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Ambiente e Sviluppo Marina Baldi - Rosalia Azzaro CNR IBIMET: Istituto di Biometeorologia CERIS: Istituto di Ricerca su Impresa e Sviluppo. LEDER - Alterum non ledere? Responsabilità e futuro della scienza. Roma, CNR 13 Marzo 2006 Ore 9.00 – 17.00. Che cosa è l’ambiente?.
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Ambiente e SviluppoMarina Baldi - Rosalia AzzaroCNR IBIMET: Istituto di BiometeorologiaCERIS: Istituto di Ricerca su Impresa e Sviluppo
LEDER - Alterum non ledere?Responsabilità e futuro della scienza Roma, CNR 13 Marzo 2006 Ore 9.00 – 17.00
Che cosa è l’ambiente? È un sistema complesso in cui i rapporti sono concatenati ed intrecciati in modo dinamico. Per comprenderne il funzionamento occorre considerare le connessioni, i rapporti, gli insiemi. Ogni insieme costituisce un sottosistema di un insieme più vasto. L'ambiente non è costituito da fenomeni naturali soltanto fisici o chimici o biologici. Quando è implicato l'uomo è necessario analizzare e valutare anche gli aspetti psicologici, filosofici, sociali e politici ...
Tutti gli organismi viventi influenzano il proprio ambiente attraverso l’uso delle risorse in esso disponibili. Quando iniziò l’agricoltura l’uomo iniziò a capire che poteva “controllare” l’ambiente, prima percepito come ostile. La tecnologia era limitata a pochi essenziali strumenti e all’uso del fuoco. Ma l’atteggiamento dell’uomo nei confronti dell’ambiente e’ cambiato molte volte nel corso della storia. Nei secoli XVIII e XIX, la Rivoluzione Francese e la Rivoluzione Industriale hanno cambiato totalmente l’atteggiamento dell’uomo nei confronti dell’ambiente: e’ cresciuta notevolmente la produzione di prodotti di consumo e, grazie ad un sistema più democratico, i beni hanno iniziato ad essere suddivisi fra un numero maggiore di persone. In questi ultimi due periodi l’ambiente e’ stato visto sempre più come una sorgente di risorse che favoriva una economia del consumismo.
L’atteggiamento verso il Pianeta Terra nel corso del XX secolo 1. Terra sotto Osservazione (negli anni ‘20) Negli anni ’20 il Pianeta viene esaminato con in mente il progresso economico e sociale. Le risorse sono considerate illimitate e esaminate per l’uso potenziale che l’uomo può farne. 2. Terra Sviluppata Dall’osservazione della Terra vengono sviluppati schemi complessi di gestione per la protezione e per l’accrescimento delle risorse ambientali disponibili. 3. Terra a Rischio L’entusiasmo viene frenato dalla previsione di una crisi ambientale. Individui e società si rendono conto che un progresso incontrollato ha effetti negativi sul sistema naturale e sociale. Alcuni studiosi azzardano l’ipotesi di effetti a lungo termine. 4. Terra come Casa Spirituale Studiosi e i politici riconoscono la dimensione globale dei problemi associati allo sviluppo. All’essere umano forse si richiede di considerare il Pianeta come una casa di dimensioni finite. Questa nuova visione riconosce la necessità di lavorare in armonia con i sistemi naturali e di adottare una visione sostenibile dello sviluppo (G.F. White, 1994) .
