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MODULO sulla DISLESSIA

MODULO sulla DISLESSIA. PROF. FLAVIO PIZZO Uni-pa Facoltà della Formazione Corso Laurea Psicologia Palermo. Modello cognitivo della LETTURA modello a due vie. parola scritta . LESSICALE. S.LESSICALE. Analisi visiva. Convesione Graf-fonema. Lessico

Anita
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  1. MODULO sulla DISLESSIA PROF. FLAVIO PIZZO Uni-pa Facoltà della Formazione Corso Laurea Psicologia Palermo

  2. Modello cognitivo della LETTURAmodello a due vie parola scritta LESSICALE S.LESSICALE Analisi visiva Convesione Graf-fonema Lessico ortografico Ssistema cognitivo Lessico fonologico Buffer fonologico Parola articolata

  3. TIPI di DISLESSIA • ACQUISITE: • > Centrali, il cui deficit è relativo all’elaborazione delle conoscenze ortografiche o a livello di codifica (buffer) lungo la via lessicale; • > Periferiche, quando il deficit coinvolge la fase dell’analisi visiva.

  4. CONTINUA IIMODELLO A DUE VIE

  5. Continua III

  6. ICD 10 • Caratteristica specifica è la significativa compromissione nello sviluppo delle capacità di lettura che non è spiegata da inadeguata acutezza visiva o inadeguata istruzione scolastica; altri disturbi associati possono coesistere. • E’ frequente una storia di disturbo specifico dell’eloquio e del linguaggio • Le difficoltà di tipo emotivo-relazionali o comportamentali possono essere precursori di disturbo specifico della lettura.

  7. d.s.m. IV • A) Il livello raggiunto dalla scrittura, misurato da test standardizzati, è sostanzialmenteal di sotto di quanto previsto in base all’E.C. , alla valutazione psicometrica dell’intelligenza ed all’istruzione adeguata all’età. • B) L’anomalia descritta interferisce in modo significativo con l’apprendimento scolastico o con laquotidianità che richiedono capacità di lettura. • C) Se è presente un deficit sensoriale le difficoltà di lettura vanno al di là di qieste di solito associate.

  8. DSM IV e ICD10 I due manuali hanno una simile connotazione del disturbo ; entrambi sottolineano: frequente insuccesso scolastico, scarsa frequenza scolastica, conseguenze sul versante psicologico (da non escludere). In più, secondo l’ICD 10, il disturbo di lettura può coesistere con una storia di disturbo specifico dell’eloquio o del linguaggio. E ancora il disturbo di lettura potrebbe presentarsi, in forma associata con il disturbo di compitazione.

  9. I LIVELLI DESCRITTIVI della DISLESSIA (I parte)

  10. II parte • Livello biologico: > fattori genetici, cromosoma 15 e 6; > immaturità corticale • Livello Cognitivo: > Difficoltà nel processo di elaborazione • - verbale • - visiva • - temporale • Comportamentale: > difficoltà nella letto-scrittura > lentezza (specie nei lettori italiani) ed errori • Ambiente: > contesto socio-culturale • Tipo di ortografia • Metodo di insegnamento

  11. Ipotesi di deficit sottostanti al disturbo • DEFICIT dei PROCESSI FONOLOGICI e METAFONOLOGICI • DEFICIT nei PROCESSI DI AUTOMATIZAZIONE (NicholaonFawett, 1990,94,02) • DEFICIT DI RISOLUZIONE TEMPORALE DELLO STIMOLO UDITIVO (tallal,83,91,2000) • DEFICIT DI RISOLUZIONE TEMPORALE DELLO STIMOLO VISIVO (Stein 1997; Tassinsn 2002)

  12. PRODAQINLENTE RISULTE R PI VVICILE GERE PUETSE QOCE RIGE. Palcuno siaddelerà algi erori pi standa. Eve tinfane m e te appiano sotsito duaicele tera, noeso palcosa, agiutno atlro e s u vo palche Palano; inraltà tsate drofando etc.etc. FRANCO PELISANO III MEDIA f

  13. Abilità fonologicheI parte • DEFICIT di ELABORAZIONE FONOLOGICA (deficit di accuratezza) > a) incapacità a scomporre adeguatamente le parole in fonemi (deficit di consapevolezza fonemica); > b) incapacità di decodificare adeguatamente i simboli scritti (deficit di decodifica fonologica)

  14. II parte • La I categoria di difficoltà è iniziale, (livello alfabetico), in cui ogni lettera rappresenta un suono o fonema (deficit della consapevolezza fonemica); • La II categoria riguarda la difficoltà di applicare le regole suono-simbolo (decodifica fonologica).

  15. DECODIFICA LESSICALEdeficit di automatizzazione • CAPACITA’ di IMMAGAZINARE e RECUPERARE EFFICACEMENTE i CODICI FONOLOGICI (labilità cognitiva): elemento predittore delle difficoltà di lettura.

