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RIFERIMENTI NORMATIVI PAC E CONDIZIONALITA ’ 2008

RIFERIMENTI NORMATIVI PAC E CONDIZIONALITA ’ 2008. Reg.to comunitario 1782/2003 – I principi cardini della Riforma PAC. Pagamento unico aziendale basato sul disaccoppiamento degli aiuti rispetto alla produzione (titoli individuali all’aiuto assegnati sulla base

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RIFERIMENTI NORMATIVI PAC E CONDIZIONALITA ’ 2008

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  1. RIFERIMENTI NORMATIVI PAC E CONDIZIONALITA’ 2008 Reg.to comunitario 1782/2003 – I principi cardini della Riforma PAC Pagamento unico aziendale basato sul disaccoppiamento degli aiuti rispetto alla produzione (titoli individuali all’aiuto assegnati sulla base degli aiuti comunitari percepiti nel triennio 2000-2001- 2002). Modulazione finanziaria ovvero riduzione % degli importi di pagamento al fine sostenere l’attivazione di misure relative ai programmi di Sviluppo Rurale Condizionalita’ ovvero subordinare il pagamento unico aziendale al rispetto da parte dell’agricoltore di:

  2. CONDIZIONALITA’ • criteri di gestione obbligatori (CGO) ; • norme per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali (BCAA).

  3. Decreto Mi.PAF n° 1787 del 05 agosto 2004 recante “disposizioni per l’attuazione della riforma della PAC”: avvio della riforma Pac dal 1° gennaio 2005; disaccoppiamento totale dell’aiuto sia per i seminativi che per la zootecnia; attuazione del regime di cui all’art. 69 (aiuti supplementari o alla qualità); costituzione e gestione della riserva nazionale; definizione a livello nazionale delle norme-quadro sulla condizionalità (art.5) attraverso l’emanazione di relativo Decreto MIPAF; decretazione regionale (entro 60 gg. dal decreto nazionale) delle norme-quadro relative alla “condizionalità” da applicare nel territorio regionale.

  4. NORME – QUADRO SULLA CONDIZIONALITA’ Elenco cronologico dei decreti nazionali e della Regione Siciliana • D.M. del MiPAF n. 5406 del 13 dicembre 2004; • D.D.G. dell’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste della • Regione Siciliana n. 193 del 25 febbraio 2005 relativo a • “norme di eco-condizionalità della Pac a livello regionale per l’anno 2005”; • D.M. del MiPAF n. 4432 del 15 dicembr e 2005; • D.D.G. dell’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste della Regione • Siciliana n. 138 del 23 febbraio 2006 relativo a “norme di eco-condizionalità • della Pac a livello regionale per l’anno 2006”; • D.M. del MiPAF n. 12541 del 21 dicembre 2006; • D.D.G. dell’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste della Regione • Siciliana n. 191 del 27 febbraio 2007 relativo a “norme di eco-condizionalità • della Pac a livello regionale per l’anno 2007”. • Pubblicato nella Gurs n° 12 del 16 marzo 2007 • D.M. del MIPAF n. 13286 del 18 ottobre 2007 • DDG ASS. AGRIC. E FOR. N. 3220 del 28 DICEMBRE 2007

  5. ALLEGATI D.D.G. n° 3220 del 28 dicembre 2007

  6. D.D.G. n° 3220 del 28 dicembre 2007

  7. INTERVENTO DELLA REGIONE SICILIANA A livello regionale la presente norma prevede i seguenti impegni: • la realizzazione di solchi acquai temporanei, ad andamento livellare o trasversale alla max pendenza. I solchi devono avere una distanza tra loro non superiore ad 80 metri. • In alternativa nei casi di elevata acclività o di assenza di canali artificiali o naturali è prescritta la realizzazione di fasce non lavorate inerbite. • Tali fasce devono essere trasversali alla max pendenza e devono avere una larghezza non inferiore a metri 5 ed una interdistanza non superiore a 60 metri.

  8. INTERVENTO DELLA REGIONE SICILIANA A livello regionale la presente norma prevede i seguenti impegni: a) fino al 30 settembre è vietata la bruciatura delle stoppie e dei residui colturali; b) entro il 15 agosto i conduttori delle aziende agricole possono sottoporre a: - pascolamento l’intero corpo aziendale interessato dai residui colturali e dalle stoppie oppure in alternativa - realizzare delle fasce parafuoco perimetrali ampie almeno 10 metri o procedere alla lavorazione dell’intera superficie. Nel caso non si effettui la raccolta i conduttori delle aziende agricole devono seguire le operazioni previste dal punto b) entro il 15 luglio.

  9. dopo il 30 settembre è consentita la bruciatura delle stoppie e dei residui colturali nel rispetto delle norme antincendio. In tal caso i conduttori, al fine ripristinare il livello di sostanza organica del suolo, dovranno effettuare nella campagna agraria seguente uno dei seguenti interventi:  sovescio;  coltivazione di leguminose con interramento residui colturali;  coltivazione di miscugli di foraggere con interramento residui;  letamazione o altri interventi di concimazione organica. N.B. All’interno dei siti SIC e ZPS è sempre esclusa la bruciatura delle stoppie, salvo diversa prescrizione autorità di gestione. N.B. Nel caso di emergenze fitosanitarie si può derogare dal divieto di bruciatura.

