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INNOVAZIONI DELLA RICERCA ITALIANA E INTERNAZIONALE AL SERVIZIO DELLA FRUTTICOLTURA

INNOVAZIONI DELLA RICERCA ITALIANA E INTERNAZIONALE AL SERVIZIO DELLA FRUTTICOLTURA. Silviero Sansavini Dipartimento di Scienze Agrarie – Università di Bologna. Fiera di Cesena 25 settembre 2014. SISTEMA ITALIA DELLA RICERCA AGRARIA: INDAGINE INEA (2014 , pp 327). CONTENUTO E SCENARI

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INNOVAZIONI DELLA RICERCA ITALIANA E INTERNAZIONALE AL SERVIZIO DELLA FRUTTICOLTURA

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  1. INNOVAZIONI DELLA RICERCA ITALIANA E INTERNAZIONALE AL SERVIZIO DELLA FRUTTICOLTURA Silviero Sansavini Dipartimento di Scienze Agrarie – Università di Bologna Fiera di Cesena 25 settembre 2014

  2. SISTEMA ITALIA DELLA RICERCA AGRARIA: INDAGINE INEA (2014 , pp 327) CONTENUTO E SCENARI La ricerca agricola in Italia, politiche e struttura organizzativa Componenti del sistema e loro evoluzione Dalla ricerca all’impresa agricola: esperienze di percorsi innovativi Quali innovazioni per l’agricoltura del 2020 Conclusioni pp 1 - 63 pp 67 - 191 pp 195 - 235 pp 239 - 327

  3. LA RICERCA AGRICOLA ITALIANA: BASILARE PER L’ORTOFRUTTICOLTURA “Senza ricerca non c’è innovazione e senza innovazione tecnologica e relativo sviluppo non c’è competitività e futuro per le nostre imprese” • Difficoltà reperimento fonti statistiche • Enti pubblici istituzionali decisori politici della ricerca: • MIPAAF e CRA (ex Istituti Sperimentali) • Regioni e province: Centri per la ricerca agraria e sperimentazione • MIUR – Ministero Università e Ricerca • CNR – Consiglio Nazionale Ricerche • ENEA – Ente Nazionale Energie Alternative • UE – Unione Europea • Reti di organismi internazionali (FAO ecc.), EUFRIN • Centri Sperimentali privati per Innovazione e Sviluppo • PROBLEMI PRINCIPALI • Finanziamenti • Rapporto pubblico/privato • Sottovalutazione ruolo ricerca (Peso e finalità inferiori alle necessità del Paese) • Prevalenza sperimentazione e attività dimostrativa su ricerca finalizzata all’innovazione • Deficit del rapporto con realtà di filiera e di mercato • Formazione della domanda e piani collegamento e programmazione • Gestione e controllo programmi • Trasferimento e utilizzo risultati (Brevetti, licenze, quote partecipative, ecc.) Associazioni produttori Industrie agroalimentari Industrie mezzi produttivi e servizi Industrie informazione e comunicazione 1° 2° 3° 4°

  4. RIFLESSIONI GENERALI SUGLI ENTI DI RICERCA ITALIANI • Numerose, troppe istituzioni nazionali, regionali e locali • Insufficienti mezzi finanziari, talvolta di personale altamente specializzato • Difficoltà massa critica e tecniche industriali • Difficoltà creazione specializzazioni con leadership internazionali • Netta prevalenza del pubblico sul privato (che investe poco) • Mancanza di coordinamento centrale e interregionale dei programmi • Parcellizzazione, frammentazione programmi, duplicazioni regionali di temi • Difficoltà dei Centri a fare rete, per mancanza di network nazionali e internazionali

  5. R & D - RICERCA E SVILUPPO IN FRUTTICOLTURA Innovazioni tecniche e assistenza - sviluppo Autogestione produttori e/o con supporto pubblico Demandate ad altri soggetti (privati) • Input tecnologico e assemblaggio • prodotti esteri • Acquisizione e sfruttamento brevetti • Network e joint venture internazionali • Centri di Servizio • Consorzi, Cooperative, Gruppi associativi • (produttori, vivaisti) • Network regionali e locali • Network nazionali (ccordinamento) Sperimentazione e ricerca applicata (Enti istituzionali) • Istituti Sperimentali CRA-MIPAF • Altre istituzioni pubbliche (Università, CNR, Parchi tecnologici) • Centri Sperimentali regionali e provinciali • Aziende sperimentali e dimostrative territoriali (pubbliche o private cofinanziate) Ricerca di base (con o senza finalizzazione) • Istituzioni pubbliche (Università, CNR, ENEA, Parchi tecnologici) • Istituzioni private e grandi imprese multinazionali

