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Tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita Filippo Ubaldi

Tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita Filippo Ubaldi. Inseminazione intrauterina. L'inseminazione intrauterina (IUI) è la tecnica più semplice (I livello) di Procreazione Medicalmente Assistita. Per questa tecnica il liquido seminale, opportunamente preparato in labo-

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Tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita Filippo Ubaldi

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Presentation Transcript


  1. Tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita Filippo Ubaldi

  2. Inseminazione intrauterina L'inseminazione intrauterina (IUI) è la tecnica più semplice (I livello) di Procreazione Medicalmente Assistita. Per questa tecnica il liquido seminale, opportunamente preparato in labo- ratorio, viene depositato nella cavità uterina. Lo scopo della IUI è di incrementare la densità di gameti nel sito dove avvie- ne in vivo la fecondazione. Questa procedura richiede: - assunzione da parte della paziente di farmaci per la crescita follicolare multipla di durata variabile tra i 7 e 10 gg- monitoraggio ecografico e/o ormonale della crescita follicolare per definire i dosaggi farmacologici e il momento della IUI - trasferimento in utero per via tran-vaginale degli spermatozoi trattati tramite un sottile catetere

  3. Inseminazione intrauterina Viene eseguita in regime ambulatoriale è indolore e non richiede particolari accorgimenti successivi da parte della donna.

  4. Questa tecnica può essere indicata in casi di: fattore psicologico disfunzione erettile / vaginismo eiaculazione retrograda fattore ovulatorio fattore maschile lieve o moderato infertilità idiopatica endometriosi lieve e moderata Indicazioni alla IUI È comunque condizione necessaria la pervietà di una o entrambe le tube cioè l’assenza d’impedimenti strutturali a livello tubarico.

  5. Risultati con IUI • Le % di gravidanza variano tra il 5% e il 25% (3 cicli): • età della donna - numero di follicoli ottenuti dopo stimolazione ovarica- eziologia e durata della infertilità- qualità e numero di spermatozoi selezionati dopo preparazione • (IMC inseminating motile count)

  6. Fecondazione in-vitro (FIV/ET) Il termine FIVET (PMA di II livello), indica una tecnica di laboratorio che consente l’incontro, in vitro, tra i gameti femminili ottenuti mediante aspirazione transvaginale del liquido follicolare e quelli maschili ottenuti in seguito alla preparazione del campione di liquido seminale. Gli embrioni ottenuti a seguito della fecondazione ovocitaria vengono trasferiti nella cavità uterina dopo 2-3 giorni dal prelievo dei gameti.

  7. Indicazioni alla FIV/ET • Le indicazioni principali per la FIVET sono: • patologia tubarica • fattore maschile di grado moderato • endometriosi stadio III-IV • prematura riduzione della riserva ovarica • ripetuti fallimenti di inseminazioni intrauterine • fattore immunologico • infertilità idiopatica

  8. La FIV/ET prevede numerose fasi, ognuna delle quali è fondamentale per la buona riuscita del trattamento Indicazioni alla FIV/ET • Stimolazione ovarica • Prelievo ovocitario • Raccolta e preparazione del liquido seminale • Fertilizzazione in vitro degli ovociti • ICSI, laser-ICSI, IMSI • Coltura e Trasferimento embrionale

  9. Stimolazione ovarica Uso di farmaci mirati ad ottenere una crescita follicolare multipla. A seconda del protocollo di stimolazione la durata del ciclo di stimolazione ovarica varia da 10 a 20 giorni. I diversi protocolli vengono scelti in base alla riserva ovarica all'età e alla storia clinica della paziente.

  10. Protocolli di stimolazione Nel protocollo agonista la paziente inizia dal 21°gg del ciclo la somministrazione di un agonista del GnRH per bloccare reversibilmente la secrezione ipofisaria di FSH e LH, sincro-nizzare la crescita dei follicoli e impedire l’ovulazione. Il 3°-5°giorno del ciclo successivo la paziente inizia la stimo-lazione ovarica con gonadotropine. La crescita follicolare viene controllata mediante 3-5 ecografie e prelievi dosaggi ormonali. Questi controlli consentono di modulare il dosaggio farmaco-logico in base alla risposta ottenuta.

  11. Protocolli di stimolazione Nel protocollo antagonista la paziente inizia direttamente dal 2°-4° giorno del ciclo la stimolazione ovarica con gonadotro-pine e i monitoraggi ecografici-ormonali. Quando i follicoli rag-giungono diametri >14mm, la paziente comincia un altro farma-co (antagonista del GnRH) per ridurre il rischio di ovulazione spontanea. Ottenuti 2 o più follicoli con un diametro >17-18mm si induce l’ovulazione multipla attraverso la somministrazione di HCG 36 ore prima del prelievo ovocitario ecoguidato. Questo ormone contribuisce alla maturazione finale degli ovociti contenuti nei follicoli e al loro distacco dalla parete follicolare.

