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GLI PSICOFARMACI E IL LORO IMPIEGO NEI DISTURBI DELL’UMORE E DI ANSIA

GLI PSICOFARMACI E IL LORO IMPIEGO NEI DISTURBI DELL’UMORE E DI ANSIA. La conoscenza contro i pregiudizi. DISTURBI DELL’UMORE. Sono malattie psichiatriche (o mentali) caratterizzate da gravi e persistenti alterazioni dell’umore che può essere

Patman
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GLI PSICOFARMACI E IL LORO IMPIEGO NEI DISTURBI DELL’UMORE E DI ANSIA

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Presentation Transcript


  1. GLI PSICOFARMACIE IL LORO IMPIEGO NEI DISTURBIDELL’UMORE E DI ANSIA La conoscenza contro i pregiudizi

  2. DISTURBI DELL’UMORE Sono malattie psichiatriche (o mentali) caratterizzate da gravi e persistenti alterazioni dell’umore che può essere estremamente basso o esageratamente alto. Comprendono: DEPRESSIONE MAGGIORE DISTIMIA DISTURBO BIPOLARE

  3. DEPRESSIONE MAGGIORE • Umore particolarmente basso con tristezza persistente, angoscia e disperazione • Perdita di ogni interesse per qualsiasi cosa o attività che interessava prima della malattia • Sensi di colpa e di inutilità • Difficoltà a pensare, a concentrarsi e a ricordare • Sintomi fisici (stanchezza, cambiamenti nel sonno e nell’appetito, dolori continui) • Pensieri ricorrenti di morte

  4. DEPRESSIONE MAGGIORE I sintomi sono tali da rendere difficile o impossibile lo svolgimento del proprio lavoro e delle consuete attivitità quotidiane. Anche le relazioni sociali e la vita familiare possono essere compromesse. Si presenta ad episodi, uno o più volte nel corso della vita. ARETE ONLUS – Associazione REgionale per la Tutela e l’Emancipazione delle persone con depressione ed ansia - Lombardia

  5. DISTIMIA • Umore basso ma non in modo così estremo come nella depressione maggiore • Scarsa autostima • Fatica cronica e sonno eccessivo • Difficoltà a concentrarsi e a decidere • Pessimismo • Mancanza di gioia di vivere

  6. DISTIMIA I sintomi non impediscono di lavorare e di far fronte ai propri impegni ma il rendimento è inferiore alle capacità. Ci sono disagisul piano sociale e familiare. La vita è spenta e grigia. I sintomi vengono spesso erroneamente considerati le manifestazioni di un carattere “pessimista”, “triste” ed incapace di provare gioia. Non si presenta a episodi, i sintomi perdurano per anni o anche per tutta la vita. Poco riconosciuta, la diagnosi può venire dopo decenni.

  7. DISTURBO BIPOLARE E’ caratterizzato da alternanza di episodi di DEPRESSIONE con umore estremamente basso e di episodi MANIA con umore esageratamente alto.

  8. MANIA • Umore esageratamente alto, euforia • Irritabilità, agitazione, irrequietezza • Pensieri e parole si susseguono velocemente e si accavallano • Distrazione, difficoltà a concentrarsi • Ridotto bisogno di sonno, grande energia • Idee grandiose con scarso senso critico • Spese pazze, imprudenze sessuali, abuso di sostanze illecite o alcool

  9. DISTURBO BIPOLARE Esiste una forma attenuata di mania che è chiamataIPOMANIA Il disturbo bipolare compromette gravemente l’attività lavorativa e le relazioni sociali e familiari. Spesso viene diagnosticato con un ritardo di anni.

  10. I DISTURBI DI ANSIA Sono malattie psichiatriche (o mentali) caratterizzate da estrema angoscia e paura persistenti e immotivate. Comprendono: DISTURBO DA ANSIA GENERALIZZATA FOBIE DISTURBO DA ATTACCHI DI PANICO DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO

  11. DISTURBO DA ANSIA GENERALIZZATA E’ caratterizzato dalla presenza di ansia e preoccupazione croniche e ingiustificate che non si riesce a controllare. Sono presenti irrequietezza, irritabilità, problemi di concentrazione e sintomi fisici (tensione e dolore muscolare, insonnia, stanchezza, tachicardia, sudorazione, nodo alla gola, disturbi gastrici, ecc.) Questo disturbo provoca profonda sofferenza e può avere gravi conseguenze sul lavoro e nella vita sociale e familiare.

