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DISTURBI DI PERSONALITA’ E PERICOLOSITA’ SOCIALE

DISTURBI DI PERSONALITA’ E PERICOLOSITA’ SOCIALE. Dr. Marco Cannavicci psichiatra – criminologo. DISTURBO DI PERSONALITA’ | CONDOTTA/REATO | VIZIO DI MENTE (artt. 88-89 CP) | PERICOLOSITA’ SOCIALE (art. 203 CP). DISTURBO DI PERSONALITA’ valutazione psicopatologica |

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DISTURBI DI PERSONALITA’ E PERICOLOSITA’ SOCIALE

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Presentation Transcript


  1. DISTURBI DI PERSONALITA’ E PERICOLOSITA’ SOCIALE Dr. Marco Cannavicci psichiatra – criminologo

  2. DISTURBO DI PERSONALITA’ | • CONDOTTA/REATO | • VIZIO DI MENTE (artt. 88-89 CP) | • PERICOLOSITA’ SOCIALE (art. 203 CP)

  3. DISTURBO DI PERSONALITA’ valutazione psicopatologica | PERICOLOSITA’ SOCIALE valutazione giuridica (LA PERIZIA)

  4. Perizia e psichiatria forense Ambiti elettivi: Penale - imputabilità e vizio di mente - pericolosità sociale Civile - interdizione ed inabilitazione - adozione ed affidamento - vizi di consenso

  5. Il codice penale Art. 42 – Responsabilità “nessuno può essere punito per un’azione od omissione preveduta dalla legge come reato se non l’ha commessa con coscienza e volontà”

  6. Il codice penale Art. 85 – Capacità di intendere e di volere “nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato se al momento in cui lo ha commesso non era imputabile. E’ imputabile chi ha la capacità di intendere e di volere”

  7. Imputabilità E’ sempre presunta in chi ha compiuto 18 anni a meno di dimostrare il contrario con la perizia psichiatrica E’ sempre esclusa in chi non ha compiuto 14 anni (art. 97 C.P.)

  8. Il codice penale Art. 88 – Vizio totale di mente “non è imputabile chi, nel momento in cui ha commesso il fatto, era, per infermità, in tale stato di mente da escludere la capacità di intendere o di volere”

  9. Il codice penale Art. 89 – Vizio parziale di mente “chi, nel momento in cui ha commesso il fatto era, per infermità, in tale stato di mente da scemare grandemente, senza escluderla, la capacità di intendere o di volere, risponde del reato commesso, ma la pena è diminuita”

  10. Il codice penale Art. 203 – “Pericolosità sociale” “è socialmente pericolosa la persona, anche se non imputabile o non punibile, la quale ha commesso taluno dei fatti previsti come reati, quando è probabile che commetta nuovi fatti preveduti dalla legge come reati”

  11. La Perizia - La perizia, sia in ambito civile, sia in ambito penale, è sempre e solo psichiatrica - Vi sono solo 4 eccezioni principali all’articolo 220 c.p.p. (che vieta la perizia psicologica): • Idoneità a rendere testimonianza, • Circonvenzione d’incapace, • Inferiorità psichica nei reati sessuali, • Immaturità in tema di minore età.

  12. - Ulteriori eccezioni: • Le memorie di parte (consulenza tecnica fuori dei casi di perizia, ex art. 233 c.p.p., il cosiddetto “parere pro veritate”), • Attività di osservazione e trattamento, • Accertamenti richiesti nella fase di esecuzione della pena (art.678 c.p.p., etc.)

  13. Articolo 220 c.p.p.“oggetto della perizia” • La perizia è ammessa quando occorre svolgere indagini od acquisire dati, o valutazioni che richiedono specifiche competenze tecniche, scientifiche od artistiche. • Salvo quanto previsto ai fini dell’esecuzione della pena, o della misura della sicurezza, non sono ammesse perizie per stabilire: • Abitualità, • Professionalità nel reato, • Tendenza a delinquere, • Carattere e personalità dell’imputato, • Qualità psichiche indipendenti da cause patologiche.

