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Dott. Davide Capperucci Università di Firenze

CORSI SPECIALI PER IL CONSEGUIMENTO DELL’ABILITAZIONE Corso A – sede di Prato Unità didattica n. 3 Autonomia scolastica e progettazione curricolare. Dott. Davide Capperucci Università di Firenze. Le ragioni dell’autonomia scolastica.

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Presentation Transcript


  1. CORSI SPECIALI PER IL CONSEGUIMENTO DELL’ABILITAZIONECorso A – sede di PratoUnità didattica n. 3Autonomia scolastica e progettazione curricolare Dott. Davide Capperucci Università di Firenze

  2. Le ragioni dell’autonomia scolastica • Ottimizzare le risorse e il funzionamento della pubblica amministrazione • Rafforzare il rapporto tra scuola e territorio • Innalzare la qualità dell’offerta formativa

  3. Natura e scopi dell’autonomia • Definire e realizzare l’offerta formativa nel rispetto delle funzioni delegate alle Regioni e dei compiti e delle funzioni trasferiti agli Enti locali promuovendo il raccordo e la sintesi tra le esigenze e le potenzialità individuali e gli obiettivi nazionali del sistema di istruzione

  4. Quali autonomie? I profili dell’autonomia scolastica (L. 59/97 art.21) • Autonomia organizzativa (comma 8) • Autonomia didattica (comma 9) • Autonomia di ricerca, sviluppo e sperimentazione (comma 10) • Autonomia finanziaria (comma 5)

  5. Dall’organico di diritto e di fatto all’organico funzionale Qualità dell’offerta formativa rispondente ai bisogni della popolazione scolastica e delle famiglie

  6. Autonomia organizzativa • Ambiti decisionali Superamento dei vincoli in materia di: - unità oraria delle lezioni • unitarietà del gruppo-classe • modalità di impiego dei docenti • Vincoli • Rispetto dei giorni di attività didattica annuale previsti a livello nazionale • Distribuzione delle attività didattiche in non meno di 5 giorni a settimana • Rispetto degli obblighi di servizio dei docenti previsti dai contratti

  7. Autonomia didattica • Ambiti decisionali • metodologie didattiche • strumenti e sussidi didattici (compresi libri di testo) • organizzazione e gestione dei tempi di insegnamento • libertà di progettazione curricolare • libertà di insegnamento nel rispetto delle decisioni prese dagli Organi Collegiali • scelta dei contenuti di insegnamento (conoscenze) • attività educative ed insegnamenti aggiuntivi, obbligatori o opzionali, non previsti dal corso di studi e promossi nel rispetto delle esigenze formative degli alunni

  8. Vincoli- Rispetto del monte ore annuale per disciplina- Obbligo di adottare strumenti di verifica e valutazione funzionali ad accertare il raggiungimento dei livelli essenziali di prestazione previsti a livello nazionale

  9. Autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo • Ampliamento dell’offerta formativa • Ricerche finalizzate alla prevenzione dell’abbandono e della dispersione scolastica • Promozione e sviluppo delle tecnologie didattiche • Costruzione di reti tra scuole e tra scuola e agenzie formative del territorio • Partecipazione a programmi regionali, nazionali e comunitari di formazione, ricerca e sviluppo

  10. Autonomia finanziaria • La dotazione finanziaria delle istituzioni scolastiche è assegnata dallo Stato e si suddivide in assegnazione ordinaria e assegnazione perequativa • Attribuzione senza vincoli di destinazione se non quella dell’utilizzazione prioritaria per lo svolgimento di attività di istruzione, formazione e orientamento

  11. Autonomia scolastica va intesa come Autonomia funzionale finalizzata al: • rispetto del diritto all’istruzione e all’apprendimento • raggiungimento “per tutti” del successo formativo

  12. Autonomia scolastica e ripartizione delle competenze in materia di istruzione e istruzione/formazione professionale (v.d. Riforma Titolo V) Competenze esclusive dello Stato Competenze concorrenti Stato/Regioni Competenze esclusive delle Regioni 1.Livelli essenziali di prestazione validi a livello nazionale 2.Norme generali: ordinamenti, organizzazione generale dell’istruzione, stato giuridico del personale scolastici, assunzione degli insegnanti 3.Principi fondamentali Istruzione, fatta salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche Istruzione e formazione professionale