  12. FOBIE Sono paure ingiustificate, irrazionali, intense e persistenti nei confronti di oggetti o situazioni particolari. Provocano ansia, sudore, affanno, tachicardia. L’ansia e la paura si provano già prima di affrontare quella data situazione che si fa di tutto per evitare. Questo disturbo può interferire con la vita quotidiana, col lavoro e le attività sociali.

  13. IL DISTURBO DA ATTACCHI DI PANICO E’ caratterizzato da improvvise crisi di ansia con profondo malessere fisico e intensa paura. L’attacco è in genere inaspettato e il momento acuto della crisi è di breve durata. I sintomi sono: • palpitazioni, sensazione di soffocare • dolore al torace • tremori, sudorazione • senso di irrealtà e di testa confusa • paura di perdere il controllo, di impazzire o di morire

  14. IL DISTURBO DA ATTACCHI DI PANICO Il primo episodio può generare la paura che la crisi possa ripetersi. Questa condizione detta “ansia anticipatoria” può raggiungere un’intensità tale da risultare invalidante. Si tende ad associare l’attacco a situazioni e luoghi specifici che vengono evitati. Si evita di rimanere soli, di allontanarsi da casa, di recarsi in luoghi affollati, di usare i mezzi pubblici. Spesso è necessario farsi accompagnare da una persona di fiducia.

  15. IL DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO LeOSSESSIONIsono caratterizzate da pensieri o immagini ricorrenti e persistenti che non si riesce ad allontanare e che causano ansia intensa. LeCOMPULSIONIsono azioni e comportamenti ripetitivi che la persona si sente obbligata a mettere in atto secondo certe regole come reazione ai pensieri ossessivi e per alleviare uno stato di ansia e sofferenza.

  16. IL DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO Il disturbo ossessivo-compulsivo può essere estremamente invalidante. Le paure e i pensieri ossessivi possono portare a gravi stati ansiosi. L’attuazione dei rituali compulsivi può richiedere moltissimo tempo e rendere molto difficile il lavoro e i rapporti con gli altri.

  17. I DISTURBI DELL’UMORE E DI ANSIA Non sono “stati d’animo” dovuti a fragilità, debolezza di carattere o incapacità di “reagire”.Non possono essere affrontati con la forza di volontà.SonoMALATTIEe attualmente sono curabili con un’alta probabilità di successo.

  18. I DISTURBI DELL’UMORE E DI ANSIA Esistono diversi tipi di terapie: farmacologiche, psicologiche (psicoterapie), fisiche (terapia della luce, terapia elettroconvulsiva, stimolazione magnetica transcranica). Tranne che nei casi più lievi, non possiamo fare a meno deiFARMACI.

  19. PSICOFARMACI Sono i farmaci che curano leMALATTIE PSICHIATRICHE. Esplicano la loro azione a livello delCERVELLO. Sono farmaciMOLTO EFFICACIe possono salvare la vita.

  20. PSICOFARMACI Gli PSICOFARMACI: NON “fanno male”. Non sono tossici e gli effetti collaterali dei farmaci più recenti sono limitati NON “cambiano la personalità” NON “fanno diventare dipendenti” (coll’eccezione delle benzodiazepine) NON “instupidiscono” (le benzodiazepine possono dare sonnolenza e problemi di concentrazione e di memoria)

  21. PSICOFARMACI Comprendono: ANSIOLITICI ANTIDEPRESSIVI STABILIZZATORI DELL’UMORE ANTIPSICOTICI Tutti trovano impiego nei disturbi dell’umore e di ansia.

