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CORSO FORMATIVO PER I PROPRIETARI DI CANI: IL PATENTINO I PARTE

Dott.ssa Fulvia Dorigo S.O.S.D. Servizio Veterinario area C ASL AT Asti. CORSO FORMATIVO PER I PROPRIETARI DI CANI: IL PATENTINO I PARTE. UOMO E CANE: UN’AMICIZIA ANTICA. Dott.ssa Fulvia Dorigo S.O.S.D. Servizio Veterinario area C ASL AT Asti. CHE COS’E’ UN CANE ?.

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CORSO FORMATIVO PER I PROPRIETARI DI CANI: IL PATENTINO I PARTE

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Presentation Transcript


  1. Dott.ssa Fulvia Dorigo S.O.S.D. Servizio Veterinario area C ASL AT Asti CORSO FORMATIVO PER I PROPRIETARI DI CANI:IL PATENTINOI PARTE

  2. UOMO E CANE: UN’AMICIZIA ANTICA Dott.ssa Fulvia Dorigo S.O.S.D. Servizio Veterinario area C ASL AT Asti

  3. CHE COS’E’ UN CANE? Classificazione: Classe Mammiferi Ordine Carnivori Famiglia Canidae : 38 specie viventi: lupo, sciacallo, coyote, volpe, dingo Genere canis Specie canis lupus familiaris

  4. LE ORIGINI DEL CANE I progenitori dei canidi risalgono a circa 38 milioni di anni fa Si sono adattati ad ambienti molto diversi: foreste, tundre, savane, deserti Caratteristiche comuni: muso allungato, occhi quasi frontali allungati, zampe lunghe e robuste adatte alla corsa, coda folta e lunga, carnivori, sociali, partoriscono i cuccioli in una tana

  5. LE ORIGINI DEL CANE Recenti studi genetici hanno dimostrato che: Il cane domestico deriva da un solo progenitore: il lupo grigio (Canis lupus lupus) escludendo lo sciacallo (come ritenevano alcuni etologi, fra cui K.Lorenz) Infatti il cane e il lupo danno incroci fertili, appartengono alla stessa specie, hanno entrambi 78 cromosomi

  6. PERCHE’ L’UOMO HA SCELTO IL LUPO? Si ritiene che branchi di lupi, attratti dall’odore delle prede, si siano avvicinati a insediamenti umani di cacciatori -raccoglitori: COMPETIZIONE con gli uomini per le stesse risorse alimentari, paura reciproca; AVVICINAMENTO E INTERESSE reciproco; Osservazione delle tecniche di caccia del lupo - aiuto involontario nel radunare le prede; Funzione di sentinella: PROTEZIONE DA ALTRI PREDATORI

  7. UOMINI E LUPI • Il lupo condivide con l’uomo alcune caratteristiche ecologiche ed etologiche: • è un predatore e si adatta ad ambienti diversi; • si muove in gruppi sociali organizzati secondo una rigida gerarchia; • ha cura della prole, che viene difesa da tutto il branco; • mostra intelligenza e curiosità nell’affrontare e risolvere situazioni nuove.

  8. LE ORIGINI DEL CANE • Affiliazione: Cuccioli di lupi (probabilmente orfani di madri uccise dagli uomini e rimasti presso gli accampamenti) vengono allevati da bambini o da donne: la femmina umana ha una spiccata propensione al comportamento materno. • L’uomo-padrone viene inserito nella gerarchia di branco • Il lupo accetta di vivere secondo regole umane e riprodursi in ambiente controllato

  9. DIFFERENZE • ANIMALE ADDOMESTICATO: • individuo di una specie selvatica reso docile e tollerante verso l’uomo • ANIMALE DOMESTICO: • Individuo appartenente ad una specie modificata geneticamente, nella forma e nel comportamento, tanto da dipendere dall’uomo per la sua sopravvivenza

  10. PERCHE’ IL LUPO HA ACCETTATO? Il Lupo ha bisogno di rapporti sociali, che rinsalda attraverso contatti fisici - tattili, olfattivi, visivi, uditivi. L'isolamento dal proprio gruppo sociale è una notevole fonte di stress. In assenza di suoi simili (animali isolati dal branco) l’uomo è stato un sostituto. Il lupo ha un’intelligenza sociale: non solo vive in gruppo, ma opera in squadra e cerca le strategie più utili al gruppo per sopravvivere