  16. MODELLO COGNITIVO(fenotipo)della DISLESSIA. • A) MODELLI DI CONSAPEVOLEZZA FONEMICA; • B) ABILITA’ DI DECODIFICA FONOLOGICA; (P) • C) ABILITA’ DI AUTOMATIZZAZIONE FONOLOGICA;(P) • D) ABILITA’ DI LETTURA GLOBALE DELLA PAROLA (stadio lessicale)

  17. Profili comportamentali • A) FORME FUNZIONALI: > della condotta > deficit dell’attenzione con iperattività; • B) FORME STRUTTURALI: > ansia prestazionale > depressione

  18. teoria MAGNUCELLULARE della DISLESSIA • INTEGRITA’ della funzione VISIVA > Salute oculare integrità visiva > Acutezza: discriminare i dettagli > Condizione refrattiva (analisi dei dettagli) • EFFICIENZA VISIVA • Abilità accomodativa (variazione adattiva) • Ablità binoculare (immagine orticalizzata, velocità delle informazioni); • PROCESSAMENTO delle INFORMAZIONI: > Abilità visuo-spaziali: relazione nello spazio; > Dare significato alle informazioni visive; > Abiltà d’integrazione visuo-motoria: ( ponte tra inf.visive,motorie, sensoriali)

  19. EVOLUTIVITA’ dellaDISLESSIA I PARTE • PRIMA ELEMENTARE > Difficoltà e lentezza nell’apprendimento del codice alfabetico; > Controllo limitato delle operazioni di analisi/sintesi (decodifica/codifica) fonemica con errori che alterano la struttura fonologica delle parole lette; > Accesso lessicale limitato; > Capacità di lettura limitato a parole note

  20. EVOLUTIVITA’ della DISLESSIAII PARTE • SECONDA-QUARTA ELEMENTARE > Graduale e lenta acquisizione del codice alfabetico e dei grafemi-fonemi incerti; > Permanenza delle difficoltà nelle mappature ortografiche complesse; > Scarsa automatizzazione > Miglioramento dell’accesso lessicale pur nell’ambito delle parole frequenti.

  21. Evolutività della DISLESSIAIII PARTE QUINTA CLASSE • Padronanza del codice alfabetico e stabilizzazione delle mappature grafema-fonema; • Automatizzazione quasi completa delle sintesi fonemiche ed aumento delle parole di uso più frequenti; • Accesso lessicale ortografico limitato; • Scarsa integrazione dei processi di decodifica e comprensione: stentata lettura.

  22. CLASSIFICAZIONE degli ERRORII PARTE • ERRORI FONOLOGICI - scambio grafema - omissione/aggiunta di lettere/sillabe - inversioni * ERRORI NON FONOLOGICI - scambio grafema omofono - grafema incompleto - grafema inesatto • ERRORI NON FONOLOGICI • (SEMANTICI-LESSICALI) - fusione illegali - omissioni/aggiunte di H - omissioni/aggiunte di accento - aggiunta/omissioni di doppie - omofoni non omografi

  23. Continua II parte • ERRORI LESSICALI > Sostituzione di parole - dello stesso campo semantico - di altro campo semantico - per vicinanza fonologica > MODIFICAZIONE DI PAROLA - per genere - per numero - tempo del verbo • Modo del verbo - persona del verbo - ripetizione di parola

  24. Continua III PARTE • ERRORI LESSICALI MORFO-SINTATTICA • Sostituzione di parola • ERRORI MORFOLOGICI - errori di accordo

  25. CRITERI di VALUTAZIONE DIDATTICA • Lettura ad alta voce di un brano adatto all’E.C. ed alla classe. • Lettura ad alta voce di una lista di parole • Lettura ad alta voce di una lista di non parole • Batteria specifica (CPRC di Tressoldi, Cornoldi, Vio)

  26. CRITERI DIAGNOSTICI della DISLESSIA CRITERI DI ESCLUSIONE * deficit neurolologici o sensoriali * deficit intellettivi * problematiche sociali e relazionali

  27. INDICATORI per la DIAGNOSI DIFFERENZIALE * Incapace di acquisire i livelli prevedibili per quel che riguarda l’accurateza, la velocità, la comprensione; • Produzione di distorsione, omissioni, alterazioni sia nella lettura ad alta voce , sia nella lettura silenziosa; • Errori di omissioni, sostituzioni, • Lentezza nella lettura ad alta voce; • False partenze, lunghe esitazioni, perdita del testo;

