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L’approccio familiare nei Club Alcologici Territoriali

Corso di sensibilizzazione all’approccio ecologico-sociale ai problemi alcolcorrelati e complessi (metodo Hudolin ) Peretola, 25 – 30 novembre 2013. L’approccio familiare nei Club Alcologici Territoriali. Tiziana Fanucchi Servitrice – Insegnante Club “Il Girasole”, Lucca.

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L’approccio familiare nei Club Alcologici Territoriali

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Presentation Transcript


  1. Corso di sensibilizzazione all’approccio ecologico-sociale ai problemi alcolcorrelati e complessi (metodo Hudolin) Peretola, 25 – 30 novembre 2013 L’approccio familiare nei Club Alcologici Territoriali Tiziana Fanucchi Servitrice – Insegnante Club “Il Girasole”, Lucca

  2. COSA SI INTENDE PER FAMIGLIA? L'istituzione fondamentale in ogni società umana, fondata sul matrimonio o la convivenza, attraverso la quale la società stessa si riproduce e perpetua, sia sul piano biologico, sia su quello culturale. Wikipedia

  3. La famiglia è luogo privilegiato di speranza perché è il luogo dove si costruisce il capitale sociale primario, quella dotazione di fiducia, capacità relazionale, di rispetto per le differenze e di capacità di conciliare la diversità che sta alla base di qualsiasi società. (Pierpaolo Donati, 2003)

  4. «La famiglia è il luogo dove si impara ad amare, il centro naturale della vita umana. E’ fatta di volti, di persone che amano, dialogano, si sacrificano per gli altri e difendono la vita, soprattutto quella più fragile, più debole. Si potrebbe dire, senza esagerare, che la famiglia è il motore del mondo e della storia». Papa Francesco Ottobre 2013

  5. LA FAMIGLIA NEL TEMPO Da sempre la famiglia è prima di tutto un luogo simbolico: il luogo rassicurante degli affetti Nel tempo la famiglia è cambiata e ne esistono di tipi diversi: - nucleare - monogenitoriale - allargata - con più nuclei - senza figli - di fatto - come aggregato domestico - non sotto lo stesso tetto - etc…

  6. L’ APPROCCIO FAMILIARE “Per approccio familiare si intende il coinvolgimento […] di tutto il sistema familiare, che è in una situazione di disagio. In quest'ottica, tutti i membri della famiglia devono modificare il loro stile di vita, devono crescere e maturare. Come sappiamo non si tratta di un particolare processo terapeutico, ma dell'insieme delle comunicazioni e delle interazioni che avvengono nella comunità multifamiliare che, non dimentichiamolo, è fortemente radicata nella comunità locale. […]” Vladimir Hudolin, “Manuale di alcologia” edizioni Centro Studi Erickson 1991. pagg. 302-303

  7. TEORIA GENERALE DEI SISTEMI Anni ‘50 Von Bertalanffyrealizza una rivoluzione scientificarispetto alla scienza classica di Cartesio, Galileo, Newton. La scienza classica adotta una concezione riduttivistica ed elementarista: è possibile comprendere i fenomeni solo analizzando le singole parti che stanno in relazione secondo linearità causale. Bertalanffydefinisceun approccio scientifico innovativo che considera i singoli oggetti di studio come parte di un sistema che mette in relazione i suoi componenti tra loro secondo influenze reciproche, non lineari, e complesse.

  8. COS’È UN SISTEMA? Un sistema è un insieme di elementi integrati le cui proprietà non possono essere ridotte a quelle delle sue parti.

  9. È come io impasto (metto in relazione) gli ingredienti tra di loro a fare la torta, non i singoli ingredienti! + + + =...

  10. Sono sistemi… Ecosistemi Automobile Azienda La Fiorentina Organismi viventi Famiglia

  11. LA FAMIGLIA È UN SISTEMA La famiglia è un sistema vivente, aperto, dinamico, composto da individui che stanno in relazione tra loro.

  12. INTERDIPENDENZA Ogni membro non può essere considerato a sé, indipendentemente dalle relazioni che stabilisce con gli altri membri. Il comportamento dei membri di un sistema dipende e influenza il comportamento di tutti gli altri. Ogni sistema tende all’equilibrio: modificando un elemento si modifica tutto il sistema.

  13. La famiglia può essere vista sia come un sistema di sottosistemi, sia come un piccolo sistema tra sistemi più grandi. “Apparteniamo alla famiglia umana e viviamo tutti insieme sulla navicella spaziale chiamata Terra”. Bob Lee

  14. LA FAMIGLIA È UN SISTEMA APERTO …in continuo scambio di materiale, energia e informazioni con l’esterno, con altri sistemi ?

