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DSA. DISTURBI Dell ’ APPRENDIMENTO La vera sfida è educare chi non lo ha. Tappe dello sviluppo. Sviluppo relazionale Sviluppo motorio Sviluppo cognitivo. Sviluppo relazionale. Fino al 4° mese: reazioni riflesse Al 2° mese: sorriso al volto umano

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Presentation Transcript


  1. DSA

  2. DISTURBI Dell’APPRENDIMENTO La vera sfida è educare chi non lo ha

  3. Tappe dello sviluppo Sviluppo relazionale Sviluppo motorio Sviluppo cognitivo

  4. Sviluppo relazionale Fino al 4° mese: reazioni riflesse Al 2° mese: sorriso al volto umano Al 4° mese: tende le braccia alla madre che si avvicina; i bambini non vendenti compiono lo stesso gesto al suono dei passi Al 5° mese: inizio della lallazione Dopo i 5 mesi: inizia attività esplorativa (corpo e oggetti) A 8 mesi: reazioni di separazione alla lontananza della figura di accudimento A 9-12 mesi: si allenta reazione di separazione (costanza dell’oggetto) Dai 18 mesi ai 3 anni: interesse per le funzioni corporali

  5. Sviluppo motorio Neonato: riflesso tonico con attitudine di afferramento delle mani, e dei piedi A 5 mesi: motricità spontanea A 9 mesi: cominciano a stare in piedi A 10 mesi: aggrappati possono alzarsi in piedi A 11 mesi: sta in piedi senza appoggio Entro 2 anni salgono le scale Dai 18 mesi camminano e cominciano a correre Ai 2 anni si esercitano nella corsa Ai 3 anni sanno stare in equilibrio su un solo piede A 4 anni salgono e scendono alternando i piedi

  6. Sviluppo cognitivo Entro i primi 8 mesi è riconosciuta una figura di riferimento privilegiata A 5-8 mesi integrazione delle competenze: compare il gesto dell’indicare Entro i 5 mesi: cercano un oggetto nascosto Agli 8 mesi riconoscimento dello spazio esterno al proprio corpo Ai 12 mesi: fase del no, opposizione all’adulto Entro 12 mesi: ripetizione di parole Entro i 18 mesi: apprendimento di un vocabolario (circa 10-20 parole) Ai 2 anni: costruzione della frase (soggetto, verbo, predicato) Entro i 2 anni: costruzione di oggetti complessi Sino a 2 anni: giocano da soli Dopo i 3 anni: cercano compagni Ai 3 anni: linguaggio organizzato, frequenti domande

  7. LINGUAGGIO VERBALE Suoni Parole Frasi Racconti Descrizioni Narrazioni Domande NONVERBALE Gesti Espressioni del volto Sguardo Prossemica Idea di noi Silenzio Aspetti prosodici Pause

  8. I 3 STADI DELLA COMPRENSIONE

  9. Stadio semantico La maggior parte delle parole ha un nucleo centrale di significato; tuttavia gli aspetti precisi del significato di una parola dipendono dal contesto della frase. Il significato preciso attribuito ad una parola è spesso influenzato dal contesto e dal co-testo (costituito dalla frase in cui la parola è inserita)

  10. Stadio sintattico L’analisi sintattica prende in considerazione l’ordine delle parole ed altre informazioni per definire: - qual è l’oggetto, - qual è il soggetto; - qual è l’azione relativa al soggetto e all’oggetto; - la categoria grammaticale di appartenenza di ogni parola(nome, verbo, aggettivo, avverbio)

  11. PRAGMATICA Da quanto detto emerge dunque chiaramente che le impostazioni sintattiche e semantiche sono insufficienti per capire come avviene la comprensione. A rendere possibile la comprensione entrano in gioco fattori pragmatici (legati cioè al contesto d’uso di una lingua)

  12. ACQUISIZIONE (lingua orale) L’acquisizione delle competenze linguistiche è un processo continuo di cambiamenti e consolidamenti. Numerosi studi si sono focalizzati esclusivamente sullo sviluppo di tali competenza nei primi anni di vita

  13. Quando parliamo di lettura, di scrittura e di calcolo dobbiamo sempre fare una distinzione tra abilità e competenza ABILITA’ Capacità funzionale di fronte a compiti determinati COMPETENZA Piena capacità di orientarsi in un determinato ambito

  14. ABILITA’ COMPETENZE (processi) LETTURA DECODIFICA COMPRENSIONE STRUTTURAZIONE DEL TESTO SCRITTURA ORTOGRAFIA CALCOLO SCRITTURA DEI NUMERI CAPACITA' DI CALCOLO

  15. Riconoscimento visivo Conversione fonema-grafema Analisi fonetica Sintesi fonemica Elaborazione morfologica Ricerca lessicale Comprensione del testo Processi di controllo Processi inferenziali Reclutamento delle conoscenze ABILITA’ PROCESSIComponenti specifiche Attività trasversalidel sistema cognitivo non scomponibili

  16. Le abilità necessitano di un intervento specifico I processi necessitano di un intervento pedagogico-didattico più generale

  17. E’IMPORTANTERICORDARE CHE … • Sul piano dei risultati scolastici hanno maggiore rilevanza i processi rispetto alle abilità • La tipologia di attenzione richiesta varia in base al compito : Compito abilitativo attenzione focale Compito naturale attenzione automatica e distribuita

  18. L’APPRENDIMENTO SCOLASTICO E’ un aspetto specifico dell’apprendimento in generale, che ha come fine l’istruzione e viene sollecitato in un momento dello sviluppo in cui… -i processi d’immagazzinamento -i processi di recupero dell’informazione -i processi di controllo …sono diventati maturi

  19. Vi sono due tipi d’apprendimento L’apprendimento concettuale che dipende dalla comprensione e dal pensare (processo cognitivo). L’apprendimento automatico di abilità strumentali che è direttamente proporzionale all’esercizio.

