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Università degli studi di Bologna Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica Reti di Calcolatori LS . Java Distributed Event Service. Bringing events to J2EE platform. Un progetto di: Maurizio Cimadamore maurizio.cimadamore2@studio.unibo.it.
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Università degli studi di Bologna Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica Reti di Calcolatori LS Java Distributed Event Service Bringing events to J2EE platform Un progetto di: Maurizio Cimadamore maurizio.cimadamore2@studio.unibo.it Relazione a cura di Maurizio Cimadamore
Outline • La piattaforma di sviluppo J2EE • Java Distributed Event Service • Architettura di riferimento • Funzionalità avanzate • Benchmark • Servizio JDEFilter • Conclusioni e sviluppi futuri
Java 2 Enterprise Edition • La piattaforma di sviluppo J2EE rappresenta lo standard per lo sviluppo di componenti server Java-based; • Integra molteplici tecnologie: • Enterprise JavaBeans (EJB) • Java Message Service (JMS) • … • Manca tuttavia un supporto adeguato per la programmazione ad eventi in ambito distribuito!
Java Message Service • JMS permette ai componenti J2EE di interagire mediante scambio di messaggi • Presenta i vantaggi tipici di un MOM… • Disaccoppiamento (in tempo e spazio) • Persistenza dei messaggi • Supporto per la comunicazione many-to-many • … e alcuni limiti • Scarsa espressività • Quale modello di gestione delle risorse JMS? • QoS non sempre adeguato
Java Distributed Event Service • Java Distributed Event Service (JDE) fornisce a componenti di un’applicazione J2EE un supporto per la programmazione ad eventi • Due ruoli • Produttore di eventi JDE • Gestore di eventi JDE • Obiettivi: • Scalabilità • Integrazione all’interno dell’architettura J2EE • QoS
Client Client Client JDEChannel JDEChannel JDE Server J2EE Application Server JDE – architettura di riferimento
JDE Channel • L’ente JDEChannel disaccoppia i client JDE dalle risorse J2EE allocate sul server e necessarie alla comunicazione distribuita; • Grazie ad esso un client JDE può: • Essere abilitato alla ricezione di notifiche remote in corrispondenza del verificarsi di determinati eventi nel sistema (mediante opportune operazioni di registrazione) • Effettuare la generazione di una notifica remota
Client Client Client JDEChannel JDEChannel JDE Server J2EE Application Server JDE – architettura di riferimento
JDEChannel JDEChannel 5: report remote event 1: generate remote event EventNotifier EventNotifier Application Server Layer EventNotifier 2: produce EventGenerator EventGenerator EventQueue EventGenerator Registration Registration 4: read/write registration 3: consume Registration DBMS JDE Server – propagazione notifiche Un JDEChannel effettua l’invio di una notifica remota Tutti i JDEChannel interessati all’evento ricevuto vengono notificati via callback-object • Una registrazione JDE è composta dalla tripletta: • Nome evento; • JDEChannel ID; • Callback Object, tramite il quale il JDEChannel può essere notificato. Il tipo di notifica viene utilizzato per scoprire, tramite un’operazione di lookup, quali sono i JDEChannel che devono essere notificati dal server JDE I messaggi vengono consumati dall’ente EventNotifier L’ente EventGeneratorincapsula tale notifica in un messaggio JMS
JDE – Soft state • E’ necessario controllare periodicamente che le registrazioni JDE presenti sul server siano valide; • Una registrazione è valida se il JDEChannel cui essa si riferisce è attivo; • JDE adotta la politica Least Recently Used allo scopo di rimuovere periodicamente le registrazioni JDE non utilizzate entro un certo quanto di tempo
JDE – Affidabilità e QoS • Necessario evitare congestione sul server JDE a fronte di eccessive richieste di propagazione delle notifiche; • Politica Random Early Detection per prevenire la congestione • Una notifica viene propagata con una probabilità proporzionale al numero di messaggi presenti nella coda JMS di JDE; • Possibilità di configurazione in cluster ad alta disponibilità (application-server dependent)
JDE – Callback asincrono • Necessario minimizzare il tempo impiegato dal server JDE per effettuare la propagazione delle notifiche; • Inoltre, problemi legati alla semantica dell’invocazione sul callback object: • Se meccanismo sincrono, possibile stallo del server a causa di un errore nella gestione della notifica (lato client); • Meccanismo di callbackasincrono assicura: • Disaccoppiamento tra server e clientJDE. • Determinazione di eventuali comportamenti erronei nella gestione delle notifiche da parte dei client JDE.
JDE – Risultati benchmark Il tempo di invio e propagazione delle notifiche si mantiene buono all’aumentare del numero di JDEChannel connessi Il tempo di propagazione della notifica varia linearmente con il numero di JDEChannel connessi
Esempio concreto: JDEFilter • JDE manca di un servizio di filtraggio delle notifiche di alto livello; • JDEFilter integra i servizi offerti da JDE permettendo all’utente di definire regole per il filtraggio delle notifiche in base al loro contenuto; • Peculiarità: • File di configurazione XML • Uso di motore inferenziale Prolog per l’applicazione delle regole di filtraggio;
Conclusioni e sviluppi futuri • JDE estende la piattaforma J2EE con un servizio di comunicazione ad eventi • Affidabile • Efficiente • Scalabile • Molto lavoro ancora da fare… • Sistema di nomi per individuare i client JDE interessati ad un dato evento; • Impiego di application server J2EEprofessionali (IBM / BEA) per analisi più approfondite;