LEDER - Alterum non ledere?Responsabilità e futuro della scienza Ambiente e Sviluppo Parlare di SVILUPPO in relazione all’ambiente, significa fare un’analisi del problema di tipo ETICO e SOCIALE • L’impronta dell’essere umano sulla realtà circostante • può trasformarsi da forza devastante • a potenza di sostegno per • l’ambiente fisico • l’ambiente umano Tutti sono chiamati a contribuire per realizzare una società più equa e rispettosa sia dell’ambiente che dell’uomo che lo abita
LEDER - Alterum non ledere?Responsabilità e futuro della scienza Ambiente e Sviluppo
LEDER - Alterum non ledere?Responsabilità e futuro della scienza Ambiente e Sviluppo “In questa occasione al CNR si è voluta riproporre, specialmente agli scienziati di domani, una concezione positiva di etica della ricerca scientifica: non solo NON fare, ma ricercare e condividere tutto ciò che la scienza può fare per il bene comune globale. Se è vero che “la causa dell'uomo sarà servita se la scienza si allea alla coscienza”, nel nostro futuro (genoma e nuovi farmaci, genetica e procreazione, ambiente e sviluppo), la comunità scientifica ha la responsabilità di rappresentare “la potenza delle intelligenze e delle coscienze!” Giovanni Paolo II all’UNESCO, 1980
Dare carta bianca alla scienza?… • “Ricerca su nuove energie rinnovabili • soluzioni per la fame nel mondo e sicurezza alimentare; • progetti contro l’inquinamento ambientale; • cibo e acqua per tutti, Nord e Sud del mondo; • tre grandi malattie da sconfiggere (cancro, Aids e malaria)… • …«Tutti obiettivi realizzabili, basta crederci e • dare carta bianca alla scienza»”*. • *Umberto Veronesi, Corriere della Sera, 22 settembre 2005.
…o capire bene come stanno esattamente le cose, facendoselo dire dagli scienziati? • La conoscenza del dato scientifico è la base di scelte giuste. • La libera attività scientifica è un work in progress: è sempre una conoscenza per gradus e perciò aperta ai cambiamenti, • non dogmatica. • Per questo la vera scienza non ambisce a fornire • una visione esaustiva della realtà, come volevano fare i dotti francesi al tempo dell’Encyclopédie. • Inoltre, non esiste una interpretazione della realtà, scevra dall’influenza del soggetto che se ne sta occupando.
ETICA DELLA RICERCA • L’etica può essere oggettiva, basata sulla realtà • e non solo su scelte soggettive? • Non si può fare appello all’oggettività (“scientificità”), se si nega l’esistenza di una realtà oggettiva (vera), a cui attinge anche l’etica. • Sulla scia di una “etica senza verità”, ad alcuni può sembrare più promettente una “scienza senza verità”: il rischio per la scienza è di ridursi ad essere un “servo utile”. • Se invece si pretendono risposte “vere” solo dal “Verbo scientifico”, di mettere “la parola della scienza” come “Logos”, la stessa scienza perde • la sua identità e credibilità. • Serve una riflessione più completa, meta-fisica: • sull’uomoe sulla sua struttura costitutiva (antropocentrismo) • insieme ad un’attenzione specifica alla realtà fisica vivente (biocentrismo).
ETICA NELLA RICERCA Serve una riflessione più meta-fisica sull’uomo concreto • Infatti l’uomo è l’unico essere vivente al mondo capace di essere morale: proprio su questa capacità di agire moralmente, si basa: • il suo diritto costitutivo alla libertà • la sua superiorità sugli altri esseri viventi, di cui è chiamato a prendersi cura. • Il giudizio di liceità o bontà di un’azione, per la scienza morale, verte sia sull’oggetto prossimo dell’azione (il mezzo), che sul suo fine remoto (intenzione). • Perché sia presente la dimensione etica - perché l’agire sia umano - la considerazione previa del dato scientifico (oggettivo, razionale) è condizione necessaria anche se non sufficiente.
