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DEFINIZIONE

DEFINIZIONE. Gli atti e le carenze di cure che turbano gravemente il bambino, attentano alla sua integrità corporea, al suo sviluppo fisico, affettivo, intellettivo e morale, le cui manifestazioni sono di: - trascuratezza e/o - lesioni di ordine fisico e/o

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Presentation Transcript


  1. DEFINIZIONE Gli atti e le carenze di cure che turbano gravemente il bambino, attentano alla sua integrità corporea, al suo sviluppo fisico, affettivo, intellettivo e morale, le cui manifestazioni sono di: - trascuratezza e/o - lesioni di ordine fisico e/o - psichico e/o - sessuale da parte di un familiare o di altri che hanno cura del bambino Consiglio d'Europa, Strasburgo, 1987

  2. ”Ogni condizione che impedisce in termini permanenti e gravi lo sviluppo delle potenzialità innate di crescita di un soggetto in età evolutiva” I° Rapporto sulla Condizione dell’Infanzia e della Preadolescenza, EURISPES e Telefono Azzurro, 2000

  3. La violenza ai minori interessa tutte le fasce sociali della popolazione ed è un fenomeno molto complesso che si inserisce in un contesto di crisi familiare. La violenza all’infanzia è caratterizzato da:

  4. 1) PERICOLOSITA’ : può portare a conseguenze: · fisiche (menomazioni o esiti fatali) . psichiche a breve termine: confusione, disistima, senso colpa, vergogna, impotenza . psichiche a medio termine: negazione, dissociazione, onnipotenza, sessualizzazione traumatica, handicap mentale, psicopatologie . psichiche a lungo termine: rischio di reiterazione in età adulta come vittima o autore

  5. 2) FENOMENO SOMMERSO: negato sia da chi subisce sia da chi lo agisce, nonché dai familiari e dagli operatori 3) DOPPIO LEGAME: la vittima non può né protestare né sottrarsi alla relazione maltrattante, essendo dipendente materialmente ed affettivamente dall’adulto 4) VITTIME PRESCELTE “SOGGETTI DEBOLI”: il minore è soggetto debole per definizione, viene più facilmente prescelto il minore con handicap e/o già trascurato e/o già abusato

  6. 5) COAZIONE A RIPETERE: tende a cronicizzarsi, sia nella vittima sia nel maltrattante, non si risolve senza aiuti esterni, richiede interventi tempestivi ed adeguati 6) “PATOLOGIA FAMILIARE”: tutti i componenti della famiglia ne sono coinvolti a diversi livelli di consapevolezza e responsabilità, le misure di protezione e la presa in carico rivolte ad un solo membro della famiglia risultano inefficaci.. Nella fase anamnestica è sempre necessario esplorare oltre la dimensione di vita del minore anche quella della madre che può, a sua volta, essere (o essere stata) vittima della stessa violenza.. 7) TRANSGENERAZIONALE: circa il 25% di adulti maltrattati o abusati in infanzia diventa a sua volta maltrattante (generalmente uomini) e/o sceglie un partner complementare violento (generalmente donne)

  7. 8) SEGRETO NEL SEGRETO: la vittima di abuso sessuale (anche in assenza di violenza fisica) spesso dopo la rivelazione tende a negare la componente del “piacere”, vissuto con vergogna e senso di colpa. 9) L’INTENSITÀ E LA QUALITÀ DEGLI ESITI DANNOSI dell’abuso sessuale deriva dal bilancio tra le caratteristiche dell’evento ed i fattori di protezione: Caratteristiche dell’evento: 1) Precocità; 2)Frequenza; 3)Durata; 4)Gravità degli atti sessuali; 5) Relazione con l’abusante Fattori di protezione: 1)Risorse individuali della vittima; 2) Del suo ambiente familiare; 3)Interventi attivati nell’ambito psico-sociale, sanitario, giudiziario

  8. Kempe (1979) ha elaborato una “Sequenza delle fasi di riconoscimento del maltrattamento” in cui si individuano sei fasi che rappresentano un graduale e progressivo aumento nella consapevolezza sociale del maltrattamento:

  9. 1) Prima fase: si nega che il fenomeno esista con dimensioni significative (“è un problema di pochi non della comunità”); si nega l’esistenza stessa del fenomeno, oppure lo si attribuisce a pochi casi da imputare a genitori psicotici, alcolisti…..Non tocca la comunità nel suo complesso.

  10. 2) Seconda fase: si presta attenzione alle forme più eclatanti come i maltrattamenti fisici e, affrontando i casi più gravi di violenza, si scoprono altre forme: dalla grave violenza fisica si cominciano ad affrontare casi di minore entità.

  11. 3) Terza fase: si affronta con mezzi adeguati il maltrattamento fisico e si comincia a riconoscere altre forme di disagio dei minori, si presta attenzione ai bambini che non crescono bene

  12. 4) Quarta fase: la collettività riconosce i casi di abuso psicologico e trascuratezza, gli atteggiamenti di grave rifiuto e la deprivazione affettiva come forme di maltrattamento

  13. 5) Quinta fase: si presta attenzione alla situazione delle vittime di abuso sessuale; la comunità inizia a rilevare casi di abuso sessuale.

  14. 6) Sesta fase: ci si preoccupa che ad ogni minore siano garantiti: accettazione, cure amorose, cibo ed alloggio adeguati, assistenza sanitaria; ci si preoccupa che vi siano garanzie di tutela e protezione.

