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AA. 2003-2004 Prof. Marco Bartoli

Storia delle religioni lezione n.16. AA. 2003-2004 Prof. Marco Bartoli. Altre religioni delle società superiori. Religioni monoteistiche che sorgono insieme alla nuova civiltà superiore che le genera (mazdeismo della civiltà iranica; l’islam e la civiltà araba)

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Presentation Transcript


  1. Storia delle religioni lezione n.16 AA. 2003-2004 Prof. Marco Bartoli

  2. Altre religioni delle società superiori • Religioni monoteistiche che sorgono insieme alla nuova civiltà superiore che le genera (mazdeismo della civiltà iranica; l’islam e la civiltà araba) • Religioni sorte in un secondo momento in seno a civiltà precedentemente politeistiche (buddismo, giainismo, cristianesimo) - sincretismi - sette / religioni

  3. Il buddhismo:i precedenti • Le trasformazioni della religione vedica: • Al centro non più le divinità, ma il rito • Distinzione tra contingenza e atman individuale che coincide con il brahman dell’universo • Il karman = la legge universale che regola ogni azione • Il peso di ogni azione, da cui dipende il legame con il mondo (anche attraverso reincarnazioni), fino alla liberazione (moksa) • Il bisogno del distacco dal mondo attraverso la meditazione e l’ascesi • 4 tappe della vita: 1. Studio; 2. Padre di famiglia; 3. Ritiro per la meditazione; 4. Ascesi

  4. le fonti Il canone Tripitaka (tre canestri), risale a 3-4 secoli dopo la vita terrena del Buddha: • Vinaya (disciplina monastica); • Sutra (dialoghi del Buddha) • Adhidharma (dottrina) 3° sec. a. C. Re Aschoka, dinastia Maurya (due figli monaci) propaga il buddismo in tutta l’India, fino a Ceylon, ma pratica anche una perfetta tolleranza religiosa.

  5. il Buddha Buddha = il risvegliato Siddhartha, del lignaggio Gautama del clan Sakya (Nepal) Figlio di re, era nato nel 6° sec. a.C. (560-480), sarebbe vissuto nel palazzo fino alla giovinezza, l’incontro causale con un vecchio, un ammalato e un morto gli avrebbe rivelato il dolore. Portata a termine la seconda tappa normale dell’esistenza (sposato e con un figlio) Siddhartha si sarebbe ritirato nei boschi per fare l’eremita, acquisendo 5 discepoli e riducendosi a “un millesimo delle forze vitali” Compresa l’inutilità dell’ascesi, ricomincia a nutrirsi, provocando la delusione e l’abbandono dei 5 discepoli In un notte d’estate sotto un pippal (ficus religiosa) avviene l’illuminazione: la perfezione e l’onniscenza Ritrova i discepoli per i quali fa il famoso discorso di Benares Conduce una vita peregrinante convertendo molta gente e alla fine muore di morte naturale (entra nel nirvana)

  6. le quattro verità: • La verità del dolore = tutto è dolore nel mondo e nell’uomo, anche i 5 ‘aggregati’ (skandha) di cui si è composti • La verità dell’origine del dolore, che consiste nella ‘sete’ cioè nel desiderio (concupiscenza) di piacere, di essere, di non essere; essa lega al karman e costringe a rinascere • La verità dell’arresto del dolore = eliminazione della sete • La verità dell’ottuplice via : 1) Una retta comprensione 2) un retto proposito 3) una retta parola 4) rette azioni 5) un retto modo di guadagnarsi il sostentamento 6) rette aspirazioni 7) una retta riflessione, 8) una retta concentrazione o retto stato di una mente quieta

  7. i cinque skandha: • La materia • I sentimenti • Le percezioni • Gli impulsi • Gli atti di coscienza [questi termini occidentali corrispondono in maniera molto approssimativa a quelli orientali] Si nega l’esistenza dell’ io = prodotto contingente dell’incontro di determinati aggregati eterogenei Lo scopo dell’uomo è sottrarsi al karman che lo fa rinascere continuamente per scontare i suoi peccati

  8. Il Sangha = la comunità • I cinque ex-discepoli divengono i primi monaci buddhisti. • Attorno ai monaci ci solo i laici, cui è chiesto di pronunciare la ‘formula dei tre rifugi’: • Io prendo rifugio nel Buddha • Prendo rifugio nel Dharma (= dottrina) • Prendo rifugio nel Sangha E di osservare, in forma attenuata, le 5 astinenze: • dall’uccisione • dal furto • dai contatti sessuali illegali (per i monaci da ogni contatto sessuale) • dalla menzogna • dallo stordimento (alcool e droghe)

  9. i monaci • Mendicanti : non possono possedere che una ciotola per le elemosine, una rozza veste, un rasoio e un rosario • Itineranti: solo tre mesi, per ripararsi durante la stagione delle piogge, possono risiedere in monasteri (pagode) • Ogni quindici giorni si riuniscono e confessano vicendevolmente i loro errori • Non vi è alcun culto: la divinità, non negata, è del tutto irrilevante (anche gli dei sono soggetti al karman) • La meditazione = tecniche psichiche perfezionate yoga si arriva sino all’acquisizione di poteri paranormali.