  15. Comunità Locale Sistema di sistemi

  16. I Club Alcologici Territoriali lavorano in base ad un approccio sistemico. Ciò significa osservare e situare i problemi alcolcorrelati e le loro conseguenze all’interno del sistema biosociale nel quale la persona vive e lavora. Si capisce allora perché il Club, fin dall’inizio, si rivolga alla famiglia nella sua interezza, famiglia che è il sistema biosociale più significativo per ogni individuo. Il comportamento specifico legato all’uso di bevande alcoliche o agli altri problemi comportamentali, viene considerato come parte del comportamento più complesso di questo sistema e il cambiamento di quel comportamento, dello stile di vita, non si può ottenere al di fuori del sistema. • V. Hudolin “L’approccio famigliare (sistemico)”, Club degli alcolisti in trattamento. Manuale per il lavoro nei Club degli alcolisti in trattamento (approccio ecologico sociale), Trieste, Scuola Europea di Alcologia e di Psichiatria Ecologica, 2001

  17. APPROCCIO ECOLOGICO-SOCIALE sistema complesso di interazioni e relazioni Comunità umana Persona Famiglia Ambiente Ambiente

  18. APPROCCI TRADIZIONALI Medico Psicologico Psichiatrico Morale Bere “buono” fino a..”alcolismo” Problemi psichiatrici disturbi della personalità Peccato, vizio Malattia

  19. APPROCCI TRADIZIONALI ATTEGGIAMENTI • Grande attenzione alle patologie e alle cause che stanno dentro la persona • La diagnosi viene fatta sui problemie non sulle risorse delle persone • Il soggetto del cambiamento è il professionista che può “curare” • La persona che presenta un problema è vista in modo passivo “si fa curare” • maggiore attenzione a tutto ciò che in qualche modo è misurabile • Si tende a non considerare la persona in modo unitario nel suo rapporto con la famiglia e la comunità locale • Scarsa attenzione alla promozione della salute e assenza di messa in discussione della cultura sanitaria e sociale • Tanti interventi specialistici • Il professionista decide per la persona quale sia il livello di salute che si può raggiungere • Il cittadino si deresponsabilizza con il pericolo di dimenticare le risorse personali, familiari e comunitarie • scarsa attenzione agli aspetti umani (emozioni, valori credenze, cultura, fede etc…) • Si allentano i sentimenti di interdipendenza e di corresponsabilità tra le persone

  20. APPROCCI SOCIO-CULTURALI • 1950 - 1980 • Modello bio-psico-sociale di Engel (1977) • Focalizzazione sui fattori contestuali: influenze sociali • Alcol come sostanza ambivalente • Bere come continuum Bevitori moderati Astemi Alcolisti Astinenti Bevitori sociali Bevitoriproblematici Salute Malattia

  21. APPROCCIO ECOLOGICO - SOCIALEDal 1950 - 1960 • Neurologo e psichiatra croato (1922 – 1996) • Direttore della clinica di neurologia, psichiatria, alcologia e altre dipendenze dell'ospedale universitario di Zagabria • Titolare della cattedra di neurologia, psichiatria e psicologia medica dell'Università di Zagabria. • Consulente per l’OMS per i PAC 1962 • Ideatore dell’approccio ecologico sociale dei Club Alcologici Territoriali (allora si chiamavano Club degli Alcolisti in Trattamento). • Interdipendenze • Relazioni • Cambiamento Comunità Persona Famiglia Ambiente

  22. UNA METODOLOGIA IN CONTINUA EVOLUZIONE

  23. APPROCCIO E-S ATTEGGIAMENTI • La salutecome processo multidimensionale • Il soggetto del cambiamento è la famiglia inserita nella comunità locale • Concetto di interdipendenza e corresponsabilità • Processo di crescita evolutiva e umana • La persona è alla pari, in relazione agli altri in particolar modo con la famiglia e la comunità • Problemi e disagi sono frutto della interazione tra i sistemi ecologico-sociali e la cultura sanitaria e sociale esistente • Grande attenzione alla multidimensionalità della sofferenza umana • Non cura ma promozione della salute • Grande attenzione alle risorse personali e comunitarie più che ai problemi • No alla delega • Grande attenzione alle dimensioni etiche, affettive, morali e spirituali dell’uomo • occuparsi del cambiamento della famiglia significa anche favorire il cambiamento della comunità • Il cambiamento della cultura sociale e sanitaria è uno degli obiettivi principali • Apertura ai problemi complessi alcol-droga, alcol e disagio psichico, etc..

  24. L'APPROCCIO ECOLOGICO – SOCIALE AI PROBLEMI ALCOLCORRELATI E COMPLESSI • Il bere è un comportamento dell’individuo accettato e diffuso nelle nostre famiglie e comunità. • Non c’è un bere buono e un bere cattivo. • Il bere è uno stile di vita. • I PAC non riguardano solo il singolo, riguardano la famiglia e la comunità. • L’approccio è famigliare e sistemico • Là dove c’è il problema c’è anche la risorsa e il cambiamento è possibile. • La risorsa è la persona, è la famiglia, è la comunità. • Le risorse sono tutte le collaborazioni sane che si attivano tra le reti formali e informali presenti nella comunità.

