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Tesina d’esami di Marikò Cappello Scuola :”Don Lorenzo Milani” Classe :3°G

Tesina d’esami di Marikò Cappello Scuola :”Don Lorenzo Milani” Classe :3°G Anno :2006/2007. Si ringraziano per i preziosi insegnamenti trasmessi in questi anni di discenza: Prof.ssa Amato Nunzia Prof. Calabrò Salvatore Prof.ssa Castelli Anna

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Tesina d’esami di Marikò Cappello Scuola :”Don Lorenzo Milani” Classe :3°G

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Presentation Transcript


  1. Tesina d’esami di Marikò Cappello Scuola :”Don Lorenzo Milani” Classe :3°G Anno :2006/2007

  2. Si ringraziano per i preziosi insegnamenti trasmessi in questi anni di discenza: Prof.ssa Amato Nunzia Prof. Calabrò Salvatore Prof.ssa Castelli Anna Prof.ssa Cavallaro Francesca Prof.ssa Guarcello Maria Enza Prof.ssa Guarino Patrizia Prof.ssa Marchese Anna Maria Prof.ssa Marletta Salvatrice Prof.ssa Raciti Ornella Prof.ssa Randazzo Rosaria

  3. STORIA: *Questione palestinese *Focolai di guerra *Ultimi conflitti SPAGNOLO: *Isabel Allende *”La città delle bestie”. RELIGIONE: *L’Islamismo *L’Ebraismo GEOGRAFIA: *Medio Oriente INGLESE: *The Universal Declaration of Human Rights *Amnesty International MEDIO ORIENTE TECNICA e SCIENZE: Petrolio *Formazione *Composizione *Storia ED.ARTISTICA: *L’arte islamica ITALIANO: *”Mai più tornerò sui miei passi“ ED.CIVICA: *Amnesty International a favore delle donne

  4. GEOGRAFIA Medio Oriente - Territorio - Stati - Economia

  5. MEDIO ORIENTE

  6. Il Medio Oriente L'espressione Medio Oriente indica oggi la regione occupata dalle nazioni dell'Asia sudoccidentale, dall'Iran all'Egitto ma, sempre più frequentemente, ad essi si abbinano anche i paesi arabi nordafricani malgrado, per motivi logici, la stessa regione potrebbe e dovrebbe essere identificata come Vicino Oriente, con un Medio Oriente che abbraccia per lo più l'area del sub-continente indiano (Afghanistan, Pakistan, India e Bangladesh) e un Estremo Oriente a Est di esso.I sei principali gruppi linguistici dell'area sono il persiano, l'arabo, l'ebraico, l'assiro, il curdo e il turco.I Paesi e Stati in essere e in divenire che fanno parte dell'area sono: Medio Oriente • Iran • Turchia • Iraq • Siria • Libano • Israele • Palestina • Arabia Saudita • Kuwait • Emirati Arabi Uniti • Oman • Yemen • Qatar • Bahrein • Giordania • Egitto

  7. Il Medio Oriente La regione è costituita da una fascia montuosa settentrionale, dalla pianura della Mesopotamia,dall'altopiano iranico ad est e dalla penisola arabica a sud. Isola più estesa:Cipro (Cipro, 9.300 km2)Monte più alto:Damavand (Iran, 5.670 m)Fiume più lungo:Eufrate (Turchia-Siria-Iraq, 2.760 km)Lago più esteso:Urmia (Iran, 5800 km2)

  8. Il Medio Oriente Il territorio e l'ambienteL'altopiano desertico della penisola arabica e la fascia montuosa settentrionale, che va dall'Anatolia ai rilievi del Caucaso, sono separate dai fiumi della Mesopotamia che confluiscono nel Golfo Persico.Il climaIl clima è continentale con scarse precipitazioni e forti escursioni termiche annue, ad eccezione delle coste sul Mediterraneo e sul Mar Nero.L'economiaLa risorsa principale della regione è il petrolio, in particolare nella zona del Golfo persico (e l'Arabia Saudita ne è il maggior produttore mondiale).

