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Abilità sociali e regole

Abilità sociali e regole. LE ABILITA’ SOCIALI e LE REGOLE. CHE COSA SONO LE ABILITA’ SOCIALI E LE REGOLE? COSA POSSO FARE PER AIUTARE MIO FIGLIO AD ACQUISIRLE?.

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Abilità sociali e regole

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Presentation Transcript


  1. Abilità sociali e regole

  2. LE ABILITA’ SOCIALI e LE REGOLE • CHE COSA SONO LE ABILITA’ SOCIALI E LE REGOLE? • COSA POSSO FARE PER AIUTARE MIO FIGLIO AD ACQUISIRLE?

  3. Le COMPETENZE SOCIALI sono un insieme di abilità consolidate e utilizzate spontaneamente per avviare, sostenere e gestire un’ interazione in coppia o in gruppo. Le REGOLE sono la traduzione in parole di queste abilità. Non sono innate ma devono essere insegnate.

  4. IMPORTANZA DELLE REGOLE • Le regole aiutano i bambini a mettere nello zaino degli strumenti importanti, dei “contenitori mentali” che gli permettono di affrontare le situazioni difficili, di angoscia, frustrazione, dolore … • Un bambino senza abilità sociali non ha limiti ai propri impulsi e desideri e di conseguenza li percepisce come travolgenti. • La regola ha un valore strutturante per il bambino sul piano mentale: gli permette di sperimentare la frustrazione derivante dal fatto di non poter fare od ottenere immediatamente ciò che vuole.

  5. Senza regole Il bambino rischia di crescere allo stato brado, soprattutto senza una strada definita da seguire. È responsabilità dell’adulto mettere i paletti al mondo del bambino. Inoltre, il bambino, potrà sentire difficile adattarsi alla realtà comunque fatta di norme da osservare, di leggi che non consentono tutto ciò che si vuole e rischiare di cadere facilmente al primo ostacolo.

  6. D'altro canto un bambino educato troppo rigidamente, punito eccessivamente e castigato spesso senza motivo, finirà con il sentirsi «cattivo» e non solo costruirà un'immagine negativa di sé, ma potrà rischiare di diventare realmente un bambino difficile, che combina guai e crea problemi a tutti. Oppure potrà sentirsi disorientato, incapace di riconoscere e correggere i propri sbagli e far venire fuori le parti positive che comunque ci sono in lui.

  7. Quindi • È responsabilità dell’adulto trovare un equilibrio tra il troppo e il niente. • È necessario che il bambino si senta protetto e guidato dalle persone adulte che ha accanto. • È importante che si senta sempre e comunque accolto pur nella fermezza di un no.

  8. È necessario richiedere obbedienza Questo è fondamentale, ma l’ubbidienza va intesa come mezzo funzionale al processo educativo e non come braccio di ferro tra adulto e bambino.

  9. INGREDIENTI ESSENZIALI PER L’ APPRENDIMENTO SOCIALE • COERENZA • ESEMPIO- MODELLO • RINFORZO

  10. Le regole e le limitazioni dovrebbero essere prima di tutto alla portata di chi deve rispettarle e in ogni caso spiegate e chiarite, magari con i figli più grandi anche discusse insieme in modo tale che essi sappiano sempre che cosa ci si aspetta da loro.

  11. ALCUNE ABILITA’ SOCIALI • ASCOLTARE • RISPETTARE IL TURNO ( di parola, nel gioco ) • ALZARE LA MANO PER CHIEDERE LA PAROLA • PARLARE A BASSA VOCE • CAMMINARE NEI CORRIDOI E IN CLASSE • CHIEDERE IL PERMESSO PER ANDARE IN BAGNO • PORTARE A TERMINE IL PROPRIO LAVORO • AVER CURA E TENERE IN ORDINE IL PROPRIO MATERIALE • CHIEDERE AIUTO • RINGRAZIARE • AIUTARE UN COMPAGNO • CHIEDERE SCUSA • SALUTARE • CONDIVIDERE IL PROPRIO MATERIALE, LA MERENDA …