  15. CARATTERISTICHE EVIDENTI DEI BAMBINI MALTRATTATI • Eccessiva paura dei loro genitori, presentano lividi, contusioni, ferite malcurate • Presentano segni di scarsa assistenza • Presentano un comportamento mutevole e non si aspettano di essere confortati • O sono eccessivamente terrorizzati, o non temono per niente l’adulto

  16. Sono molto aggressivi e distruttivi o, al contrario, passivi e chiusi in se stessi • Comunicano con molta difficoltà con gli altri bambini o con gli adulti • Hanno molta diffidenza del contatto fisico, specialmente se proposto dagli adulti • Presentano ritardi dello sviluppo (controllo degli sfinteri, capacità motorie e del linguaggio)

  17. I FATTORI DI RISCHIO

  18. I FATTORI DI RISCHIO

  19. Results • esiste una associazione significativa fra depressione e rischio IRR nonostante l’esclusione delle variabili indicate (sesso,fumo passivo, età, scarso maternage, familiarità per IRR….).

  20. Conclusions • Esiste un link significativo non spiegato da altre variabili

  21. Non solo ….. • L’associazione è piu’ forte laddove esiste una depressione in famiglia da due generazioni

  22. questo è un bisogno assistenziale dovuto

  23. INDICATORI DEL COMPORTAMENTO DEI GENITORI • Ignorano i loro bambini quando piangono, oppure reagiscono con estrema impazienza • Parlano dei loro figli come di bambini molto cattivi, diversi da tutti gli altri • Mostrano distacco • Mostrano reazioni inappropriate alla situazione (eccessiva o scarsa preoccupazione) • Hanno aspettative irrealistiche nei confronti dei figli • Sembrano avere comportamenti irrazionali • Sembrano essere crudeli o sadici o mancanti di senso di rimorso

  24. INDICATORI DEL COMPORTAMENTO DEI GENITORI • Mostrano perdita di controllo o forte timore di perderlo • Usano droga o alcol • Si lamentano di non avere nessuno che li aiuta • Sono riluttanti a dare informazioni • Riferiscono di essere cresciuti in un ambiente violento, giustificandolo • Raccontano o danno versioni contradditorie rispetto agli incidenti del bambino • Attribuiscono le cause del maltrattamento ai fratelli o agli altri bambini • Ritardano nell’apportare le cure mediche necessarie

  25. INDICATORI DEL COMPORTAMENTO DEI GENITORI • Si lamentano in continuazione di altri problemi non collegati al maltrattamento o ai loro bambini • Sono contrari o reattivi di fronte all’idea di ricorrere al medico • Tendono a portare “testimoni” per provare le loro versioni • Riferiscono incidenti e ferite ripetute • Rifiutano il loro consenso ad approfondimenti diagnostici • Hospital shopping

  26. INDICATORI DI COMPORTAMENTO DEI BAMBINI • Bambini particolarmente ostili all’autorità • Bambini eccessivamente aggressivi o distruttivi • Bambini violenti coi compagni • Bambini estremamente passivi o “ritirati” • Bambini socialmente isolati (in classe e/o durante i momenti ricreativi) • Bambini timidi, passivi e ritirati, che sembrano sognare ad occhi aperti o che strillano senza motivo.

  27. INDICATORI DI COMPORTAMENTO DEI BAMBINI • Bambini timorosi, impauriti, che sembrano a disagio o minacciati alla presenza degli adulti o dei genitori • Bambini incapaci di stare attenti per un tempo ragionevole • Bambini spesso stanchi o che si addormentano • Bambini che si annoiano anche durante le attività che interessano i compagni • Bambini che rifiutano costantemente di fare o terminare i compiti • Distruggono materiale scolastico e rubano ai compagni

  28. INDICATORI DI COMPORTAMENTO DEI BAMBINI • Bambini che rimangono a casa per curare i fratelli • Frequenti assenze scolastiche senza reale malattia • Bambini che gironzolano a lungo nei dintorni della scuola anche dopo l’orario di chiusura • Bambini abitualmente in ritardo o che vanno a casa prima, lamentando sintomi o disturbi • Bambini assenti regolarmente i giorni delle visite mediche • Bambini che si lamentano o si rifiutano di fare attività fisica perché provoca loro dolore o disagio

  29. INDICATORI FISICI • Bambini regolarmente vestiti in modo inappropriato alla stagione • Bambini con vestiti troppo larghi o troppo stretti per proteggerli dal freddo o dal caldo • Bambini che portano ostinatamente magliette a maniche lunghe o con il collo alto, anche se non fa freddo • Segni di lividi sulle braccia o sulle gambe e occhi neri • Segni di bruciature sulle braccia o sulle gambe

  30. INDICATORI FISICI • Ciocche di capelli strappati • Segni di frustate o lividi “a stampo” • Ferite non curate • Fratture alle braccia o alla mascella • Bambini regolarmente sporchi, che si lavano raramente • Bambini con ectoparassiti che non vengono curati

  31. INDICATORI FISICI • Bambini che sembrano sempre affamati o che conoscono solo pochi tipi di cibo • Bambini che rubano il cibo dai piatti degli altri bambini • Bambini che mangiano in continuazione senza riuscire a trattenersi, anche durante le lezioni • Bambini che arrivano regolarmente a scuola carichi di caramelle, patatine, dolciumi vari

  32. INDICATORI FISICI • Bambini che non mangiano mai la merenda portata da casa • Bambini con problemi dentali, acustici o visivi che non vengono curati • Bambini con carenze del sistema immunitario • Bambini che mostrano segni evidenti di disidratazione e/o malnutrizione • Bambini che non crescono senza ragione

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