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SARDEGNA, ISOLA DEI TESORI

SARDEGNA, ISOLA DEI TESORI. LA SARDEGNA. I ntroduzione Storia Caratteristiche fisiche del Territorio Geografia Mari Montagne Clima Usi, costumi e tradizioni Economia Agricoltura Allevamento Industria Attività terziarie (turismo) Aspetti salienti del turismo

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SARDEGNA, ISOLA DEI TESORI

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Presentation Transcript


  1. SARDEGNA,ISOLA DEI TESORI

  2. LA SARDEGNA • Introduzione • Storia • Caratteristiche fisiche del Territorio • Geografia • Mari • Montagne • Clima • Usi, costumi e tradizioni • Economia • Agricoltura • Allevamento • Industria • Attività terziarie (turismo) • Aspetti salienti del turismo • Dati relativi agli arrivi turistici • Tipologie di turismo presenti • Attrezzature ricettive • Risorse turistiche • Attrattive naturali, culturali, folcloristiche, gastronomiche • Attrattive sportive • Attrattive ricreative • Manifestazioni, fiere, sagre • Accessibilità • Reti stradali/ferroviarie • Aeroporti • Porti • Zone turistiche e le loro principali caratteristiche • Individuare una struttura alberghiera

  3. Cultura Tradizioni • Natura • Storia

  4. Artigianato Archeologia Arte Architettura Economia • Gastronomia

  5. Regione: Sardegna • Stato:Italia • Zona:Italia insulare  • Capoluogo:Cagliari • Superficie:24.090 km² • Abitanti:1.643.096   • Densità:68 ab./km² • Province:Cagliari, Carbonia - Iglesias , Medio Campidano , Nuoro, Ogliastra , Olbia - tempio, Oristano, Sassari • Comuni:377 • Presidente:Renato Soru  dal 4.4.05

  6. La Sardegna, (Sardigna o Sardinnia in Sardo), è un'isola ed una regione autonoma a statuto speciale della Repubblica Italiana

  7. Sub-regioni sarde • La Sardegna è divisa storicamente in sub-regioni che derivano direttamente, nella denominazione e nell'estensione, dai distretti amministrativi-giudiziari-elettorali dei regni giudicali, le curatorie (in sardo curadorias o partes) che ricalcavano la suddivisione territoriale ben più antica operata delle diverse tribù nuragiche. • Alcune denominazioni non sono più in uso, mentre altre hanno resistito fino ad oggi e sono ancora correntemente utilizzate dai sardi. Eccone alcune delle più conosciute: Anglona, Barbagia, Barigadu, Baronie, Campidano, Logudoro,Gallura, Goceano, Mandrolisai, Marghine, Marmilla, Meilogu, Monteacuto, Montiferru, Nurra, Ogliastra, Planargia, Quirra, Romangia, Sarcidano, Sarrabus, Sulcis, Trexenta

  8. GEOGRAFIA La Sardegna costituisce la seconda isola italiana e dell'intero Mediterraneo (23.821 kmq), nonché la terza regione italiana. Dista circa 187 km dalle coste della Penisola - dalla quale è separata dal Mar Tirreno - mentre il Canale di Sardegna la divide dalle coste tunisine che si trovano 184 km circa più a Sud. A Nord, per 11 km, le bocche di Bonifacio la separano dalla Corsica e il Mar di Sardegna, ad Ovest, dalla Penisola iberica e dalle isole Baleari. Situata tra il 41° ed il 38° parallelo mentre il 40° la divide praticamente quasi a metà.

  9. Natura • Mare: • Distese cristalline; • Area marine protette; • Spiagge; • Isole minori; • Porti turistici; • Grotte marine; • Monumenti naturali. • Montagne: • Monti; • Foreste; • Aree protette; • Grotte montane; • sorgenti e cascate; • Flora e fauna.

  10. Mari e coste sarde Le coste della Sardegna (con una lunghezza totale di 1.849 Km) sono generalmente alte e rocciose, rettilinee per chilometri, spesso sono articolate terminanti in promontori, con insenature ampie e profonde contornate da isolette.Essendo una terra antichissima, con rocce che risalgono al Paleozoico Antico (300 milioni di anni), l'Isola non possiede rilievi montuosi di grandi altezze a causa di lunghi processi di erosione. Lungo le coste è facile sentire i profumi della macchia mediterranea che caratterizza quasi tutto il paesaggio sardo,trasportati dal vento possono raggiungere facilmente il mare aperto come il vicino interno dell'isola, con i suoi odori del corbezzolo, del mirto, del ginepro selvatico e del rosmarino.Questi profumi che adornano le spiagge sarde, sono veri e propri inviti a fermarsi in uno dei tanti approdi dell'isola, non solo per una tintarella ma anche per una passeggiata verso l'interno dell’isola per la visita dei noti nuraghi e di altri monumenti. Capo Testa è la punta più a nord della Sardegna, Dal vecchio faro, che domina la vicina Cala di Luna o Valle della Luna e, più lontano, le bianche scogliere che indicano alle imbarcazioni l'ingresso al porto di Bonifacio.Andando verso nord si incontra Cala dei Corsari le cui acque chiarissime mostrano sul fondo, i resti di epoca romana di colonne granitiche lavorate. Possiamo citare il porto di S. Teresa, dove partono anche i traghetti che collegano la Sardegna alla Corsica. Nelle vicinanze è presente la bella spiaggia chiamata Rena Bianca e, subito dopo aver lasciato S. Teresa, incontriamo la profonda e bella spiaggia della Marmorata.Verso sud abbiamo lo stupendo dell'Arcipelago della Maddalena, formata da 23 isole, tra piccole e grandi, che rappresentano per ogni appassionato del mare una tappa obbligatoria per il che sanno scaturire con il loro colori e i profumi di macchia mediterranea.Non si può non parlare della Costa Smeralda, il cui mare ha effettivamente ha il colore di smeraldo,lunga 55 chilometri di costa, fino a qualche anno fa era il regno del Principe Karim Aga Khan scopritore e realizzatore della maggior parte delle infrastrutture. Nella costa Smeralda troviamo Porto Cervo uno dei più attrezzati e moderni porti turistici del Mediterraneo, presente anche la lunga e sabbiosa spiaggia di Liscia Ruja , molto frequentata dai giovani, di fronte a Liscia Ruja c’è l’ Isola Mortorio e l' apertura della stupenda baia di Cala di Volpe.

