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Le élites ucraine della transizione Prof. Marco Cilento. Università “La Sapienza” – Roma, 20 aprile 2013. Il quadro teorico-interpretativo della ricerca. Osservatorio Geopolitico sulle élites contemporanee (GeopEC);
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Le élites ucraine della transizioneProf. Marco Cilento Università “La Sapienza” – Roma, 20 aprile 2013
Il quadro teorico-interpretativo della ricerca • Osservatorio Geopolitico sulle élites contemporanee (GeopEC); • Tre idealtipi di élite: il politico professionale; il politico businessman; il politico teocratico; • Tre forme di politica/policy-making: la politica di potenza; la politica-progetto; la politica di interessi; • Più in generale, il rapporto tra le élites politiche e le élites economiche.
Le élites della fase sovietica • il sistema della “nomenklatura” • crescente autonomia delle élites economiche dalle élites politico-amministrative già nella fase di Brezhnev (1964-1982) • patronage, economia extra-piano; • accelerazione con Gorbachev e poi Eltsin.
Il metodo • Ricostruzione storica • Ricostruzione dei parlamenti ucraini e delle aree di voto riferite alle elezioni presidenziali • Ricostruzione dei governi tramite metodo posizionale • Ricerca biografica riguardo a ciascun membro di governo • Costruzione delle tipologie di élite a partire da quelle esistenti o tramite la configurazione di nuove • Una teoria delle élite
Le fonti • Internet • Libri • Riviste specialistiche • Contatti personali • Interviste a uomini della politica ucraina
1991-2004: il partito del potere • Dal giorno dell’indipendenza alla Rivoluzione Arancione l’Ucraina è stata dominata dal partito del potere, gruppo informale e costellazione di interessi eterogenei, composto dai dirigenti dell’ex partito comunista sovietico. I primi due presidenti rientravano in questo gruppo e la loro gestione del potere era sostanzialmente autoritaria. • Il partito del potere si distingue in due tronconi prinicipali: la nomenklatura amministrativa e la più composita nomenklatura economica, suddivisa in vari “clan” regionali (Dnipropetrovsk, Donetsk, Kyiv, Kharkiv).
Kravchuk e Kuchma: due presidenti, due oligarchie, un unico stile • Leonid Kravchuk è stato il padre dell’indipendenza e leader della nomenklatura amministrativa. • Leonid Kuchma è stato il presidente che ha governato dal 1994 al 2004 e leader indiscusso della nomenklatura economica (clan del Dnipropetrovsk). • Tratti comuni: populismo, ricorso al referendum, decretismo, autoritarismo, clientelarismo, nepotismo.
Yushchenko, l’uomo nuovo • Autoproclamatosi come riformatore della politica ucraina, la Rivoluzione Arancione da lui guidata mirava al cambiamento nell’élite di governo. • “Tak”, slogan e simbolo di rinnovamento dell’élite di governo e del modo di gestire il potere (in senso più democratico).
Lo scandalo Tymoshenko Yulia Tymoshenko, Primo Ministro, alleata di Yushchenko nella Rivoluzione ed esponente del clan del Dnipropetrovsk, è costretta a lasciare il premierato a causa delle accuse di corruzione (8 settembre 2005).
La crisi istituzionale del 2007 • Viktor Yanukovych, nuova guida del partito del potere, avversario storico di Yushchenko, filorusso e Primo Ministro da agosto 2006, cerca di rinforzare la maggioranza parlamentare per modificare la Costituzione in senso antipresidenziale verso un sistema parlamentare puro (all’italiana). • L’art. 83 della Costituzione proibisce cambi di schieramento ai singoli deputati. • Yanukovych rischia sottraendo deputati all’opposizione, ma viene bloccato dal presidente Yushchenko, che con un colpo di mano scioglie il Parlamento e indice elezioni anticipate (nonostante non ricorressero le previsioni di cui all’art. 90 della Costituzione). • Il voto del 30 settembre 2007 dà ragione a Yulia Tymoshenko che torna ad essere Primo Ministro.
