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Disturbi di personalità

Disturbi di personalità. Questioni storiche . Psichiatria Tedesca Kraepelin : “morbosità riconoscibile non per il mutamento avvenuto rispetto a precedenti periodi di sviluppo, ma solo per la loro generale deviazione dalla linea normale di sviluppo”

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Disturbi di personalità

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Presentation Transcript


  1. Disturbi di personalità

  2. Questioni storiche Psichiatria Tedesca • Kraepelin: “morbosità riconoscibile non per il mutamento avvenuto rispetto a precedenti periodi di sviluppo, ma solo per la loro generale deviazione dalla linea normale di sviluppo” • Schneider: fra le personalità abnormi (deviazioni rispetto alla oscillazione normale della personalità) dieci personalità psicopatiche che soffrono e fanno soffrire la società. Non malattie, ma varianti abnormi dell’essere • Kretschmer: Temperamenti anormali, in un continuum dimensionale

  3. Questioni storiche Psichiatria Francese Psichiatria Morale: • Pinel: follia senza delirio • Georget: monomania senza delirio • Esquirol: monomania affettiva ed impulsiva Morel:stato di sofferenza che dura tutta la vita…senza mai superare la linea di demarcazione che separa la ragione dalla follia

  4. Che cos’è la personalità • Si può definire la personalità come “il risultato dell’articolazione reciproca degli aspetti cognitivi, emotivi, volitivi e motivazionali del singolo e della loro interazione con l’ambiente” (Giannelli, 1993) • La personalità è perciò descritta come la caratteristica totalità dei tratti emozionali e comportamentali di una persona che la caratterizzano nella vita quotidiana in condizioni ordinarie; è relativamente stabile e prevedibile.

  5. Definizione Una fondamentale distinzione deve essere fatta fra: • disturbi di personalità • tratti di personalità

  6. TRATTI DI PERSONALITÀ I tratti di personalità sono modi costanti di percepire, rapportarsi e pensare nei confronti dell’ambiente e di sé stessi, che si manifestano in un ampio spettro di contesti sociali e personali. Quando i tratti di personalità sono rigidi e non adattivi e causano una compromissone funzionale significativa o una sofferenza soggettiva essi costituiscono i disturbi di personalità

  7. DISTURBI DI PERSONALITÀ Un disturbo di personalità rappresenta un modello di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto alle aspettative della cultura dell’individuo. E’ pervasivo ed inflessibile, esordisce nell’adolescenza o nella prima età adulta, è stabile nel tempo, determina disagio o menomazione.

  8. DISTURBI DI PERSONALITÀ La diagnosi di disturbo di personalità richiede una valutazione del modello di funzionamento a lungo termine dell’individuo, le particolari caratteristiche di personalità devono essere evidenti sin dalla prima età adulta. La valutazione del funzionamento della personalità deve prendere in considerazione l’ambiente etnico, culturale e sociale dell’individuo.

  9. DISTURBI DI PERSONALITÀ I disturbi di personalità devono anche essere distinti da caratteristiche disfunzionali che emergono in risposta ad eventi stressanti situazionali o a stati mentali transitori. Un disturbo di personalità può risultare esacerbato in seguito alla perdita di persone che rappresentano un supporto significativo o di situazioni sociali stabilizzanti precedenti.

  10. Il concettodidisturbo Contesto: Cultura, Età, e Genere Il background sociale, culturaleedetnicodella persona deveesserepreso in considerazionequaloraci fosse un dubbiosuldisturbodipersonalità

  11. Definizione I sintomi del disturbo di personalità sono spessoegosintonici (cioè la persona li ritiene consoni, accettabili e coerenti con il resto della personalità) e alloplastici(cioè tendono ad affliggere maggiormente le persone vicine al paziente che il paziente stesso). • In genere queste persone giungono all’osservazione medica o perché costrette dai familiari, amici o colleghi o per il comparire di altri sintomi come ansia, depressione, insonnia e abuso di sostanze.