  12. Gestione delle regole • Decidere insieme regole ben definite che si basino su comportamenti positivi • Identificare quali sono i comportamenti specifici che i bambini devono mettere in atto per attenersi alle regole • Stabilire conseguenze logiche negative per i comportamenti che violano le regole e gratificazioni per il rispetto delle stesse ( compiti riparatori, piccole sanzioni, medaglie, piccoli premi…) • Definire quali saranno le responsabilità del genitore nel far rispettare le regole • Stabilire e mantenere la comunicazione tra insegnanti , alunni e genitori

  13. PROGRAMMA DI GESTIONE DELLE REGOLE • INDIVIDUARE REGOLE BEN DEFINITE CHE SI BASANO SU COMPORTAMENTI POSITIVI: • Poche regole • Condivise con la scuola e con il bambino • Formulate in positivo • Esporle in camera, in cucina attraverso disegni o scritte

  14. 2. IDENTIFICARE QUALI SONO I COMPORTAMENTI CHE IL BAMBINO DEVE METTERE IN ATTO: • Descrivere in modo oggettivo che cosa deve fare il bambino; • Comunicargli che cosa ci si aspetta da lui; • Ricordargli che cosa deve fare prima di iniziare un lavoro.

  15. PASSI COMPORTAMENTALI DELL’ ASCOLTO • Guardo la persona che sta parlando • Sto seduto tranquillo ( tengo mani e piedi fermi ) • Penso a quello che viene detto • ASCOLTO e magari esprimo il mio consenso a voce o con un cenno del capo.

  16. CHE COSA PUO’ FARE IL GENITORE? • Comunicare al figlio quello che si aspetta da lui: “Mi aspetto che tieni piedi e mani ferme e che mi guardi negli occhi quando ti sto parlando”.

  17. 3. STABILIRE GRATIFICAZIONI E SANZIONI - Fornire un feedback positivo e correttivo. - Accordarsi con il figlio sul rinforzo da dare e sulle modalità di somministrazione ( quali comportamenti rinforzare e quando dare il rinforzo ). - Individuare le sanzionie applicarle coerentemente: coinvolgendo il bambino stabilire che cosa deve fare quando infrange la regola ( compito di riparazione ).

  18. Rinforzare con premi e lodi i comportamenti corretti del bambino: “Abbiamo attaccato sul frigorifero un foglio sul quale abbiamo segnato le abilità sociali su cui la scuola sta lavorando. Ogni volta che nostro figlio le mette in pratica, guadagna un punto. Con un certo numero di punti, come al supermercato, Marco vince un premio stabilito”.

  19. 4. DEFINIRE LE PROPRIE RESPONSABILITA’: • Che cosa devo fare come genitore per far rispettare le regole a mio figlio? • Come lo devo fare? • Che cosa chiedo a mio figlio di fare? • Ho coinvolto mio figlio nell’ individuazione delle regole? • Utilizzo i rinforzi e applico le sanzioni? • Svolgo costantemente l’ attività di riflessione?

  20. ALCUNI SUGGERIMENTIPER MIGLIORARE IL RAPPORTO CON I NOSTRI BAMBINI • Limitiamo i “no” a poche situazioni • Non costringiamolo a fare quello che diciamo per partito preso ma per cause oggettive • Consideriamo sempre il suo punto di vista ( ogni bambino ha bisogno di sentirsi autonomo, protagonista ) • Coinvolgiamolo nelle decisioni cercando un punto di incontro • Comunichiamogli quello che ci aspettiamo da lui • Definiamogli in anticipo i limiti e spieghiamogli le nostre ragioni • In caso di conflitto dedichiamo del tempo per trovare un accordo rispettando le esigenze di entrambi in modo da risolvere il problema senza vincitori né perdenti.

  21. Evitare di utilizzare continui rimproveri e minacce in quanto con questi metodi non si ottiene la modifica del comportamento del bambino. Anzi, il rapporto con il bambino si inacidisce: il bambino diventa più ostinato, rabbioso, aggressivo, intrattabile, mentre noi ci sentiamo in colpa e passiamo da punizioni sproporzionate a regali eccessivi.

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