  11. Un paradiso da visitare

  12. Distese cristalline • Blu, azzurro, turchese, verde ma anche oro. Caldo se è increspato dal vento di ponente, freddo se a soffiare è il maestrale, tiepido se spira lo scirocco. Con le sue acque terse e cristalline, il mare della Sardegna rappresenta la meta più ambita per coloro che vogliano perdersi nel fascino delle tinte azzurrate e nei freschi profumi della salsedine. E con le sue trasparenze contorna il perimetro dell'Isola consegnandolo al mito delle terre paradisiache. • Solcato anticamente dalle imbarcazioni fenicie, oggi dagli scafi che attraccano nei porti turistici, il mare accarezza la rena delle spiagge o la aggredisce nei giorni di tempesta, si insinua fra calette e grotte, si lascia ornare dai lembi di roccia erosa, per poi farsi dominare dalle alte falesie che a precipizio lo sovrastano. • Racchiude un mondo ricco di vita e bellezza: regno della foca monaca, il bue marino, è abitato da una varietà innumerevole di pesci, molluschi, mitili, cetacei che meravigliano gli esploratori subacquei e deliziano i palati degli esploratori del gusto. Nelle aree marine protette incantano e seducono i colori sfavillanti di una natura incontaminata: dal rosso rubino del corallo algherese al platino incandescente della Alicia mirabilis, che di notte risplende nei fondali di Tavolara. Il mare della Sardegna, cuore del Mediterraneo, pulsa incessantemente nella sua tavolozza di sfumature.

  13. Aree marine protette Distribuite lungo il profilo costiero della Sardegna, le aree marine protette sono disciplinate da regolamentazioni di tutela del patrimonio naturalistico, annoverate fra i siti di interesse comunitario e conservano integro un ecosistema da esplorare e scoprire.

  14. Spiagge Le spiagge che si rincorrono nei quasi 2000 chilometri di costa sarda, interrotte talvolta da formazioni rocciose e impianti portuali, inquadrano veri e propri angoli di paradiso. Sono luoghi dal fascino incredibile, accattivanti paesaggi dalla caleidoscopica bellezza. Nel versante orientale come in quello occidentale, a nord come nel tratto meridionale, le coste della Sardegna compongono una sequenza incantevole di acque azzurro pastello che si alternano al mare smeraldino, mentre gli arenili candidi lasciano il posto a distese di sabbia dorata o scogliere scolpite dal tempo. Luoghi a volte selvaggi, a volte mondani, le spiagge sarde creano una cornice speciale per una vacanza nell'Isola, un mosaico ricco di colori e riflessi indimenticabili.

  15. I porti turistici Dislocati lungo il profilo costiero della Sardegna, i porti turistici accolgono e ospitano i naviganti, invitandoli a scoprire le meraviglie delle cittadine sarde, oppure semplicemente a sostare sotto le stelle durante lunghi viaggi. Queste strutture, incastonate in scenari naturali, ormai da molti anni, hanno iniziato ad attrezzarsi garantendo variegati servizi. Le necessità tecniche di approvvigionamento di carburante o di fornitura di attrezzature nautiche sono, infatti, soddisfatte in quasi tutti i porti turistici dell'Isola. Santa Maria Navarrese Porto Cervo Porto Corallo La Caletta Marina Piccola Palau

  16. Isole minori Circondano le coste della Sardegna, apparendo durante una navigazione o profilandosi all'orizzonte da qualche cala dell'isola madre. Isolate o raggruppate in arcipelaghi, spesso a loro volta guarnite di piccoli isolotti, le isole minori della Sardegna sono numerose e affascinanti. Intorno al perimetro frastagliato della Regione formano una vera e propria corona di "terre di confine" che spesso hanno poco in comune, nella morfologia naturalistica come nella storia. Mal di Ventre Caprera Isola dei Cavoli Serpentara Sant'Antioco Arcipelago de La Maddalena

  17. Grotte marine Suggestive perché inserite in uno scenario incantevole, le grotte marine si aprono su spiagge con i fondi più diversi: ad arenili sabbiosi o con ciottoli arrotondati dall'acqua e dal tempo si uniscono i colori cangianti del mare. Grotte del Bue Marino Grotta di Nettuno Grotta de Su Meraculu

  18. L’entroterra sardo L'entroterra della Sardegna offre diversi motivi di visita: a differenti altitudini, numerosi centri abitati hanno come sfondo scenografico le aspre conformazioni delle montagne che rappresentano dei mondi naturalistici e culturali estremamente attraenti. Infatti, il territorio sardo è occupato da un cospicuo numero di gruppi montuosi, separati spesso da altipiani interni e profonde gole. I rilievi, accomunati da origini antichissime, presentano sovente formazioni calcaree modellate dagli agenti atmosferici, vere e proprie sculture naturali immerse nel paesaggio. La preziosità dell'ecosistema ha fatto sì che diverse zone venissero comprese all'interno di regimi di tutela naturalistica che, pur consentendo la fruizione turistica delle aree, ne preservassero gli elementi arborei e faunistici rari e spesso endemici. Le montagne della Sardegna sovente sono ammantate da rigogliose foreste, presidiate da cantieri forestali dell'Ente Foreste, caratterizzate da sentieri e percorsi praticabili a piedi, in mountain bike o fuoristrada. Cascate e sorgenti variamente situate nelle aree montuose creano giochi d'acqua dal fascino indicibile. Terra storicamente povera di acque, la Sardegna rivela tesori inaspettati negli angoli più nascosti del proprio territorio con fonti e cascate situate fra gole, quasi inaccessibili, come quella di Su Cologone.

