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9-11-2008 LA PAROLA DI DIO NELLA VITA E NELLA MISSIONE DELLA CHIESA E DELLA FAMIGLIA

9-11-2008 LA PAROLA DI DIO NELLA VITA E NELLA MISSIONE DELLA CHIESA E DELLA FAMIGLIA. alla luce del recente Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio. ALCUNE PREMESSE DI FONDO.

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9-11-2008 LA PAROLA DI DIO NELLA VITA E NELLA MISSIONE DELLA CHIESA E DELLA FAMIGLIA

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  1. 9-11-2008LA PAROLA DI DIO NELLA VITA E NELLA MISSIONE DELLA CHIESA E DELLA FAMIGLIA alla luce del recente Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio.

  2. ALCUNE PREMESSE DI FONDO Teniamo ben presente la differenza tra la gradualità della legge (negativa) e la legge della gradualità (positiva). Chi è ai primi passi non si spaventi, non pretenda di fare tutto e subito, ma … no ai compromessi!

  3. FC 34 “I coniugi, nell'ambito della loro vita mora-le, sono chiamati ad un incessante cammi-no, sostenuti dal desiderio sincero e ope-roso di conoscere sempre meglio i valori che la legge divina custodisce e promuo-ve, e dalla volontà retta e generosa di in-carnarli nelle loro scelte concrete.

  4. Essi, tuttavia, non (ecco la critica alla gradualità della legge) possono guardare alla legge solo come ad un puro ideale da raggiungere in futuro, ma debbono considerarla come un comando di Cristo Signore a superare con impegno le difficoltà (ecco la legge della gradualità).

  5. OMELIA 25-10-1980 «Perciò la cosiddetta "legge della gradua-lità", o cammino graduale, non può iden-tificarsi con la "gradualità della legge", co-me se ci fossero vari gradi e varie forme di precetto nella legge divina per uomini e si-tuazioni diverse.

  6. Tutti i coniugi, secondo il disegno divino, sono chiamati alla santità nel matrimonio e questa alta vocazione si realizza in quanto la persona umana è in grado di rispondere al comando divino con animo sereno, con-fidando nella grazia divina e nella propria volontà».

  7. BISOGNA TENER CONTODELL’INCONTRO DEL 20-10-2007 • su preghiera e famiglia; • in particolare sulla lectio divina.

  8. VANGELO TESTIMONIANZAMARTIRIO FAMIGLIA Opuscolo curato dal Centro saveriano di anima-zione missionaria: la storia di 188 martiri giappo-nesi nel ‘600. Al di fuori di 4 sacerdoti e 1 reli-gioso, erano 183 laici, di cui: • 60 donne • 33 giovani sotto i 20 anni • 18 bambini al di sotto dei 5 anni. Intere famiglie subirono il martirio insieme. Vedi pp. 73-77.

  9. TEMA DEL SINODO Nel mese di ottobre, nell’arco di tre setti-mane si è tenuta in Vaticano la XII Assem-blea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, ha affrontato il tema "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chie-sa". Ora mi rifaccio al discorso pronunciato dal Santo Padre per l’Angelus del 5-10-2008.

  10. IL SINODO: COS’È? QUANDO È NATO? Il sinodo è un organismo importante, isti-tuito nel settembre del 1965 da Paolo VI. È una particolare assemblea di Vescovi, scelti in modo da rappresentare tutto l’epi-scopato e convocati per apportare al Suc-cessore di Pietro un aiuto più efficace, ma-nifestando e consolidando al tempo stesso la comunione ecclesiale.

  11. CHE SIGNIFICA SINODO? La parola greca sýnodos, composta dalla preposizione syn, cioè "con", e da odòs, che significa "via, strada", suggerisce l’idea del "fare strada insieme", ed è pro-prio questa l’esperienza del Popolo di Dio nella storia della salvezza.

  12. ALCUNI NUMERI Complessivamente sono oltre 400 le per-sone che, a diverso titolo, hanno parteci-pato al Sinodo. I padri sinodali sono 253. 51 dell’Africa, 62 dell’America, 41 dell’Asia, 90 dell’Europa e 9 dell’Oceania. la maggior parte sono eletti, altri prendo-no parte ai lavori ex officio o in quanto no-minati dal Papa.

  13. NON SOLO I PADRI • Gli esperti sono 41 (tra cui 6 donne) e provengono da 21 Paesi; gli uditori sono 37 (di cui 19 donne) da 26 nazioni. • Infine, ci sono i "delegati fraterni" delle altre Chiese e Comunità ecclesiali e alcuni invitati speciali.

