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L'EPICA

Scuola Secondaria di I° Grado - classe I F - "A. Mendola" Favara. U. A. n. 2. L'EPICA. Da Gilgamesh all’Eneide. Definizione Origine Contenuto. Funzione Stile Indice. Definizione. È forse la prima poesia creata dagli uomini e perciò ancora strettamente legata al mito e alla religione.

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Presentation Transcript


  1. Scuola Secondaria di I° Grado - classe I F - "A. Mendola" Favara U. A. n. 2 L'EPICA Da Gilgamesh all’Eneide A cura del prof Angelo Vita

  2. Definizione Origine Contenuto Funzione Stile Indice A cura del prof Angelo Vita

  3. Definizione • È forse la prima poesia creata dagli uomini e perciò ancora strettamente legata al mito e alla religione. A cura del prof Angelo Vita

  4. Origine • Il poema epico nasce probabilmente da canti di lode composti nelle comunità più antiche in onore di uomini particolarmente valorosi, presto promossi al rango di eroi semileggendari A cura del prof Angelo Vita

  5. Contenuto • Il poema epico narra le gesta di eroi e dei, arricchite da racconti mitici e folklorici. È un elemento fondamentale della cultura primitiva, in cui la collettività si riconosceva totalmente. Ne è prova la dimensione orale, destinata cioè all’ascolto e non alla lettura A cura del prof Angelo Vita .

  6. Funzione L’epos rivestiva molteplici funzioni : • religiosa e sociale, poiché intorno ad esso si riconosceva la comunità come nei miti che facevano risalire la fondazione di una città ad un eroe divino; • filosofica, perché serviva a spiegare i fenomeni della natura. A cura del prof Angelo Vita .

  7. STILE • I poemi epici erano strutturati sia in modo da facilitare la memoria del cantore ( o aedo ), sia in modo che il pubblico ne potesse seguire facilmente la recitazione. Si spiega così la presenza di : • epiteti e formule • allitterazioni e anafore. • Lo stile formulare permetteva anche un certo margine di improvvisazione : il poeta usava gli elementi fissi per sostenere variazioni sul tema o per inserire motivi nuovi. A cura del prof Angelo Vita

  8. INDICE • GILGAMESH • BIBBIA • OMERO • VIRGILIO A cura del prof Angelo Vita

  9. GILGAMESH Il testo a noi giunto- dodici tavole a caratteri cuneiformi- risale probabilmente all’VIII s.a..C. Ma esso è una copia evidente di testi molto più antichi: il nucleo originale della storia si colloca in un’epoca anteriore al 2000 a.C. A quest’opera si sono interessati tutti i popoli che via via occuparono la Mesopotamia come Sumeri, Babilonesi, Assiri, Ittiti, ed Elaniti, studiandola con un’ammirazione e rispetto quasi religiosi. A cura del prof Angelo Vita

  10. Il poema, dominato dalla figura di Gilgamesh, che fu re di Uruk- il quinto dopo il diluvio secondo la tradizione- è incentrato sul tema della lotta dell’uomo contro la morte, una lotta tenace e nobile ma votata alla sconfitta. • Il suo influsso sulla letteratura posteriore è stato notevolissimo. Per forza fisica Gilgamesh, le cui imprese sono dette fatiche, ricorda Ercole;per altri caratteri Achille; le virtù della saggezza e il tema del lungo viaggio lo fanno considerare modello di Ulisse, sia quello omerico che quello dantesco per la volontà di conoscerere dare alla propria vita un alto e luminoso significato morale che lo sottragga per sempre all’ombra della morte. A cura del prof Angelo Vita

  11. Il poema, pur tra le mille sconfitte, è una esortazione al compimento del proprio dovere, con la responsabilità che dà una oggettiva e sicura visione della verità. • L’uomo non è un dio, non è destinato all’immortalità,non è invulnerabile al dolore; mortalità e dolore devono essere accolti e trasformati poiché la conoscenza è sempre una conquista e una virtù piena e consapevole di sé. A cura del prof Angelo Vita