  11. DOMESTICAZIONE Il cane è stato il primo animale addomesticato dall’uomo e si è evoluto con lui. VANTAGGI PER L’UOMO: Maggior controllo del territorio Più tempo per attività artistiche, ludiche e creative Più tempo per sonno Miglior ripartizione dei compiti Maggiori possibilità di sopravvivenza per bambini e anziani RISULTATO: PIU’ RAPIDA EVOLUZIONEX L’UOMO

  12. ADDOMESTICAMENTO I soggetti più facilmente gestibili dall'uomo erano i preferiti, meglio nutriti, trattati con favore e attenzione e quindi più facilmente e frequentemente utilizzati per la riproduzione - INIZIO SELEZIONE Inizia un processo di modificazioni genetiche dovuto alla diversa pressione ambientale Nel Paleolitico: inizio del processo di domesticazione del lupo e sua trasformazione in cane.

  13. ADDOMESTICAMENTO • Fino a poco tempo fa si riteneva che fosse iniziato da 40.000 a 14.000 anni fa; tuttavia studi recenti sulle modificazioni del cervello del cane rispetto al lupo e sul suo DNA mitocondriale fanno pensare che il lupo abbia iniziato a coabitare con l’uomo da almeno 100.000 anni: l’addomesticamento sarebbe iniziato addirittura con una specie umana anteriore all'homo sapiens.

  14. TESTIMONIANZE ARCHEOLOGICHE La prima testimonianza archeologica di un legame affettivo fra uomo e cane risale a circa 12000 anni fa (Neolitico – cultura Natufiana)), ad Ain Mallaha, in Israele, in una tomba che conserva i resti di una donna anziana che appoggia la testa e la mano sul corpo di un cucciolo.

  15. CONSEGUENZE FISICHEDELL’ADDOMESTICAMENTO ALLUNGAMENTO DELL’INTESTINO per digerire vegetali forniti dall’uomo (alimentazione da carnivora a onnivora) CAMBIAMENTO CICLI RIPRODUTTIVI (1/anno nel lupo, 2/anno nel cane) MODIFICA PROPORZIONI E PESO CORPOREO nelle varie razze Caratteristiche fisiche neoteniche: testa grossa rispetto al corpo, occhi grandi, forme curvilinee, scartando gli animali più indipendenti e aggressivi.

  16. DOMESTICAZIONE MANTENIMENTO E FISSAZIONE DI ALCUNI COMPORTAMENTI INFANTILI ANCHE NELL'ETÀ ADULTA (neotenia): atteggiamenti di docilità, gesti e posture di sottomissione richiesta di cibo, tipica dei cuccioli di lupo verso la madre vocalizzazioni infantili: nel lupo l'abbaio è una caratteristica solo dei cuccioli, poi viene soppiantato dall'ululato, mentre nel cane l'abbaio rimane la principale vocalizzazione anche nell'età adulta, mentre l'ululato si manifesta solo in particolari stati emozionali

  17. CONSEGUENZE COMPORTAMENTALI RIDUZIONE VOLUME DEL CERVELLO per diminuita necessità di ricerca cibo e difesa predatori – riduzione aree della predazione CAMBIAMENTO ALIMENTAZIONE : da carnivora a onnivora come quella umana – aspettativa di cibo dall’uomo RIDUZIONE DISTANZA DI FUGA dall’uomo RIDUZIONE DELLA REAZIONE DI ALLARME A STIMOLI AMBIENTALI NUOVI RIDUZIONE DELLO SPAZIO PERSONALE : accettazione della costrizione alla catena

  18. Napoli, museo nazionale

  19. Pompei, Casa del Poeta Tragico: cane alla catena con la scritta “Cave canem”

  20. CAMBIAMENTI COGNITIVI COEVOLUZIONE CON L’UOMO: necessità e capacità di decodificare il linguaggio corporeo umano Capacità di comprendere il significato di parole imparando a collegarle a oggetti o azioni In un recente esperimento scientifico (Hare, 2002) i cani hanno dato un numero di risposte esatte significativamente superiori ai lupi e agli scimpanzè nell’interpretare i segnali umani di ricerca cibo I cuccioli hanno risposto come gli adulti: l’abilità dei cani di seguire i segnali sociali dell’uomo è stata acquisita (e selezionata) durante il processo di addomesticazione