  19. Monti • Le pianure più estese sono il Campidano a sud nella zona di Cagliari e la Nurra a nord nella zona di Sassari, il territorio delle province di Nuoro e Ogliastra è prevalentemente montuoso con la presenza delle montagne più alte, si contraddistingue il massiccio del Gennargentu con Punta La Marmora 1834 s.l.m , Punta Corrasi 1463 s.l.m, Monte Albo 1127 s.l.m., nel territorio della nuova provincia della Gallura, vi è il Monte Limbara ,alto 1359 s.l.m., caratterizzato dalla presenza di boschi di lecci e querce da sughero e dall'abbondanza di acqua che conferisce al territorio un aspetto sempre verde a differenza delle altre zone della Sardegna dove le riserve idriche sono sempre in calo a causa del clima sempre meno piovoso. • La principale catena montuosa della Sardegna è il Gennargentu e deriva il suo nome (la porta d'argento) dalla tonalità delle sue rocce. • Il Gennargentu raggiunge la sua maggiore altezza in quelle che sono anche le più alte vette dell'intera isola (Punta La Marmora, 1834 m, e Bruncu Spina, 1829 m, Punta Florisa 1822 m, monte Spada 1822 m), si impone sul paesaggio circostante con una vasta successione di groppe e di vette. • Il Gennargentu offre uno degli scenari naturalistici più tipici della Sardegna: è un grande territorio selvaggio e incontaminato, frequentato da una fauna di elevato pregio naturalistico,. come dell'aquila reale e del Bonelli, grifone, del nibbio reale, mentre nella zona è presente martora, il cinghiale, la volpe e gatto selvatico,. Di pregio è anche la flora, che annovera lecci, elicriso secolari, roverelle, tassi, castagni, santolina, ginepri nani, timo, noccioli.Il territorio della Sardegna è altimetricamente suddiviso per il 67,9% collinare, montano per 13,6% e piano per il 18,5%.

  20. Attività praticabili • Nell'area del Gennargentu è possibile compiere percorsi di trekking ed escursioni a zone archeologiche e culturali. Si può praticare lo sci nei rilievi di Bruncu Spina e Monte Spada, dotate di impianti sciistici e serviti da strutture di ristoro. • Nella riserva del WWF di Monte Arcosu sono presenti due centri visite e una foresteria, da cui hanno origine itinerari naturalistici differenziati a seconda del grado di difficoltà. Altri percorsi allestiti per il trekking e per passeggiate a cavallo in aree tra le più suggestive della regione si trovano nel territorio di Monte Nieddu. • Il Supramonte offre diverse possibilità di escursioni a piedi, a cavallo, in fuoristrada e con i quad. Si possono anche organizzare pranzi tipici negli ovili dei pastori, le famose "pinnette". Meta ambita degli speleologi sono le numerose gole e grotte ipogee che si trovano in tutto il Supramonte. Le alte e ripide pareti rocciose sono frequentatissime dagli appassionati di arrampicata sportiva.

  21. Foreste:Il regno del verde • Le foreste che ricoprono le aree montane della Sardegna offrono numerosi sentieri percorribili spesso a piedi, in mountain bike o fuoristrada. Presidiate da cantieri forestali, e sovente dotate di aree di sosta funzionali alle visite dei turisti, le foreste sono strategicamente punteggiate di cartelli indicatori e didattici. Dal nord al sud Sardegna si dispiega un repertorio naturalistico estremamente vario che annovera, in alcune zone, una concentrazione di specie arboree non autoctone come cedri, castagni, faggi, tuie, abeti, pini americani, cipressi dell'Arizona, sequoie, in altre gli elementi tipici della macchia mediterranea. • Spesso le aree forestali sono solcate da corsi d'acqua o vivacizzate da fresche sorgenti e cascate che rendono variegati i loro scenari. Ma l'importanza delle foreste sarde risiede non soltanto nella loro ricchezza botanica e faunistica: talvolta la presenza di vestigia archeologiche quali nuraghi, tombe di giganti, domus de janas rende i percorsi estremamente interessanti per un'utenza molto diversificata.

  22. Aree protette:Eden ad alta quota • Una grande varietà di paesaggi, di specie animali e vegetali e di formazioni geologiche costituisce la peculiarità del territorio sardo, tutelato in più punti dell'Isola in un gran numero di aree protette e parchi. Le aree naturali protette sono aree nelle quali è necessario garantire, promuovere, conservare e valorizzare il patrimonio naturale di specie animali e vegetali, di associazioni forestali, di singolarità geologiche, di valori scenici e panoramici, di equilibri ecologici. Alcune di queste hanno un'estensione limitata, talvolta compresa addirittura entro il perimetro urbano (è il caso del Parco di Santa Maria Navarrese con i suoi ulivi secolari), in altri casi invece si estendono per migliaia di ettari comprendendo il territorio di numerosi comuni (come il Parco della Giara di Gesturi o il Parco dei Sette Fratelli – Monte Genis) e dunque un'enorme varietà di scenari naturali e specie floro-faunistiche. • Le aree protette della Sardegna non sono dunque solo un repertorio delle peculiarità naturalistiche sarde, ma intendono salvaguardare e trasmettere alle generazioni future le tracce della memoria collettiva, tanto umana quanto naturale, al fine di rendere sardi e visitatori sempre più consapevoli che dietro un paesaggio, dietro un luogo da proteggere c'è sempre una storia millenaria in cui un popolo affonda le proprie radici.

