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Potenziare la memoria a breve termine

Potenziare la memoria a breve termine. Introduzione alla memoria Potenziare la memoria a breve termine analisi di alcune parti del software. Psicologia della memoria e dell’apprendimento, corso 2008 2009 dott. S.Borsci. ENCODING. CODIFICA. IMMAGAZZINAMENTO. RECUPERO. encoding. storage.

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Presentation Transcript


  1. Potenziare la memoria a breve termine • Introduzione alla memoria • Potenziare la memoria a breve termine • analisi di alcune parti del software Psicologia della memoria e dell’apprendimento, corso 2008 2009 dott. S.Borsci

  2. ENCODING CODIFICA IMMAGAZZINAMENTO RECUPERO encoding storage retrieval La memoria I 3 stadi della memoria • I 3 stadi della memoria: • Codificazione = imprimere nella mente, immettere nella memoria (encoding); • Immagazzinamento = tenere a mente, ritenzione, mantenere in memoria (storage, retention); • Recupero = ricordo, recuperare dalla memoria (retrieval)

  3. La memoria La natura attiva e dinamica • La memoria èla capacità di conservare nel tempo le informazioni apprese e di recuperarle quando servono in modo pertinente. • Ogni nuova esperienza comporta dei cambiamenti nei circuiti nervosi, rafforzandone alcuni e indebolendone altri, così da creare nuovi circuiti nervosi. • Anche ricordare qualcosa è un processo attivo e dinamicoche modifica il ricordo stesso, dipendente dalla storia di ciascun individuo. • La memoria è un sistema in continuo divenire,non un’informazione morta.

  4. La memoria I limiti della memoria • La memoria è limitata • in termini quantitativi • circa il numero d’informazioni che possiamo immagazzinare • in termini di durata • molti apprendimenti decadono dopo un certo periodo di tempo • Quindi è strettamente connessa con l’OBLIO. • Il fatto di dimenticare costituisce un grande vantaggio e una fortuna, in quanto elimina dalla mente molte informazioni superflue e irrilevanti e, in tal modo, lascia spazio per nuovi apprendimenti. • Shereshevkii studiato dal neurofisiologo Alexander Luria non riusciva a dimenticare nulla comportando un disadattamento all’ambiente, e un’incapacità a discriminare ciò che è importante da ciò che è insignificante.

  5. La memoria La natura multisistemica • La memoria ha una natura multisistemica  • è una costellazione di sistemi e di processianche assai diversi fra loro che sono comunque centrali nella cognizione umana. • La memoria consente il recupero di una certa informazione in un tempo preciso e con un riferimento dettagliato a se stessi.

  6. La memoria Il modello di Atkinson e Shiffrin • La memoria è composta da più sistemi dotati di specifiche proprietà e funzioni • Il modello multiprocesso o multimomodale di Atkinson e Shiffrin(1977) è un modello input-output composto da tre componenti: • il registro sensoriale(RS): sistema a capacità elevata ma di rapido decadimento • la memoria a breve termine • la memoria a lungo termine

  7. La memoria Figura del modello di Atkinson e Shiffrin

  8. Memoria Baddeley e la Memoria di Lavoro /1 • Baddeley (l992)  • Ha approfondito la comprensione della MBT e ha chiamato questo stadio memoria di lavoro(ML) in quanto conserva temporaneamente le informazioni e nello stesso tempo procede a una loro elaborazione attiva. • La ML concerne il presente ed è stata fatta coincidere con la coscienza in senso stretto. • La ML è articolata in due sottosistemi: • il circuito fonologico (loop articolatorio): è adibito all’elaborazione e al mantenimento dell’informazione verbale e acustica; • il taccuino visivo-spaziale: è adibito all’elaborazione e al mantenimento dell’informazione visiva e spaziale.

