600 likes | 801 Views
1989-90 LA PECULIARITA’ DEI VOLTI. Commenti di Toscani sulle top model. Helmut Newton. 1989. Piero della Francesca, 1465. 1990. 1989-90. IMPIEGO DI SINNEDOCHE (PARTE PER IL TUTTO). United Contrasts of Benetton, 1989-90.
E N D
1989-90 LA PECULIARITA’ DEI VOLTI
IMPIEGO DI SINNEDOCHE (PARTE PER IL TUTTO)
L’immagine della donna nera che allatta un neonato bianco viene premiata, ma molti ne individuano un aspetto discriminatorio poiché viene proposto uno stereotipo di subalternità del ruolo di nurse delle donne di colore rispetto alla razza bianca.
Nel 1990 l’immagine di due bimbi sul vaso da notte viene proibita dal Comune di Milano poiché esposta in un manifesto davanti ad una chiesa e ritenuta irriverente
1990 Ciclo: opposizione per indicare uguaglianza delle razze
Figurativamente il concetto di uguaglianza è espresso con: • semplificazione dei contrasti posti su uno stesso piano oppure l’unicità (neonato). • proliferazione di cose o oggetti uguali (marionette, provette), x2
Campagna pubblicitaria Benetton - Parte seconda CAMPAGNE PUBBLICITARIE STORICHEL’azienda Benetton e Oliviero Toscani di Orietta Berlanda PARTE 2 Cfr: Andrea Semprini, Analizzare la comunicazione, Franco Angeli, Milano Lorella PagnuccoSavelmini, Toscani. Die Werbekampagnenfur Benetton 1984-2000, KnesebeckGmbH, Munchen 2002.
3. CICLO DELLA MORTE 1991-92
La logica oppositiva e la messa in scena di “conflitti risolti” dei cicli precedenti vengono abbandonati, o meglio, trascesi. L’ottimismo è sostituito da una contemplazione afflitta e disincanta del mondo da parte della marca. • Qui avviene una svolta del discorso Benetton: dopo l’annullamento della molteplicità ( causa di conflitti) del ciclo dell’uguaglianza, la marca ricerca ciò che è unico nell’uomo (nascita e morte) entro una visione pessimista (violenza, povertà).
Due campagne del 1991 risvegliano le più aspre polemiche, quella con foto delle croci dei caduti in guerra e quella con i preservativi colorati.
I contenuti del 1° visual con un cimitero diviene il leitmotiv di questa fase. E’ dato maggior peso all’essere (unico) rispetto all’apparire, fatto paradossale per una marca di abbigliamento
Sul piano dell’espressione il visual del cimitero preannuncia una frattura dell’identità visiva costruita nei cicli precedenti : • ABBANDONO DEL COLORE • COMPARSA DELLA PROFONDITA’ DI CAMPO
L’immagine con la neonata Giusy scatena aspre polemiche, ma ottiene vari riconoscimenti: viene premiata dalla Generale d’Affichagedella Svizzera, viene esposta dall’ospedale Sant’Orsola di Bologna in sala travaglio nel reparto di Ostetricia. In Olanda viene esposta al Museo Buymans van Beuningen di Rotterdam in occasione di una mostra dedicata alla maternità.
La vera rottura con le fasi precedenti e con il linguaggio pubblicitario tradizionale si attua con la successiva campagna, del 1992
1992 Lo scandalo annunciato • Nel 1992 Paolo Landi entra in azienda come responsabile pubblicitario, rimanendo fino al presente. • In questa stagione sono proposte immagini scattate da foto reporter. Trattano temi socialicon un’escalation in quanto a forza e contenuto delle immagini: malattia, violenza, intimidazione, emarginazione, cataclismi naturali. • Divario nell‘opinione pubblica verso tali campagne: • - condannate da molti paesi tra cui Germania, Italia, Spagna, Francia e Usa, - i musei d’arte delle stesse nazioni vogliono esporre in mostra le immagini condannate.
Benetton rinuncia all’identità di marca e presenta mondo il reale. Rinuncia alla costruzione di un “mondo possibile” adottando il ruolo di colui che propone lo sguardo che bisogna assumere verso il mondo.
IMPORTANTE E’ NOTARE CHE Benetton passa dal controllo dell’enunciato all’enunciazione, assumendo una posizione meta-enunciativa.
CICLO DIFFERENZA 2 3 1
CICLO DELLA MORTE 2 1 3
Le immagini mostrano una sorta di Umanesimo negativo, nel quale si raggiunge la grazia attraverso la contemplazione del male del mondo. L’atteggiamento è quello simile alla “pietas” cristiana.
Rispetto al linguaggio pubblicitario “classico” viene infranta una regola aurea della pubblicità: Mai associare la marca o prodotto ad un soggetto dai connotati negativi: triste, negativo o doloroso.