  9. Gli Stati del Medio Oriente AL-ARABIYA AS-SAUDIYA (Arabia Saudita)Superficie: 2.248.000 km2.Capitale: Ar-Riyad.Lingua ufficiale: arabo. AL-IMARAT AL-ARABIYA AL-MUTTAHIDA (Emirati Arabi)Superficie: 84.000 km2.Capitale: Abu Dhabi.Lingua ufficiale: arabo. AL-URDUNNIYA (Giordania)Superficie: 89.000 km2.Capitale: Amman.Lingua ufficiale: arabo.

  10. AL-YAMAN (Yemen)Superficie: 528.000 km2.Capitale: Sana.Lingua ufficiale: arabo. AZARBAYCAN (Azerbaigian)Superficie: 87.000 km2.Capitale: Baku.Lingua ufficiale: azerbaigiano. BAHRAIN (Bahrein)Superficie: 700 km2.Capitale: Manama.Lingua ufficiale: arabo. HAYASTAN (Armenia)Superficie: 29.000 km2.Capitale: Erewan.Lingua ufficiale: armeno.

  11. IRAN (Iran)Superficie: 1.645.000 km2.Capitale: Tehran.Lingua ufficiale: farsi e persiano. IRAQ (Iraq)Superficie: 434.000 km2.Capitale: Baghdad.Lingua ufficiale: arabo. KUWAIT (Kuwait)Superficie: 18.000 km2.Capitale: Al-Kuwait.Lingua ufficiale: arabo. KYPROS / KIBRIS (Cipro)Superficie: 6.000 km2.Capitale: Lefkosia (Nicosia).Lingua ufficiale: greco e turco.

  12. LUBNAN (Libano)Superficie: 10.000 km2.Capitale: Bayrut.Lingua ufficiale: arabo. OMAN (Oman)Superficie: 310.000 km2.Capitale: Masquat.Lingua ufficiale: arabo. QATAR (Qatar)Superficie: 11.000 km2.Capitale: Doha.Lingua ufficiale: arabo. SAKARTVELO (Georgia)Superficie: 69.000 km2.Capitale: Tbilisi.Lingua ufficiale: georgiano.

  13. SURIYA (Siria)Superficie: 185.000 km2.Capitale: Es Sham (Damasco).Lingua ufficiale: arabo. TURKIYE (Turchia)Superficie: 756.000 km2.Capitale: Ankara.Lingua ufficiale: turco. YISRAEL (Israele)Superficie: 28.000 km2.Capitale: Jerusalem.Lingua ufficiale: ebraico. Altri territori e dipendenze Kibris Turk(Repubblica turca di Cipro del Nord)Capoluogo: Lefkosa. Palestine(Territori amministrati dall'ANP)Capoluogo: Jerusalem.

  14. Storia Medio Oriente - Questione palestinese - Focolai di guerra - Ultimi conflitti

  15. La questione Palestinese e il mondo arabo contro Israele _______________________________________ Fra Ottocento e Novecento,la Palestina non era un deserto;era un paese dove viveva una comunità politica e civile da millenni. I palestinesi parlavano l’arabo ed erano in gran parte musulmani sunniti. Tale situazione sarebbe rimasta tale fino a qualche settimana prima della proclamazione dello Stato d’Israele nella primavera del 1948. Egitto, Siria, Iraq, Giordania e Libano,riuniti nella Lega araba, scatenarono contro Israele la prima guerra arabo-israeliana, invadendo lo stato ebraico (maggio ’48) , che reagì con forza e si impossessò di circa l’80% dei territori assegnati dall’ONU ai Palestinesi. La vittoria d’Israele costrinse i Palestinesi a fuggire nei Paesi arabi vicini, raccolti in campi profughi. Nello scenario mondiale bipolarista, la questione si trasformò anche in terreno di confronto tra gli USA (con l’ Israele) e l’URSS (filoaraba) .

  16. Nel 1956,dopo la chiusura del canale di Suez al traffico diretto verso Israele decisa dal presidente dell’Egitto Nasser, lo Stato ebraico attaccò l’Egitto iniziando la seconda guerra arabo-israeliana. L’aggressore ebbe successo sul piano militare, gli Israeliani dovettero ritirarsi in seguito alle repressioni di URSS e USA. Nel 1967, di fronte a un nuovo blocco navale deciso dagli Egiziani nel golfo di Aqaba, Gli Israeliani ripresero l’offensiva. La <<guerra dei sei giorni>> dimostrò la superiorità militare di Israele e consentì agli Ebrei di occupare il Sinai, Gerusalemme, la Cisgiordania, le colline del Golan e Gaza.