  9. Memoria Baddeley e la Memoria di Lavoro • Il circuito fonologico conserva l’ordine in cui le parole sono presentate ed è caratterizzato da: • l’effetto della similarità fonologica  le parole che sono simili a livello fonologico sono ricordate peggio. • l’effetto dello lunghezza delle parole  una sequenza di parole corte è riprodotta più facilmente di una di parole lunghe. • Il taccuino visivo-spaziale: è adibito all’elaborazione e al mantenimento dell’informazione visiva e spaziale, nonché delle immagini mentali ed è composto da: • nascondiglio visivo ha la funzione di conservare le informazioni concernenti la forma e i colori • scrivano internoè implicato nella reiterazione attiva delle informazioni riguardanti lo spazio e i movimenti, soprattutto quelli del corpo. • Ilesecutivo centrale controlla i dati provenienti dai due sottosistemi e svolge funzioni essenziali come il controllo attentivo delle azioni. • Il cuscinetto episodico di più recente introduzione, ha la funzione di collegare insieme informazioni provenienti da diverse parti in modo da comporre un episodio coerente, nonché di combinare singoli elementi per costruire strutture più articolate.

  10. Memoria La memoria a lungo termine • Memoria a lungo termine (MLT) • MLT = nozione ingenua di memoria • La probabilità che le informazioni passino dalla MBT alla MLT è in funzione: • della reiterazionedelle informazioni nella MBT; • dell'integrazione e organizzazione del materiale in strutture organizzate (esperimento di Mandler). • Il modello sequenziale di Aktinson e Shiffrin privilegia la dimensione della durata temporale del ricordo ma non tiene conto di altre importanti variabili della memoria. • La stessa distinzione fra MBT e MLT non va intesa in modo dicotomico e discreto. • Ricerche recenti condotte su pazienti con MBT danneggiata ma MLT sana hanno mostrato che la sequenzialità non è una condizione indispensabile. • Inoltre, si è provato che non è la semplice ripetizione ad aumentare la probabilità di passaggio alla MLT, bensì l’elaborazione e l’integrazione del materiale in strutture organizzate già operanti nella MLT

  11. Magazzini di memoria • «Magazzino di memoria sensoriale», detto anche «registro sensoriale», • «Magazzino della memoria a breve termine/memoria di lavoro» (MBT), o «memoria primaria» • «Magazzino della memoria a lungo termine» (MLT), o «memoria remota». La memoria è costituita da tre diversi tipi di magazzino:

  12. MBT • L’informazione viene solo temporaneamente immagazzinata. La MBT è molto labile, e l’informazione contenuta in essa svanisce non appena l’attenzione diretta viene indirizzata altrove o viene disturbata. • Svolgere calcoli mentali, rispondere a una domanda, o memorizzare un numero letto su un elenco telefonico per poi comporlo sul telefono, sono tutti compiti che fanno affidamento sulla MBT.

  13. I bambini con difficoltà di MBT Possono presentare diverse caratteristiche comuni: • La tendenza a rimanere passivi durante le attività di classe • Difficoltà nel seguire istruzioni verbali • Non riuscire a terminare i compiti entro una determinata scadenza • Una scarsa autostima, • Un comportamento affrettato nello svolgere compiti di memoria, • Una notevole abilità nella memoria a lungo termine • Marcata consapevolezza della propria «situazione scolastica» rispetto ai compagni di classe Alcuni di questi comportamenti possono anche essere presenti in molti altri gruppi clinici,come ad esempio bambini con dislessia, difficoltà di apprendimento di grado medio e disturbi specifici del linguaggio. Per questa ragione, diventa indispensabile confermare una diagnosi di difficoltà di MBT.

  14. Interventi per il potenziamento Gli obiettivi fondamentali di un intervento sono: • L’acquisizione di una migliore comprensione del funzionamento della memoria; • L’arricchimento delle conoscenze sugli ausili per la memoria; • L’acquisizione, lo sviluppo e la messa in pratica di nuove strategie per la memoria: • dall’utilizzo di strumenti concreti (un’agenda, un taccuino per gli appunti, un calendario o un diario) fino al potenziamento di tecniche mnemoniche (ad esempio la reiterazione verbale, la visualizzazione, l’associazione e il raggruppamento di immagini, suoni o parole); Lo sviluppo delle strategie per il potenziamento della MBT: permettono un’autonomia d’azione che contribuisce al potenziamento della sicurezza e dell’autostima del bambino.

