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L’applicazione dei nuovi Principi di Revisione alle PMI Civitanova Marche – 8 ottobre 2010

L’applicazione dei nuovi Principi di Revisione alle PMI Civitanova Marche – 8 ottobre 2010. Il controllo contabile e i riferimenti legislativi.

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L’applicazione dei nuovi Principi di Revisione alle PMI Civitanova Marche – 8 ottobre 2010

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Presentation Transcript


  1. L’applicazione dei nuovi Principi di Revisione alle PMICivitanova Marche – 8 ottobre 2010

  2. Il controllo contabile e i riferimenti legislativi • D.P.R. 31 marzo 1975, n. 136: Attuazione della delega ex art.2 della Legge 216/74 sul Controllo contabile e la Certificazione dei bilanci delle società quotate in Borsa. • D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58: Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (Legge Draghi). • D. Lgs. 17 gennaio 2003, n. 6: Riforma organica della disciplina delle società di capitali e società cooperative (Riforma Vietti). • Legge del 28 dicembre 2005, n. 262: Disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari (Legge sul Risparmio). • D. Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 - attuazione della direttiva 2006/43/CE, relativa alla revisione legale dei conti annuali e dei conti consolidati.

  3. La Revisione La revisione è il processo sistematico e analitico di verifica del bilancio svolto al fine di esprimere un parere professionale sul bilancio medesimo.

  4. COSA NON E’ LA REVISIONE • NON E’ un giudizio sulla bontà delle scelte aziendali. • NON E’un parere sul futuro dell’azienda. • NON E’un giudizio sul valore dell’azienda. • NON E’ una ricerca di frodi o irregolarità.

  5. STRUMENTI DI REVISIONE • Principi Contabili • Principi di Revisione

  6. I Principi Contabili • I principi contabili stabiliscono le modalità di contabilizzazione degli eventi di gestione, i criteri di valutazione e quelli di esposizione in bilancio. • Sono quei principi che hanno autorevole sostegno ed avallo dalla dottrina ragionieristica più evoluta, così da diventare di generale accettazione anche in un contesto internazionale.

  7. Tipologia dei Principi Contabili • Principi Contabili Nazionali statuiti dagli Ordini Nazionali dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e dall’OIC 2. Principi Contabili Internazionali (IAS/IFRS)

  8. Principi Contabili Nazionali 1. Principi generali o postulati del bilancio di esercizio 2. Principi contabili applicati I principi contabili applicati si inquadrano nell’ambito dei principi generali.

  9. Postulati più importanti • Utilità • Chiarezza • Neutralità • Prudenza • Continuità di applicazione • Competenza • Comparabilità • Costo come criterio base • Adeguata informativa supplementare

  10. Utilità Il bilancio deve essere di concreta utilità per il maggior numero possibile di destinatari i quali, nell’attendibilità dei suoi dati, devono trovare la base comune per la composizione degli interessi contrapposti.

  11. Chiarezza Il bilancio deve essere analitico e corredato dalle note esplicative (N.I.): • Classificazione in voci omogenee e senza compensazioni • Separazione dei costi e ricavi di gestione dagli altri costi e ricavi • Separazione dei componenti ordinari di reddito da quelli straordinari

  12. Neutralità Il bilancio di esercizio deve essere preparato per una moltitudine di destinatari e deve fondarsi su principi contabili indipendenti e imparziali verso tutti i destinatari, senza servire o favorire gli interessi o le esigenze di particolari gruppi.

  13. Prudenza • I profitti non realizzati non devono essere contabilizzati • Le perdite devono essere contabilizzate anche se non ancora realizzate

  14. Continuità di applicazione I principi contabili ed i criteri di valutazione applicati devono restare invariati nel tempo. I cambiamenti devono costituire una eccezione e devono essere menzionati e quantificati nell’informativa al bilancio.

  15. Competenza L’effetto dei fatti aziendali deve essere rilevato contabilmente nel periodo (esercizio) al quale essi si riferiscono, non in quello in cui essi trovano manifestazione numeraria (principio di cassa).

  16. Comparabilità • La forma di presentazione deve essere costante • I criteri di valutazione devono essere i medesimi • I mutamenti strutturali e gli eventi straordinari devono essere evidenziati.

  17. Costo come criterio base Il costo misura il valore originario dei beni ed è un criterio base di valutazione che può essere modificato nei casi e nei modi previsti dagli specifici principi contabili.

  18. Adeguata informativa supplementare Il bilancio d’esercizio deve mettere in evidenza tutte quelle informazioni supplementari che sono necessarie per la comprensione e l’attendibilità del bilancio medesimo (Nota Integrativa).

  19. PRINCIPI DI REVISIONE Rappresentano gli standard in base ai quali deve essere commisurato il livello qualitativo della revisione. Hanno lo scopo di indicare i parametri di comportamento per il revisore, strumentali agli obiettivi che la revisione intende perseguire.

