediato. Infrastrutture trasporto e produzione dell'energia B5.7.1 Territorio insediato. Centralità e relazioni B6 Territorio negato B6.1.1 Territorio negato. Lo spazio aperto e i tessuti urbani B6.2.1 Territorio negato. Articolazione delle aree B6.3.1 Territorio negato. Abusivismo. Disciplina urbanistica e insediamenti B6.4.1 Territorio negato. Sorgenti di rischio ambientale e di incidente rilevante

  28. C Elaborati grafici di piano_Struttura e strategia C1 Assetto del territorio C1.1.1 Assetto del territorio. Tutela e trasformazione C1.2.1 Assetto del territorio. Sistema ecologico provinciale C1.3.1 Assetto del territorio. Reti e sistemi di centralità D1 Norme D1 Norme E1 Schede programmatiche_interventi infrastrutturali e progetti territoriali prioritari F Allegati F1 Atlante socio-economico della provincia di Caserta F2 Regesto dei beni culturali e paesaggistici F3 L'agricoltura in provincia di Caserta F4 Analisi territoriale delle aree di sviluppo industriale F5 Analisi territoriale dei comuni delle principali conurbazioni

  29. G Elaborati di valutazione ambientale 01 Tutela e trasformazione 02 Sistema ecologico provinciale 03 Reti e sistemi di centralità 04 Ambiti insediativi 05 Indicatori socio economici 06 Mortalità da rifiuti 07 Rischio frana 08 Rischio idraulico 09 Territorio aperto e urbanizzato 10 Falde acquifere 11 Grado di naturalità_Stato di fatto 12 Grado di naturalità_Stato di progetto 13 Rete natura 2000 14 Unità di paesaggio 15 Beni paesaggistici 16 Paesaggi storici 17 Siti di interesse archeologico 18 Indicatori rifiuti 19 Siti di discarica 20 Crescita urbana 21 Indicatori 22 Abusivismo 23 Territorio negato 24 Densità insediativa 25 Pop. servita dalla rete ferroviaria •

  30. Il Ptcp suddivide il territorio provinciale in sei ambiti insediativi: • Aversa • Caserta • Mignano Monte Lungo • Piedimonte Matese • Litorale Domitio • Teano

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