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INTERVISTA AL GENIO DELLA PORTA ACCANTO

INTERVISTA AL GENIO DELLA PORTA ACCANTO. Rampini Ilaria- Matematiche elementari dal punto di vista superiore (A)- A. A. 2011-2012. A che età hai scoperto l’esistenza della geometria ?. Non ricordo di preciso.

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INTERVISTA AL GENIO DELLA PORTA ACCANTO

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Presentation Transcript


  1. INTERVISTA AL GENIO DELLA PORTA ACCANTO Rampini Ilaria- Matematiche elementari dal punto di vista superiore (A)- A. A. 2011-2012

  2. A che età hai scoperto l’esistenza della geometria? Non ricordo di preciso. Mi raccontano che sin dalla scuola dell’infanzia ho iniziato ad appassionarmi alla geometria e alle sue figure. Amavo utilizzare i giochi ad incastro e i lego con i quali creavo delle costruzioni.

  3. Durante gli anni della scuola primaria ho avuto il primo approccio teorico con la geometria tramite gli insegnamenti della mia maestra che fin da subito è riuscita a rendere interessante questa disciplina. Ho ottenuto sin dall’inizio ottimi risultati grazie anche all’impegno con cui mi approcciavo allo studio della geometria. Alle scuole medie sono rimasto colpito dal disegno tecnico, la precisione è una delle mie doti ed era molto evidente nel modo in cui eseguivo le mie tavole.

  4. Che importanza ha avuto la scuola nella scoperta della geometria? La scuola si è rivelata di fondamentale importanza per la scoperta della geometria. È proprio attraverso la scuola che ho avuto la possibilità di conoscere a fondo tale disciplina. Inoltre devo ringraziare gli insegnanti che ho incontrato durante il mio percorso formativo perché mi hanno permesso di scoprire e di far maturare le mie abilità geometriche.

  5. Qual era il tuo rendimento scolastico in geometria? Sicuramente migliore rispetto a quello delle materie umanistiche, come l’italiano ad esempio! Il mio rendimento era ottimo. Non facevo fatica e le docenti mi hanno sempre detto che mostravo buona capacità intuitiva. Spronato a partecipare a concorsi nazionali, ho ottenuto diversi premi.

  6. Il riconoscimento maggiore è stato un compenso in denaro sovvenzionato dall’Istituto superiore Maggiolini per meriti di studio proprio in campo geometrico-matematico. I miei genitori ricordano con soddisfazione e orgoglio la borsa di studio vinta per il 100/100 ed encomio ottenuto alla maturità.

  7. Che tipo di studi hai svolto? Dopo le scuole medie inferiori ero un po’ combattuto sulla scelta dell’indirizzo di studi. I docenti mi consigliavano il liceo scientifico, mio padre anche e il mio sacerdote pure! Come esimermi da tali autorevoli volontà! Per fortuna ci sono state le donne di casa che, sempre pronte ad ascoltarmi, hanno compreso le mie perplessità e mi hanno appoggiato nella scelta di un istituto che, alla fine del quinquennio, mi desse non solo una preparazione, ma anche un titolo spendibile sul mercato del lavoro.  

  8. Così tra la delusione generale scelsi l’istituto tecnico per geometri. Non ti dico quante cene in silenzio di fronte a mio padre e quante spiegazioni date al prete! Visti gli ottimi risultati, che non hanno tardato ad arrivare, la situazione è tornata alla normalità. Terminate le superiori, e avendo un’infarinatura di materie inerenti la costruzione, ho deciso di voler intraprendere la facoltà di ingegneria civile presso il Politecnico di Milano.

  9. Che ricordo hai dei tuoi insegnanti di geometria? Hanno riconosciuto il tuo talento? Ho un ricordo piacevole degli insegnanti di geometria che ho incontrato durante il mio percorso di studi. Hanno sempre riconosciuto il mio talento anche perché ho sempre ottenuto ottimi risultati scolastici. Ricordo con grande gioia il mio insegnante delle scuole superiori che mi ha offerto spunti per approfondire alcuni argomenti e consigli utili che seguo ancora oggi.

  10. Nella tua famiglia ci sono altri “geni” della geometria? Scherzando posso dire che sicuramente le donne di questa famiglia proprio geni non sono, hanno difficoltà a programmare un decoder e a decifrare i libretti delle istruzioni di tutti gli elettrodomestici! L’esempio posso dire di averlo preso da mio padre, lui disegnatore tecnico, costantemente sommerso da grandi fogli rappresentati linee colorate e quote … ossia rappresentazioni grafiche di grandi impianti, mi ha trasmesso la passione per il calcolo, per la logica e per la geometria.