  15. Strategie per il potenziamento Strategie Ripetizione Visualizzazione • Lavora attraverso: • La reiterazione delle informazioni nella MBT; • L’integrazione e organizzazione del materiale in strutture organizzate. • Lavora attraverso: • Il Taccuino visivo-spaziale adibito all’elaborazione e al mantenimento dell’informazione visiva e spaziale, nonché delle immagini mentali. • Il Loop Aticolatorio, il quale traduce gli elementi visivi in verbali

  16. Strategia della ripetizione 1/4 • La ripetizione continua per tutto il tempo in cui bisogna mantenere l’informazione, per cui tale strategia è utile soltanto quando devono essere ricordate informazioni per un intervallo di tempo molto breve, come ad esempio quando si cerca un numero di telefono sull’elenco e lo si tiene a mente nella MBT ripetendoselo più volte, finché non si è composto il numero con successo. La strategia della ripetizione:comporta la ricezione dell’informazione e il mantenimento della stessa nella MBT tramite la continua ripetizione.

  17. Strategia della ripetizione 3/4 • È di fondamentale importanza innanzitutto stabilire il numero di cifre che il bambino riesce a mantenere regolarmente nella MBT Quando l’attenzione viene sviata o interrotta, la ripetizione si arresta, e l’informazione decade dalla MBT, procurando un arresto dell’azione. Se a nove anni un bambino riesce a ricordare regolarmente soltanto tre cifre, si dovrebbe allora mirare ad ampliare il suo “span” di cifre da tre a quattro, e poi da quattro a cinque, prima di arrivare a sei. Non si può pretendere che un bambino passi direttamente da tre a sei cifre:lo sviluppo della MBT deve essere graduale e sequenziale, e ogni passo richiede una pratica intensa.

  18. Strategia della ripetizione 3/4 • Tendere a dimenticare l’ultima cifra di ogni serie, o ad aggiungere un altro numero alla serie di cifre. • Se si analizzano con cura le situazioni in cui avvengono gli errori si possono fornire i consigli e gli aiuti giusti (ad esempio può essere utile creare sequenze ordinate con cifre alternate, come 1717, 4343, 9595, oppure con cifre accoppiate, come 4422, 7744, 1166, o ancora creare delle triplette più uno, come 3331, 9992, 5552). È importante che il bambino continui a ripetere ad alta voce mentre il suo span di cifre si amplia: in questo modo si riesce a monitorare ogni eventuale errore e ad annotarlo. Le difficoltà che mostrano i bambini nella ripetizione sembrano avere una certa regolarità come:

  19. Strategia della ripetizione 4/4 • Una volta consolidata la strategia della ripetizione: il bambino dovrebbe essere incoraggiato a ripetere in silenzio, o a «ripetere nella propria testa». • Una volta che il bambino sia diventato sicuro nel suo utilizzo e riesca ad avere buoni risultati, è probabile che questa strategia venga generalizzata spontaneamente.

  20. Strategia della visualizzazione 1/4 • Questa strategia può aiutare i bambini a mantenere un’informazione per periodi più lunghi, ed è leggermente migliore rispetto alla ripetizione • (È interessante notare che i bambini spesso riferiscono di preferire la strategia della ripetizione, nonostante abbiano risultati migliori con la strategia della visualizzazione durante la rievocazione.) • Quando si spiega la strategia della visualizzazione, potrebbe essere utile spiegare il meccanismo dell’associazione dicendo che • «è come una specie di macchina fotografica che abbiamo in testa ― una macchina fotografica che può fare fotografie e produrre delle immagini che sono come dei quadri».

  21. Strategia della visualizzazioneScopi 2/4 • Sviluppare la capacità di ricordare una serie di elementi, creando un breve racconto, che contenga tutti gli oggetti in sequenza. • Nel creare un racconto, vengono sollecitate le connessioni semantiche, e vengono prodotte immagini visive. • Craik e Lockhart (1972,1990): più significativi sono gli stimoli, più profondo è il processo della loro elaborazione e migliori sono le possibilità di ricordarli.