  20. STADI DI APPRENDIMENTO DELLA LETTO SCRITTURALETTURA SCRITTURA

  21. Stadio logografico (lettura) Il bambino riconosce le parole come configurazioni visive sulla base della loro forma globale. nutellavsnutella

  22. Stadio logografico (scrittura) • Disegni • Pseudoscrittura • Segni senza valore fonemico convenzionale Di fatto non vi è alcuna relazione tra fonologia e rappresentazione grafemica

  23. Stadio alfabetico Compaiono le prime associazioni tra il simbolo grafico e il fonema. Il bambino impara a scomporre le parole in parti più piccole ( sillabe o fonemi ). Iniziano le prime operazioni di analisi e sintesi fonologica. /c//o//c//c//o//l//a//t//a/ cocolata

  24. Stadio alfabetico • Corrispondenza tra fonema-grafema e grafema-fonema /a/ A – a - a-a • Riproduzione di parole con • struttura semplice C.V.C.V • es: toro • Riproduzione di parole con struttura sillabica più complessa • C.V.C.C.V ponte • C.C.V.C.V treno

  25. Stadio ortografico Il bambino scopre che le regole di trasformazione possono interessare gruppi di lettere. ran’o ragno

  26. Stadio ortografico • Alcuni fonemi devono essere rappresentati graficamente con digrammi • In alcuni casi non c’è corrispondenza biunivoca tra fonema e grafema (cu/qu/cqu) • Alcuni grafemi hanno una decodifica diversa a seconda del segno che li segue (c,g)

  27. Stadio ortografico Il bambino riproduce stringhe omofone che rappresentano elementi lessicali distinti L’ orso lorso Errato per l’ortografia, ma compatibile per la fonologia

  28. Stadio ortografico Il passaggio dallo stadi alfabetico a quello ortografico corrisponde all’acquisizione dei una nuova competenza che consente di rendere più “economico” il processo di scrittura in quanto: • si modifica il processamento dell’informazione • l’automatizzazione riduce e/o elimina l’impegno della memoria

  29. Stadio lessicale Consente di disambiguare stringhe sonore foneticamente uguali ma lessicalmente diverse L’ago Lago

  30. Teoria linguistica del bambino E’ l’insieme di idee e regole sulla lingua orale e scritta che ricava dalle sue esperienze ed osservazioni Libri per bambini, giornali, scritte pubblicitarie, insegne diventano occasione per riflettere e fare classificazioni che possono essere considerate le prime esperienze di conoscenza del linguaggio scritto

  31. Inoltre i bambini … • Non attribuiscono il valore di lettere agli ideogrammi o a lettere che compaiono in altre lingue • Distinguono nettamente i numeri dalle lettere • Danno giudizi di leggibilità in base ad un numero minimo di lettere a alla variabilità interna

  32. E’ importante anche tenere presente che il bambino alla presenza di configurazioni particolari e in contesti precisi va alla ricerca del significato che è il nucleo centrale di qualsiasi atto di lettura

  33. La teoria linguistica di ogni bambino può essere scoperta attraverso l’analisi dei suoi atti di scrittura spontanea e delle sue ipotesi di lettura Gli elementi di coerenza, gli errori e le stranezze che vi si ritrovano ci consentono di ricostruire molto precocemente le sue idee sul funzionamento della lingua

  34. Lo sviluppo della Teoria Linguistica dei bambini dipende molto dalle esperienze, dalle occasioni che vengono loro offerte . E’ molto importante dare ai bambini la possibilità di esprimere il loro pensiero e di scambiare opinioni ed ipotesi sia con gli adulti che con i loro compagni

  35. Le teorie linguistiche dei bambini sono • Molto diverse l’una dall’altra • Molto instabili Possono essere indagate mediante una prova di scrittura spontanea

  36. SCRITTURA SPONTANEA Le parole vengono pronunciate senza alcuna segmentazione né sillabica né fonetica e il bambino deve scrivere , ovvero riprodurre graficamente la parola

  37. Per eliminare problemi di memoria di lavoro la prova si scrittura spontanea può essere effettuato con il supporto di: • Disegno libero • Immagini proposte dall’insegnante

  38. Criteri per valutare la scrittura spontanea • Parole lunghe Vs parole corte • Lunghezza della parola deve avere una relazione anche con immagine (es: treno è una parola corta che rappresenta un oggetto lungo) • Utilizzare anche una frase che contenga una delle parole o immagini utilizzate ( costanza nella rappresentazione grafica )

  39. Le difficoltà costruttive derivano dalla mancanza di una teoria linguistica adeguata per cui si riscontrano: • Una costruzione poco evoluta • Parole scritte con un solo segno • Identica sequenza di lettere per parole diverse • Scarabocchi informi • b) Difficoltà a modificare proprie idee sulla lingua nonostante gli stimoli • Problemi a ritrovare i vari suoni all’interno della • parola e a controllarli nell’ autodettato

  40. Scrittura convenzionalea) Sillabica Ad ogni sillaba corrisponde una sola lettera con valore sonoro convenzionale

  41. b) Sillabico-alfabetica Le lettere con valore sonoro convenzionale rappresentano un numero di suoni superiore a quello delle sillabe, ma non ancora tutti i suoni della parola

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