  17. Nel 1969 i palestinesi creavano l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina ( OLP ), guidata da Yasser Arafat, che intensificò le azioni di guerriglia contro Israele e cominciò ad adottare metodi terroristici. Yasser Arafat Nel 1973 Egitto e Siria cercarono la rivincita contro Israele scatenandola guerra del Kippur (che iniziò il giorno della festa ebraica del Yom Kippur), che consentì ad Israele di ribadire la sua superiorità militare.I paesi arabi decisero di ricorrere a un’altra arma, per punire i sostenitori d’Israele: alzare il prezzo del petrolio, da cui dipendevano i consumi dell’Europa e del Giappone. In Europa il provvedimento provocò una grave crisi economica. La tensione nel 1975 deflagrò in Libano,dove l’arrivo di oltre 200.000 profughi palestinesi creò un conflitto tra le due fazioni (musulmani e cristiani) in cui si divideva la popolazione.L’OLP intervenne a sostegno dei musulmani e Israele occupò la parte meridionale del Paese, da cui si ritirò solo nel 1985.

  18. Gli sviluppi della questione palestinese Nel 1978 gli accordi di Camp David (negli USA), sottoscritti con la mediazione degli Stati Uniti, portarono alla restituzione del Sinai da parte di Israele all’Egitto e al riconoscimento reciproco dei due Stati, ma furono giudicati dal mondo arabo come un tradimemto della causa palestinese. Nei territori occupati da Israele i coloni ebrei si erano impossessati di terre e avevano creato ricchezze a cui non intendevano più rinunciare. I palestinesi che vi abitavano iniziarono alla fine del 1987 una rivolta detta intifada. Una possibilità di pace si intravide dopo gli accordi di pace conclusi nel 1993 a Oslo da Arafat e dal primo ministo israeliano Ytzhak Rabin, che prevedevano il ritiro delle truppe israeliane da una parte dei territori occupati e l’istituzione di uno Stato Palestinese. E’ del 1994 la nascita dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP). Accordo di Oslo: Settembre 1993

  19. Nel novembre 1995, con l’assassinio di Rabin a opera di un’estremista ebreo e la successiva vittoria alle elezioni politiche del leader della destra Binyamin Netanyahu, il processo di pace s’arresta di nuovo: dal 2000 iniziò la <<seconda intifada>>. Rimane tuttora irrisolto il problema dei profughi palestinesi. Nel 2002 l’ intensificarsi degli attacchi terroristici palestinesi ha determinato la decisione del governo israeliano,presieduto da Ariel Sharon, di erigere in Cisgiordania un muro per separare la popolazione palestinese da quella israeliana. Nell’ottobre 2004, nell’intento di stabilizzare l’area , Sharon ha ottenuto dal parlamento israeliano l’approvazione di un piano di ritiro dei coloni ebrei dalla Striscia di Gaza, benché forte si manifesti l’opposizione interna a tale progetto. Dopo la morte di Arafat (novembre 2004), le elezioni del gennaio 2005 per designare il suo successore alla guida dell’ANP hanno dato la vittoria al moderato Abu Mazen. Manifestazioni palestinesi

  20. L’integralismo islamico e il conflitto Iran-Iraq Il mondo arabo,presenta al suo interno differenze e tensioni. Movimenti integralistici (sostenitori di una società integralmente, e a volte fanaticamente ispirata ai principi del Corano)si svilupparono ovunque nell’ultimo trentennio. In nome dell’integralismo alcuni paesi assunsero atteggiamenti particolarmente aspri nei confronti dell’Occidente (soprattutto l’Iran, con l’ayatollah Ruhollah Khomeini). A volte, le diverse confessioni musulmane furono pretesto per aspri conflitti, come la guerra fra l’Iran (con prevalenza sciita) e l’Iraq (con prevalenza sunnita),dal 1980 al 1988; ma la reale posta in gioco era il controllo dello stretto di Ormuz sul Golfo Persico (per il traffico di petrolio). Le potenze occidentali sostennero l’Iraq del dittatore Saddam Hussein (al potere dal 1979) la guerra finì quando i due paesi contendenti concordarono il cessate il fuoco sotto l’egida dell’ONU.