  14. Referenti teorici dell’accertamento peritale • L’essere umano è essenzialmente attivo e relativamenteautonomo nel progettare e nel determinare il proprio comportamento nel compiere scelte e nel prendere decisioni che per lui abbiano un significato; • una corretta e completa comprensione del comportamento individuale può avvenire solo se si tiene conto del contesto storico, sociale e culturale in cui avviene; • ogni azione umana, a livello consapevole o inconscio, è finalisticamente orientata al raggiungimento di determinati scopi e fini (l’individuo decide e agisce anche quando crede di non aver compiuto scelte);

  15. il comportamento individuale ha un suo preciso significato, solo se viene inquadrato nella particolare visione del mondo di quell’individuo; • ciascun individuo – salvo prova contraria – possiede la capacità creativa e la possibilità di formulare delle interpretazioni e di conferire un significato personale alle sue capacità, oltre che conoscere quali esse siano; • il comportamento è appreso in base all’esperienza e al collaudo emotivo ed intellettivo che l’individuo ha fatto nell’infanzia con la costellazione familiare prima, la scuola ed il gruppo dei pari poi; • il comportamento è il frutto di un processo interpersonale e non solo intrapersonale (transazione tra soggetto, ambiente, storia e cultura);

  16. Criteriologia • La perizia psichiatrica è mezzo di prova solo se redatta in modo: • documentato • obiettivo • motivato • comprensibile • convincente • trasferibile

  17. Per motivare le conclusioni psichiatrico-forensi, il perito ha assoluto bisogno di far riferimento ad una classificazione della patologia mentale scientificamente condivisa, lineare, semplice e comprensibile (I Criterio). • Occorre ricordare che le classificazioni internazionali vigenti ed accreditate (I.C.D.-10 e D.S.M.-IV TR) non sono fondate su verità assolute, ma su convenzioni, però condivise dalla comunità scientifica (II Criterio). • Il termine malattia deve essere riservato solo ai Disturbi Psicotici ed ai Disturbi di Personalità quando gravi (III Criterio).

  18. La sola categoria diagnostica non permette mai di stabilire dei parallelismi obbligatori con l’organizzazione profonda della personalità. Una cosa è pertanto formulare una diagnosi clinica, altra cosa ben distinta è fare una diagnosi di struttura (IV Criterio). • Nel conferire “valore di malattia” ad una azione od omissione giuricamente rilevante, si valuta il reato in rapporto ad un sintomo o ad una sindrome psicopatolgica. Occorre cioè evidenziare il funzionamento patologico psichico correlato a quel(i) sintomo(i) e contestualizzarlo (V Criterio).

  19. Criteriologia psichiatrico-forense • Formulare una diagnosi psichiatrica (criterio nosografico); • Descrivere ed analizzare i disturbi psicopatologici in atto sotto il profilo sia qualitativo che quantitativo (criterio psicopatologico); • Esaminare la conseguente compromissione delle funzioni autonome dell’io (criterio dinamico-strutturale); • Vedere se il comportamento criminale è o meno sintomatico di quei disturbi psicopatologici (criterio criminologico); • Specificare il tipo e il grado di compromissione della capacità di intendere o di quella di volere (criterio forense).

  20. È destituito di ogni fondamento lo stereotipo preconcetto di una supposta, ma non dimostrata analogia tra malattia mentale ed incapacità di intendere e di volere e quello – di verso opposto – secondo cui l’autore di un delitto efferato è o deve essere per forza un malato di mente.

  21. Il procedimento:metodo della perizia Il procedimento può essere articolato nei seguenti punti: a) Lettura degli atti di causa b) Acquisizione di documentazione clinica psichiatrica relativa a ricoveri del soggetto o comunque utile per attestare un’eventuale patologia di mente c) Esame clinico del periziando scandito in: • anamnesi familiare • anamnesi personale (particolarmente in relazione al fatto reato) d) Esame obiettivo • esame internistico • esame neurologico • esame psichiatrico diretto

  22. Personalità Psicopatiche • Raggruppano tutti quegli individui il cui “stile di vita” è caratterizzato in maniera abituale da modalità abnormi di risposta agli stimoli ambientali. Si avranno risposte: • Egosintoniche • Prive di sensi di colpa • Prive di rimorso Sono emesse a spese degli altri (condotte alloplastiche) in assenza assoluta di disturbi psicotici che intacchino le funzioni psichiche, il contatto con la realtà ed il rapporto con gli altri.