Ambiente e Sviluppo L’uomo sta mettendo a rischio lo stato futuro dell’ambiente terrestre? “La Terra Pianeta a rischio” (Times 1989) Non si tratta di un messaggio nuovo. Gia’ nel Pleistocene abbiamo segni di come l’uomo può intervenire nel meccanismo di degrado della Terra. Già allora per via della caccia si sono estinte diverse specie di mammiferi. Oggi il problema è ovviamente molto più vasto e complesso. • Esaminiamo alcuni indicatori dello stato attuale del nostro pianeta:Popolazione • Atmosfera • Agricoltura • Pesca • Produzione di cibo • Acqua • Biodiversità • Uso del territorio
- Alcuni dati di rilievo scientifico - Popolazione Il numero degli esseri umani sulla terra ha raggiunto: Il primo miliardo nel 1804 Il secondo miliardo nel 1927 (dopo 123 anni) Il terzo miliardo nel 1960 (dopo 33 anni); Il quarto miliardo nel 1974 (dopo 14 anni) Il quinto miliardo nel 1987 (dopo 13 anni) Il sesto miliardo nel 1999 (dopo 12 anni) E potrebbe raggiungere: Il settimo miliardo nel 2012 (dopo 13 anni) Il ottavo miliardo nel 2026 (dopo 14 anni) Il nono miliardo nel 2043 (dopo 17 anni) (Nazioni Unite 2001) • Studi demografici ci dicono che i metodi per controllare la crescita della popolazione sono: • Sviluppo Economico • “Pianificazione familiare” • Cambiamenti socioeconomici
Popolazione Densità della Popolazione alla fine degli anni 90
PopolazioneDATI CON RILIEVO ETICO • La popolazione del Pianeta ammonta a 6,080,000,000 (stima del 2000). • Le condizioni di vita sono molto diverse nei Paesi Industrializzati e in quelli Sottosviluppati • Solo 1.3 miliardi di persone vivono in Paesi sviluppati • 4.6 miliardi vivono in aree sottosviluppate • Circa 1.3 miliardi di persone sono povere con un salario inferiore a 1$ al giorno • La popolazione delle aree urbane cresce 4 volte di più che nelle aree rurali • A partire dal 2025, 5 miliardi di persone vivranno nelle città • Le citta’ che avranno un aumento del 50% della popolazione fra il 1995 e il 2015 sono Bombay, India; Lagos, Nigeria; Deli, India; Karachi, Pakistan; Manila, Filippine; Giacarta, Indonesia. • 30.6 milioni di persone sono affette dall’AIDS. Il 90 % di esse vive in Paesi sottosviluppati. La malattia si e’ propagata soprattutto nell’Africa sub-Sahariana. • La frequenza della malattia si presume aumenti con l’aumentare della povertà, con I cambiamenti climatici, con lo sviluppo di ad antibiotici ed insetticidi. • La vita medianei Paesi più ricchi e’ di circa 75 anni, mentre in quelli poveri di 50.
LO SCENARIO FUTURO DAL PUNTO DI VISTA ECOLOGICO • Proiezioni future indicano che si arriverebbe a 9.3 miliardi di persone nel 2050. • Dal 2050 inizierà la stabilizzazione della popolazione “In questo scenario di crescita demografica, che mantiene gli andamenti attuali per le emissioni di CO2 , nonché per la crescita dei consumi e della bioproduttività, si prevede che nel 2050 potrebbero venire utilizzate risorse corrispondenti alla capacità di 2,3 pianeti Ne consegue che, alla stessa data (2050), continuando e incrementando il sovra-sfruttamento della terra, cioè la spesa di capitale naturale più veloce della sua rigenerazione, accumuleremmo un “debito ecologico” pari a 40 pianeti all’anno Che ne sarà della capacità ecologica del pianeta?” (dal Living Planet report 2004, del WWF)
LO SCENARIO FUTURO DAL PUNTO DI VISTA UMANO Il PARADOSSO di OGGI Mai tanto progresso scientifico ed economico, mai conosciuta tanta fame e sofferenza “I mezzi di comunicazione di massa hanno oggi reso il nostro pianeta più piccolo, avvicinando velocemente uomini e culture profondamente diversi. Se questo « stare insieme » a volte suscita incomprensioni e tensioni, tuttavia, il fatto di venire, ora, in modo molto più immediato a conoscenza delle necessità degli uomini costituisce soprattutto un appello a condividerne la situazione e le difficoltà. Ogni giorno siamo resi coscienti di quanto si soffra nel mondo, nonostante i grandi progressi in campo scientifico e tecnico, a causa di una multiforme miseria, sia materiale che spirituale”*. * Benedetto XVI, Deus Charitas est, 30
Agricoltura, Pesca e Produzione di Cibo • A causa della crescita della popolazione, la terra disponibile pro capite diminuisce del 21% entro il 2010. • Dal 1985 al 1992 la popolazione e’ cresciuta del 12.8 %, mentre i cereali pro capite sono diminuiti dell’ 8.5 %. • Circa 800 milioni di persone sono cronicamente sottonutriti. • Ogni anno 40 milioni muoiono per malnutrizione e fame. • La sovrapproduzione sta portando degrado delle acque e della terra in molte Nazioni. • Una adeguata produzione di cibo per il 2050 significa triplicare la produzione attuale. • Nel 1995, circa il 20 % della produzione mondiale di pesce e frutti di mare veniva dall’acquacoltura. • Il collasso della pesca di merluzzo in Nord Atlantico ha lasciato senza lavoro circa 300.000 lavoratori in Canada..