  21. L’invasione del Kuwait e la prima guerra del Golfo Saddam Hussein nell’agosto del 1990, fece invadere dalle truppe irachene il vicino emirato del Kuwait, deponendone i legittimi sovrani. Piccolo ma ricchissimo per i suoi giacimenti di petrolio, il Paese conquistato consentiva all’Iraq, gravato di debiti, di controllare il 40% della produzione petrolifera mondiale. Inoltre rappresentava quello sbocco strategico sul Golfo Persico che l’Iraq non era riuscito a conquistare nella guerra contro l’Iran. L’invasione suscitò la condanna dell’opinione pubblica mondiale e aprì una crisi politica senza precedenti nei delicati equilibri del mondo Arabo, mettendo a repentaglio la pace. L’ONU intimò a Saddam di lasciare il Kuwait, ma l’ultimatum scadette con un nulla di fatto. Allora una forza multinazionale di 32 Stati (tra i quali l’Italia e Paesi islamici), sotto l’egida dell’ONU ma guidata dagli USA, scatenò la prima guerra del Golfo attaccando l’Iraq nel gennaio del ’91 e liberando il Kuwait: il conflitto durò solo 43 giorni, ma fu tale da mietere migliaia di vittime tra militari e civili. L’URSS, pur non partecipando alla guerra, si trovò sullo stesso fronte dei paesi occidentali, in una delle più gravi crisi internazionali del dopoguerra.

  22. Ultimi conflitti L’ultimo decennio del XX° secolo ha visto affermarsi gli USA come unica potenza mondiale, sempre più avversata dai leader del fondamentalismo islamico. Essi, sulla base di un’interpretazione radicale della religione islamica e del Corano, predicano il rifiuto del modello di vita occidentale: nel nome di una nuova <<guerra santa>> si sono via via moltiplicati gli atti di uno spietato terrorismo internazionale, responsabile dell’attentato alle TwinTowers di New York (11 settembre 2001) in cui hanno perso la vita quasi 3.000 persone. In risposta, gli USA hanno prima attaccato il durissimo regime dei talebani in Afghanistan (2001-02); quindi hanno dichiarato guerra all’Iraq (2003), causando la caduta del regime di Saddam Hussein.

  23. MUSICA “La guerra di Piero” (Fabrizio De Andrè)

  24. “La guerra di Piero” (F. De Andrè)

  25. Dagli anni Sessanta la canzone si fa più impegnata Alla canzone italiana venne data una svolta dal Festival di Sanremo del 1958 con la canzone Nel blu dipinto di blu di DOMENICOMODUGNO, una risposta originale per rinnovare intelligentemente i contenuti e lo stile tradizionale della nostra canzone. Nasceva così la generazione dei cantautori che costituisce la proposta più interessante della musica leggera italiana e che negli anni Novanta, continua con figure di alto livello. LUIGITENCO, UMBERTOBINDI, GINO PAOLI, BRUNOLAUZI,GIORGIOGABER, FABRIZIO DEANDRE’, LUCIOBATTISTI, SERGIOENDRIGO, ENZOJANNACCI, sono stati la prima generazione di cantautori che negli anni Sessanta hanno inventato un nuovo modo di fare canzoni. Ascoltare una canzone doveva essere un incontro che poteva arricchire ogni persona grazie a una musica di qualità, a testi interessanti o socialmente impegnati.

  26. RELIGIONE - Religione Islamica - Religione Ebraica

  27. Islam L'Islam (in arabo إسلام, significa sottomissione [a Dio]), chiamato anche Islamismo, è una religione monoteista sorta a Mecca (Penisola Araba) nel VII secolo d.C. in seguito alla predicazione di Maometto/Muhammad (in araboﻣﺤﻤﺪ), considerato l'ultimo e definitivo profeta inviato da Dio (in arabo الله, Allāh) al mondo intero, cioè a tutti i popoli, incluse le comunità religiose precedenti. Secondo i musulmani, la parola 'Islàm' si riferisce al rapporto di subordinazione che caratterizza tutte le religioni rivelate. Nel Corano si descrivono i profeti Abramo, Mosè, Gesù come profeti dell'Islam. Quali siano stati i modelli ispiratori è ancora argomento di discussione fra gli storici delle religioni. Se infatti si parla, talora semplicisticamente, di debiti nei confronti del Giudaismo e dello stesso Cristianesimo orientale e, più ancora, delle comunità ebraico-cristiane attive nella stessa penisola Araba - debiti per molti versi e in diversa misura del tutto innegabili - non manca però chi sostiene, l'esistenza di una matrice indigena sud-arabica che affrancherebbe l'Islam da una sorta di tutela puramente allogena. Del resto non sono episodiche le prove, epigrafiche, artistiche e archeologiche, circa l'esistenza di culti monoteistici negli ambienti culturali sud-arabici e il loro lento accostamento a forme sempre più spiccatamente monoteistiche. Assieme a Ebraismo e Cristianesimo, l'Islam viene classificato come religione abramitica.