  11. Il tuo carattere è caratteristico, secondo te, di uno che ama la geometria? Puoi descriverci alcuni aspetti? Secondo me un vero genio della geometria può essere rappresentato un po’ come “topo da biblioteca”, ossia solitario, riflessivo, timido, magari anche serio, occhialuto. Forse esagero ma nell’immaginario collettivo il genio è di per sé un personaggio anticonformista, fuori moda e asociale.

  12. Io mi ritengo un anti-genio, sono estroverso, creativo e amo fare l’animatore. Mi travesto per far ridere ed intrattenere. Amo la giovialità, la condivisione, mi piace studiare ma, riuscendo con facilità, riesco a dedicare tempo agli amici, al calcio e alle ragazze.

  13. Parlaci della tua fantasia. Essendo io fantastico, e per fantastico intendo che, a detta di molti, appaio irreale cioè creato dalla fantasia come un cartone animato, la mia creatività non è di poco conto. I miei amici dell’oratorio sfruttano le mie idee per spettacoli teatrali, allestimenti, realizzazione di maschere e costumi. Nello studio non posso permettermi di essere fantasioso, ma solo di avere buone intuizioni.

  14. Che rapporto hai con il computer? Ho un ottimo rapporto con il computer. Lo utilizzo molte ore al giorno per elaborare i progetti che mi vengono assegnati dai miei professori del Politecnico. Uso spesso il software autoCAD; questo programma permette di essere molto precisi e risparmiare tempo rispetto a quando si eseguivano i disegni a mano.

  15. Che rapporto hai con internet? A parte la navigazione sui social network, ritengo che internet sia uno strumento molto importante poiché permette la ricerca, l’approfondimento e il confronto. Non disdegno il materiale cartaceo, ma i documenti on-line sono maggiormente fruibili, di immediata consultazione e molto spesso in rete si trova molto più materiale di quanto si possa immaginare. Certo bisogna considerare che in rete non tutto è vagliato e certificato. Spesso circolano dati incompleti, non reali o addirittura modificati da qualche “bontempone” che si burla degli utenti in linea.

  16. Quale pensi sia il rapporto tra geometria e computer? Penso che ci sia uno stretto rapporto tra l’utilizzo del computer e la geometria. Infatti oggi il computer è diventato una risorsa indispensabile per disegnare, mediante programmi specifici, i vari progetti che una volta venivano realizzati a mano sulla carta. Con questo nuovo metodo il lavoro è più veloce e preciso.

  17. Pensi che l’insegnamento della geometria sia adeguato alle esigenze della società? Penso che scegliendo le scuole giuste, ossia quelle ad indirizzo tecnico scientifico, l’insegnamento sia adeguato. Certo bisogna anche valutare la passione dei docenti nel trasmettere non solo le nozioni, ma anche l’interesse verso tali discipline.

  18. Qual è il ruolo della geometria nella società moderna? Ritengo che la geometria abbia un ruolo fondamentale all’interno della nostra societàsia per la risoluzione di problemi sia per lo svolgimento di determinate attività. Ogni costruzione artificiale ha una sua forma geometrica (case, finestre, porte, tavoli, mobili …). Infine tale disciplina è fondamentale per conoscere le superfici e per orientarsi nello spazio che ci circonda.

  19. Come consideri la tua memoria? Simile a quella di un elefante! Battute a parte ritengo di avere una più che buona capacità mnemonica. Da piccolo, come quasi tutti i bambini, adoravo giocare a Memory. Di solito però con l’andare degli anni questa tipologia di gioco porta a delle “delusioni” poiché sono sempre i bambini più piccoli a vincere in quanto sviluppano maggiormente la memoria visiva. Avendo io una sorella più piccola non potevo permettermi il lusso di lasciarla vincere, così ho sempre continuato a giocare, consolidando la capacità sopra citata.

  20. Esegui mai calcoli a mente? Il mio istinto e la mia impulsività mi portano a calcolare senza l’ausilio di calcolatrici, ma non posso rischiare di sbagliare e soprattutto non posso perdere tempo a controllare l’aritmetica degli esercizi. Dovendomi concentrare sul ragionamento e sulla procedure logiche che portano alla risoluzione di esercizi dati, ho necessariamente bisogno dell’aiuto di un calcolatore. Tra l’altro l’utilizzo di tale strumento non è solamente consentito dai docenti universitari ma è soprattutto vivamente consigliato.

  21. Quali sono i tuoi sogni? Ho appena realizzato il sogno di laurearmi alla triennale in ingegneria civile. Desidero conseguire quanto prima la laurea specialistica al Politecnico. La strada non sarà facilmente percorribile, ma ho intenzione di non chiudere il cassetto contenente questo sogno. Intervista a: Marco Rampini, dottore in ingegneria civile.

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