  14. UNA PAROLA SUL TITOLO "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa". Questo titolo sembra distinguere nella Chiesa: • la vita (ad intra: lettura della Bibbia, liturgia, catechesi …). • la missione (ad extra: annuncio, evangelizzazione, iniziazione cristiana).

  15. Per approfondire quanto esposto nella diapositiva precedente, consiglio: • SPICACCI V., Il Sinodo sulla Parola di Dio, in La Civiltà Cattolica 159 (2008) 3, pp. 512-518.

  16. IL SINODO IN ESTREMA SINTESI • Ci sono stati prima i Lineamenta, poi l’Instru-mentum laboris, quindi la celebrazione del Sinodo nell’ottobre scorso. • È stato rivolto il «Messaggio al popolo di Dio» (24 ottobre). • Il 25 ottobre i Padri sinodali hanno approvato le 55 Proposizioni finali: un documento redatto in latino che è riservato esclusivamente al Papa che lo utilizzerà per elaborare l’Esortazione post-sinodale.

  17. Ora vi propongo alcuni passi dell’intervista di Mimmo Muolo al biblista Maggioni, pub-blicata su Avvenire del 5-10-2008, p. 8 col titolo«La Bibbia sia l’anima della vita pa-storale».

  18. I CONSIGLI DI UN BIBLISTA, DON BRUNO MAGGIONI “Prima di tutto raccomanderei ai parroci, ai ca-techisti, ai giovani e a tutti quelli che lo vogliono di sintonizzarsi con i lavori del Sinodo. Non è difficile seguirli, i mass media, specie quelli di matrice cattolica, pubblicano ampi resoconti. Poi, una volta terminata l’Assemblea, cercare di metterne in pratica le risoluzioni, soprattutto a partire da una realtà fondamentale: la fiducia nella Parola di Dio, che è veramente efficace.

  19. LA STRADA DA PERCORRERE La Lectio divina, quando è fatta bene, è senz’altro un bel modo di approcciarsi allo studio e all’ascolto della Parola di Dio. Ma non deve essere l’unico, e soprattutto non deve diventare una sorta di cenacolo di pochi eletti. Io credo che questo Sinodo ci stimolerà a rimettere la Sacra Scrittura al centro della vita delle nostre comunità.

  20. CENTRALITÀ DELLA PAROLA Dalla Messa (con la proclamazione e la predicazione) alla celebrazione dei sacra-menti, alla catechesi. A volte assistiamo a una catechesi scialba, disincarnata, con pochi riferimenti biblici. La mia esperienza mi dice che quando alla gente, anche ai non credenti, si propone la Parola, c’è sempre una scoperta e una sorpresa, per-ché in quella Parola c’è Dio che parla all’uomo dei problemi dell’uomo.

  21. QUAL È IL MODO PIÙ CORRETTO DI LEGGERE LA BIBBIA? Nella comunità ecclesiale e con la guida di un pastore. Bisogna infatti evitare sia le letture fondamentaliste, sia quelle spiritua-liste che non hanno nulla a che fare con la vita delle persone”.

  22. LITURGIA DELLE ORE   È una forma privilegiata di ascolto della Parola di Dio. Quindi il Sinodo auspica che i fedeli partecipino alla Liturgia delle Ore, soprattutto alle Lodi e ai Vespri.

  23. ALCUNI LEGAMI DI FONDO Stretto rapporto tra Parola e conversione, penitenza (pensiamo ai messaggi di Lourdes e Fatima). Occorre accostarsi alla Bibbia con atteggiamento penitenziale (ben inteso), altrimenti è sterile. Senza il riferimento costante alla Parola: a cosa ci si converte, come faccio a confessarmi? Che esame di coscienza faccio?

  24. PAROLA / SACRAMENTO DELLA PENITENZA • Faccio l’esame di coscienza a partire dalla Parola? Nello specchio vedo solo me o anzitutto Lui? Mi esamino p. es. sulle beatitudini? Solo quelle di Mt 5e Lc 6, 20-26? • La mia confessione comincia a livello liturgico con la proclamazione della Parola? • Se il sacramento della penitenza è in crisi a cau-sa della perdita del senso del peccato, senza un rapporto col Signore con al centro la Parola, co-me faccio a recuperare il senso del peccato?

  25. PAROLA / MAGISTERO • Non è esatto pensare Sacra Scrittura (o Sacra Bibbia) = Parola di Dio. • La Parola di Dio «è Cristo in persona», come ha detto il Papa nell’Angelus del 26-10-2008. E non si può identificare sempli-cemente con la Sacra Scrittura, la Bibbia. Il Sinodo ha poi più volte ricordato che il cristianesimo non è una delle tre religioni del Libro.