  22. Strategia della visualizzazioneAttività del bambino 3/4 Nel riproporre le attività presenti nel software senza l’utilizzo del computer, si dovrà dunque iniziare: • Mostrando al bambino alcuni oggetti a caso a partire da quelli presenti ad esempio nell’ambiente circostante. • Si collocano gli oggetti in fila su un tavolo, proprio di fronte al bambino. • Il numero di oggetti da mostrare dovrebbe essere pari allo span di cifre del bambino più uno, per cui, se si lavora con un bambino che ha uno span di tre, bisogna far vedere al bambino quattro oggetti. • Si lavora poi insieme al bambino e lo si aiuta a creare un racconto che incorpori ciascun oggetto, assicurandosi che il racconto faccia direttamente riferimento a ciascun oggetto, e che tra essi ci sia un collegamento significativo. • Si può spiegare al bambino che la memoria «adora» i dettagli strani e insoliti, e che se ne dovrebbero mettere il più possibile

  23. Strategia della visualizzazione Attività del bambino 4/4 • Il bambino viene poi aiutato a ripetere la storia ad alta voce. • Non deve essere ripetuta a memoria parola per parola, ma deve comunque contenere tutti gli elementi della trama principale nella sequenza giusta. • Poi si chiede al bambino di girarsi e non guardare gli oggetti. • Si chiede al bambino di utilizzare la storia/immagine che ha in mente per aiutarsi a ricordare ogni oggettoe di ripercorrere il racconto che ha in mente, invitandolo a dire ad alta voce soltanto gli oggetti che devono essere ricordati quando si presentano nel racconto. • Come per la strategia della ripetizione, durante l’intervento bisognerebbe chiedere ai bambini di lavorare ad alta voce con n numero limitato di oggetti. • Quando il bambino diventa più esperto, si aumenta il numero di oggetti e si può far lavorare senza una verbalizzazione esplicita nell’atto del creare.

  24. Il software 1/3 Sviluppare e potenziare la memoria a breve termine (MBT) è sicuramente di fondamentale importanza per il bambino, soprattutto durante la fase di comprensione del linguaggio e nel processo di apprendimento. 13 sezioni adattabili secondo le esigenze del bambino grazie alle «Opzioni» presenti nell’area del gestionale, verranno stimolate due particolari strategie di memorizzazione: la ripetizione e la visualizzazione si cercherà così di agire sulla MBT del bambino, migliorandone le prestazioni. Un test in ingresso e la sezione conclusiva «Facciamo il punto!» permettono di valutare il livello iniziale del bambino e gli eventuali progressi fatti nel corso del training. Una sezione di materiali stampabili dà inoltre la possibilità di proseguire con l’esercitazione della memoria grazie a supporti diversi rispetto a quelli multimediali.

  25. Test informale del software 2/3 Il test, (training propedeutico) fornisce una valutazione veloce e informale del livello di partenza dell’alunno. Attraverso la ripetizione di span di cifre di crescente difficoltà, il bambino, seguito da un adulto, potrà infatti mettere alla prova la propria memoria che andrà poi a potenziare GIOCO INTRODUTTIVO La prima sezione si occupa del potenziamento della MBT attraverso la strategia della visualizzazione. Sullo schermo appaiono delle figure: il bambino dovrà inventarsi oralmente una storia includendo e cliccando quelle immagini; una volta concluso il racconto, l’alunno dovrà essere in grado di ripetere la stessa sequenza di clic effettuata poco prima.

  26. I Test 3/3 • In tutto sono presenti dodici sezioni. Che hanno lo scopo di migliorare le strategie di ripetizione e di visualizzazione, per es: • Tombola!(quinta sezione) propone il gioco della tombola come metodo di ripetizione e di memorizzazione di sequenze di cifre: terminata la fase di ascolto, il bambino dovrà collocare correttamente dei fagiolini sulle caselle riportanti i diversi numeri. • Raccontare una storia(seconda sezione) il bambino dovrà memorizzare delle parole date entro un certo periodo di tempo, per poi includerle in una storia da lui inventata.

  27. Fine

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