  23. Attività praticabili • Trekking • Escursioni • Passeggiate a piedi o a cavallo

  24. Rifugi di roccia • Le rocce carsiche presenti in Sardegna si sono formate in ere geologiche molto diverse: più antiche quelle del Sulcis-Iglesiente, risalenti al periodo cambrico, più recenti quelle delle zone del Supramonte, dell'Ogliastra (cretaceo). • L'azione erosiva dell'acqua, che scorre sulla superficie delle rocce, ma anche all'interno della roccia stessa attraverso miriadi di microfessure, causa la formazione di gole (le codule ogliastrine, la profonda gola di Su Gorropu, nel Supramonte), sorgenti (Su Gologone, presso Oliena), doline (come quella di Tiscali) e grotte. Nel Sulcis sono attrezzate con visite guidate le Grotta di Su Mannau (Fluminimaggiore), la grotta di Is Zuddas (Santadi) e quella di San Giovanni (Domusnovas), interessanti per la varietà e la bellezza delle concrezioni calcaree. • In Ogliastra si può visitare, dalla primavera all'autunno, la grotta di Su Marmuri (Ulassai), caratterizzata da sale di grandissime dimensioni e da due laghetti sotterranei.

  25. Attività praticabili • È possibile praticare esplorazioni e percorsi speleologici. Grotte di San Giovanni Un luminoso angolo delle grotte de Su Mannau

  26. Sorgenti e cascate:Fresche correnti Terra storicamente povera di acque, la Sardegna rivela tesori inaspettati negli angoli più nascosti del proprio territorio, con cascate che si gettano incontro al suolo inondando la natura circostante di un arcobaleno di colori. Elemento di grande preziosità per lo sviluppo della vita, l'acqua ha sempre goduto in Sardegna di rispetto e protezione e in età protostorica (ma verosimilmente anche prima e dopo) di un vero e proprio culto, che trovò espressione nei templi a pozzo nuragici, costruzioni in parte sotterranee ed in parte emergenti dalla terra, che custodivano il segreto della vita. Dalle fonti che costellano le aree montane alle sorgenti più imponenti, dalle cascate in pieno centro urbano, come quella del Valentino di Sadali, a quelle più remote sulle montagne più lontane, la Sardegna offre al visitatore un'ampia gamma di giochi d'acqua e punti panoramici di grande suggestione.

  27. Attività praticabili • Durante la visita alla cascata è possibile fare una rilassante passeggiata. • Percorsi escursionistici e trekking. • Arrampicate. Cascate di Villacidro San Valentino

  28. Flora e fauna:Patrimonio della natura • I boschi di montagna e di alta collina sono l'habitat di alcune specie rare, protette da leggi regionali sin dagli anni settanta del Novecento. Negli spazi aperti e rocciosi del Supramonte è ancora possibile osservare il muflone, un ovino selvatico endemico di Sardegna e Corsica; il maschio, agile arrampicatore nonostante la sua imponenza, ha delle grandi corna spiralate rivolte all'indietro. Nel magnifico ambiente naturale della Giara di Gesturi, dove i boschi di sughere si alternano a vasti pascoli punteggiati di asfodeli e alla macchia mediterranea alta, costituita da lentisco, olivastro, corbezzolo e ginepro, pascolano bradi i cavallini, animali piccoli e snelli, con il manto bruno e una lunga criniera, forse diretti discendenti dei cavalli arabi portati in Sardegna dai Punici. La zona di Montarbu, nella Barbagia di Seui, ospita uno degli esempi più belli e meglio conservati di foresta mediterranea, dove al bosco di leccio si associano il lentisco, il mirto, il cisto e le conifere, che conferiscono alla campagna un profumo indimenticabile. • Le cime del Gennargentu ospitano diversi rapaci, fra cui l'aquila reale, l'astore e il nibbio. Nei boschi di querce da sughero e conifere della Sardegna meridionale vive ancora il cervo sardo, più piccolo di quello rosso diffuso nel resto dell'Europa. In tutta l'Isola è diffuso il cinghiale, oggetto della tradizionale caccia grossa, effettuata nei giorni festivi di dicembre e di gennaio.

  29. Creature dell’ isola La flora della Sardegna è tipicamente mediterranea ed è costituita da piante, in gran parte sempreverdi, particolarmente resistenti alla siccità. La Sardegna è inoltre una terra ricca di endemismi e specie con areale di diffusione limitato.

  30. Tesori della natura I boschi di montagna e di alta collina sono l'habitat di alcune specie rare, protette da leggi regionali sin dagli anni settanta del Novecento. Negli spazi aperti e rocciosi del Supramonte è ancora possibile osservare il muflone

  31. Clima in Sardegna Il clima mediterraneo è caratteristico di gran parte della Sardegna, ad esclusione di alcune zone interne caratterizzate da un clima più rigido. Nelle zone costiere, dove abita la maggior parte della popolazione, si hanno inverni miti, grazie alla presenza del mare, con rare nevicate, quasi ogni 5-10 anni e temperatura raramente sotto lo zero, ed estati calde e secche; la bassa umidità e la relativa mancanza d'afa, come la notevole ventosità, consente di sostenere perfettamente le alte temperature estive, capaci di arrivare normalmente i 35-40°C.Nelle zone interne il clima è più rigido. Sui monti del Gennargentu nel periodo invernale spesso nevica e le temperature scendono sotto lo zero. D'estate il clima è fresco, specialmente durante le ore notturne e sporadicamente caldo per molti giorni consecutivi.La Sardegna è inoltre una regione molto ventosa (soprattutto per il Maestrale), tipicità che permette una efficace dispersione di tutti gli inquinanti, e di moderare le punte più alte di temperatura. Il regime dei venti rende inoltre vantaggiosa l'installazione di molteplici impianti eolici sui crinali dei maggiori rilievi.