  28. Islam Stati con popolazione di religione islamica. Quanto al lessico impiegato, in Italiano con la parola Islam s'intende quell'insieme di atti di fede, di pratiche rituali e di norme comportamentali che è praticato da sunniti e sciiti che, insieme, rappresentano quasi il 99% dei fedeli musulmani, mentre il termine Islamismo indica di fatto una concezione dell'uomo e del mondo che s'ispira ai valori dell'Islam ma che si esprime a livello politico.

  29. L’Ebraismo L'Ebraismo è la religione del popolo ebraico, basata sugli scritti della Torah. Essa è stata la prima religionemonoteistica documentata, sviluppatasi certamente[citazione necessaria] prima dell'anno 1000 a.C. all'interno delle popolazioni cananee monolatriche; dall'ebraismo si fanno derivare numerose altre religioni, tra cui le due principali sono il Cristianesimo e l'Islam. Assieme a Cristianesimo e Islam, l'ebraismo viene classificato come religione abramitica. Il testo sacro per antonomasia, ma non l'unico nella religione Ebraica, è la Torah, scritta in ebraico, corrispondente ai 5 libri del Pentateuco e contenente le istruzioni impartite da Dio al Popolo di Israele sul Monte Sinai, 49 giorni dopo l'uscita dall'Egitto. Essa contiene la descrizione della storia dell'umanità dalla Creazione fino all'arrivo degli Ebrei in Terra d'Israele. Inoltre essa include i precetti comandati da Dio al Popolo d'Israele e che suggellano il patto stretto da Questi con gli Ebrei. Il Canone ebraico delle Sacre Scritture venne definito nel I secolo e. V. Il fulcro della fede israelitica è la confessione monoteistica (Dt. 6,4: Ascolta Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è Uno...), la quale, malgrado i precedenti tentativi compiuti in Egitto dal faraone Amenofi IV (XIV secolo a.e. V.), solo nell'Ebraismo trova la sua più compiuta affermazione.

  30. ARTE e IMMAGINE Arte Islamica

  31. Arte Islamica L’arte Islamica, forme astratte e geometriche Con il termine “Islamica” si intende l’arte dei paesi di religione musulmana, cioè di un’area geografica molto vasta che si estende dal Nord Africa all’Asia Minore, dall’India alla Spagna e al Sud Italia. Cronologicamente inizia nel VII Sec.,qualche decennio dopo la morte di Maometto e si protrae fino al XVII-XVIII Sec. Essa è influenzata dal Corano. Secondo la concezione islamica non deve imitare la natura poiché le immagini realistiche potrebbero generare nei fedeli atti di adorazione e di culto che spettano solo a Dio. Per questo gli artisti islamici hanno sviluppato una pittura aniconica dove prevalgono motivi ornamentali e figure fortemente stilizzate. L’arte islamica raggiunge livelli di eccellenza nell’architettura, sia religiosa sia civile-ne è un esempio l’antica fortezza dell’Alhambra di Granada- e nelle arti decorative , come la lavorazione della ceramica dei tessuti e dei metalli.