  21. DOMESTICAZIONE • Aspettativa e ricerca di contatto con l’uomo: comportamenti di richiesta di attenzione e dimostrazioni di piacere nel riceverla • Lo scienziato russo Belyavev allevò per 20 anni (’56-’76) volpi per capire la domesticazione, selezionando la docilità e la mancanza di paura verso l’uomo; • Dopo 6 generazioni i cuccioli cercavano attivamente il contatto con l’uomo; • Dopo 15-20 comparivano caratteri fisici nuovi: mantello pezzato, coda riccia, orecchie pendule, coda e zampe corte

  22. CONSEGUENZE COMPORTAMENTALI Maggior duttilità nel comportamento rispetto al selvatico Nel confronto fra branchi di lupi e di cani randagi rinselvatichiti, nel cane la gerarchia di branco è diventata meno rigida di quella del lupo, si è modificata la strategia riproduttiva, si ha una perdita di efficacia dei segnali di sottomissione, con aumento dell'aggressività e della competitività intraspecifica.

  23. IN EPOCA PREISTORICA L'animale in molte culture è un “alter ego” umano: in pressoché tutte le tribù dei nativi americani e degli indios dell'Amazzonia, ciascun individuo ha un corrispondente animale, un animale totemico, che funge da “ponte” fra lui e la natura selvaggia, offrendogli protezione in caso di pericolo e a cui l'uomo deve portare rispetto, evitando di ucciderlo e indossando amuleti costituiti da piccole parti del corpo dell'animale(denti, ciuffi di peli). Il lupo è uno di questi, presente anche oggi nell’ inconscio.

  24. IN EPOCA ANTICA L’animale assunse significati simbolici: molte costellazioni da tempi immemorabili portano nomi di animali: la COSTELLAZIONE DEL CANE per gli antichi Egizi annunciava lo straripamento del Nilo = fertilità. A partire dalle società più antiche, il cane è stato associato alla morte, come accompagnatore nell’aldilà, compagno fedele, custode degli inferi. Presso gli antichi Egizi IL CANE (o lo sciacallo) ha il significato di “APRIRE LA VIA” per la vita ultraterrena alle anime dei morti.

  25. L'animale venne utilizzato per rappresentare divinità in forma di animali o ibridi con umani, con corpo umano e testa di animale: DIO-SCIACALLO ANUBI

  26. SELEZIONE Le principali razze canine furono selezionate fra il 500 a.c. e il 500 d.c. Nel tempo, l'uomo ha selezionato diverse razze per avere un aiuto nelle sue attività, sfruttando il comportamento di accerchiamento della preda (cani da pastore) o di caccia (cani da punta, da ferma, da riporto) o di difesa del territorio (cani da guardia) o l’olfatto sviluppatissimo (cani da soccorso e antidroga)

  27. MOTIVAZIONI ATTUALI I cani da compagnia furono inizialmente selezionati per caratteristiche estetiche Questo portò a selezionare involontariamente caratteri comportamentali non graditi Infatti il carattere di un cane dipende sia dal suo patrimonio genetico sia dalle sollecitazioni ambientali soprattutto in età evolutiva Oggi al cane viene riconosciuto un valore affettivo molto alto: il cane è considerato un membro della famiglia umana

  28. Jacopo della Quercia, Monumento sepolcrale a Ilaria del Carretto duomo di Lucca, 1406 Nel medioevo, un cane scolpito accanto alla tomba simboleggiava la fedeltà, anche oltre i limiti della vita terrena.

  29. MOTIVAZIONI ATTUALI • Con l'animale si instaura una comunicazione non verbale che stimola una reazione emotiva • Il cane, in particolare, sopperisce a bisogni emozionali di base: contatto, comunicazione, recupero del gioco, stabilità del rapporto • Il cane non giudica! • Facilitatore sociale: l'animale aumenta la quantità e la qualità delle relazioni sociali fra umani

  30. Attualmente, vengono selezionati cani docili e addestrabili per la pet-therapy e le attività assisitite con animali

  31. GRAZIE PER L’ATTENZIONE Ulisse e Argo, scuola media Pascoli, Valenza

  32. Dott.ssa Fulvia Dorigo S.O.S.D. Servizio Veterinario area C ASL AT Asti CORSO FORMATIVO PER I PROPRIETARI DI CANI:IL PATENTINOII PARTE

  33. IL BENESSERE DEL CANE Ban, cagnetta salvata al largo del Giappone il 4 aprile 2011, mentre andava alla deriva nell’Oceano Pacifico sul tetto della sua casa