  12. 1. Che cos’è un Disturbo di personalità? • Codificato sull’Asse II del DSM-IV • Un aspetto caratteristico dell’esperienza e del comportamento che è si discosta spiccatamente dalle attese della cultura dell’individuo • Si manifesta nei pensieri, sentimenti, relazioni interpersonali, e nell’abilità a controllare il proprio comportamento • Il modello è rigido e si presenta in molteplici situazioni

  13. 2. Che cos’è un Disturbo di personalità? • Conduce ad un disagio oad un’alterazione del funzionamento • Il comportamento ha una lunga storia nella vita della persona • Questo modello non deve essere il risultato di abuso di sostanze, della terapia o di una condizione medica

  14. 3. Checos’è un disturbodipersonalità? • Aspetti chiave per la diagnosi: • I tratti devono essere maladattativi. • Causare al soggetto distresso danno funzionale • Necessità di valutare la persona in diverse situazioni per averne un immagine globale

  15. Prevalenza • PREVALENZA: 4%-10% della popolazione(Torgersen, Kringlen & Cramer, 2001) • Al 30% dei pazienti che si presentano per il trattamento viene diagnosticato un disturbo di personalità (Kessler et al., 1998; Lenzenweger & Clarkin, 1996)

  16. Psychiatry 2005

  17. ICD-10 DISTURBI DI PERSONALITA’ (F60) Disturbo di personalità paranoide Disturbo di personalità schizoide Disturbo di personalità antisociale Disturbo di personalità emotivamente instabile: -tipo impulsivo -tipo borderline Disturbo di personalità istrionico Disturbo di personalità anancastico Disturbo di personalità ansioso (di evitamento) Disturbo di personalità dipendente DSM-IV DISTURBI DI PERSONALITA’ Gruppo A: Disturbo paranoide di personalità Disturbo schizoide di personalità Disturbo schizotipico di personalità GruppoB: Disturbo antisociale di personalità Disturbo borderline di personalità Disturbo istrionico di personalità Disturbo narcisistico di personalità Gruppo c: Disturbo di personalità evitante Disturbo di personalità indipendente Disturbo di personalità ossessivo compulsivo CLASSIFICAZIONI

  18. DIFFERENZE TRA DSM-IV E ICD-10 I criteri diagnostici per la ricerca ICD-10 e i criteri del DSM-IV sono differenti ma definiscono sostanzialmente le stessa condizioni. Nell’ ICD-10 il d. borderline di personalità viene definito come Disturbo di personalità emotivamente instabile, tipo borderline.

  19. CARATTERISTICHE: Instabilità emotiva Immagine di sé, preferenze soggettive non chiare o disturbate Sentimenti di vuoto interiore Relazioni intense ed instabili (crisi emotive, sforzi di evitare l’abbandono, tentativi di suicidio, autolesionismo) CARATTERISTICHE: Instabilità (relazioni interpersonali, autostima e umore) Impulsività Timore di abbandono (eccessiva dipendenza) Rabbia Percezione di sé instabile Tentativi si suicidio … ICD-10 (F60.31) DISTURBO DI PERSONALITA’ EMOTIVAMENTE INSTABILE, TIPO BORDERLINE. DSM-IV DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITA’

  20. Disturbi di CLUSTER A

  21. Schizotipico

  22. DisturbodiPersonalitàSchizotipico • Prevalenza: 3% della popolazione • Più comune negli uomini • Comorbidità con altri DP • Eziologia: legame genetico con schizofrenia e depressione

  23. DisturbodiPersonalitàSchizotipico • Ansioso in situazioni sociali • Appare diverso, non conforme • Sospettoso verso gli altri • Credenze strane o eccentriche: ESP, magia • Pensiero e discorso a volte disorganizzati • Idee di riferimento, ideazione paranoide

  24. Disturbo schizotipico • Sospettosità e ideazione paranoide, ad esempio credere che gli altri complottino contro la propria persona; • idee di riferimento, cioè interpretare come collegati tra loro eventi che non lo sono; • credenze bizzarre e pensiero magico, ad esempio sentire di avere poteri speciali come prevedere gli eventi o leggere i pensieri degli altri; • esperienze percettive insolite, ad esempio sentire la presenza di un’altra persona.Agli occhi degli altri appaiono spesso strani, eccentrici e stravaganti nel linguaggio, nel modo di interagire, inappropriato e rigido, e nell’abbigliamento, particolare o trasandato.

  25. Disturbo schizotipico • L’isolamento sociale, che spesso ritroviamo in questo disturbo, è sicuramente dovuto al comportamento che gli schizotipici hanno, che è inadeguato relazionalmente e che non tiene conto delle convenzioni sociali, ma anche alle sensazioni che essi provano e che li spingono a limitare le interazioni. • Le persone che soffrono di questo disturbo provano un senso di disagio nelle relazioniinterpersonali strette e presentano una ridotta capacità sociale