  6. INCIDENZA DELLE SPESE PER LA RICERCA IN VARI PAESI (% del PIL) Unione Europea (media di 15 Paesi) 1,96% StatiUniti 2,59% Korea 2,90% Giappone 3,12% Italia ~ 1,00% Confronto USA vs UE Differenza di 130 mld€ in più negli USA (*) (2005) RIFLESSIONI: Bassa incidenza per l’Italia, cenerentola in Europa (*) L’80% di tale gap è dovuto soprattutto ai minori investimenti delle imprese private in Europa Il 40% del bilancio dell’UE /100 Md) va all’agricoltura. L’Europa spende per agricoltura 1/5 di USA. AUSPICIO POLITICO: Riportare la ricerca al centro della Politica Agraria Europea e l’agroalimentare al centro dell’Economia

  7. PROGETTI NAZIONALI DI RICERCA NEL 2010 CON LA PARTECIPAZIONE DI STRUTTURE DEL CRA (ML di €) *Bando «PON» Ricerca e Competitività ** Comprende Regioni, Enti locali, Università, Fondazioni, diversi bandi (Life + Ager, Made in Italy del Ministero dell’Ambiente) Fonte: elaborazione INEA su Corte dei Conti 2012

  8. FINANZIAMENTI DESTINATI DALLE REGIONI E P.A. ALLA RICERCA E SPERIMENTAZIONE AGRARIA NEL QUINQUENNIO 2007 – 2011 (milioni di €) *Finanziamenti per la ricerca agraria relativa ai principali tre centri di ricerca competenti in materia e partecipati dalla Regione (CoTIR, CRAB e CRiVEA) ** Finanziamenti per la ricerca agraria relativa al principale ente strumentale in materia della P.A. (Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale di Laimburg) *** Finanziamenti per la ricerca agraria al principale ente strumentale in materia della P.A. (Fondazione Edmund Mach) Manca disponibilità o completezza dati di altre regioni Fonte: INEA 2014

  9. REGIONI: FINANZIAMENTI PER RICERCA AGRICOLA (milioni di €) Riparto: Aree tematiche - Produzioni vegetali 57% - Produzioni animali 11% - Polisettoriali generali 10% - Altri 22% 100% *Incidenza regionale sul totale spesa (netto da cofinanziamenti) Elab. dati Regioni – INEA

  10. SOSTEGNO MIPAAF E MIUR ALLA «RICERCA BIOLOGICA»: QUOTA % SULLA RICERCA AGRICOLA TOTALE (periodo 2001-2010) Fonte: INEA 2014

  11. UNIONE EUROPEA: VII PROGRAMMA QUADRO Durata 7 anni (2007 – 2013) • A) TEMATICHE • Md € • Cooperazione • Salute 6,100 • Alimentazione, agricoltura e biotecnologie 1,935 • Tecnologie informazione comunicazione 9,050 • Ambiente e cambiamenti climatici 1,890 • Energie 2,350 • Altre 5 tematiche: Nanotecnologie, Trasporti, Socioeconomia, • Sicurezza, Spazio11,088 • 32,413 • B) Nuove idee e ricerche di base7,510 • C) Risorse umane (Borse studio ecc.)4,750 • D) Capacità (Interventi collaterali) • Benefici piccole imprese – Scienza e società – • Cooperazione internazionale, ecc. 4,097 • E) Centri Comuni di Ricerca (Azioni varie)1,751 • 50,521 • In sede amministrativa la Commissione Europea ha ridotto i fondi a 55 miliardi di € assegnati a progetti specifici rispetto ai 72,724 in precedenza programmati

  12. UNIONE EUROPEA: PROGRAMMA QUADRO «HORIZON 2020» (Md €) • A) TEMATICHE • Md € • 1. Eccellenza scientifica • Consiglio europeo della ricerca 15,0 • Tecnologie emergenti e future 3,5 • Azioni Marie Curie per competenze, formazioni e sviluppo della carriera 6,5 • Infrastrutture di ricerca europee (comprese quelle digitali) 2,8 • 2. Leadership industriale • Leadership nelle tecnologie abilitanti industriali 15,5 • Accesso al capitale di rischio 4,0 • Innovazione nelle PMI 0,7 • 3. Sfide per la società • Salute, cambiamento demografico e benessere 9,0 • Sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile, ricerca marina e marittima, • nonché bioeconomia 4,6 • Energia sicura, pulita ed efficiente 6,5 • Trasporti intelligenti, verdi ed integrati 7,6 • Azione per clima, efficienza delle risorse e materie prime 3,5 • Società inclusive, innovative e sicure 4,3 • TOTALE P.Q. Horizon 2020 87,7 Fonte: INEA 2014