  26. PAROLA SCRITTA E TRASMESSA Nel primo intervento in Aula di un padre sinodale, il cardinale decano ha ricordato che la Parola di Dio non è «limitata a quel-la scritta, contenuta nella Bibbia, ma com-prende la Parola orale, contenuta nella Tradizione della Chiesa». Insomma, c’è sia la Parola di Dio scritta sia la Parola di Dio trasmessa.

  27. PAROLA E TRADIZIONE Come ha ricordato l’arcivescovo di Geno-va: «Ritorna la necessità e l’urgenza di tenere unita la Scrittura, la Tradizione e il Magistero». «La fedeltà alla tradizione è la strada sicura che aiuta a non perdersi tra le molteplici opinioni», ha detto il dele-gato fraterno della Chiesa ortodossa rus-sa.

  28. PAROLA E CHIESA • Altrimenti, c’è il rischio del soggettivismo, di cadere nella religione del libro, perden-do il ruolo della comunità, dei pastori, della Tradizione, della ragione. • Se perdo il legame Parola – Chiesa, pos-so smarrire entrambe!

  29. Per approfondire il tema della rivelazione, in particolare il rapporto tra la Parola di Dio scritta e la Parola di Dio trasmessa, vi segnalo LATOURELLE R., Teologia della rivelazione, Cittadella, Assisi 1980, pp. 337-344. Sono un ottimo commento a Dei verbum, 8-10.

  30. LA PAROLA DI DIO NELLA VITA E NELLA MISSIONE DELLA CHIESA E DELLA FAMIGLIA FC 49. “Tra i compiti fondamentali della famiglia cristiana si pone il compito eccle-siale: essa, cioè, è posta al servizio del-l’edificazione del regno di Dio nella storia mediante la partecipazione alla vita e alla missione della chiesa.

  31. IL FONDAMENTO DELLA PARTECIPAZIONE DELLA FAMIGLIA CRISTIANA ALLA MISSIONE ECCLESIALE Molteplici e profondi vincoli legano tra loro la chiesa e la famiglia cristiana, e costitui-scono quest’ultima come "una chiesa in miniatura" (chiesa domestica), facendo sì che questa, a suo modo, sia viva imma-gine e storica ripresentazione del mistero stesso della chiesa.

  32. La famiglia cristiana è inserita a tal punto nel mistero della chiesa da diventare par-tecipe, a suo modo, della missione di sal-vezza propria di questa: i coniugi e i geni-tori cristiani, in virtù del sacramento, "han-no, nel loro stato di vita e nella loro funzio-ne, il proprio dono in mezzo al popolo di Dio".

  33. RUOLO ATTIVO DEL LAICO, DELLA FAMIGLIA Perciò non solo "ricevono" l’amore di Cri-sto diventando comunità "salvata", ma so-no anche chiamati a "trasmettere" ai fra-telli il medesimo amore di Cristo, diventan-do così comunità "salvante". In tal modo, mentre è frutto e segno della fecondità so-prannaturale della chiesa, la famiglia cri-stiana è resa simbolo, testimonianza, par-tecipazione della maternità della chiesa.

  34. FC 50 Se la famiglia cristiana è comunità, i cui vincoli sono rinnovati da Cristo mediante la fede e i sacramenti, la sua partecipa-zione alla missione della chiesa deve av-venire secondo una modalità comunitaria: insieme, dunque, i coniugi in quanto cop-pia, i genitori e i figli in quanto famiglia, devono vivere il loro servizio alla chiesa e al mondo.

  35. IL CONTENUTO DELLA PARTECIPAZIONE DELLA FAMIGLIA CRISTIANA ALLA MISSIONE ECCLESIALE Tale contenuto va visto nel triplice e unitario riferimento a Gesù Cristo profeta, sacerdote e re, presentando perciò la famiglia cristiana come 1) comunità credente ed evangelizzante, 2) comunità in dialogo con Dio, 3) comunità al servizio dell’uomo.

  36. FC 51 PRIMA E DURANTE LA CELEBRAZIONE Il momento fondamentale della fede degli sposi è dato dalla celebrazione del sacramento del matrimonio, che nella sua profonda natura è la proclamazione, nella chiesa, della buona novella sull’amore coniugale: esso è parola di Dio che "rivela" e "compie" il progetto sapiente e amoroso che Dio ha sugli sposi, introdotti nella misteriosa e reale partecipazione all’amore stesso di Dio per l’umanità.

  37. CHIAMATI AL E NEL MATRIMONIO Questa professione di fede richiede di es-sere prolungata nel corso della vita vissuta degli sposi e della famiglia: Dio infatti, che ha chiamato gli sposi "al" matrimonio, con-tinua a chiamarli "nel" matrimonio.