  32. Stagni e Laghi :Specchi d acqua In Sardegna, le superfici d'acqua degli stagni e dei laghi dipingono paesaggi molto suggestivi. Gli stagni costieri, molti classificati siti naturali da proteggere da parte della Convenzione Internazionale di Ramsar, offrono spettacoli di grande interesse per gli appassionati del birdwatching, che possono ammirare i voli dei fenicotteri rosa, dei cavalieri d'Italia e di tante altre rare specie avifaunistiche. Inoltre la pratica della pesca, che riflette l'abbondanza di specie ittiche nelle acque degli stagni, è una vera e propria attrazione per chi predilige i piatti a base di pesce, spesso serviti negli ittioturismo delle cooperative di pescatori cui è affidata la gestione delle attività pescose. I laghi invece, fra i quali l'unico naturale in Sardegna è il Baratz , con le loro superfici azzurre immerse nel verde, oltre a rappresentare scenari incantevoli, sono importanti serbatoi per l'approvvigionamento idrico dell'Isola. La loro importanza risiede altresì nel ruolo di fulcro di aggregazione sportiva che stanno acquisendo negli ultimi anni: vi gravitano numerosi appassionati, attirati dalla possibilità di praticare le discipline del canottaggio, della pesca sportiva ma anche del windsurf. È possibile effettuare delle meravigliose e romantiche gite in battello. Idee curiose e vincenti di una Sardegna dell'interno che scopre e valorizza il suo patrimonio ambientale. Panorami di un blu intenso all'alba e di un rosso cangiante al tramonto. Tinte suggestive rubate dalla tavolozza di un pittore che ha disegnato un'incantevole isola al centro del Mediterraneo.

  33. Stagno di S'Ena Arrubia È una porzione di territorio paludoso, a sud di Oristano, sottoposto negli anni 30 a bonifica dal Fascismo, che contestualmente fondò la città di Arborea. Lo stagno di S'Ena Arrubia, si salvò dal prosciugamento. Lo scarico avviene sul mare mediante saracinesche dislocate fra un villaggio di pescatori ed una pineta costiera che a sud si irradia fino alla spiaggia di Arborea. Lo stagno di S'Ena Arrubia è bagnato da acque dolci ed è abitata da una vegetazione acquatica tra cui il Giuncheto, lo Scirpeto, il Fragmiteto. È stato dichiarato area protetta dalla Convenzione di Ramsar nel 1977. Oggi è sotto la gestione di una cooperativa di pescatori, che può catturare ogni anno molti quintali di spigole, anguille, carpe, muggini. La sua ricca vegetazione e l'abbondanza ittica attira diverse specie di uccelli acquatici, alcuni dei quali nidificano sulle sue sponde, come il Tabaruso, l'Airone rosso, il Fistione turco, il Cannareccione, il Martin Pescatore. Sono di passaggio, invece, le Folaghe, i Cormorano, gli Aironi, i Gabbiani. Attività praticabili: è possibile svolgere attività di pesca

  34. Stagno di Molentargius Si estende ad est del capoluogo, è il più esteso e più importante, è collegato agli altri dalla zona di Is Arenas. Deve il suo nome al mezzo utilizzato in passato per trasportare il sale raccolto nei suoi bacini: il "molenti", che in sardo significa asino. La zona, infatti, ha rappresentato per secoli il bacino più ricco in Sardegna per l'estrazione del sale dalle acque del mare. Lo stagno si divide in due bacini: il Bellarosa Minore, che raccoglie le acque reflue e piovane, e il Bellarosa Maggiore, ad elevato grado di salinità, utilizzato per l'evaporazione del sale. Dichiarato Parco Regionale per il suo prezioso e delicato ecosistema, lo stagno di Molentargius è frequentato da 180 specie di volatili, molti dei quali rarissimi. Quali la garzetta, il pollo sultano, il cavaliere d'Italia vivono nelle acque dolci, mentre le avocette, i cormorani, gli aironi, i gabbiani, i fenicotteri rosa preferiscono le acque salmastre. Qui, tra canneti, giunchi, alghe, i maestosi fenicotteri rosa hanno stabilito da circa dieci anni il loro habitat permanente, mentre prima vi sostavano durante il viaggio migratorio dal Rodano all'Africa.

  35. Stagno di Cabras Si estende a nord del Golfo di Oristano, nella penisola del Sinis, che, con le annesse zone umide di Mistras, Pauli 'e Sali e con lo stagno di Sale Porcus, nei pressi di Putzu Idu, forma un ambiente umido di importanza internazionale, riconosciuta dalla Convenzione di Ramsar (Iran). L'origine di queste aree è dovuta alla formazione di cordoni sabbiosi, che nel tempo hanno isolato tratti di mare, e al progressivo accumulo di detriti e sedimenti trasportati dai fiumi. Lo stagno di Cabras occupa ben 2.200 ettari, oltre ad essere uno degli ecosistemi palustri più ricchi del Mediterraneo. Le costruzioni semidistrutte e le capanne pittoresche che si trovano nei pressi testimoniano, l'attività principale svolta nelle sue acque, ricche di muggini, cefali, anguille, mormore, spigole: la pesca. Questa si svolgeva su imbarcazioni realizzate con l'intreccio dell'erba palustre soprattutto nella zona più importante dello stagno, Mar'e Pontis. Ci sono numerose specie di uccelli acquatici, come il fistione turco, un'anatra a rischio di estinzione, il fenicottero rosa, i cormorani. Sulle falesie della costa, inoltre, si riproducono il passero solitario, il falco pellegrino, il gabbiano reale. Attività praticabilila pesca turistica e la pesca sportiva. Escursioni muniti di binoccoli per la pratica del birdwatching.