  22. ANSIOLITICI I principali ansiolitici sono le BENZODIAZEPINE: alprazolam (Xanax), clonazepam (Rivotril), lorazepam (Tavor) diazepam (Valium, Ansiolin, Noan), bromazepam (Lexotan), clordemetildiazepam (En), clorazepato (Transene) ecc. • Molto diffusi e molto sicuri • Eliminano i sintomi dell’ansia in modo molto efficace e rapido • Aiutano a dormire • Sono miorilassanti (rilassano i muscoli)

  23. ANSIOLITICI LeBENZODIAZEPINEdanno alcuni problemi: • Possono provocare sonnolenza, disturbi della memoria e della concentrazione,movimenti non coordinati, stanchezza • Danno assuefazione e DIPENDENZA. La dipendenza si può instaurare già dopo uno o due mesi di assunzione continuativa del farmaco e determina il manifestarsi di sintomi di ASTINENZA quando si smette di prenderlo. La crisi di astinenza può essere seria e provocare molta sofferenza.

  24. ANSIOLITICI Impiego delleBENZODIAZEPINE • Sono molto utili per eliminare l’ansia in modo rapido al momento del bisogno • Sono anche usate in modo continuativo per controllare l’ansia. Bisogna però evitarne l’uso prolungato a causa del rischio di sviluppare dipendenza • Sono usate per problemi di insonnia

  25. ANSIOLITICI Le benzodiazepine, preziose nelle situazioni acute, non risultano efficaci nel migliorare il decorso dei disturbi d’ansia. Non sono dunque considerate oggi i farmaci più adeguati alla cura di tali disturbi che richiedono terapie di lunga durata. L’ansia si cura invece con successo con gli antidepressivi.

  26. ANTIDEPRESSIVI INIBITORI DELLE MONOAMINO-OSSIDASI (IMAO) Sono i più vecchi. Non sono più usati a causa dei rischi che comportano. Di recente scoperta gli IMAO reversibili (RIMA) non comportano tali rischi (Aurorix). Poco usati.

  27. ANTIDEPRESSIVI ANTIDEPRESSIVI TRICICLICI Un tempo antidepressivi di prima scelta. Comprendono: Laroxyl, Nortimil, Ludiomil, Noritren, Surmontil, Anafranil, ecc. Sono efficaci ma presentano numerosi e fastidiosi effetti collaterali: bocca secca, stitichezza, sudorazione, palpitazioni, ipotensione, aumento di peso. Sono ancora usati, particolarmente Anafranil.

  28. ANTIDEPRESSIVI INIBITORI SELETTIVI DELLA RICAPTAZIONE DELLASEROTONINA (SSRI) Farmaci più recenti. Comprendono fluoxetina (Prozac), paroxetina (Seroxat, Sereupin, Eutimil), fluvoxamina (Maveral, Fevarin), sertralina (Zoloft), citalopram (Elopram, Seropram), escitalopram (Cipralex, Entact).

  29. ANTIDEPRESSIVI INIBITORI SELETTIVI DELLA RICAPTAZIONE DELLASEROTONINA (SSRI) Sono farmaci di prima scelta. Rispetto ai triciclici provocano minori effetti collaterali che abitualmente scompaiono proseguendo la cura (nausea, ansia e irrequietezza transitorie, disfunzioni sessuali).

  30. ANTIDEPRESSIVI ANTIDEPRESSIVI ATIPICI Farmaci chimicamente diversi dai precedenti, interferiscono con diversi neurotrasmettitori: serotonina, dopamina, noradrenalina. Comprendono: bupropione (Zyban), trazodone (Trittico), mirtazapina (Remeron). Usatiquandogli altri antidepressivi non fanno effetto. Utile l’azione sedativa e coadiuvante del sonno del Trittico e del Remeron.

  31. ANTIDEPRESSIVI ALTRI ANTIDEPRESSIVI Altri antidepressivi, di recente introduzione, sono: reboxetina (Davedax)e venlafaxina (Efexor)molto efficace.

  32. ANTIDEPRESSIVI Sono usati: • nella depressione e nella distimia • nei disturbi di ansia e attacchi di panico • nel disturbo ossessivo-compulsivo • nella fase depressiva del disturbo bipolare, con molta precauzione per il rischio di indurre un “viraggio” verso la fase maniacale.