  25. L'APPROCCIO ECOLOGICO – SOCIALE AI PROBLEMI ALCOLCORRELATI E COMPLESSI • L’approccio è rivolto alla popolazione generale • Gli interventi di “breve periodo” competono alla medicina di primo livello • I trattamenti di “medio periodo” sono garantiti meglio dai gruppi di auto-aiuto • Il Club è lo strumento che facilita i percorsi di cambiamento. • Il Club è una comunità multifamiliare all’interno della comunità. • Il Club è un nodo di una rete più ampia nella promozione e protezione della salute. • I PPAC vanno collocati in più ampi progetti di promozione e di protezione della salute

  26. PROBLEMI ALCOLCORRELATI SECONDO L’APPROCCIO ECOLOGICO - SOCIALE “I problemi alcolcorrelati sono visti come tipi di comportamento, stili di vita causati dalle relazioni e interazioni dei sistemi ecologici nella comunità e nella famiglia, collegati e correlati a vari fattori esterni ed interni. Ne consegue che tutto il sistema nel quale la persona con problemi di alcol è inserito deve entrare nel trattamento considerando l’alcolista e la sua famiglia non come malati alienati dalla società, ma come sua parte integrante.” V. Hudolin “Sofferenza e multidimensionalità della famiglia” pag.18

  27. PROBLEMA ALCOLCORRELATO Disturbo nei sistemi ecologici-sociali in cui l’uomo è inserito, cioè la comunità in cui vive e lavora. COMUNITA’ Insieme di famiglie FAMIGLIA Sottosistema fondamentale del sistema comunità APPROCCIO FAMILIARE Approccio minimo necessario per affrontare il problema

  28. Cosa succede quando nella famiglia entra l’alcol?

  29. Si modificano • RUOLI • COMPITI • FUNZIONI • EQUILIBRIO

  30. ..cambia l’organizzazione della famiglia..

  31. Aumentano i conflitti per problemi economici, relazionali, sessuali Si dialoga molto meno, scompare l’affetto e l’allegria Confusione e scambio di ruoli e responsabilità (figli parentali) Dinamiche di alleanze e coperture del problema (misconoscimento, illusione del controllo della sostanza, “i panni sporchi si lavano in casa”) Delega della cura ed educazione ad un solo componente della coppia o a qualcuno esterno ad essa La famiglia si isola dal contesto sociale

  32. E I FIGLI? Anche se sono piccoli avvertono la tensione familiare pur non parlandone. Possono sentirsi diversi dai loro compagni. A volte si sentono la causa di quello che succede in casa. Possono reagire in tanti modi diversi. Sicuramente non vivono bene.

  33. DI CHI E’ IL PROBLEMA? Del marito? Della moglie? Dei figli? Dei nonni? Degli amici? Della società? Degli altri, mai mio!? Il problema è del sistema FAMIGLIA che rappresenta un sottosistema fondamentale della COMUNITÀ.

  34. E LA SOLUZIONE? Nel cambiamento di tutti i membri della famiglia e delle loro relazioni. Come posso chiedere a un’altra persona di cambiare se io non sono disposto a farlo?

  35. ETICA DELLA RESPONSABILITA’ E DELLA FIDUCIA Io posso essere/agire diversamente Io non posso cambiare gli altri, posso solo cambiare me stesso

  36. CAMBIARE IMPLICA FATICA E SOFFERENZA

  37. CAMBIAMENTO Pensieri Contesto Emozioni PERICOLO CRISI (WEJ) OPPORTUNITA’ (JI)

  38. “L’unica persona che ama il cambiamento è un bambino bagnato” Katz

  39. Molte famiglie vivono nell’illusione che le loro vite stiano procedendo come al solito quando, in realtà, sono sottoposte a cambiamenti continui. Spesso non vengono riconosciuti gli effetti che quel cambiamento ha nelle relazioni: vi è quindi l’incapacità di parlare del cambiamentoe di prendere coscienza delle reazioni che si hanno di fronte ad esso.