  28. Elementi da considerare in ambito pedagogico-didattico • Come si manifesta • Scarsa discriminazione di grafemi orientati nello spazio ( p-b;d-q; a-e; n-m) • Scarsa discriminazione di grafemi che differiscono per particolari( f-t; a-c-e; m-n • Scarsa discriminazione di grafemi che corrispondono a fonemi sordi e sonori ( f-v; t-d; p-b;s-z); d) Difficoltà di decodifica sequenziale e) Prevalenza della componente intuitiva; f) Possibili ripercussioni sul copiat alla lavagna per la lentezza o per la scorretta decodifica; g) Possibili ripercussioni nella logico-matematica, per la decodifica del testo

  29. Gli stadi della LETTURA • Stadio LOGOFRAFICO (elaborazione delle parole) • Stadio ALFABETICO ( associa grafema-fonema) • Stadio ORTOGRAFICO ( lettura globale delle parole) • Stadio SEMANTICO ( via lessicale semantica)

  30. PROGNOSI • DISTURBO • DIFFICOLTA Acquisito Modificabile automatizzabile Innato Resistente all’interv. Resistente al’automatiz

  31. PROGNOSI II PARTE • POPOLAZIONE in età evolutiva : 4-6% • POPOLAZIONE in età adolesc. : 3-5% • POPOLAZIONE in età adulta :2-4%

  32. QUALITA’ della PROGNOSIgruppo ricerca UNI-PA • VELOCITA’ della esecuzione = 27% • ACCURATEZZA nell’esecuzione = 19% • COMPRENSIONE del testo = 25% • Lettura ad ALTA VOCE = 13% • Trasformazione dei quadri psicopatologici: • ADHD • DIFFICOLTA’ RELAZIONALI • DIFFICOLTA’ di profilo COGNITIVO

  33. COMORBILITA’ • Disturbi qualitativi del linguaggio (fonemico/fonologico) • Disturbi della motricità • Disturbo dell’orientamento spazio-temporale • Disordini della memoria • Alterazioni semplici del Sé • Disturbi dell’attenzione e della concentrazione

  34. SINTOMI PRIMARII parte • Sostituzione di GRAFEMI SIMMETRICI p-b; d-b; p-q; u-n; • Sostituzione di FONEMI SIMILI P- B; T-D; F-V; M-N; S-Z; L-R; • Sostituzioni GRAFEMI poco DISSIMILI m-n; a-o; e-c; r-z; t-d; u-v; • Sostituzione FONEMI (colpo-cirpo; panca-panda)

  35. Continua II • Inversione FONEMA ( il-li; al-la; un-nu; garbo-grabo; tar-tra; las-sal) • Inversione Sillabe ( PALA-LAPA) • Soppressione parole • Soppressione lettere/fonemi (porta-pota; cielo-cilo; tavolo-tavlo;) • Reiterazione Sillabe (paninino,Giuseppinana)

  36. Continua III • Aggiunta fonema/lettera (rondinle, manchina) • Aggiunta sillaba ( stufa-stufato) • Associazione parole (lamela,versocasa) • Associazione sillabe (correvave, loce) • Dispercezione di-trigrammi (psi-pis) • Perdurante sillabazione (an-diamo; co-struire)

  37. Continua IV • Perdita di senso nel cambio riga • Lettura esitante, lenta, discontinua • Errori plurimi

  38. INTERVENTI SPECICI • PEDAGOGICO-EDUCATIVO(cognitivo) • PSICOLOGICO (sostegno) • RIABILITATIVO (psicomotorio-logopedico) • DIDATTICO (FOL);

  39. PROGETTAZIONE DIDATTICA • MODELLO CODICE ALFABETICO • LIVELLO PRE-CONVENZIONALE • OBIETTIVO: acquisire la capacità di analisi sillabica; • LIVELLO SILLABICO-ALFABETICO * OBIETTIVO: acquisire la capacità di analisi fonemica

  40. STRUMENTI COMPENSATIVI • Conoscere i diversi caratteri di scrittura • Apprendere l’ordine alfabetico • Notare le differenze tra i caratteri • Arricchire il linguaggio parlato e scritto

  41. STRUMENTI COMPENSATIVIscuola dell’infanzia • GIOCHI SULL’ASCOLTO • Tombola con versi degli animali • Io sono io tuo specchio parlante • Il telefono senza fili • Ascolta e Rispondi • Caccia al suono • GIOCHI FONOLOGICI > L’orchestra • Indovina la vocale • Gioco dell’eco

  42. PROCEDURE e MODALITA’per l’Insegnante (I parte) • Comprensione all’ascolto di un brano • Comprensione della lettura di un brano • Lettura a voce alta di un brano(tipo di errore e velocità) • Lettura di parole concrete ad alta frequenza d’uso e valore d’immagine • Lettura di parole a bassa frequenza d’uso

  43. II parte • Lettura di parole funzione ( avverbi, congiunzioni, pronomi) • Lettura di non parole • Accoppiamento di parole omofone non omografiche • Lettura di frasi omofone non omografiche (la sarta cuce con lago) • Risposta ai quesiti: lago è fatto di acqua, ferro, sabbia, etc.

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