Le pratiche agricole oggi esistenti sono di due tipi: • Agricoltura Industriale – Produce grandi quantita’ di singole specie. E’ meccanizzata ed usa combustibili fossili e fertilizzanti • Agricoltura di sussistenza – Produce solo per coprire i bisogni della immediata sopravvivenza. Essa prevede tre tipi di pratiche: • Rotazione delle colture – Consiste nel pulire e bruciare una zona di foresta in modo da ottenere del terreno fertile (il fertilizzante e’ nella biomassa stessa). Questa terra puo’ essere coltivata fino al completo esaurimento delle scorte di nutrienti, esaurimento che avviene nell’arco di circa due anni. Occorrono poi da 10 a 30 anni per riforestare e perche’ il terreno si arricchisca di nuovo di nutrienti.Viene praticata nelle foreste tropicali. • Coltivazione intensiva – si tratta di coltivazioni su terreno fertile che usano poche attrezzature meccaniche, fertilizzanti inorganici e pesticidi. Sono comuni in Giappone, India, Cina, America centrale, Asia sudorientale, parti dell’Africa. • Nomadismo – agricoltura assciata ad allevamento di bestiame in zone tropicali o temperate. Viene praticato in Africa, Medio Oriente, Cina settentrionale, Afghanistan, Mongolia. • In media, il 63% della popolazione lavora nel settore agricolo nei paesi sottosviluppati e solo il 10% in quelli sviluppati.
Il mondo oggi produce cibo sufficiente per sfamare l’intera popolazione. Tuttavia in molte parti del mondo intere popolazioni soffrono di malnutrizione e sottonutrizione. Negli anni 80 un periodo di severa siccita’ ha visto ben 22 Paesi Africani soffrire di mancanza di cibo e circa 150 milioni hanno provato la fame. Per risolvere questi problemi le nazioni occidentali hanno inviato aiuti alimentari a questi Paesi. La mancanza di cibo e la fame sono il risultato di molti e complessi fattori spesso correlati fra loro. La fame in Africa negli anni ’80 e’ stato il risultato di un evento siccitoso anomalo. Altri fattori hanno comunque contribuito a questa situazione: la crescita della popolazione, inefficienza nelle pratiche agricole, sistemi di trasporto insufficienti, crescita della popolazione degli animali da allevamento, scarsi metodi di stoccaggio delle riserve, avvenimenti politici.
Ancora alcune parole sulla produzione di cibo La produzione di cibo puo’ essere incrementata o espandendo gli areali di coltivazione o producendo maggiori quantita’. Nel recente passato molte nazioni hanno iniziato a considerare come sorgente di cibo gli Oceani. Utilizzando diverse tecniche ora siamo in grado di catturare 40 specie diverse di organismi marini per sfamare sia l’uomo sia gli animali.
L’Acqua • Il consumo globale di acqua e’ cresciuto del 600 % nel periodo 1900 – 1995. • La domanda seguita a crescere con la popolazione e con l’espansione industriale. • Le riserve sono limitate • L’agricoltura è l’attività che maggiormente richiede acqua. • Nei Paesi industrializzati si spreca molta acqua • Nei Paesi sottosviluppati, invece, molte persone vivono in aree a rischio siccità • Oltre 1.5 miliardi di persone non hanno acqua potabile • Gli acquiferi sono sempre più inquinati da pesticidi, fertilizzanti, agenti chimici. • L’uso della irrigazione in agricoltura crea seri problemi ambientali il Lago Aral ha perso il 60% del suo volume negli ultimi 30 anni.