  40. Istruzioni per rendersi infelici Al ritorno dalla luna di miele, la moglie mise sul tavolo della cucina una grande scatola di CornFlakers come prima colazione, supponendo in buona fede, ma erroneamente che il marito li avrebbe mangiati volentieri. Il marito non voleva ferirla e si propose, se proprio bisognava, di mandare giù quella roba e poi di pregarla, una volta finita la scatola di non comprarne un’altra. Come una brava moglie, però, ella prese nota e prima ancora che la scatola finisse ne aveva già presa un’altra. Oggi, 16 anni dopo, il marito ha abbandonato la speranza di farle capire con tatto che lui detesta i CornFlakes. La reazione della moglie sarebbe immaginabile. Paul Watzlawick, 1983

  41. Eppure l’unica cosa costante nella vita è il cambiamento!!!

  42. IL CLUB E IL CAMBIAMENTO Una volta iniziato il processo di cambiamento nel Club, è importante lasciare a tutti la libertà di trovare le proprie risposte, la capacità di convivenza, la compartecipazione e la stima della personalità umana, nonostante le differenze individuali. Il programma non dovrebbe portare ad un appiattimento, ma favorire una crescita e maturazione personale, famigliare e comunitaria. V.Hudolin, Ricominciare Insieme,1997 Il Club garantisce un ambiente nel quale tale processo di cambiamento può essere stimolato e facilitato ma è importante che il cambiamento vero avvenga fuori dal Club

  43. Cambiamento come processo verso la sobrietà,concetto che supera quello di astinenza e di mancanza e che va verso l’acquisizione di qualcosa di nuovo, di più. Non è solo sobrietà dall’alcol, è qualcosa che implica una comunicazione più rispettosa, rapporti più autentici e aperti, l’assunzione di responsabilità……una maturazione antropo-spirituale, che conduce anche verso azioni per una crescita culturale della comunità locale e per la promozione della salute.

  44. LA FILOSOFIA DELLA FIDUCIA L’approccio ecologico-sociale è profondamente ottimista perché fa affidamento sulla naturale tendenza dei sistemi viventi (biologici e sociali) a muoversi in una direzione costruttiva (creativa) che punta al miglioramento della loro vita, alla loro crescita e maturazione. Si contrappone alla filosofia del controllo che presuppone che chi ci sta di fronte sia fondamentalmente incapace di risolvere i propri problemi e quindi ha bisogno di aiuto, ha bisogno di essere preso per mano e controllato nel suo funzionare da un altro che è depositario della soluzione, dei valori e delle norme.

  45. IL CAMBIAMENTO SCIENTIFICO “E’ necessario cambiare la cultura attuale sanitaria e generale che accetta come scientifico solamente quello che può essere misurato, pesato, osservato a livello microscopico o diagnosticato con precise ed oggettive metodologie investigative. Con questo non vorrei negare l’importanza di tutto ciò che può essere misurato, contato e direttamente osservato, ma che rappresenta solamente una piccola parte della vita umana. Enfatizzando solo questo aspetto si rischia di svalutare come non scientifica la gran parte delle caratteristiche umane che distinguono l’uomo da tutte le altre forme di vita del pianeta. Mi riferisco all’emozionalità, all’etica, all’amore, all’amicizia, ad una serie di regole del comportamento innate ereditate, alla religiosità, alla fede, alla politica, alla spiritualità e a molti altri aspetti profondamente umani”. V. Hudolinet al., 1994 - Valori umani nei programmi alcologici (spiritualità antropologica)

  46. COSA SIGNIFICA ADOTTARE UN APPROCCIO SISTEMICO NEL LAVORO PRATICO DEI CLUB? • Si lavora con tutta la famiglia • Si parla del “qui ed ora” • Si coinvolge la comunità

  47. GUARDARE AL PASSATO RENDE INFELICI “Sotto un lampione c’è un ubriaco che sta cercando qualcosa. Si avvicina un poliziotto e gli chiede che cosa ha perduto. “La mia chiave”, risponde l’uomo, e si mettono a cercare tutti e due. Dopo aver guardato a lungo, il poliziotto gli chiede se è proprio sicuro di averla persa lì. L’altro risponde: “No, non qui, là dietro; solo che là è troppo buio” (P. Watzlawick)

  48. LA FAMIGLIA NEL CLUB • Membri della famiglia sono anche quelle persone che hanno una grande importanza per la famiglia stessa: amici, colleghi... • Possono partecipare anche solo i familiari se la persona che consuma alcol non è disposto a partecipare e viceversa ma si lavora per il coinvolgimento di tutti i membri. • I figli sono membri del Club e partecipano al processo di crescita e maturazione personale e familiare. • È più facile inserire una famiglia nel Club quando è in “crisi”.

  49. LA FAMIGLIA NEL CLUB • A tutti i membri della famiglia si propone la scelta dell’astinenza, l’eliminazione dell’alcol (e delle altre sostanze psicoattive) da casa. • Molte possono essere le scuse dei familiari per non partecipare: il club deve lavorare per favorire la partecipazione di tutti i membri. • La partecipazione della famiglia al completo al Club è indice di un cambiamento positivo nel suo stile di vita. • La famiglia deve essere inserita nei programmi di formazione alcologica di base (Scuola Alcologica Territoriale).

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