  23. La personalità del criminale Tutti hanno impulsi antisociali nei test il grado non è mai zero anche i “normali” hanno tratti “psicopatici” “normalità” – frenare questi impulsi “psicopatia” – metterli in atto

  24. La personalità del criminale Non tutti i criminali sono psicopatici: tutte le tipologie di personalità sono compatibili con le condotte criminali Non tutti gli psicopatici sono criminali Gli psicopatici sono presenti in tutti i livelli e gli ambiti della società

  25. Personalità psicopatica • Incapacità a provare sensi di colpa • Egocentrismo • Incapace a provare affetto • Assenza di vergogna e rimorso • Mancanza di introspezione psicologica • Incapacità di apprendere dall’esperienza

  26. Personalità psicopatica Nei manuali di psichiatria (DSM-IV-TR) è classificata come DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITA’ per la preminenza del comportamento antisociale

  27. I criminali non psicopatici Si pongono limiti da non superare Hanno famiglie che rispettano Hanno dei principi ed una coscienza Uccidono solo se “costretti”

  28. Personalità psicopatica: egocentrismo È patologico quando persegue una gratificazione immediata a danno degli altri (o usando gli altri) Esempio: sessualità senza affettività Non provano: affetto, fiducia, empatia Verso gli altri Sono incapaci ad identificarsi negli altri

  29. Egocentrismo Hanno “fame di stimoli” per coprire il senso di vuoto, l’isolamento ed il senso di inutilità della vita; per cui: MENTONO, IMBROGLIANO, RUBANO, FALSIFICANO, TRUFFANO, SI PROSTITUISCONO, AGGREDISCONO, UCCIDONO

  30. Disturbo antisociale di Personalità Secondo N.I.M.H. (USA) ne sono affetti: - il 3% degli uomini • lo 0.5% delle donne Prevale nella fascia d’età tra i 26 ed i 40 anni Prevale negli ambienti socio-economici bassi Nella popolazione carceraria USA arriva al 75%

  31. Disturbo antisociale E’ stato presente un deficit affettivo ed educativo nei primi 6 anni di vita con immaturità delle funzioni etiche e morali per cui non si è formata una COSCIENZA MORALE

  32. Disturbo antisociale Per la presenza dell’istanza inconscia dell’ES, che tende al Principio del Piacere, LA SPINTA AL COMPORTAMENTO ANTISOCIALE E’ PRESENTE IN TUTTI, ma con lo sviluppo dell’istanza opposta del SUPER-IO, che tende al Principio di Perfezione, E’ L’AMBIENTE CHE PERMETTE O REPRIME LE TENDENZE ANTISOCIALI

  33. Comportamenti antisociali Cosa libera i comportamenti antisociali? Egocentrismo Sofferenza psicologica (frustrazione) Ricerca del piacere e del potere Edonismo a breve termine Deficit controllo impulsi (motorio, cognitivo, non pianificatorio)

  34. Trattamento degli psicopatici Gli psicopatici: • Non stabiliscono rapporti di intimità • Non ammettono critiche • Non accettano figure di autorità • Hanno risentimento per chiunque li ostacoli • Chiedono rimedi per la SITUAZIONE e non per il loro STATO

  35. Trattamento degli psicopatici • Non è possibile stabilire alleanze terapeutiche e quindi non è possibile la psicoterapia • I farmaci sono dannosi poiché tendono ad abusarne • In carcere reagiscono con la depressione o la scissione psicotica • NESSUNA TERAPIA RISULTA EFFICACE • SOLO CON L’ETA’ L’ANTISOCIALITA’ SI ATTENUA

  36. Personalità In ogni persona c’è un lato “oscuro” Sigmund Freud: L’uomo ha istinti aggressivi e passioni primitive che portano allo stupro, all’incesto, all’omicidio; sono tenuti a freno, in modo imperfetto, dalle Istituzioni Sociali e dai sensi di colpa.