  12. Ciclo spontaneo FIV/ET In casi selezionati il monitoraggio può avvenire seguendo la crescita dell’unico follicolo prodotto spontaneamente durante il ciclo naturale (ciclo spontaneo) della paziente. La FIV su ciclo spontaneo può essere una tecnica alternativa rivolta alle pazienti con una ridotta riserva ovarica che non producono molti ovociti con la stimolazione o che hanno affrontato diversi cicli di FIV/ET senza ottenere risultati. È da sotto-lineare che in questi casi il trasferimento embrionario (di un solo embrione) si verifica nel 40-50% dei cicli iniziati.

  13. Prelievo ovocitario Avviene per via trans-vaginale sotto controllo ecografico in anestesia locale o neuroleptoanalgesia su richiesta della pa-ziente o come da indicazione medica. Durante questa procedura viene somministrata una profilassi antibiotica intraoperatoria. Tutti i follicoli >15-16mm vengono aspirati e il liquido folli-colare ottenuto viene controllato immediatamente al microsco-pio per la ricerca degli ovociti. Rischi e complicanze

  14. Preparazione del liquido seminale La mattina del prelievo ovocitario il partner maschile effettua la raccolta del liquido seminale. Presso la nostra struttura è previsto un apposito locale provvisto di televisione e DVD per facilitare tale procedura. Il campione di liquido seminale viene quindi preparato in labo-ratorio con tecniche atte a favorire la capacità fecondante degli spermatozoi. In caso di assenza di spermatozoi nell’eiaculato (azoospermia) o in caso di aneiaculazione gli spermatozoi potranno essere prelevati dal testicolo e/o dall’epididimo tramite procedure di recupero chirurgico (TESE, TESA/PESA).

  15. Fecondazione in vitro degli ovociti Gli ovociti prelevati vengono prima classificati e quindi inse-minati. La loro fecondazione in vitro può avvenire mediante tecnica classicaFIV/ETo tecnica di micromanipolazioneICSI. La scelta della tecnica d’inseminazione viene valutata dai bio-logi il giorno dell’intervento. Potrà essere diversa da quella prestabilita in base alla qualità e al numero dei gameti (ovo-citi, spermatozoi) e all’eventuale congelamento ovocitario. Nel 10-20% dei casi può comunque non avvenire la fecon-dazione e/o la divisione cellulare per cui non è possibile più procedere al trasferimento degli embrioni in utero

  16. Tecnica FIV “classica” e ICSI

  17. Fecondazione in vitro “classica” Consiste nel mettere in contatto gli spermatozoi selezio-nati con gli ovociti prelevati ancora circondati dalle cellule del rivestimento esterno (cellule del cumulo e della corona radiata). Sono quindi gli spermatozoi a dovere attraversare da soli le barriere ovcitarie

  18. ICSI Questa tecnica consiste nel rimuovere meccanicamente tutte le barriere ovo-citarie costituite dalle cellule del cumulo e della corona radiata, ed ad introdurre un singolo spermatozoo selezionato di-rettamente all’interno del citoplasma ovocitario. Per questa procedura è necessario uno strumento di laboratorio che prende il nome di micromanipolatore.

  19. ICSI

  20. Dalla fecondazione alla blastocisti

  21. Prelievo chirurgico di sperm testicolari Le azoospermie si dividono in ostruttive e non ostruttive a seconda che l’assenza di spermatozooi sia causata rispet-tivamente da un’ostruzione dei deferenti o ad un’alte-razione primaria o secondaria della spermatogenesi Le azoospermie ostruttive possono essere: post-infettive post-chirurgiche (vasectomia) congenite (assenza bilaterale dei vasi deferenti) In tutti questi casi la spermatogenesi è conservata ed è quindi possibile recuperare spermatozoi chirurgicamente

  22. Prelievo chirurgico di sperm testicolari Le azoospermie secretorie possono essere dovute a: criptorchidismo orchiti trauma o torsioni testicolare radio o chemioterapia anomalie cromosomiche (47,xxy, 47,xyy, 46,xy del,yq11) cause genetiche ignote In base al quadro istologico si distinguono in: ipospermatogenesi sindrome a sole cellule del sertoli arresto maturativi sclerosi Le probabilità di trovare spermatozoi è strettamente legata al suddetto quadro istologico.

  23. Prelievo chirurgico di sperm testicolari Tecniche chirurgiche Prelievo dal testicolo TESE FNA Prelievo dall’epididimo MESA PESA

  24. Trasferimento embrionario Viene eseguita in regime ambulatoriale è indolore e non richiede particolari accorgimenti successivi da parte della donna.

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