  13. TEMATICHE DI RICERCA DEI PROGETTI EUROPEI CON PARTECIPAZIONE DI STRUTTURE ITALIANE Fonte:INEA 2014

  14. SETTORI FRUTTICOLI CON MAGGIORE ATTIVITA’ DI RICERCA FINALITA’: 1. Produttività– 2. Sostenibilità– 3. Redditività– 4. Eccellenze qualitative b)TIPI DI COLTIVAZIONI: 1. Agricoltura biologica e integrata – 2. Agricoltura di precisione - 3.Agricoltura naturale – 4. Agricoltura sociale 1. MIGLIORAMENTO GENETICO • Genetica e biotecnologie molecolari ausiliarie • Sequenziamenti varietali e individuazione geni utili • Tutela e valorizzazione biodiversità • Breeding mirato (resistenze cumulate, efficienza e gestione frutteto, qualità merceologiche e rintracciabilità, ecc.) • Selezione con marcatori 2. AMBIENTE E VOCAZIONALITA’ 3. PROPAGAZIONE E VIVAISMO • Adattamento zonale e cambiamenti climatici • Impronta ecologica (emissione CO2, carbon footprint) • Destagionalizzazione produzioni (ampliamento calendari) • Interazione ambiente – qualità prodotto • Certificazione genetico - sanitaria • Diagnostiche e monitoraggi • Mutazioni e variabilità somaclonali • Brevetti e diffusione commerciale

  15. 5. IMPIANTO E DISEGNO FRUTTETI 6. GESTIONE DEL SUOLO 4. DIFESA E PROTEZIONE DELLE COLTURE 7. QUALITA’ E POST RACCOLTA • Tipi di impianto m = modelli di efficienza, resa produttiva e qualità prodotto • Portinnesti = verso generale nanizzazionealberi (solo pomacee) • Sistemi allevamento = semplificazione operazioni e gestione da terra • Distanze impianto = verso l’alta densità, altissima per olivo • Potatura = molto limitata su alberi giovani e mirata all’habitus negli adulti (più bioregolatoriausiliari) • Gestione suolo = ritorno lavorazioni superficiali per biologico, sviluppo inerbimento, limitato diserbo sotto fila • Tutela della fertilità e dell’ecosistema • Tecniche irrigue risparmiose, deficit idrico costi, subirrigazione, ecc. • Tecniche di fertilizzazione mirata • Nutrienti e fisiologia di processo produttivo • Protocolli e controlli (disciplinari di produzione biologica e integrata) • Sviluppo tecnologie alternative (biopesticidi, microrganismi antagonisti, micorrize, pratiche agronomiche) • Sistemi di monitoraggi integrati e interattivi • Messa a punto indici biodiversità • Qualità commerciale e organolettica • Dietetica e salutistica • Marchi commerciali e fidelizzazione • Tecniche pro shelf-life • Tecniche storage a basso impatto

  16. VARIETA’ DI FRUTTIFERI COSTITUITE IN ITALIA NEL PERIODO 1992 - 2008

  17. SISTEMA REGIONALE EMILIA ROMAGNA DELLA CONOSCENZA AGRICOLA (2012) • Enti organizzatori domanda ricerca • CRPV • CRPVA • a) Gestione rapporti e attività delle istituzioni scientifiche • b) Sviluppo diretto Ricerca Applicata Sperimentazione e Dimostrazione • c) Trasferimento risultati • AUSPICIO REGIONALE • Modello integrativo europeo fra politica e ricerca • Inserimento in Horizon 2020 di piccoli progetti territoriali e locali per la qualità

  18. PSR – REGIONE EMILIA ROMAGNA Programma Sviluppo Rurale 2014 - 2020 Sintesi del PSR 2007/13 • Risorse finanziarie PSR 2007/13 22 Ml € • (Misura 124 – filiera, Comparto ortofrutticolo 32,1%; totale 13 Ml € per 85 progetti) • Network Europeo Parternariato e Gruppi operativi per Innovazione (PEI) • Scopi: • Raccolta informazioni progetti ricerca • Diffusione relativi siti web ecc. • Scambio informazioni (seminari, workshop) • Condivisione conoscenze (Focus Groups) • Focus Groups attivi in Emilia Romagna • Agricoltura biologica • Colture proteiche • Zootecnia (riduzione antibiotici) • Risorse genetiche e cooperazione • Sostanza organica e suolo • Difesa integrata (IPM) Da Regione E.R., Assessorato Agricoltura, 2012