  34. CONCETTO DI BENESSERE ANIMALE • PUBBLICAZIONE DEL LIBRO DI RUTH HARRISON – “ANIMALI MACCHINE” - 1964 PRIME CONTRADDIZIONI DEI SISTEMI DI ALLEVAMENTO “MODERNI” IL CONCETTO DI BENESSERE ANIMALE O ANIMAL WELFARE FU INTRODOTTO PER LA PRIMA VOLTA NEL 1965 DAL BRAMBELL REPORT, STUDIO COMMISSIONATO DAL GOVERNO INGLESE AD UN GRUPPO DI SCIENZIATI (BRAMBELL COMMITTEE)

  35. LE 5 LIBERTA’(“BRITISH FARM ANIMAL WELFARE COUNCIL” - 1979) LIBERTA’ DALLA FAME, SETE E MALNUTRIZIONE LIBERTA’ DALLO STRESS TERMICO DISPONIBILITA’ DI UN RIPARO ADEGUATO E CONFORTEVOLE LIBERTA’ DA DOLORE, FERITE, MALATTIE LIBERTA’ DI ESPRIMERE UN COMPORTAMENTO NORMALE LIBERTA’ DALLA PAURA O TIMORE

  36. BISOGNI DEL CANELIBERTA’ DA FAME E SETE RICEVERE REGOLARMENTE CIBO: il cane ha aspettativa di cibo a seconda dell'età e delle abitudini del nucleo familiare in cui si trova

  37. BISOGNI DEL CANELIBERTA’ DA FAME E SETE • POTER BERE QUANDO HA SETE: molti proprietari sono convinti che basti dargli cibo “bagnato” o zuppa una volta al giorno per soddisfare le sue esigenze, ma non è così. La privazione dell'acqua è una delle peggiori torture! L’acqua deve essere fresca e pulita.

  38. TROPPO CIBO FA MALE! MA TROPPO POCO E’ ANCHE PEGGIO !

  39. COSA DICE LA LEGGE • I cani sono tutelati in Piemonte dalla Legge Regionale 26 luglio 1993 n.34: TUTELA E CONTROLLO DEGLI ANIMALI D’AFFEZIONE • e dal suo Regolamento di attuazione n.4359/93 • che, all’art.1, dice: • il nutrimento deve essere fornito almeno quotidianamente e adeguato per quantità e qualità all’età e condizioni fisiologiche; • L’acqua da bere deve essere costantemente a disposizione.

  40. BISOGNI DEL CANERIPARO ADEGUATO Avere un riparo adeguato significa potersi difendere dal freddo o dal caldo e mantenere la T corporea semplicemente con l'assunzione di cibo e acqua e spostandosi nella cuccia o in una zona d’ombra

  41. Non significa neanche dormire sul letto o sul divano! Non significa stare sempre legato e isolato

  42. RIPOSO Il cane ha bisogno di un posto che riconosca come suo per riposare e non essere disturbato!

  43. COSA DICE LA LEGGE • Il Regolamento di attuazione n.4359/93 • all’art.1, dice: • “i cani detenuti all’aperto devono disporre di un ricovero, ben coibentato e impermeabilizzato, che fornisca protezione dalle temperature e condizioni climatiche sfavorevoli.”

  44. NON ESATTAMENTE COSI’…

  45. BISOGNI DEL CANECOMPORTAMENTO NORMALE ll cane è un animale sociale: per esprimere un comportamento normale ha bisogno di interagire con altri cani e con umani, di fare movimento ogni giorno, giocare, esplorare l’ambiente.

  46. BISOGNI DEL CANECOMPORTAMENTO NORMALE L’isolamento non solo causa noia, ma è una vera privazione, specie per un cucciolo

  47. BISOGNI DEL CANECOMPORTAMENTO NORMALE Il cane però deve gradualmente essere abituato a stare da solo quando i padroni sono al lavoro

  48. COSA DICE LA LEGGE • La L.R. 34/93, art.3, dice: “Chiunque detiene un animale d’affezione ne assicura la custodia e prende tutte le misure adeguate per evitarne la fuga.” • C.P. art.672: • Omessa custodia • e malgoverno • di animali

  49. COSA DICE LA LEGGE • Il Regolamento di attuazione n.4359/93 all’art.1, dice: • La detenzione dei cani alla catena deve essere evitata • Qualora si renda necessaria, occorre che all’animale sia assicurato: • Movimento libero quotidiano • Catena con anello agganciato a fune di scorrimento di almeno 5 m

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