Biodiversita’ ed Uso del suolo • Il sottosviluppo danneggia l’ambiente • Le attivita’ umane influenzano il 40% della produttivta’ della Terra • L’uomo usa il 3.2% della produttivita’ netta primaria • Le foreste oggi sono il 24% in meno rispetto al 1700 • La maggioranze delle foreste si e’ perduta a causa della conversione delle foreste in terreno agricolo. • Nel 1992 sono stati distrutti 150000 km2 di foresta tropicale • Questa perdita si riflette in una perdita di legno, habitat, specie, stabilita’ dei bacini acquiferi, stabilita’ del clima. • Il 14% delle 242000 specie vegetali esaminate dal World Conservation Union nel 1997 sono oggi a rischio di estinzione. • La maggior parte delle praterie sono sovra-sfruttate per pascolo • Il pascolo ha degradato circa 680 milioni di ettari di terra a partire dal 1950
Uso ed Abuso del Suolo La crescita della popolazione ha messo a dura prova il suolo della Terra? Piu’ di 6 miliardi di persone usano poco più del 10 % delle terre emerse per allevamento ed agricoltura. Se usato per tale scopo, il suolo soffre per degrado di vario genere e diminuisce la sua capacità di produrre? L’Erosione e’ la causa primaria del degrado del suolo a livello globale. L’agricoltura aumenta il rischio erosione in quanto altera la vegetazione naturale tramite la conversione dell’uso del suolo, l’aratura e il pascolo eccessivo. Vi sono poi alterazioni chimiche a seguito di pratiche agricole. La degradazione chimica del suolo può avvenire anche quando esso viene irrigato. L’acqua normalmente contiene dei Sali disciolti. Questi sali si depositano sul suolo a seguito di evaporazione e il loro accumulo produce il fenomeno della salinizzazione. Tale processo, tossico per molte specie, impedisce la crescita delle piante stesse e delle colture. La salinizzazione e’ un problema largamente diffuso in Australia, Cina, India, US e nelle praterie del Canada.
Molti luoghi sulla Terra hanno condizioni climatiche simili, nonostante si trovino in aree geograficamente diverse. Come risultato della selezione naturale, in queste aree seppur lontane fra loro si sono sviluppati ecosistemi simili. Gli ecosistemi principali vengono chiamati biomi. La distribuzione geografica e la produttivita’ di questi biomi e’ controllata soprattutto da fattori climatici, in primis Temperatura e Precipitazioni
Desertificazione • La Desertificazione consiste nel ridurre il potenziale di produttività di un terreno a seguito di attività umane. • E’ un problema molto serio e diffuso in Africa sub-Sahariana, Medio Oriente, Asia occidentale, Messico settentrionale, sud-est del Sud America, US occidentali, praterie del Canada, Australia orientale. • Gli scienziati stimano che ogni anno si creano circa 60,000 km2 di terra arida/desertica • La desertificazione si ha quando la vegetazione naturale si riduce e il suolo rimane esposto ad erosione. L’erosione provoca una serie di problemi: • Aumento del runoff superficiale e della portata dei corsi d’acqua • Riduzione della infiltrazione di acqua e della ricarica delle acque sotterranee • Sviluppo di dune di sabbia • Cambiamento del microclima con aumento dell’aridita’ • Prosciugamento di pozzi e sorgenti • Riduzione della capacita’ di germinare della vegetazione autoctona
Il processo di Desertificazione puo’ essere invertito…… Gli effetti che portano alla desertificazione possono essere invertiti in molti casi. Occorre innanzitutto bloccare tutte le attivita’ che portano all’inaridimento. In molte parti della Terra il pascolo e la deforestazione sono fra le cause primarie della degradazione del suolo. Occorre ridurre queste pratiche. Altri due rimedi sono la ri-vegetazione e la costruzione di barriere frangi vento. In Mongolia il deserto avanza Stabilizzazione di una duna con diversi tipi di arbusti (Cina)
Uso dell’Energia Il mondo ha un bisogno sempre maggiore di energia. L’energia e’ usata per trasporti, industria, riscaldamento, cucina, agricoltura e divertimento. Dal 1950 la crescita economica si e’ basata sull’uso di combustibili fossili (olio, carbone, gas naturale). I maggiori consumatori di questo tipo di energia sono I Paesi piu’ sviluppati. Risorse NON Rinnovabili: Olio, Gas Naturale, Carbone, Fissione nucleare Risorse Rinnovabili: Energia Solare, Idroeletrica, Eolico, Energia dalle Biomasse, Energia Geotermica Molte delle sorgenti di energia influenzano la salute umana e l’ambiente.