  19. EUROPA E STRUTTURE GRUPPI OPERATIVI Risorse finanziarie 2014-20: 35 Ml € • I Gruppi Operativi europei tendono a due obiettivi: Produttività e Sostenibilità • Temi dell’innovazione: • Tecniche miranti a più produttività e redditività • Gestione risorse pubbliche (suolo, acqua, rispondenza genetica) • Bioeconomie: riduzione perdite post-raccolta, riciclaggio nuovi prodotti • Supply chain: nuovi servizi integrati, logistica ecc. • Qualità e sicurezza alimentare, stili di vita

  20. COME FUNZIONERANNO IN EUROPA I GRUPPIOPERATIVI (P.Q. HORIZON 2020) Struttura dei Gruppi Operativi Articolazione del network europeo

  21. CAMBIAMENTO RUOLO NUOVO PSR – Sistema conoscenza regionale agricoltura (Programma 2014/20) AZIONI ORIZZONTALI: Biologico, integrato Dir. 128/2009, Emissioni CO2, Gestione H2O, Suolo, Sistemi di precisione, Bilancio energetico, Rifiuti AZIONI VERTICALI (cofinanziamento OP e industria agroalimentare) Innovazione di prodotto, tecnologie competitive per qualità, imballaggi, tecniche postraccolta e storage (da G.P. Reggidori, 2014)

  22. GRUPPI OPERATIVI (PSR/PEi e HORIZON 2020) • FINALITA’: PRODUTTIVITA’ e SOSTENIBILITA’ • Obiettivi generali (PEI) • Uso efficiente delle risorse • Definizione del consumo e della filiera sostenibile • Fornitura di beni pubblici (pulizia H2O e aria, fertilità suolo, biodiversità) • Diffusione cultura dell’innovazione • Coinvolgimento imprese (Horizon 2020) • Approccio Multiactor (scambi innovativi di conoscenze) • Network tematici europei • SME Instrument (imprese partecipanti a progetti ricerca e sviluppo) (da G.P. Reggidori, 2014)

  23. GRUPPO OPERATIVO «FRUTTICOLTURA SOSTENIBILE»

  24. ARTICOLAZIONE ATTIVITA’ CRPV PER LA RICERCA FILIERE OPERATIVE (CRPV) Frutticola Orticola-sementiera Vitivinicola e olivicola Grandi colture (commodities) DIRETTRICI DI SVILUPPO (CRPV) Innovazione di prodotto Sostenibilità delle produzioni Efficienza sistemi produttivi e strumenti di supporto Analisi della competitività (da G.P. Reggidori, 2014)

  25. 1. INNOVAZIONI DI PRODOTTO (Proposta CRPV 2014/20) Studi genomici per sviluppo nuove varietà Sviluppo prodotti trasformati, IV e V gamma Sviluppo «cibi funzionali», dietetici, salutistici Adattabilità varietale pre e post raccolta Recupero e valorizzazione varietà autoctone (vecchio germoplasma)

  26. 2. SOSTENIBILITA’ DELLE COLTIVAZIONI (Proposta CRPV 2014/20) Piante più efficienti e performanti Impatto cambiamenti climatici Razionalizzazione input energetici (luce, H2O, nutrienti) Difesa avversità con mezzi a basso impatto Sistemi colturali conservativi (rotazioni, ecc.) Conservazione suolo (sostanza organica, microrganismi) Biodivesità e paesaggio Identificazione e monitoraggio parametri sostenibilità ambientale

  27. 3. EFFICIENZA SISTEMI PRODUTTIVI (Proposta CRPV 2014/20) Agricoltura di precisione, telerilevamento Modellistica, sensoristica, sistemi avvertimento e supporti decisionali (DSS) Meccanizzazione integrale, robotica, sistemi automatici intelligenti (droni?) Strumenti di intelligenza artificiale

  28. 4. ANALISI DELLA COMPETITIVITA’ (Proposta CRPV 2014/20) Modelli produttivi e rapporti di filiera Costi di produzione Diversificazione produttiva Analisi qualitativa e ambientale (es. impronta ecologica, «carbon footprint») Utilizzi sottoprodotti e scarti (finalità alternative: alimentari, fertilizzanti, energetici) Tracciabilità e logistica

  29. GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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