  36. Lago di Gusana • Il lago di Gusana venne realizzato tra il 1959 e il 1961 nel territorio di Gavoi, nella Barbagia di Ollolai, sbarrando il rio Gusana. Il lago si stende alla base dell'altopiano granitico di Fonni, circondato da rilievi ricoperti di roverelle che gli forniscono un aspetto caratteristico. • Attività praticabiliIl fascino della sua distesa d'acqua, è una meta ideale per trascorrere giornate a stretto contatto con la natura: nelle sue acque è possibile, infatti, praticare la pesca alla trota, alla carpa, alla tinca e al pesce persico. Per pescare nel lago è però prima necessario acquistare il relativo permesso presso le edicole del paese o nei ristoranti vicini al lago. Benchè il canotaggio sia vietato, è possibile ottenere il relativo permesso contattando l'Enel.

  37. Lago Baratz • Il lago, noto anche con il nome di Barazza, si trova nei pressi di Porto Ferro a nord di Alghero. È famoso per essere l'unico lago naturale della Sardegna: si è originato, circa centomila anni fa, quando il livello del mare era più alto e copriva l'insenatura di Capo Ferro fino alla zona del Baratz. Nonostante si tratti di un lago a tutti gli effetti, quindi caratterizzato da acqua dolce e chiusa, l'origine marina è stata confermata dal rinvenimento di fossili di tale natura nelle dune gialle che lo separano dal mare. Il lago è piccolo ma molto suggestivo. È circondato da vasti cordoni di dune sabbiose accumulatesi per il forte vento che investe Porto Conte e che ha trasportato nella zona lacustre imponenti quantità di sabbia; inoltre, per il fatto che è inserito in un incantevole scenario paesaggistico, ricoperto da una rigogliosa pineta dove abitano la palma nana, il corbezzolo, il mirto, la ginestra. • Attività praticabiliNel lago è presente una ricca fauna composta da volatili, tartarughe e pesci d'acqua dolce. È praticabile il birdwatching: tra gli uccelli che è possibile osservare si segnalano lo svasso piccolo, il tuffetto, l'airone cenerino, la garzetta, oltre naturalmente alle folaghe e ai gabbiani. È possibile praticare escursioni in mountain bike e moto cross e infine trekking.

  38. Lago Mulargia Il lago artificiale Mulargia si estende nei territori di Orroli, Goni, Nurri e Siurgus Donigala, occupando la conca tra la Trexenta, il Gerrei e il Sarcidano. È stato realizzato tra il 1951 e il 1958 con lo sbarramento del Riu Mulargia, per convogliare le acque del bacino adiacente del Flumini Mannu e alimentare gli acquedotti di Cagliari e di altri 29 comuni. È contornato da rigogliosi colli verdeggianti che degradano verso le sue coste frastagliate, e al suo interno è ornato da molti isolotti assumendo l'effetto cromatico di un'enorme macchia azzurra immersa nel verde. È vicino al famoso parco archeologico di Pranu Mutedu e a zone ricche di campioni paleontologici, il lago negli ultimi anni sta diventando punto d'attrazione: attrezzato di impianti sportivi, ogni anno è animato da competizioni di canottaggio e pesca, con la partecipazione di concorrenti italiani e stranieri. è anche luogo ideale per vivere un soggiorno all'insegna del relax e della contemplazione: lungo le sue sponde sono costruite strutture ricettive. Attività praticabili: Canotaggio ed escursioni su battello.

  39. Miniere:Memorie dal sottosuolo Sin dalle epoche più remote, la Sardegna attrasse mercanti e navigatori di tutto il Mediterraneo, desiderosi di impossessarsi delle favolose ricchezze minerarie di una terra definita addirittura dai Greci l'isola dalle vene d'argento. Ma prima ancora dei metalli già l'ossidiana, il prezioso vetro vulcanico nero, aveva portato i navigatori neolitici nell'Isola, ponendola così al centro di contatti internazionali. E poi il rame, il ferro, che scandiscono le epoche storiche e costituiscono motivo di interesse. Ma le attività estrattive hanno avuto un ruolo centrale nell'economia dell'Isola fino a pochi decenni fa. In seguito alle dismissioni che hanno coinvolto la maggior parte dei sistemi estrattivi sardi, un prezioso patrimonio edilizio ha rischiato di andare in rovina, salvato solo dai recenti interventi di tutela e valorizzazione che stanno facendo dei siti minerari sardi degli affascinanti luoghi della memoria, in cui recuperare il sapere, la cultura, il modo di vivere e di lavorare di un tempo non ancora lontano. È stato il profondo interesse per le ricchezze del sottosuolo sardo che ha portato alla nascita e ormai alla morte dei numerosi siti estrattivi che oggi costellano il paesaggio sardo, dando luogo a scenari di fascino incantato, nei quali il visitatore ha l'impressione di fare un salto a ritroso nel tempo e di poter toccare da vicino le vicende di fatica e sofferenza dei tanti minatori che consegnarono le proprie esistenze ad estrarre i preziosi minerali dalle viscere della terra. Un paesaggio talmente suggestivo da portare l'Unesco, alla fine degli anni '90, a dichiarare le zone minerarie sarde patrimonio dell'umanità, dando origine al Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna.

  40. Miniere Iglesias, miniera di San Giovanni Guspini, miniera di Montevecchio Gadoni, miniera di Funtana Raminosa

  41. Parchi La consapevolezza dell'importanza e dell'unicità degli ambienti montani, minacciati dal disboscamento e dagli incendi, ha portato alla creazione di numerose ampie aree protette, dove si cerca di favorire la reintroduzione e la riproduzione di specie animali divenute ormai rare. Nella gran parte dei casi, i parchi sono attrezzati con sentieri segnalati e aree di sosta per favorire le passeggiate degli escursionisti.