Governo Tymoshenko II: il cambio al vertice • In seguito al voto del settembre 2007, e dopo mesi di snervanti trattative, a febbraio del 2008 si è arrivati al secondo governo Tymoshenko • L’idillio ha avuto vita breve: a settembre del 2008 la risorta Coalizione Arancione è andata ancora una volta in pezzi, aprendo una nuova crisi istituzionale (Governo vs. Presidente vs. Parlamento) • Principali motivi della contesa: • Le leggi in favore di una riduzione dei poteri del Presidente • La questione georgiana e le relazioni con la Russia • Il crollo del secondo governo Tymoshenko viene scongiurato a dicembre del 2008, quando il BYuT, il blocco presidenziale Nostra Ucraina-Difesa Popolare e il Blocco Lytvyn raggiungono un accordo per una nuova maggioranza parlamentare di centro-destra
Le elezioni presidenziali del 2010 (secondo turno) Voto polarizzato lungo il clevage linguistico-territoriale
L’era Yanukovych e i governi Azarov (2010-oggi) • A marzo del 2010, pochi giorni dopo l’investitura presidenziale di Yanukovych, il governo Tymoshenko perde la fiducia del Parlamento. L’esecutivo viene affidato dal Presidente ad uno dei leader del Partito delle Regioni e del clan del Donetsk, Mykola Azarov. Il nuovo governo è sostenuto dal Partito delle Regioni, dal Partito Comunista e dal Blocco Lytvyn (Coalizione Stabilità e Riforma). • Apertura del procedimento giudiziario contro Yulia Tymoshenko con l’accusa di abuso di ufficio, commesso quando era Primo Ministro nel corso della disputa del gas con la Russia (2009). In seguito, Yulia Tymoshenko è accusata di altri reati. Arrestata a ottobre del 2011. Da gennaio 2013 è anche accusata dell’omicidio del businessman liberale Yevhen Shcherban, avvenuto nel 1996. • Relazioni Ucraina-Russia. Nuovo accordo sul gas (aprile 2010). • Azarov è riconfermato Primo Ministro il 24 dicembre 2012, dopo le elezioni parlamentari tenutesi ad ottobre. La coalizione a sostegno in Parlamento è di centro-sinistra: Partito delle Regioni e Partito Comunista. Nel governo c’è spazio anche per Natalia Korolevska (Ministro Politiche Sociali), leader di Ucraina Avanti! (prima Partito Socialdemocratico ucraino), espulsa a marzo dal Blocco Tymoshenko insieme al suo partito. L’accusa: collaborazionismo con il Presidente Yanukovych.
Il Parlamento durante la seconda legislatura (1994-98) 1994-1998. Sotto Kuchma, Parlamento debole. Governi sostenuti da maggioranze tendenzialmente di centro-destra (maggioranze fragili e fluide, appoggiate occasionalmente da Agrari e Indipendenti). In sintesi. Maggioranza potenziale: destra 99 seggi + centro 116 seggi = 215 deputati su 403 (53,35%). 47 ancora vacanti all’inizio del 1995. Legenda: toni di rosso: sinistra; toni di blu: centro; toni di giallo: destra.
All’inizio della terza legislatura: una coalizione grande e fragile Dopo le elezioni parlamentari del 1998, la maggioranza in favore del premier Pustovoytenko si regge sul fragile asse di centro-sinistra. Occasionale appoggio degli indipendenti. Fuori dalla maggioranza, il partito di centro Hromada, guidato da Lazarenko e Tymoshenko. Tuttavia, si tratta di una maggioranza debole a causa della scarsa affinità tra comunisti e centristi. Nel 1999, infatti, dopo la sua rielezione presidenziale, Kuchma cambia governo. Maggioranza potenziale: Centristi 138 seggi + Sinistre 158 seggi = 296 seggi su 448 occupati (66,07%). 2 vacanti.