  38. FORMAZIONE PERMANENTE COL VANGELO Come la grande chiesa, così anche la piccola chiesa domestica ha bisogno di essere continuamente e intensamente evangelizzata: da qui il suo dovere di educazione permanente nella fede.

  39. FC 52 cita PAOLO VI "La famiglia, come la chiesa, deve essere uno spazio in cui il vangelo è trasmesso e da cui il vangelo si irradia. Dunque nell’intimo di una famiglia cosciente di questa missione tutti i componenti evangelizzano e sono evangelizzati.

  40. LA FUTURA EVANGELIZZAZIONE DIPENDE IN GRAN PARTE DALLA CHIESA DOMESTICA I genitori non soltanto comunicano ai figli il vangelo, ma possono ricevere da loro lo stesso vangelo profondamente vissuto. E una simile famiglia diventa evangelizza-trice di molte altre famiglie e dell’ambiente nel quale è inserita“ (Evangelii Nuntiandi, 71, citata da FC 52).

  41. FC 53FATTI PRIMA DELLE PAROLE Il ministero di evangelizzazione dei geni-tori cristiani è originale e insostituibile: as-sume le connotazioni tipiche della vita fa-miliare, intessuta come dovrebbe essere d’amore, di semplicità, di concretezza e di testimonianza quotidiana. La famiglia deve formare i figli alla vita, in modo che ciascu-no adempia in pienezza il suo compito se-condo la vocazione ricevuta da Dio.

  42. NELLE VARIE ETÀ Il ministero di evangelizzazione e di cate-chesi dei genitori deve accompagnare la vita dei figli anche negli anni della loro adolescenza e giovinezza, quando questi, come spesso avviene, contestano o addi-rittura rifiutano la fede cristiana ricevuta nei primi anni della loro vita.

  43. FORTEZZA NELLA SOFFERENZA Come nella chiesa l’opera di evangelizza-zione non va mai disgiunta dalla sofferen-za dell’apostolo, così nella famiglia cri-stiana i genitori devono affrontare con co-raggio e con grande serenità d’animo le difficoltà, che il loro ministero di evange-lizzazione alcune volte incontra negli stes-si figli.

  44. FAMIGLIA MISSIONARIA Ciò avviene quando qualche componente di essa non ha la fede o non la pratica con coerenza. In tale caso i congiunti devono offrirgli una testimonianza vissuta della loro fede, che lo stimoli e lo sostenga nel cammino verso la piena adesione a Cristo salvatore.

  45. LA FAMIGLIA VERSO LE FAMIGLIE Animata dallo spirito missionario già al proprio interno, la chiesa domestica è chiamata ad essere un segno luminoso della presenza di Cristo e del suo amore anche per i "lontani", per le famiglie che non credono ancora e per le stesse famiglie cristiane che non vivono più in coerenza con la fede ricevuta: è chiamata "col suo esempio e con la sua testimonianza" a illuminare "quelli che cercano la verità".

  46. Ora passiamo a scorrere velocemente i passi del Nuovo Testamento collegati col tema del matrimonio: la famiglia, per vivere ed annunciare la Parola sulla famiglia, deve anzitutto conoscere e meditare tali passi.

  47. Per approfondire tali passi biblici, consiglio: • OGNIBENI B., Il matrimonio alla luce del Nuovo Testamento, Lateran university Press, Roma 2007. • ROTA SCALABRINI P. – ZATTONI M. - GILLINI G., Il Lezionario del Matrimonio, Queriniana, Brescia 2004.

  48. LA PAROLA SULLA FAMIGLIA:PASSI DEL N. T. SU MATRIMONIO E FAMIGLIA • Mt 5, 27-28 (sguardo); 19, 3-12 (ripudio); • Mt 22, 23-33 (lo stato di vita dei risorti) • Mc 2, 18-20 (invitati a nozze) • Mt 22, 2-14 (banchetto di nozze e rifiuti vari); par. Lc 14, 16-24. • Mt 25, 1-13 (10 vergini alle nozze)

  49. Gv 2, 1-11 (nozze di Cana) • Gv 4, 7-26 (Gesù e la samaritana) • Gv 8, 1-11 (Gesù e l’adultera)

  50. 1 Ts 4, 3-8 (hagiasmòs contro porneia) • 1 Cor 5, 1-8(contro porneia; togliere il lievito) • 1 Cor 6, 12-20 (relazione tra il corpo e il Signore) • 1 Cor 7, 1-16 (per chi è già sposato) • 1 Cor 7, 25-40 (per chi non è sposato)

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