  10. le evoluzioni • Già nel 4° sec. a.C. Mahadeva, un monaco di Pataliputra (attuale Patna) stabilisce che anche un monaco (sino ad allora considerato un arhat, santo, venerabile, perfetto) può • peccare sessualmente nel sogno, • avere dubbi, • aver bisogno dell’aiuto di altri

  11. il Grande Veicolo = mahayana • All’inizio della nostra era nasce il mahayana, in contrapposizione con il hinayana = piccolo veicolo, considerato solo fase preparatoria. • Critica dell’ideale di perfezione del monaco arhat incurante del dolore del mondo • Si sviluppa l’idea del penultimo grado di perfezione: colui che è pronto a diventare Buddha, ma per il momento è solo Bodhisattva e, prima di entrare nel nirvana si rivolge agli altri per aiutarli ad entrare nella salvezza. • Il Bodhisattva misericordioso è, allo stesso tempo • Un ideale da seguire • Oggetto di venerazione e di culto (invocato per fare appello alla sua misericordia) • Argomento di dottrina

  12. diverse correnti • 2° sec. d.C. Nagarjuna nega le cose stesse, tutto è relativo, nulla esiste, l’essenza di ogni cosa è il vuoto • 4° sec. d.C. Asanga fonda la scuola Yogacara: nulla esiste se non il pensiero; la vacuità, essenza comune di ogni cosa, è la buddhità. Base filosofica dell’uguaglianza di tutti, che possono giungere alla salvezza non per i propri meriti, ma per quelli di un Bodhisattva • Il tantrismo buddhista: l’esercizio del pensiero, la meditazione, lo yoga,diventano la cosa più importante (tendente anche alla magia); superamento della morale.

  13. il buddhismo fuori dall’India • Tra 10° e 12° sec. Il buddhismo è espulso dall’India (per l’avanzata islamica e per la reazione induistica) • Ma già molto tempo prima aveva messo radici • nello Sri Lanka (Ceylon) e nell’Indocina (con la forma dello hinayana) • In Cina • In Giappone • In Tibet

  14. Cina • Dinastia Han (3° sec. a.C.-3° sec. d.C.) realizzazione dell’ideale di Confucio, ma le masse contadine preferiscono il taoismo e aderiscono al buddhismo • 311 d.C. gli Unni invadono la Cina, che si divide in due: al nord i conquistatori favoriscono il buddhismo, al sud si diffonde spontaneamente tra i contadini • 581 d.C. riunificazione del Paese: l’unità spirituale si ritrova proprio nel buddhismo

  15. Nuove sètte e scuole originali: • ‘Terra pura’ : si può arrivare alla salvezza pregando il Buddha misericordioso Amitabha • Ch’an (il futuro zen giapponese) la buddhità insita in tutti è raggiungibile mediante la meditazione • T’ien t’ai (giapp. Tendai) tutti gli indirizzi del buddhismo sono diversi livelli di verità • Dal 9° sec.: dapprima persecuzione e soppressione, poi progressivo indebolimento del buddhismo cinese. La Cina si avvia verso una progressiva laicizzazione

  16. Paradiso del Buddha Amitabha, fine IX secolo; inchiostro e colori su seta (da Dunhuang, provincia di Gansu, Cina)

  17. Giappone • Tra shintoismo e buddhismo vi è, dapprima, perfetta armonia, perché due religioni completamente diverse, una politeistica e pubblica, l’altra indifferente agli dei e privata. • Le sette giapponesi derivano da quelle cinesi ma si sviluppano autonomamente: • Tendai (relativismodi Nagarjuna) la salvezza nella triplice via: lo studio, la meditazione, la visione • Zen, rigetto dello studio (sulla buddhità non si può affermare nulla) la salvezza viene solo dallavisione • Jodo riprende le idee di ‘Terra pura’ e si rivolge al Buddha Amitabha (giapp. Amida), da invocare costantemente. • Shinran: poiché lamisericordia di Amida va in preferenza ai peccatori a nulla vale il monachesimo

  18. Tibet • Civiltà ‘primitiva’ (la cui religione aveva molti tratti di sciamanismo) accolse il buddhismo a partire dal 7° sec. dall’India e dalla Cina. • Davanti alla ribellione degli spiriti della terra tibetana, sarebbe intervenuto un celebre taumaturgo tantrista Padmasambhava, che avrebbe gettato le basi del buddhismo tibetano • Nel 10° sec. Il buddhismo tib. rinasce per iniziativa di un giovane re, che ne aveva ricevuto l’insegnamento da tre monaci superstiti

  19. Nella sètta Sa-skya i grandi Lama (gli ‘abati’ dei monasteri) non osservavano il celibato, ma, fondando famiglia, trasmettevano la carica per via ereditaria. La credenza che il Bodhisattva Manjusri siincarnava nella famiglia. La sètta Kargyud vide una delle più grandi figure del buddhismo tib. Milaraspa (1040-1123) Dopo il 1000 d.C. si stabilisce il Kangiur : il canone delel scritture tibetane 14° sec. Tsong-kha-pa, fondatore dei ‘berretti gialli’: nella sua riforma dà la precedenza al paramita (disciplina morale) Tra i suoi successori, nel monastero presso Lhasa, si afferma la teoria della reincarnazione del ‘grande lama’: 49 giorni dopo la morte egli torna a vivere in un neonato, che si identifica con 4 criteri: - indicazioni del lama morente - responsi dell’oracolo di stato - miracoli intorno ai bambini candidati - oggetti appartenuti al predecessore, riconosciuti dal candidato una volta introdotto in monastero

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