2000-2001. Per il premier Yushchenko una maggioranza con i clan e le nomenklature I clan e le nomenklature, rappresentate dai partiti di centro, tendono a mettere da parte le reciproche ostilità e ad unirsi attorno alla figura del Presidente Kuchma. Dopo la rielezione, licenzia Pustovoytenko e affida il governo al Governatore della Banca Centrale Ucraina, Viktor Yushchenko (dicembre 1999). A sostegno, una coalizione di centro-destra. Lazarenko viene indagato per corruzione e fugge all’estero. Hromada si sfalda e Tymoshenko si avvicina a destra con una nuova formazione. Il Rukh si spacca e il Partito Democratico Popolare perde pezzi in favore di due gruppi centristi emergenti (Partito di Rinascita Regionale e Ucraina Lavoratrice). Il Partito Agrario rompe con i socialisti e confluisce nel blocco centrista Solidarietà. Maggioranza potenziale. Destra 89 seggi + centro 181 seggi = 270 seggi (60%).
Elezioni 2002. Crollo a sinistra, il successo di Yushchenko e del centro. Il primo governo Yanukovych Dopo le elezioni del 2002, Kuchma affida il governo al leader del Partito delle Regioni ed esponente di spicco del clan del Donetsk: Viktor Yanukovych. Definitiva pacificazione tra nomenklature e clan. La maggioranza è risicatissima e si compone di soli centristi (frazionati in ben 10 gruppi). Occasionale l’appoggio delle sinistre, e in particolare dei comunisti, ma solo in chiave anti-liberale e anti-nazionalista. Maggioranza: forze di centro 229 seggi (50,89%) su 450.
La Coalizione Arancione (2005) Con la Rivoluzione Arancione, il centro si spacca: i kuchmisti del Dnipropetrovsk, che mai avevano digerito completamente l’alleanza con Yanukovych (leader del partito del clan del Donetsk), vanno a sostegno delle forze arancioni. Insieme a loro, nella Coalizione Arancione entrano anche i socialisti. La maggioranza su cui può contare il nuovo Presidente Yushchenko e il governo di Yulia Tymoshenko è minima, 226 seggi (50,25%). L’unica speranza sono i 57 non affiliati, pronti a vendersi al miglior offerente. Tuttavia, il primo governo Tymoshenko riceve la fiducia di ben 373 deputati su 450. Addirittura 46 del PdR e 18 socialdemocratici votano a favore.
Le elezioni del 2006, l’Universale e il secondo governo Yanukovych Nel 2005 emergono i conflitti tra Yushchenko e Tymoshenko. Accusata per fatti di corruzione risalenti al 2001, quando era vicepremier nel governo Yushchenko, viene licenziata a settembre del 2005 dal Presidente. Il nuovo governo di Yekhanurov si regge solo grazie al voto dei centristi e, a sorpresa, del Partito delle Regioni. Le parlamentari del 2006 vedono sconfitti i comunisti, in crescita i socialisti. Risultati eccellenti per Tymoshenko e Partito delle Regioni, delusione per Yushchenko. Lo spettro partitico si semplifica. Tentativo di Alleanza di Unità Nazionale (o Universale) tra tutte le forze. Ad agosto, governo affidato a Yanukovych (decisivo il sostegno dei socialisti) a danno di Tymoshenko. BYuT subito all’opposizione. A settembre anche Nostra Ucraina va all’opposizione. Coalizione di centro-sinistra. Maggioranza potenziale: PdR 186 + Sinistre 54 = 240 seggi (53,33%)
Elezioni anticipate 2007. La seconda Coalizione Arancione Il tentativo di riforma della Costituzione in chiave anti-presidenziale messo in atto dal governo di Yanukovych spinge Yushchenko a forzare la mano e a sciogliere il Parlamento. Nell’autunno del 2007 si torna alle urne. Exploit per Tymoshenko, nuovo calo per Nostra Ucraina-Difesa Popolare, lieve flessione per il PdR e leggero recupero comunista. Spariscono i socialisti (puniti per l’abbandono della Coalizione Arancione), rimpiazzati dal Blocco Lytvyn, formazione centrista di ispirazione agraria. Le destre si alleano e risuscita la Coalizione Arancione. La maggioranza di 228 seggi (50,67% del totale)è troppo risicata. Nel 2008 si giunge ad un accordo con Lytvyn. Maggioranza potenziale: Coalizione Arancione 228 + Blocco Lytvyn 20 = 248 seggi (55,11%).