  37. Personalità La maggioranza delle persone: non commette stupri non commette omicidi non commette rapine Le indagini psichiatriche confermano che sia le brave persone che i criminali hanno la stessa VITA MENTALE

  38. Personalità Sono le occasioni ed i contesti sociali che determinano quale delle due componenti deve prevalere Chiunque può uccidere o diventare violento in determinate occasioni SE NON FOSSE PER LE NOSTRE DIFESE SAREMMO TUTTI DEI CRIMINALI

  39. Personalità Si ha l’occasione per i “normali” per esprimere i propri impulsi antisociali Quando è in gioco il PROPRIO INTERESSE il lato “oscuro” di ognuno viene fuori esempio: truffe, frodi, evasione fiscale

  40. Personalità Si parla sempre più spesso della BANALITA’ DEL MALE Perché nei crimini più efferati sono implicate delle persone “normali” Esempio: Eichmann

  41. Personalità Rispetto al comportamento criminale è riduttivo il dualismo: SANO = NORMALE MALATO = CRIMINALE perché esistono SANI DI MENTE CRIMINALI MALATI DI MENTE NON CRIMINALI

  42. Personalità del colpevole PERIZIA PSICHIATRICA NO – per valutare la personalità del colpevole SI – per valutare l’esistenza di una patologia mentale, penalmente rilevante, al momento in cui è stato commesso il reato VIZIO DI MENTE (parziale, art. 89 CP – totale, art. 88 CP)

  43. Personalità psicopatiche Sono soggetti con costanti stili di vita in cui gli stimoli ambientali provocano risposte DIFFORMI - ABNORMI Esempio: ingiurie, percosse, oltraggio, lesioni, … In questo caso ABNORME – DIFFORME non è malattia e quindi non è vizio di mente

  44. Personalità nevrotiche Patogenesi conflittuale con sintomi comuni (ansia) e specifici (fobie) con sofferenza soggettiva con consapevolezza di malattia con un basso contributo alla criminalità Forme: ansiosa, fobica, isterica, depressiva, ossessiva

  45. Personalità nevrotiche Presentano: livelli intellettivi nella norma pensiero strutturato e corretto ideazione emotiva ed immatura incapaci di apprendere dalle esperienze SONO PERSONE CAPACI DI INTENDERE E DI VOLERE (IMPUTABILI)

  46. Cleptomania “Furto patologico” Sono personalità ossessivo-compulsive che: sottraggono oggetti di scarso valore agiscono in modo compulsivo non usano l’oggetto rubato provano senso di colpa e rimorso SONO CAPACI DI INTENDERE MA NON DI VOLERE

  47. Psicopatia e Criminalità • La caratteristica di danno e di sofferenza per la società, tipica delle varie forme di psicopatia, implica l’esistenza di ben intuibili correlazioni con la criminalità. • Frequentemente le anomalie di comportamento legate alle psicopatie possono tradursi in reato: fra tutte le situazioni di confine psichiatrico, la psicopatia è la più frequente a riscontrarsi tra gli autori di reato.

  48. Concetto di ABNORME • Si definisce “Abnorme” l’individuo che emette condotte che si discostano dalle risposte comportamentali di solito emesse dai più: le Personalità psicopatiche e reazioni abnormi • oppure si difende con una sintomatologia che solitamente non viene utilizzata nell’affrontare i problemi dell’esistenza: le Personalità nevrotiche.

  49. La diagnosi andrà posta sull’eventuale presenza di determinati comportamenti problematici o di determinati sistemi difensivi, non su presunte qualità o connotazioni intrinseche del soggetto. • In base alla condotta (amoralità, ipertimia, impulsività, etc.) od al sintomo prevalente (fobie, ossessioni, conversioni, etc.), si porrà diagnosi rispettivamente di Psicopatia oppure di Nevrosi.

  50. Nevrosi Fobie Ossessioni Depressione Conversioni Somatizzazioni Ansia Ambivalenza etc. Psicopatia Amoralità Ipertimia Labilità Impulsività Immaturità Disforia etc. vs

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