  42. Parco della Maddalena:contrasti di luce tra terra e mare L'arcipelago di La Maddalena, composto da 60 isole e isolotti distribuiti nell'area marina nord orientale della Sardegna, è il primo parco nazionale dell'Isola, istituito nel 1996. Le isole dell'arcipelago, di natura granitica e scistosa, vantano condizioni geomarine di grande pregio naturalistico. Il parco, presenta uno sviluppo costiero di 180 km. Fra le isole maggiormente rilevanti, oltre a La Maddalena, unica abitata stabilmente si annoverano Caprera, raggiungibile attraverso il ponte del Passo della Moneta, Budelli, Razzoli e Santa Maria a nord, Spargi a sud. Nell'isola di Santo Stefano sono state trovate tracce di insediamenti d'età neolitica. È possibile visitarle grazie alle crociere brevi organizzate per buona parte dell'anno. A lungo base navale della Marina Militare Italiana, la popolazione di La Maddalena ha convissuto con la presenza di militari italiani e americani. La strategica posizione nel Mediterraneo attrasse l'attenzione anche di Napoleone Bonaparte e dell'Ammiraglio Nelson. Approdò nelle terre dell'arcipelago anche Giuseppe Garibaldi: l'Eroe dei due mondi, giunto nell'isola di Caprera, vi rimase fino alla morte avvenuta nel 1882. Informazioni utili e serviziLa visita alle isole maggiori, La Maddalena e Caprera, è possibile in auto. Ma è altresì molto utilizzato e richiesto il mezzo dell'imbarcazione, con cui si compiono incantevoli escursioni visitando le meraviglie costiere e marine dell'arcipelago. Sono pertanto presenti a Palau, Santa Teresa Gallura e La Maddalena centri che affittano barche. È possibile percorrere sentieri archeologici subacquei. Il Centro di Educazione Ambientale, che ha come sede operativa Stagnali, a Caprera. Il CEA comprende il museo mineralogico, il centro ricerca delfini, il museo del mare. Il Compendio Garibaldino e il museo navale Nino Lamboglia si trovano invece a La Maddalena

  43. Graniti che si specchiano sulle acque cristalline dell'Asinara Il parco, comprendente l’isola dell’Asinara e una fascia marina di rispetto. Il suo profilo costiero presenta alte falesie scistose nella costa occidentale, ampie insenature e piccole spiagge. La vegetazione ha i caratteri tipici della macchia mediterranea termofila, con lentisco, euforbia, arborea, calicotome, fillirea a foglie strette, ginepro fenicio e cisto. La flora annovera 678 specie, di cui 29 endemiche, alcune esclusive della Sardegna settentrionale e altre caratteristiche della regione sardo-corsa. Molto rilevante la fauna, che annovera nell’isola circa 80 specie selvatiche di vertebrati terrestri, tra i quali il muflone, il cinghiale, il cavallo, l’asinello sardo e il caratteristico asinello albino; tra gli uccelli, il raro gabbiano corso, il marangone dal ciuffo, il falco pellegrino, la pernice sarda. l’Asinara costituisce inoltre l’unica stazione sarda dove è presente la gazza. L’ambiente marino è roccioso nel versante orientale, con ripidi pendii e anfratti, prevalentemente sabbioso nel tratto occidentale. La parte più superficiale del litorale è colonizzata da due rare specie, l’alga rossa e la patella gigante Patella ferruginea. Nel 1997è stato istituito il Parco, ed è sede di un carcere di massima sicurezza. Attività praticabili escursioni con visite guidate a piedi o fuori strada. È possibile praticare la pesca turismo.

  44. Parco Naturale Regionale di Gutturu Mannu Suggestiva località posta ai limiti del complesso montuoso del basso Sulcis, l’area di Gutturu Mannu è compresa nei territori dei paesi di Assemini, Capoterra e Uta ed è stata dichiarata con Decreto Ministeriale area di notevole interesse pubblico nel 1975. La vallata prende il nome dalla sua stessa conformazione, essendo una grande gola scavata tra i monti, ed è attraversata dal Rio Gutturu Mannu. È agevolmente percorribili grazie a delle piste interne adatte alle jeep. Ci sono tre oasi di protezione faunistica istituite dall’Assessorato alla Difesa dell’Ambiente: quella dell’istituendo Parco di Gutturu Mannu, quella di Piscina Manna – Is Cannoneris e quella di Pantaleo, gestite dall’Ente Foreste della Sardegna. All’interno di questo Parco è inoltre presente una Zona di Protezione Speciale (ZPS) della rete Natura 2000 gestita dal WWF, che ha la finalità di salvaguardare le biodiversità attraverso la conservazione degli habitat naturali, della flora e della fauna selvatiche. Chi accede per la prima volta nella zona montana di Gutturu Mannu viene colpito dalla folta vegetazione forestale (tra le più vaste in Europa), caratterizzata da querce, lecci, pioppi, sugherete, mirto, carrubi, lentischi e cisti, dalla varietà della fauna, nonché dai corsi d'acqua e dalle numerose fonti. Una volta giunti ci si trova, poi, immediatamente di fronte la chiesetta campestre di S. Lucia, ricostruita alla fine degli anni Settanta, immersa in un parco in cui spiccano antichi ulivi. Qui gli archeologi hanno rinvenuto diversi manufatti che vanno dal periodo nuragico fino all'Alto Medioevo. In quest'angolo di montagna, insomma, sembra che storia e natura si siano alleate per comporre un mosaico di grande fascino, habitat naturale del cervo sardo e dell'aquila reale. Attività praticabili: moltissimi sentieri possono essere attraversati a piedi o in jeep.