  10. Norma 2.2 : Avvicendamento delle colture Ambito di applicazione : superfici a seminativo utilizzate per le coltivazioni agricole Intervento della Regione Siciliana • In considerazione delle condizioni pedoclimatiche isolane la presente norma prevede una durata max della monosuccessione dei cereali pari a 3 anni. (frumento, orzo, avena, triticale, spelta, segale, miglio,farro,ecc.) Eventuali periodi di deroghe: • devono essere supportati da analisi del terreno che dimostrino il mantenimento del livello di sostanza organica prima della semina e dopo il raccolto . • da prescrizioni limitatamente alle zone montane e aree vulnerabili ai nitrati

  11. INTERVENTO DELLA REGIONE SICILIANA • A livello regionale la presente norma prevede i seguenti impegni: • la manutenzione, gestione e conservazione delle scoline e dei canali collettori al fine garantire l’efficienza della rete di sgrondo delle acque. • L’esecuzione delle lavorazioni del terreno in stato di “tempera”. • DEROGHE •  per le superfici SIC e ZPS. •  in presenza di drenaggio sotterraneo. •  in caso di trasformazione fondiaria con obbligo di • mantenimento della nuova rete scolante. • per le superfici impegnate ai sensi del PSR 2000/200 Misura F – Azione F4a – Zone umide.

  12. INTERVENTO DELLA REGIONE SICILIANA • A livello regionale la presente norma prevede i seguenti impegni: • divieto di riduzione delle superfici a pascolo permanente; • divieto di conversione delle superfici a pascolo permanente all’interno dei siti ZPS e SIC, salvo prescrizione dell’Autorità di gestione; • esclusione di lavorazioni del terreno fatte salve quelle connesse al rinnovo/infittimento del cotico erboso e allo sgrondo delle acque. • Il carico max di bestiame per ettaro non dovrà superare le 2 UBA salvo prescrizioni più restrittive. • In presenza di pascoli degradati, ai fini di un arricchimento del cotico erboso, in alternativa al pascolamento dovrà essere effettuato uno sfalcio ogni 3 anni.

  13. INTERVENTO DELLA REGIONE SICILIANA • A livello regionale la presente norma prevede i seguenti impegni: • presenza di una copertura vegetale, naturale o artificiale, durante tutto l’anno; • b) al fine di prevenire la formazione di incendi è fatto obbligo di effettuare nella superficie interessata: • uno sfalcio annuale • o la trinciatura, • - oppure il pascolamento ( tranne i casi di set-aside).

  14. Le diverse alternative previste dal punto b) sono vietate nei seguenti periodi: • per le aree SIC e ZPS a partire dal 30 aprile e per 150 giorni consecutivi; • per tutte le altre aree a partire dal 15 maggio e per 120 giorni consecutivi. • In ogni caso devono essere realizzate fasce parafuoco perimetrali di ampiezza non inferiori a 10 metri.-

  15. DEROGHE • I°. Deroghe applicabili su tutte le superfici a seminativo ritirate dalla produzione •  In deroga all’impegno a) , • sono ammesse lavorazioni meccaniche sui terreni ritirati dalla produzione nei casi seguenti: • pratica di sovescio, in presenza di specie da sovescio o biocide; • terreni interessati da interventi di ripristino di habitat; • colture a perdere per la fauna (lettera c, art. 1 D.M. 7/03/2002); • nel caso in cui si devono eseguire miglioramenti fondiari.

  16. II°. Deroghe applicabili sui terreni ritirati dalla produzione per un solo anno o, limitatamente all’annata agraria precedente all’entrata in produzione, nel caso di terreni a seminativo ritirati per 2 o più anni. • In deroga all’impegno a) , • sono ammesse lavorazioni meccaniche sui terreni ritirati dalla produzione nei casi seguenti: • lavorazioni del terreno ( comunque non prima del 15 luglio) allo scopo di ottenere una produzione agricola nella successiva annata agraria; •  per la pratica del maggese ( max n° 2 lavorazioni nel periodo compreso tra il 15 marzo e il 15 luglio dell’annata agraria che precede la semina di una coltura autunno-vernina);

  17. In deroga all’impegno b) , • sono ammesse le seguenti pratiche: • idonee pratiche agronomiche a basso impatto (in deroga alle epoche prestabilite) finalizzate a limitare la disseminazione di essenze infestanti o di vegetazione indesiderata, quali: • operazioni di sfalcio o trinciatura . La produzione erbacea ottenuta può utilizzarsi in azienda dopo il 31 agosto , mentre può commercializzarsi dopo il 15 gennaio dell’anno successivo; • impiego di diserbanti non residuali ( max n° 1 intervento nel periodo dal 15 marzo al 15 luglio): • pascolamento finalizzato al controllo della vegetazione. • N.B. Le deroghe previste dai punti 6 e 7 lettere a) e b) non si applicano alle aziende ricadenti nelle aree Natura 2000,ecc.

  18. INTERVENTO DELLA REGIONE SICILIANA • A livello regionale la presente norma prevede i seguenti impegni: • divieto di estirpazione delle piante di olivo (ai sensi della L. 144/1951); • potatura degli olivi almeno una volta ogni 5 anni; • eliminazione dei rovi e di altra vegetazione infestante , nonché la spollonatura degli olivi con frequenza almeno triennale. • DEROGHE • in caso di reimpianto autorizzato o di estirpazione autorizzata; • in presenza di motivazioni di carattere fitosanitario.

  19. INTERVENTO DELLA REGIONE SICILIANA • A livello regionale la presente norma prevede i seguenti impegni: • divieto di eliminazione dei terrazzamenti esistenti; • divieto di effettuazione di livellamenti non autorizzati (secondo le norme che regolano il vincolo idrogeologico); • il rispetto dei provvedimenti regionali adottati ai sensi della direttiva 79/409/CEE e della direttiva 92/43/CEE; • il rispetto dei provvedimenti regionali di tutela degli elementi caratteristici del paesaggio come previsto dalle norme attuative del Piano Paesistico Regionale ; • osservare le prescrizioni nelle aree sottoposte a tutela (Capo II Decreto Leg.vo n° 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”) previste dal sub-allegato 2/A.

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