Uso Sostenibile dell’Energia • La tendenza futura per un uso sostenibile della energia occorre che sia: • Uso ridotto di carburanti fossili per I problemi suddetti e per l’aumento dei costi. • Uso di nuove tecnologie che rendano la produzione di energia da carburati fossili più efficiente. • Sviluppo di sistemi più efficienti in quanto ad uso di energia. • Aumento dell’uso di energie rinnovabili (Solare, Idroelettrica, Eolica, Geotermica, da Biomasse) • Sviluppo di nuove tecnologie per la produzione di energia nucleare
L’Acqua "L’acqua è probabilmente l’unica risorsa naturale che interessa tutti gli aspetti della civiltà umana – dallo sviluppo agricolo e industriale, ai valori culturali e religiosi radicati nella società. Non si esagera nell’affermare che, se l’acqua è in crisi, anche lo sviluppo è in crisi“ Koichiro Matsuura, Direttore Generale dell’UNESCO. (Traduzione non ufficiale)
Acqua disponibile L’uomo vive in un Pianeta dominato dall’acqua. Oltre il 70 % della superficie della Terra e’ coperto dall’acqua. Gli scienziati stimano che l’idrosfera contiene circa 1.36 miliardi di km3 di acqua, per lo piu’ in forma liquida, che occupa tutte le aree topograficamente basse della Terra. L’acqua dolce e’ la risorsa primaria di tutta la vita sul Pianeta. L’acqua e’ importante sia nei processi ambientali biotici che abiotici. L’uomo usa l’acqua per sopravvivere, ma anche per l’industria, l’agricoltura, I trasporti, la produzione di energia elettrica. Al crescere della popolazione e delle attività industriali cresce la domanda di acqua. Le sorgenti di acqua necessarie per queste attività e per la vita vanno man mano inquinandosi. Le precipitazioni sono la sorgente primaria di acqua dolce per ricaricare fiumi, laghi, falde sotterranee, ghiacciai.
Quanti litri di acqua sono necessari per produrre 1 kg di riso o di pollo o di manzo? Il riso richiede circa 1900 litri. E’ una delle coltivazioni a piu’ alta richiesta di acqua. Similmente, 1kg di pollo richiede 3500 litri, 1 kg di manzo 100 000 litri. Gli animali di per se’ non consumano molta acqua, ma il cibo di cui si alimentano richiede acqua per esser prodotto. Quanti litri di acqua sono necessari per produrre 1l di birra, 1kg di legno, 1kg di carta? Per un litro di birra sono necesssari 25 litri di acqua, per il legno 150 litri, per la carta 300 litri..
Il ciclo idrologico e’ un modello concettuale che descrive lo stoccaggio ed il trasferimento di acqua fra biosfera, atmosfera, litosfera, idrosfera. L’acqua sul Pianeta Terra viene immagazzinata nelle seguenti riserve: atmosfera, oceani, laghi, fiumi, suolo, ghiacciai, nevai, falde sotterranee.
Cambiamenti Climatici Negli ultimi 10000 anni la Terra si trova in un periodo interglaciale, con temperatura relativamente elevata. Oggi la temperatura media GLOBALE E’ DI 15ºC Durante questo periodo la temperatura alla superficie terrestre e’ variata, secondo cicli di 500 anni, di + o - 1ºC Queste fluttuazioni, relativamente modeste e lente, non hanno cambiato notevolmente l’ambiente terrestre.
IL SISTEMA CLIMATICO GLOBALE SCAMBI ENERGETICI - INTERAZIONI
Cambiamenti Climatici • Il clima della Terra può cambiare a causa di diversi fattori NATURALI: • Variazioni nella energia ricevuta dal Sole a causa della attivita’ solare (macchie solari). • Emissioni di sostanze gassose e di particolato in atmosfera a seguito di eruzioni vulcaniche, che riducono la quantita’ di radiazione solare ricevuta dal Pianeta. • Variazioni dei parametri astronomici (inclinazione dell’asse terrestre, forma dell’orbita,della distanza della Terra dal Sole). • Drifiting delle masse continentali. • ……….. ma anche a causa della attivita’ dell’ UOMO: • Variazioni a grande scala dell’uso del terreno a seguito ad esempio di opere massicce di urbanizzazione e/o deforestazione. • Variazioni nella costituzione chimica della atmosfera.
Cambiamenti climatici e disponibilita’ di zooplancton -0.3 r = 0.71 2 Log abundance -0.2 Summer Zooplankton Lake Windermere (inverted) arbitrary units 1 -0.1 Zooplankton 0 0.0 0.1 -1 Gulf Stream 0.2 -2 1990 1965 1970 1975 1980 1985 Lo zooplancton costituisce nutrimento per la fauna ittica. Lo zooplancton, come il fitoplancton, sono degli eccellenti indicatori dello stato di salute del mare in quanto altamente sensibile alle variazioni della qualita’ dell’acqua in cui vive.