  45. Parco Naturale Regionale del Monte Arci Il Parco del Monte Arci costituisce un inestimabile valore naturalistico, storico e culturale. Racchiude nel proprio ambito boschi di leccio, giacimenti di estrazione, officine litiche e siti di lavorazione della preziosa ossidiana, unici in Sardegna. Su un'ossatura di trachite si stende il mantello del Monte Arci, costituito da colate di lava basaltica. La particolarità del territorio delimitato dalla legge-quadro consiste nella presenza di importanti formazioni vulcaniche e di minerali come l’ossidiana. Dal punto di vista storico il Monte Arci ha sempre rivestito un'importanza enorme per i ricchissimi giacimenti di questo minerale. L’ossidiana, infatti, estremamente utile per la produzione dell'utensileria e delle armi preistoriche, è piuttosto rara nel Mediterraneo e fu un motivo di attrazione molto forte sin dal Neolitico antico per le popolazioni che giungevano in Sardegna ad approvvigionarsi del prezioso materiale. Dal punto di vista strettamente naturalistico, il Monte Arci presenta una foresta di leccio e macchia mediterranea evoluta. È popolato da cinghiali, volpi, gatti selvatici, martore, donnole, ed un tempo anche da cervi e daini. Ricca l’avifauna: colombacci, ghiandaie, upupe, corvi, cornacchie, numerosi fringillidi; tra i rapaci il falco pellegrino, lo sparviero, l’astore, il gheppio, il falco grillaio. Attività praticabiliÈ possibile compiere escursioni sul monte alla ricerca degli antichi giacimenti ed officine litiche. Il museo possiede anche un servizio di guida all'esposizione e alle sculture dislocate nei vari punti del paese, ma anche al laboratorio di lavorazione dell'ossidiana, in cui è possibile assistere alla lavorazione del prezioso minerale con tecniche sia antiche che moderne. Si possono anche acquistare i manufatti qui realizzati.

  46. ASPETTI SALIENTI DEL TURISMO TURISMO: DATI IN CRESCITA NEL 2006 Nell’anno trascorso il turismo in Sardegna è cresciuto. I dati sul movimento turistico nelle strutture ricettive isolane da gennaio a ottobre 2006, sebbene provvisori, parlano chiaro. Il totale degli arrivi negli alberghi e nei residence ha registrato un +3,24% rispetto allo stesso periodo del 2005. Il totale delle presenze sempre negli alberghi e nei residence un +4,07%. Alberghi e residence coprono quasi l’80 % delle strutture ricettive della Sardegna. Presenze e arrivi negli altri esercizi complementari che coprono poco più del 20% delle strutture, sono sostanzialmente invariati. In totale gli arrivi in Sardegna sono passati da 1.676.240 del periodo gennaio-ottobre. 2005 a 1.720.863 del periodo gennaio-ottobre. 2006 registrando un +2,66%. Le presenze totali stesso periodo sono invece passate da 9.150.909 a 9.397.558 con un +2,70%. Sono dati che dimostrano ancora una volta quanto l’immagine turistica della Sardegna sia viva e attraente.

  47. STAGIONE ESTIVA 2007: DATI POSITIVI SECONDOL’OSSERVATORIO ECONOMICO. + 2,1 % • L’Osservatorio economico della Sardegna ha effettuato una ricerca • sull’andamento della domanda turistica nell’Isola e sulle previsioni per • il periodo estivo. Nel 69% dei casi non è prevista alcuna diminuzione, • e tra questi, il 25% prevede un aumento delle presenze. Soltanto il 9% • ha una previsione pessimistica della stagione. Mentre il 21% degli • intervistati non si è pronunciato. Un restante 1% circa è in fase di • cambiamento di gestione. In base alla capacità ricettiva delle strutture • sul totale dei posti letto del campione, si stima una variazione • percentuale media per l’intero comparto pari a +2,1%.

  48. DATI IN CRESCITA ANCHE PER I LOW COST Nel 2007 sono stati attivati ben 15 voli low cost: Ginevra (Tuifly.com),Pisa (Ryanair), Barcellona (Ryanair), Bruxelles (Bruxells Airlines),Dublino (Ryanair), Nottingham (Ryanair), Dusseldorf (Ryanair, Tuifly.com), Colonia (Ryanair), Genova (ItaliaAirlines), Bastia (ItaliaAirlines), Francoforte (Tuifly.com), Amburgo (Tuifly.com), Basilea (Easyjet), Amsterdam (Transavia). Dal 2003 al 2005 c’è stato un incremento dei passeggeri arrivati con questi voli in Sardegna del 350%. Nel 2006 si continua a crescere con un + 21,67%. Dagli 821.287 passeggeri low cost del 2005 si è passati a 999.266 passeggeri del 2006. Cresce anche il traffico ordinario degli aeroporti con un totale di + 5,28% e con un + 9,61% di Olbia e + 5,12% di Cagliari. Complessivamente il traffico passeggeri in porti e aeroporti sardi dal 2005 al 2006 cresce del 3,20 % sfondando la quota 11 milioni di persone in transito. Per dimostrare ancora meglio la crescita esponenziale dei low cost cito i dati relativi ai collegamenti con la Spagna: sono 350mila i turisti spagnoli sbarcati in Sardegna negli ultimi tre anni. Nei primi tre mesi del 2007 sulla tratta Girona-Alghero hanno già viaggiato 24mila passeggeri con margini di riempimento degli aerei superori all’80 per cento. Dal 2004 su Alghero c’è stato un incremento annuo di turisti spagnoli che ha sfiorato le 15mila unità. Su Girona-Cagliari, attivo dal 24 marzo, si prevede un afflusso di 40mila persone nel corso del 2007.

  49. Benessere e sportAll'insegna dello star bene Quando la vacanza rappresenta un momento da dedicare a se stessi, per abbandonare i ritmi frenetici della vita quotidiana e concentrarsi sul proprio equilibrio fisico e psicologico, in Sardegna si tracciano due strade, percorribili da soli o in compagnia di amici e della famiglia: quella del benessere, offerta dagli stabilimenti termali dislocati nella regione, e quella dello sport, che propone un ventaglio ampio e variegato di scelte. La prima è intimamente legata all'acqua che sgorga in alcuni punti dell'Isola, caratterizzata da qualità terapeutiche, conosciuta e valorizzata fin dalla notte dei tempi ed oggi presentata all'utenza turistica con formule ricettive orientate a combinare salute e relax.

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