2010-2012. La Coalizione Stabilità e Riforma Yanukovych vince le elezioni presidenziali del 2010. Il Blocco Lytvyn stacca la spina al secondo governo Tymoshenko e va a sostegno del nome proposto da Yanukovych: Mykola Azarov, altro leader del PdR. La nuova coalizione di centro-sinistra non ha i numeri, ma tornare alle elezioni anticipate in piena crisi economica sarebbe troppo rischioso. A sostegno di Azarov vanno, allora, alcuni membri della destra arancione. La fiducia è votata grazie ai membri del “gruppo misto”, a 11 di Nostra Ucraina – Difesa Popolare e 8 del BYuT, quest’ultimi subito espulsi. Nasce la Coalizione Stabilità e Riforma. Altri parlano di Coalizione dei Tushki, ossia dei transfughi. Maggioranza rilevata in occasione del voto di fiducia : 172 PdR + 20 Lytvyn + 27 PCU + 4 non affiliati + 19 transfughi = 242 seggi (53,78%) su 450.
Elezioni ottobre 2012. Crollo Tymoshenko, PdR record. Nuovo governo Azarov Alle contestatissime eleziooni parlamentari del 2012 sparisce Nostra Ucraina e crolla il gruppo pro-Tymoshenko. L‘eredità di Yushchenko è raccolta dal gruppo di destra Libertà e dal partito di centro-destra Alleanza Democratica, guidata dal campione del mondo dei pesi massimi di boxe (in carica dal 2008), Vitaly Klitschko. Il PdR è ai massimi storici, nuovo passo avanti del PCU. Il 24 dicembre Azarov forma un secondo governo, sostenuto ancora da una maggioranza di centro-sinistra. Maggioranza potenziale: PdR 210 seggi + PCU 32 seggi = 242 (54,51%) su 444. 6 vacanti.
Parlamenti ucraini a confronto La divisione tra sinistra, centro e destra non tiene conto delle coalizioni e delle alleanze che si sono create tra le diverse aree o delle fratture interne a ciascuna area.
La semplicità del metodo posizionale • Si indica la carica e chi la ricopre • Si indica il partito di appartenenza • Si indica l’élite a cui afferisce • Si indica anche la professione Nella prossima slide, un esempio: il primo governo guidato da YuliaTymoshenko (24 gennaio 2005 – 8 settembre 2005)
Gli elementi di valutazione dei governi • Numero dei ministeri • Numero di membri rilevati • Numero di membri considerati • Numero modifiche alla squadra di governo • Durata • Partiti di appartenenza dei ministri • Élite di appartenenza • Governo sostenuto da Parlamento o Presidente? • Maggioranza a sostegno • Solidità numerica (bassa, media, alta) (maggioranza da 226 a 245 è stata considerata “poco solida numericamente”, da 246 a 275 è “mediamente solida”, da 276 in poi “molto solida”) • Coesione politica maggioranza parlamentare • Coesione ideologica maggioranza parlamentare • Compattezza governo • Governo dismesso dal Parlamento o dal Presidente?
Classificazione delle élites • La società civile sceglie i decisori, mentre le decisioni vengono prese dai decisori che agiscono comunque per conto della società civile e ad essa sono vincolati. • Le élites politiche (partiti, associazioni, movimenti, gruppi di pressione, sindacati…), le élites economiche (imprenditoriali, manageriali e finanziarie) e quelle “intellettuali” (scientifica, religiosa, dell’informazione, artistica-culturale) traducono le spinte provenienti dalla società civile in proposte politiche. • Le élites amministrativa e militare si curano di applicare i provvedimenti legislativi e di governo e di garantire la sicurezza dei cittadini. • Nell’élite di governo vanno rappresentanti delle élites politiche, economiche, intellettuali, amministrativa e militare. • A governare possono essere più élites o una sola (approccio flessibile), ma a dominare è una sola, la quale al limite chiede sostegno ad altre élites di governo, cercando di isolare e scalzare quelle sgradite dalle posizioni di comando.
Conclusioni • La “Rivoluzione arancione” in continuità con il trend di predominio delle élites economiche su quelle politiche; • Confronto con la Russia; l’inversione di tendenza operata da Putin.