  32. Cupola della roccia.VII-VIII. secolo d. C. Gerusalemme,Moschea di Omar.

  33. TECNOLOGIA/SCIENZE Petrolio - Formazione - Composizione - Storia

  34. Pompa petrolifera di Sarnia, Ontario (Canada), 2001. Petrolio Il petrolio (dal grecoπέτρα–roccia e έλαιο–olio), anche detto oro nero, è un liquido infiammabile, denso di colore marrone scuro o verdognolo, che si trova in alcuni punti negli strati superiori della crosta terrestre. È composto da una mistura di vari idrocarburi, in prevalenza alcani, ma possono esserci variazioni nell'aspetto nella composizione e nelle proprietà del petrolio. Formazione La teoria biogenica, supportata dalla maggior parte dei geologi petroliferi, dice che il petrolio deriva da materia organica rimasta sepolta, che si scompone in un materiale ceroso noto come pirobitume o cherogene, che sotto l'influenza di elevato calore e pressione si trasforma in idrocarburi. La differenza di densità e la ridotta viscosità consentono agli idrocarburi di migrare dalla roccia madre, più profonda, alla roccia serbatoio dove permane per effetto di trappole sedimentarie (luoghi in cui si trovano dei depositi di petrolio a grande profondità) dando luogo ai giacimenti petroliferi attuali.

  35. Teorie alternative o complementari Vi è un generale consenso, tra gli studiosi, sul fatto che i giacimenti di idrocarburi di possibile origine abiotica se esistenti, siano comunque minoritari rispetto a quelli di origene biogenica presenti nella crosta terrestre. La teoria abiotica sostiene che tutti gli idrocarburi naturali siano di origine abiotica, ad eccezione del metano biogenico (spesso chiamato gas di palude), prodotto in prossimità della superficie terrestre attraverso la degradazione batterica di materia organica sediementata . La teoria dell'origine abiotica del petrolio afferma che al momento della formazione della Terra si siano formati dei significativi depositi di carbonio, ora preservati solo nel mantello superiore. Questi depositi, trovandosi in condizioni di elevata temperatura e pressione, catalizzerebbero molecole elementari di metano fino a formare molecole di idrocarburi complessi. Questa teoria non è in contraddizione col secondo principio della termodinamica.

  36. Composizione Il petrolio deriva da depositi di carbonio ed idrogeno esposti ad elevate pressioni e ad elevato calore. Sia la fase liquida oleosa (petrolio) che la fase gassosa (gas naturali) tendono a migrare attraverso le rocce porose finché incontrano strati impermeabili del terreno dove tendono a raccogliersi. Dopo il processo di estrazione, il petrolio greggio viene raffinato attraverso la distillazione. Il prodotto finale include cherosene, benzene, benzina, paraffina, asfalto, bitumi, ecc... I quattro idrocarburi più leggeri metano, etano, propano e butano sono gas.

  37. Storia del petrolio Il petrolio accompagna la storia dell'uomo da secoli e fin dall'antichità il greco "naphtha" richiamava il fiammeggiare tipico delle emanazioni petrolifere. I popoli dell'antichità avevano già ben noti i giacimenti di petrolio superficiali che utilizzavano per produrre medicinali e bitume o per alimentare le lampade. Non mancarono anche gli usi bellici del petrolio. Già ai tempi di Troia dell'Iliade, Omero narra di un "fuoco perenne" lanciato contro le navi greche. Il "fuoco greco" dei bizantini era la più nota e temuta arma dell'antichità tratta dal petrolio, una miscela di olio, zolfo, resina e salnitro in grado di prendere fuoco a contatto con l'acqua. La micidiale miscela era cosparsa sulle frecce o lanciata verso le navi nemiche incendiandole. La conoscenza del petrolio ha pertanto origini antiche soprattutto in Medio Oriente.

  38. Storia del petrolio Venne introdotto in occidente soprattutto come medicinale tramite l'espansionismo arabo. Le sue doti terapeutiche si diffusero con grande rapidità e alcune fonti d'olio a cielo aperto, come l'antica Blufi (santuario della Madonna dell'olio) e Petralia in Sicilia, divennero noti centri termali dell'antichità. Il valore del petrolio come fonte di energia trasportabile e facilmente utilizzabile, usata dalla maggioranza dei veicoli (automobili, camion, treni, navi, aeroplani) e come base di molti prodotti chimici industriali lo rende una delle materie prime più importanti del mondo. L'accesso al petrolio è stato uno dei principali fattori in molti conflitti militari, compresi la Seconda guerra mondiale e la guerra del Golfo. La maggior parte delle riserve facilmente accessibili è collocata nel Medio Oriente, una regione politicamente instabile.