  33. ANTIDEPRESSIVI I farmaci antidepressivi sono molti e molto efficaci. Differiscono tra di loro per gli effetti collaterali e per l’efficacia specifica. Nella scelta il medico deve valutare bene tutti i sintomi, la storia clinica e la condizione fisica del paziente. Dobbiamo aiutarlo spiegando bene tutta la nostra situazione.

  34. ANTIDEPRESSIVI Le risposte a questi farmaci variano da persone a persona. La cura giusta deve quindi essere messa a punto caso per caso. L’effetto non si manifesta prima di tre/sei settimane. Il medico in questo periodo dovrebbe tenersi in contatto col paziente per verificare gli effetti. Se non si hanno miglioramenti entro questo tempo è necessario modificare la terapia, cambiando farmaco, dosaggi e combinando più farmaci.

  35. ANTIDEPRESSIVI L’efficacia della terapia antidepressiva è del 70-80%. Quando si è raggiunto il benessere bisogna proseguire la terapia per alcuni mesi per il “consolidamento” e a volte è necessario proseguire indefinitamente una terapia di “mantenimento” per evitare le “ricorrenze”.

  36. STABILIZZATORI DELL’UMORE LITIO E’ il più vecchio stabilizzatore dell’umore. E’ tuttora il farmaco di riferimento. Molto efficace, ha alcuni effetti collaterali (tremore alle mani, aumento di peso, accresciuto bisogno di bere). Bisogna eseguire periodici dosaggi della sua concentrazione nel sangue per verificare che sia quella più efficace e controllare il funzionamento della tiroide.

  37. STABILIZZATORI DELL’UMORE FARMACI ANTICONVULSIVANTI Si è scoperto che farmaci di questa categoria avevano anche un efficace effetto stabilizzante sull’umore. Sono l’acido valproico (Depakin), la carbamazepina (Tegretol) e i più recenti gabapentin (Neurontin), topiramato (Topamax) e lamotrigina (Lamictal). Effetticollaterali inferiori al litio.

  38. STABILIZZATORI DELL’UMORE Si usano nel disturbo bipolare. Sono i farmaci di prima scelta per controllare le oscillazioni dell’umore. Gli anticonvulsivanti si sono rivelati molto utili per chi non tollera il litio. Il più recente, la lamotrigina, si è dimostrata, a differenza degli altri farmaci che sono più attivi sulla mania, particolarmente efficace nella fase depressiva. Gli stabilizzatori dell’umore devono essere assunti per anni. Talvolta sono usati in aggiunta agli antidepressivi in forme di depressione resistenti a tali farmaci per aumentarne l’effetto.

  39. ANTIPSICOTICI Sono i farmaci tipicamente usati nel trattamento dei disturbi psicotici quali la schizofrenia. Gli antipsicotici “classici” hanno molti effetti collaterali. Comprendono per esempio: aloperidolo (Haldol, Serenase), pimozide (Orap), trifluoperazina (Modalina). Gli antipsicotici più recenti, detti “atipici” hanno minori effetti collaterali. Sono: clozapina (Leponex), risperidone (Risperdal), olanzapina (Zyprexa), quetiapina (Seroquel), amisulpride (Deniban). Studi sono in corso su composti nuovi come ziprasidone e aripiprazolo.

  40. ANTIPSICOTICI Impiego nei disturbi dell’umore: • vengono usati nel disturbo bipolare per controllare la mania o in caso di sintomi psicotici. Hanno anche un effetto stabilizzatore dell’umore. Si usano particolarmente olanzapina (Zyprexa) e quetiapina (Seroquel) • sono a volte impiegati in casi di depressione specialmente quando sono presenti agitazione e sintomi psicotici • amisulpride (Deniban) trova impiego nella distimia Gli antipsicotici non sono di solito usati nel trattamento dei disturbi di ansia

  41. PSICOFARMACI Gli PSICOFARMACI sono molto efficaci ma occorre trovare quello più adatto alla propria condizione, collaborando con il medico per determinarne il dosaggio migliore. Quando un farmaco non dovesse fare effetto entro i tempi previsti bisogna cambiarlo. In casi come questi è importante che il medico sia uno specialista: lo PSICHIATRA. Talvolta egli può decidere di prescrivere una combinazione di farmaci. TEMIAMO LA MALATTIA NON I FARMACI

  42. GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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