  12. LA BIBBIA • La Bibbia è la raccolta di quei libri che Cristiani ed Ebrei considerano sacri come ispirati da Dio, anzi come “parola di Dio”. Si divide in Antico e Nuovo Testamento; il termine Testamento (latino testamentum ) traduce il greco diatheke e l’ebraico b(e)rit, alleanza e si riferisce tanto al patto stabilito tra Dio ed Israele con le Tavole della Legge consegnate a Mosè sul monte Sinai, quanto al nuovo patto stretto tra tutti gli uomini e Dio grazie alla mediazione di Gesù Cristo. A cura del prof Angelo Vita

  13. Il numero dei libri contenuti nella Bibbia è di settantadue. Essi non furono scritti tutti da un medesimo autore e neanche in una medesima epoca, ma da vari uomini, tutti ebrei, con la sola eccezione di San Luca e in un arco di tempo di sedici secoli. I libri dell’Antico Testamento sono scritti, con poche eccezioni in ebraico; quelli del Nuovo in greco. Benché scritti per la gloria di Dio, i libri della Bibbia sono attendibili e veraci anche sul piano della storia,come hanno dimostrato i rinvenimenti archeologici. A cura del prof Angelo Vita

  14. Pentateuco Giosuè Giudici Il libro di Rut I libri di Samuele I libri dei Re I libri delle Cronache Esdra e Neemia Il libro di Tobia Il libro di Ester Il libro di Giuditta I libri dei Maccabei I libri sapienziali Il libro dei Profeti ANTICO TESTAMENTO A cura del prof Angelo Vita

  15. NUOVO TESTAMENTO • I quattro Vangeli • Gli Atti degli Apostoli • Lettere di San Paolo • Le Lettere degli Apostoli • L’Apocalisse A cura del prof Angelo Vita

  16. OMERO • Della vita di Omero anche noi, come gli antichi, sappiamo pochissimo. Sette città della Grecia e dell’Asia Minore si contesero il vanto di avergli dato i natali. Pare plausibile che egli fosse di stirpe ionica,la quale aveva colonizzato la parte centrale della zona costiera della Asia Minore alcuni secoli dopo gli Eoli e che fosse nativo di Chio. • Varie ragioni fanno credere che egli sia vissuto nell’VIIIs.a.C.,a molta distanza quindi dagli eventi narrati nei suoi poemi e alla fi • ne di quel lungo periodo di decadenza e barbarie che è chiamato Medioevo greco. A cura del prof Angelo Vita

  17. I poemi, l’Iliade e l’Odissea, non nacquero per la scrittura ma per la declamazione pubblica in tempi oscuri in cui il poeta -cantore (aedo) era tutt’insieme una sorta di sacro custode del passato,figura sacerdotale, celebratore di imprese eroiche, ammonitore del presente e profeta dell’avvenire. Ecco perché i due poemi sono una sorta di composizione a strati : interi episodi, blocchi di versi appaiono talvolta grossolanamente saldati alla narrazione principale; altre volte si dà grande spazio a certi personaggi che poi non hanno rilievo nella azione successiva, e così di seguito. A cura del prof Angelo Vita

  18. Prima di Omero esistettero sicuramente molti altri poeti di cui ignoriamo tutto, ma che egli sicuramente conosceva.. • Molta della materia che tratta non è sua, come anche l’uso dell’esametro che giunge ad Omero già definito in cadenze, pause, ritmi. • Tuttavia l’interpretazione che egli dà della materia, il modo con cui espone la vicenda e narra le azioni dei suoi personaggi, la potenza delle passioni che descrive, l’uso che fa del verso, tutto ciò rivela in lui un grandissimo poeta. A cura del prof Angelo Vita

  19. La questione omerica L’Iliade e l’Odissea hanno suscitato diversi problemi che possono così sintetizzarsi: • Quando, come e dove sono stati composti i poemi omerici ? • Come sono stati tramandati ? • Possono attribuirsi ad un solo poeta? • L’omero della tradizione è davvero esistito? A cura del prof Angelo Vita

  20. Le risposte ai quesiti precedenti, che tengono conto degli studi e delle ricerche più avanzati, sono le seguenti : • I poemi omerici sono il primo esempio di poema ampio del mondo occidentale. In epoca più antica esistevano composizioni molto più brevi, legate a questo o a quel personaggio o ad un determinato episodio. Queste composizioni si trasmettevano per via orale, come è provato dalle formule fisse e da versi che si ripetono identici pur in contesti diversi. La materia è dunque in gran parte anteriore ad Omero, nata in una area ionica. A cura del prof Angelo Vita