  39. ED.CIVICA -Amnesty International… a favore delle donne

  40. RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL SULL'AFGHANISTAN: NESSUNA GIUSTIZIA, NESSUNA SICUREZZA PER LE DONNE La comunità internazionale è venuta meno alla promessa di portare libertà e uguaglianza alle donne afgane, ha dichiarato oggi Amnesty International diffondendo un nuovo rapporto sull'Afghanistan. "A quasi due anni di distanza la discriminazione, la violenza e l'insicurezza rimangono assai diffuse, nonostante le promesse dei leader mondiali, tra cui il presidente degli Stati Uniti Bush e il segretario di Stato Colin Powell, che la guerra in Afghanistan avrebbe significato la liberazione delle donne" - ha sottolineato l'organizzazione per i diritti umani. Il nuovo rapporto, intitolato "Afghanistan: nessuno ci dà ascolto, nessuno ci tratta come esseri umani", denuncia il dramma delle donne, vittime di numerosissimi casi di violenza domestica, matrimoni forzati e stupri commessi dai gruppi armati. In alcuni casi, bambine persino di otto anni vengono date in sposa a uomini assai più anziani. "Questa situazione è inaccettabile e richiede un'azione immediata" - ha dichiarato Amnesty International. Il rapporto denuncia inoltre l'impossibilità, per le donne afgane, di ricorrere alla giustizia. Nonostante l'abolizione delle norme che limitavano la loro libertà di movimento, viene loro tuttora impedito di cercare rimedi giudiziari a causa delle numerose barriere presenti nella società e all'interno delle comunità. Anche quando riescono ad avvicinare la polizia o un giudice, le donne subiscono una estrema discriminazione.

  41. "L'attuale sistema penale semplicemente non ha intenzione o non è in grado di affrontare il problema della violenza contro le donne. In questo momento è più facile violare i diritti delle donne che proteggerli e sostenerli" - si legge nel rapporto di Amnesty International. Secondo l'organizzazione per i diritti umani, il governo dell'Afghanistan e la comunità internazionale dovrebbero adottare immediatamente una serie di misure per mantenere fede all'impegno di assicurare la giustizia alle donne afgane. Più di ogni altra cosa, è necessario assicurare la sicurezza attraverso il dispiegamento di una forza internazionale di peace keeping al di fuori della capitale Kabul, in modo da creare un ambiente nel quale possa essere ristabilito uno stato di diritto, in assenza del quale parlare di protezione dei diritti delle donne non ha alcun senso. Amnesty International chiede nuovamente alla comunità internazionale di coordinare gli sforzi per integrare la protezione dei diritti delle donne nel contesto della ricostruzione delle forze di polizia, delle riforme legali e dell'istituzione degli organi giudiziari. Roma, 6 ottobre 2003

  42. INGLESE -The Universal Declaration of Human Rights -Amnesty International

  43. The Universal Declaration of Human Rights On 10th December 1948,the United Nations Organization approved and proclaimed the “Universal Declaration of human rights”. All thirthy articles confirm the right to life, to freedom of thought, conscience, religion, opinion and expression, the right to work, housing, medical care and education.

  44. Amnesty International Amnesty International is an organization indipendent of any government, political party, religious creed or economic intrest. Today it has more than one million volunteers who fight for justice against any kind of violence. The organization began 1961 with an article published by an English lawyer, Peter Benenson.He incited to do something to change this situation. Amnesty International defends all the human rights expounded in 1948. The organization was awarded the Nobel Peace Prize in 1977.

  45. SPAGNOLO - Isabel Allende - ”La città delle bestie”

  46. ISABEL ALLENDE BIOGRAFIA Isabel Allende nasce a Lima nel 1942. A tre anni dalla sua nascita, nel 1945, il padre abbandona la famiglia e la madre decide di tornare in Cile con i tre figli, dove, grazie all’aiuto dello zio Salvador Allende(futuro presidente del Cile, poi ucciso nel colpo di stato del 1973) a Isabel ed ai suoi fratelli non mancherà la possibilità di studiare e di vivere senza problemi economici. Per un lungo periodo vissero nella casa del nonno a Santiago, ed è proprio la casa del nonno che verrà poi evocata nel primo romanzo della Allende, “La casa degli spiriti”, che nel 1982 le darà la notorietà e nel 1993 diventerà un film. Nel 1956 la madre si risposò con un diplomatico e a causa del suo lavoro la famiglia farà diversi soggiorni all’estero, in Bolivia,in Europa e in Libano. Soggiorni che le permetteranno di conoscere un mondo diverso da quello da lei fino ad allora conosciuto nella casa del nonno.