  13. Autonomia scolastica e POF “… è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia” (DPR 275/99, art. 3)

  14. Parole-chiave del POF • Identità (culturale/progettuale): insieme dei caratteri specifici che contraddistinguono un istituto dall’altro • Progettazione: esplicitazione dei percorsi, delle scelte e delle strategie mediante le quali si intende raggiungere gli obiettivi • Contesto: espressione di una domanda culturale e formativa calata sui bisogni della comunità locale

  15. POF e curricolo “Le istituzioni scolastiche determinano nel Piano dell’Offerta Formativa il curricolo obbligatorio […]. Nell’attuazione del curricolo le istituzioni scolastiche precisano le scelte di flessibilità previste” (DPR 275/99, art. 8, c. 2)

  16. Il curricolo non si “programma” si “progetta” • Programmazione è l’organizzazione di un sapere (programma) dato, in sequenze temporali (spesso imposte dalla sistematica della disciplina) • Progettazione è la costruzione originale di un percorso di “apprendimento insegnato” e quindi intenzionale definito a partire dell’analisi dei bisogni dei soggetti e del contesto

  17. La progettazione • E’ un’attività/processo di: • Ideazione • Individuazione di problemi (problem setting) e di ipotesi risolutive (problem solving) • Definizione di comportamenti e interventi finalizzati • Controllo dell’efficacia e dell’efficienza delle azioni realizzate allo scopo di migliorare la qualità (o non qualità) dell’istruzione

  18. La costruzione del curricolo Esso non è più un dato a priori a cui le scuole sono tenute a uniformarsi, ma il risultato della capacità progettuale delle istituzione scolastiche, sintesi unitaria di esigenze diverse: - garantire il carattere unitario del sistema di istruzione e valorizzare il pluralismo culturale e territoriale; - tenere conto dei bisogni formativi degli alunni, concretamente rilevati, delle esigenze e delle attese dalle famiglie; - tenere conto delle domande e delle attese espresse dagli enti locali, dai contesti sociali, culturali ed economici del territorio

  19. Curricolo o Curricula? • Quotanazionale del curricolo (80%-85% del tempo scolastico): prevede per tutto il territorio nazionale le «competenze essenziali» da assicurare a ciascun alunno. • Quota locale del curricolo (20-15% del tempo scolastico): riguarda attività educative, percorsi formativi, insegnamenti aggiuntivi individuati dalle singole scuole in base alle variabili socio-culturali e esistenziali degli alunni. «Nell’integrazione tra la quota nazionale del curricolo e quella riservata alle scuole è garantito il carattere unitario del sistema di istruzione ed è valorizzato il pluralismo culturale e territoriale, nel rispetto delle diverse finalità della scuola dell’obbligo e della scuola secondaria superiore» (DPR 275/99, art. 8). • Quota extracurricolare aggiuntiva, facoltativa e collocata al di fuori dell’orario scolastico curricolare, in grado di fornire ulteriori elementi di personalizzazione del percorso formativo.

  20. (competenze) Apprendimento Saperi Progettazione Analisi dei bisogni (soggetto/contesto) Sapere Accademico Programma Programmazione Apprendimento (conoscenze disciplinari) Programma Curricolo

  21. Saperi e competenze nella gestione del curricolo • Le competenze, senza i saperi, sono categorie vuote • I saperi, senza le competenze, sono esercizi sterili • La progettazione curricolare richiede la definizione, il perseguimento e la verifica di obiettivi di competenza • La scelta dei saperi da utilizzare è strumento per raggiungere i migliori livelli di competenza ed impone una drastica riduzione della quantità di nozioni a favore della qualità delle prestazioni

  22. Per un’epistemologia delle competenze

  23. Le conoscenze vengo ad assumere un valore strumentale alla maturazione di competenze essenziali trasferibili da un contesto esperenziale all’altro Stante la flessibilità dei percorsi garantiti dall’autonomia scolastica ciò che è importante è il conseguimento delle competenze essenziali

  24. Competenze “essenziali” Che vuol dire “essenziale”? Si possono definire “essenziali” quelle competenze per le quali bisogna offrire a ciascuno il massimo di opportunità di sviluppare al meglio le sue potenzialità Rappresentano la base per lo sviluppo di qualsiasi altra competenza durante tutto l’arco della vita (Life skills)

  25. Competenze “essenziali”, indicatori, descrittori Area di competenza Indicatori di competenza Descrittori

  26. Competenze contenuti attività metodi strumenti valutazione delle competenze risorse umane tempi Competen-ze essenziali indicatori descrittori Griglia (2) per la progettazione modulare per competenze

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