  21. I poemi omerici pervennero ad Omero sia per via scritta, sia soprattutto per via orale. • Tra l’Iliade e l’Odissea intercorrono almeno alcuni decenni, ma l’opera di saldatura, revisione, armonizzazione della materia precedente, sia quella della creazione di parti nuove, si devono alla stessa mano. • Il poeta è davvero esistito anche se il suo nome non era Omero, che potè essere un appellativo convenzionale. A cura del prof Angelo Vita

  22. ILIADE • Il poema è stato diviso dai filologi alessandrini in 24 libri indicati con le lettere maiuscole dell’alfabeto greco. Narra alcuni episodi del decimo anno di guerra tra i Greci ,guidati da Agamennone re di Micene, e i Troiani assediati nella loro città, governata dal vecchio re Priamo. La conclusione della guerra, cui partecipano anche gli dei, avverrà con il duello tra Achille, campione dei Greci, ed Ettore, figlio di Priamo. A cura del prof Angelo Vita

  23. ODISSEA • Anche l’Odissea è divisa in 24 libri, indicati con le lettere minuscole dell’ alfabeto greco. Narra tutte le peregrinazioni e i pericoli affrontati da Ulisse (causati dall’ira del dio del mare Poseidone di cui ha accecato il figlio)durante il ritorno da Troia alla sua isola Itaca. Anche qui Ulisse dovrà affrontare altre prove per vendicarsi dei Proci che hanno preso possesso della sua casa A cura del prof Angelo Vita

  24. VIRGILIO • Publio Virgilio Marone nacque ad Andes nel 70 a.C..Il padre lo fece studiare prima a Cremona, poi a Milano ed infine a Roma. Diventato amico del potente Mecenate ottenne alcune terre in Campania ed una casa sull’ Esquilino. Ebbe enorme successo già dalla pubblicazione della sua prima opera, le Bucoliche, a cui seguirono le Georgiche (37-30 a.C.). Dal 29 sino alla morte (19 a.C.) pose mano alla stesura dell’Eneide. A cura del prof Angelo Vita

  25. ENEIDE • Riallacciandosi ai grandi poemi epici e ad Omero in particolare, egli narra in 12 libri le vicende dell’eroe troiano Enea,celebrato come progenitore della famiglia Giulia, alla quale apparteneva lo stesso Ottaviano. Ma lo scopo principale dell’opera non è l’esaltazione del ‘princeps’, bensì quella dell’impero romano che ,sorto dal sangue troiano per misteriosa volontà del Fato, è destinato a governare il mondo. A cura del prof Angelo Vita

  26. E’ in questa opera soprattutto che Virgilio ha espresso la sua concezione del mondo e della vita umana, molto diversa da quella di Omero, più critica e problematica. Nell’ Eneide c’è la sua tristezza di fronte al dolore che colpisce tutti gli uomini, vincitori e vinti; la sua difficoltà ad accettare la legge del destino; la sua invocazione di una morale più alta di quella fissata dalla religione tradizionale; la sua meditazione sulla morte, sull’ amicizia, sull’ eroismo. A cura del prof Angelo Vita

  27. Ambizioso fu il progetto di Virgilio: collegare la leggenda di Enea alla fondazione dell’ Urbe, contrapponendo così alla Troia omerica distrutta dal fuoco Roma che nessuna forza avrebbe distrutto, e umiliare i Greci, vincitori per forza d’inganno, facendoli vinti per sempre dalla forza del diritto romano e del destino che perseguiva così un suo misterioso disegno di equità . Alla grandiosità di questo progetto ideale Virgilio fece corrispondere una struttura del poema costruita sul modello dei due poemi omerici: i primi sei libri , dedicati alle peregrinazioni di Enea, ripetono il modello dell’Odissea; i secondi sei, ove si descrive la conquista del Lazio, quello dell’Iliade. A cura del prof Angelo Vita

  28. fine di un' EPICA A cura del prof Angelo Vita

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