Distruzione dello strato di Ozono • Nella fascia di atmosfera fra 10 e 50 km di altezza si trova la massima concentrazione di Ozono (O3). Le misure della concentrazione di O3 hanno mostrato un assottigliamento dello strato in direzione del Polo Sud e questo fenomeno e’ stato chiamato “buco dell’ozono” • Lo strato di O3 agisce da scudo naturale fermando i raggi ultravioletti (UV) prodotti dal sole che in tal modo non possono raggiungere la Terra. • Questo e’ molto importante, perché la UV e’ una radiazione cancerogena per l’uomo e gli esseri viventi, infatti provoca: • Aumento della percentuale di cancro della pelle. • Aumento del rischio di cataratta e scottature • Alterazione del sistema immunitario negli organismi viventi • Provoca effetti nocivi sulle colture e gli animali • Riduzione della produzione di fitoplancton negli oceani • Cambiamenti climatici
Inquinamento atmosferico • Si verifica laddove la concentrazione di determinate sostanze diviene tanto elevata, che l’ambiente diventa tossico. • Sorgenti Naturali: pollini, eruzioni vulcaniche, incendi, sabbia • Sorgenti di origine antropica: emissioni industriali, agricoltura, trasporti, produzione di energia, riscaldamento • Per ridurre l’inquinamento atmosferico sono state adottate diverse strategie • Ciascuna Nazione dovrebbe adottare una serie di raccomandazioni
Controllo dell’inquinamento atmosferico • Strategie da adottare: • Ridistribuzione degli inquinanti in zone lontane dai centri abitati. • Uso di camini molto alti in modo che I fumi emessi si disperdano nella parte alta della atmosfera • Confinamento di impianti industriali in zone remote. • Tuttavia e’ difficile confinare gli inquinanti atmosferici in determinate aree: prima o poi la concentrazione totale varia con effetti anche danosi. • Raccomandazioni: • Prevenire, piuttosto che controllare l’inquinamento • Aumentare l’efficienza dell’uso e produzione di energia • Uso di carburanti “puliti” • Sviluppo di forme di energia rinnovabili (solare, eolica, idroelettrica) • Incoraggiare l’uso di mezzi di trasporto pubblici e di forme di trasporto meno inquinanti (treno invece che aereo) • Rallentare la crescita della popolazione • Includere, nel costo del’energia, un costo per il danno provocato all’ambiente
L’impatto sugli ecosistemi Le temperature nelle zone antartiche sono cresciute 5 volte più velocemente che nel resto del globo, seguite anche dalle zone artiche. Gli esperti affermano che grandi tempeste e inondazioni saranno sempre più frequenti nei prossimi decenni.
Zone come il Bangladesh sono a rischio inondazioni. Se il livello del mare crescerà di 1 metro, il Bangladesh perderà il 17.5% della sua superficie.
L’innalzamento della temperatura, oltre a sciogliere i ghiacci favorisce il diffondersi di incendi, come quelli verificatisi nel Sud dell’Europa, dove per esempio, sono bruciate 150 foreste solo in Grecia.
Fenomeni come quelli di EL NINO, che in Indonesia ha causato la più grande siccità degli ultimi 50 anni, possono diventare sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici
Le Nazioni Unite, nel 1987, tramite il rapporto Our Common Future hanno introdotto il concetto sviluppo sostenibileripreso successivamente al Summit delle Nazioni Unite tenutosi a Rio de Janeiro nel 1992. La Commissione ha definito sviluppo sostenibile: ‘Lo sviluppo che risponde ai bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di rispondere ai loro propri bisogni’
Lo sviluppo sostenibile costituisce un obiettivo trasversale e allo stesso tempo uno dei settori di intervento della politica ambientale dell’Unione europea, secondo il principio per cui l’integrazione della dimensione ambientale nelle politiche dell’UE permette appunto che la crescita odierna non metta in pericolo le possibilità di crescita delle generazioni future. Lo sviluppo sostenibile offre al mondo un piano per salvare la Terra.