  20. I Principi di Revisione Sono da considerarsi un punto di riferimento che limita la discrezionalità del revisore in quanto riguardano la Qualità del servizio e rappresentano le grandi Linee di Condotta a cui il revisore deve attenersi

  21. I “nuovi” Principi • Essi sono caratterizzati dall’approccio “per principi e procedure generali”, pur mantenendo adempimenti e procedure obbligatorie già previsti dai vecchi principi e in gran parte raccomandati dalla Consob. • In particolare, mentre i precedenti principi enunciavano dettagliate procedure di revisione incentrate essenzialmente sulle voci di bilancio, i nuovi principi regolano i vari aspetti e le varie fasi della revisione

  22. IAPS 1005 Si tratta di un Principio di Revisione particolare in cui vengono svolte “Considerazioni particolari con riguardo alla revisione di Imprese ed Enti Minori” (PMI)

  23. Definizione di PMI • La proprietà e la direzione sono concentrate in una o poche persone • Hanno una o più delle caratteristiche seguenti: • Limitate fonti di ricavi • Semplicità delle scritture contabili • Controlli interni limitati (che possono essere elusi dalla Direzione)

  24. Concentrazione della Direzione • Di norma pochi proprietari (spesso unico), direttamente coinvolti nella gestione • Lo IAPS 1005 parla di “proprietario-amministratore” riferendosi anche all’eventuale DG non proprietario

  25. Limitate fonti di ricavi • Gamma limitata di prodotti • Unico insediamento Queste caratteristiche rendono più semplice l’acquisizione di documentazione e il mantenimento della conoscenza della Società

  26. Semplicità dei sistemi contabili Il sistema contabile deve essere tale da assicurare la ragionevole garanzia che: • tutte le operazioni e informazioni siano state contabilizzate • le attività e le passività contabilizzate esistano e la loro contabilizzazione sia corretta • casi di frode o di errore siano tempestivamente rilevati

  27. Controlli interni limitati • La maggior parte delle PMI impiega poco personale in contabilità. • I sistemi contabili possono essere semplici o limitati Da tutto ciò derivano maggiori rischi che il bilancio sia inesatto o incompleto

  28. Controlli interni limitati(segue) Fondamentale l’atteggiamento del Proprietario/Amministratore: • se positivo, garantisce un controllo diretto che può compensare le carenze procedurali • se negativo, può rendere maggiore il rischio di frodi o inesattezze significative

  29. Tabella comparativa dei nuovi Principi di Revisione

  30. Alcuni Principi di Revisione

  31. P.R. 200 Principi generali

  32. Principi generali • Indipendenza • Controllo della qualità • Documentazione del lavoro • Responsabilità (frodi o errori) • Conformità a leggi e regolamenti • Comunicazione ai responsabili della “governance” di fatti e circostanze rilevate (fatti censurabili)

  33. P.R. 100 Indipendenza

  34. Indipendenza Nella valutazione dell’Indipendenza si devono considerare tutti i rapporti e le relazioni tra il Revisore/Rete e il soggetto sottoposto a revisione.

  35. Indipendenza L’Indipendenza deve essere: • formale • mentale Prima di accettare l’incarico il Revisore deve valutare le circostanze che possono minacciare la sua indipendenza e porre in essere misure di salvaguardia

  36. Indipendenza Il Revisore deve essere indipendente dalla Società Cliente e non deve essere coinvolto in alcun modo nel suo processo decisionale

  37. Indipendenza Compromettonol’Indipendenza: • relazioni finanziarie, d’affari, di lavoro o di altro genere, dirette o indirette, compresi servizi diversi dalla revisione contabile tra cliente e revisore/rete che per un • terzo informato, obiettivo e ragionevole compromettono l’indipendenza NON si fa la revisione

  38. Indipendenza Possono comprometterel’Indipendenza • interesse personale • familiarità • fiducia eccessiva o intimidazione • patrocinio legale Ridurre i rischi Se non basta NON si fa la revisione

  39. Indipendenza Il requisito dell’Indipendenza si applica: • al Revisore • a coloro che possono influenzare la revisione

  40. Indipendenza Possono influenzare la revisione: • il Gruppo di lavoro • i professionisti di altre discipline che collaborano (fiscalisti, attuari, avvocati) • coloro che fanno parte della catena di comando all’interno della struttura del Revisore • tutte le persone della struttura o della rete che possono esercitare un’influenza sull’attività di revisione

  41. P.R. 220 Controllo di qualità

  42. Controllo di qualità Obiettivo Il Revisore deve definire le direttive e le procedure di controllo della qualità che garantiscano la conduzione del lavoro di revisione nel rispetto dei Principi di Revisione

  43. Controllo di qualità Le procedure di controllo qualità riguardano: • Requisiti professionali • Preparazione e competenza • Assegnazione degli incarichi • Direzione, supervisione e riesame del lavoro • Consultazione • Accettazione e mantenimento della clientela • Monitoraggio

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