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Occupazione e mercati del lavoro europei

Occupazione e mercati del lavoro europei. Emilio Reyneri Università di Milano Bicocca 6 giugno 2008. Forti differenze nazionali in EU15/25 ma alcuni problemi comuni - strutturali, non congiunturali. Invecchiamento della popolazione Immigrazione Dalla disoccupazione alla precarità giovanile

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Occupazione e mercati del lavoro europei

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Presentation Transcript


  1. Occupazione e mercati del lavoro europei Emilio Reyneri Università di Milano Bicocca 6 giugno 2008

  2. Forti differenze nazionali in EU15/25ma alcuni problemi comuni- strutturali, non congiunturali • Invecchiamentodellapopolazione • Immigrazione • Dalladisoccupazioneallaprecaritàgiovanile • Le donne: piùoccupate, ma più segregate? • Un’occupazionesemprepiùpolarizzata? • Tutti verso la flexicurity?

  3. L’invecchiamentodellapopolazione Squilibritra le generazioni Sempremenopersone in etàlavorativachedevonomantenereunaquantitàcrescentedianziani e soprattuttodigrandianziani (etàdimortesemprepiùelevata) Crescentitrasferimentidiredditodallegenerazioniattive a quelleritiratedallavoro Crescenticontributiprevidenziali a caricodeilavoratori

  4. Le soluzioni possibili • Aumentare la produttività degli occupati • Prolungare la vita lavorativa delle persone anziane • Aumentare la percentuale di occupati tra le persone adulte: più donne al lavoro retribuito • Aumentare l’immigrazione

  5. Prolungare la vita attiva • Politiche costrittive: riforme pensionistiche • Politiche promozionali: invecchiamento attivo • formazione continua • gestione della mobilità professionale • politiche delle risorse umane

  6. La forte ripresadeiflussimigratori

  7. Non soluzione per squilibrio tra le generazioni • Flussi recenti = adeguati per mantenere costante il volume della popolazione • Per mantenere costante il rapporto tra persone in età attiva e popolazione totale (replacement migration) dovrebbe entrare ogni anno un flusso da 5 a 10 volte superiore a quello attuale

  8. I diversi fattori dei movimenti migratori • di offerta / l’inserimento nel mercato del lavoro mondiale di paesi prima esclusi • di domanda / labour shortages a livelli molto bassi, ma anche alti della gerarchia professionale, primo frutto del declino demografico / alcune attività non si possono esternalizzare

  9. Diverse criticità nell’inserimento nel mercato del lavoro • Trade-off tra disoccupazione e qualità dell’occupazione per recenti immigrati • Paesi Centro-Nord Europa: alta disoccupazione / buon accesso a lavori qualificati • Paesi Sud Europa: bassa disoccupazione / fortissima dequalificazione (brain waste)

  10. I giovani: dalla disoccupazione alla precarietà • In quasi tutti i paesi europei, per i giovani (15-24 a.) dal 2000 • tasso occupazione = stabile, ma • tasso disoccupazione = riduzione a causa della crescita delle scolarità superiore • aumento dei rapporti di lavoro instabili

  11. Il rischio di intrappolamento dei giovani nei lavori instabili nettopeggioramentodalla generazione fordista a quella post fordista le differenzenazionali

  12. Carriere occupazionali a 35 anni

  13. Il lavoro delle donne

  14. Far crescere ancora l’occupazione femminile • La famiglia a due redditi • La bassa partecipazione al lavoro delle donne poco istruite in alcuni paesi • Favorire la conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare delle donne • Il ruolo del part time: volontario e amichevole - ma segregante in settori femminili e in qualifiche di basso livello

  15. Il trade off tra occupazione e segregazione • Il part time come fase transitoria? L’esempio dei paesi scandinavi • Man mano si riducono le discriminazioni all’accesso a lavoro, aumentano le discriminazioni (oggettive e soggettive) nei percorsi di carriera • Il tetto di cristallo

  16. Terziarizzazione e polarizzazione dell’occupazione Conseguenze della terziarizzazione • riduzioni delle dimensioni delle imprese • esternalizzazione di funzioni/stadi del processo produttivo • polarizzazione tra knwoledge workers e lavoratori di servizio

  17. La flexicurity • Documento della Commissione europea 06/2007 • Il triangolo danese • più flessibilità dell’occupazione • più protezione sociale nel mercato del lavoro • più politiche del lavoro e della formazione

  18. Protezione normativa dell’occupazione e mobilità del lavoro

  19. La protezione sociale dei senza lavoro

  20. La politiche del lavoro e della formazione LMP 1 = servizi per l’impiego LMP 2 = misure (formazione, incentivi, lavorisociali, ...) LMP 3 = sostegnidireddito per senza lavoro

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