  47. ISABEL ALLENDE Tornata in Cile nel 1962, si sposa ed avrà due figli. Da questo momento si dedicherà al giornalismo. Dopo il colpo di stato di Pinochet dell’11 settembre 1973,organizzato con l’appoggio della CIA contro il governo di Salvador Allende, democraticamente eletto dal popolo, la Allende lascia il Cile nel 1975 trasferendosi a Caracas, in Venezuela, dove rimane fino al 1988. A quell’anno risalgono il divorzio dal marito ed il successivo matrimonio che la porterà a trasferirsi in California, dove risiede tuttora. Nel1992 la figlia Paula, a 28 anni, si ammala di una rara e gravissima malattia, la porfiria,che la trascina in un lungo coma.Isabel non abbandona mai la figlia per tutto il tempo della malattia. Ed è proprio in questo periodo che comincia a scrivere, raccontando i ricordi della loro vita insieme in una commossa autobiografia. Un anno dopo la scomparsa della figlia , avvenuta nel 1994, la Allende pubblica gli scritti in un libro intitolato”Paula”.

  48. ISABEL ALLENDE Due anni dopo, raccoglie alcune delle lettere di solidarietà ed affetto ricevute da tutto il mondo nel libro “Per Paula”. In tempi più recenti la Allende si è dedicata alla stesura di una trilogia per ragazzi dedicate ai nipoti:i primi volumi sono stati”La città delle bestie”e “Il regno del drago d’oro” cui ha fatto seguito l’ultimo volume ”La foresta dei pigmei”. Il 10 febbraio 2006 ha partecipato alla cerimonia di apertura della XXª Olimpiade invernale di Torino, portando, insieme ad altre sette celebri donne, la bandiera olimpica. “La città delle bestie” costituisce l’ennesimo esempio di perfetta sintesi tra i temi cari alla Allende ( la magia delle piccole cose, l’avversità, la complessità dei rapporti familiari,l’avventura ) e la sua vena di narratrice pura, capace di inchiodare il lettore alla storia fin dalle prime pagine.

  49. ISABEL ALLENDE In tal senso l’ultimo romanzo della serie è un’ulteriore conferma alla consolidata regola: nel breve volgere del primo capitolo la Allende ci proietta a piè pari, dalla prospettiva del quindicenne protagonista Alex, in una crisi familiare innescata da una grave malattia della madre, che rischia di preludere alla dissoluzione della famiglia in questione. Alex dovrà vivere una grande avventura in compagnia di Kate, l’eccentrica nonna paterna, reporter di professione e giornalista dell’International Geographic. Già da questa sintetica anticipazione sulla trama si evince una piccola ma sostanziale differenza rispetto alla precedente produzione della Allende: anzichè puntare sul romanzo ambientato in un passato più o meno lontano, stavolta la scrittrice cilena sembra aver scelto l’attualità, ricercando l’attenzione di una fascia di pubblico più giovanile.

  50. ISABEL ALLENDE La storia si svolge ai nostri tempi, anche se il libro non specifica l’anno esatto, e dura all’incirca tre mesi.Sono narrate le perizie della spedizione scientifica finanziata dalla rivista “International Geographic”, diretta verso il cuore profondo dell’Amazzonia in cerca di risposte al mistero di una bestia mostruosa ed imponente che suole paralizzare con un odore ripugnante le sfortunate vittime. Del gruppo, oltre ad Alex e a Kate, fanno parte anche un fotografo inglese con l’assistente messicano Gonzales, un prestigioso quanto arrogante antropologo francese Leblanc,una bella dottoressa brasiliana ( Indios di origine e desiderosa di impedire lo sterminio del suo popolo grazie alle vaccinazioni contro le malattie dei bianchi ) , la guida locale Cesar e sua figlia Nadia, sempre vissuta in rapporto simbiotico con la foresta amazzonica, di cui conosce tutti i segreti, come pure gli idiomi degli Indios.

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