  26. Disturbo schizotipico • Utilizzano un linguaggio poco comprensibile agli altri, che risulta oscuro, vago, con molte metafore, troppo elaborato o stereotipato; • l’aspetto è bizzarro e si comportano in modo strano, eccentrico. • L’assenza di amici stretti o confidenti all'infuori di parenti di primo grado sembra anche dovuta alla forte ansia sociale, spesso associata a paure paranoiche, che provano in qualsiasi circostanza a prescindere dal grado di familiarità che hanno con la persone

  27. Disturbo schizotipico Conseguenze • Sicuramente le conseguenze più evidenti si hanno sul piano sociale e lavorativo: questi soggetti infatti tendono a non avere relazioni sociali ed interpersonali significative e difficilmente riescono a trovare lavoro o comunque a mantenerlo nel tempo. • Possono inoltre andare incontro ad episodi psicotici ed una certa percentuale di questi pazienti  (intorno al 12%) sviluppano la schizofrenia

  28. Paranoide

  29. DisturbodiPersonalitàParanoide • Prevalenza: 2.5% dellapopolazione • Piùcomunenegliuomini • maggiore incidenza tra le minoranze etniche e gli immigrati • Eziologia: alto tassodischizofrenia e disturbodelirantenellafamiglia

  30. DisturboParanoidediPersonalità • Caratteristiche: • Diffidente o sospettoso verso glialtri • Spessomisinterpretaglieventisociali come minacce • Risentimento verso glialtri, colpevolizzazionedeglialtri • Gelosiapatologica e accuse dislealtà • Naturalitigiosaedostile

  31. DisturboParanoidediPersonalità • Il disturbo paranoide di personalità è caratterizzato dalla tendenza, persistente ed ingiustificata, a percepire e interpretare le intenzioni, le parole e le azioni degli altri come malevole, umilianti o minacciose. • Il mondo è vissuto come ostile e guardato sempre, nei contesti più vari, con diffidenza e sospettosità

  32. DisturboParanoidediPersonalità • La sensazione prevalente, praticamente costante, nelle persone che presentano il disturbo paranoide, è quella di minaccia, pericolo, aggressione. • Ne conseguono uno stato di allerta e di tensione fisica insopportabili. • Tipicamente le persone con disturbo paranoie di personalità, infatti, presentano pensieri del tipo: “Non si può mai abbassare la guardia!”, “Appena ti rilassi sono pronti a fregarti!”.

  33. DisturboParanoidediPersonalità • Questi soggetti presentano, inoltre, due importanti difficoltà che si rinforzano reciprocamente. • La prima è rappresentata dall’incapacità di porsi nella prospettiva dell’altro, di distinguere il proprio punto di vista da quello altrui; • l’altra è la difficoltà a distinguere tra mondo esterno (realtà obiettiva) e mondo interiore (proprie sensazioni e idee).

  34. DisturboParanoidediPersonalità • Chi soffre di questo disturbo è, o spesso gli dicono di essere, eccessivamente permaloso o geloso e soprattutto sempre sospettoso, sul “chi va là”. • Gli altri non ispirano quasi mai fiducia. La persona con disturbo paranoide, infatti, pensa che c’è sempre “sotto c’è una fregatura” e si aspetta di essere in qualche modo danneggiato, sfruttato o umiliato. • In genere preferisce limitare i contatti con gli altri e tende ad isolarsi e a condurre, anche se con sofferenza, uno stile di vita solitario.

  35. DisturboParanoidediPersonalità • Può alternare dei periodi in cui prevale l’ansia e la tensione, a periodi più rabbiosi e rancorosi o anche stati di depressione e abbattimento; • quello che è certo è che non conduce una vita serena, ma prevale comunque uno stato di sofferenza ed una difficoltà a “vivere bene nel mondo, con gli altri”. 

  36. Schizoide

  37. D. Schizoide di personalità • Il disturbo schizoide di personalità è caratterizzato dalla difficoltà nello stabilire relazioni sociali e, soprattutto, dall’assenza del desiderio di stabilirle. • La vita delle persone che soffrono di questo disturbo è strutturata in modo da limitare le interazioni con gli altri: hanno pochi amici stretti o confidenti, scelgono lavori che richiedono un contatto sociale minimo o nullo, non sono coinvolti in relazioni intime e in genere non si costruiscono una propria famiglia

  38. D. Schizoide di personalità • Appaiono distaccati e freddi, estremamente riservati e indifferenti all’approvazione o alle critiche degli altri e ai loro sentimenti. • Hanno scarsa capacità ad esprimere sentimenti sia positivi che negativi verso gli altri e a provare piacere nello svolgere qualsiasi attività. • L’incapacità, o grande difficoltà, di “partecipare alla vita”, che sembra caratterizzare i soggetti affetti da disturbo schizoide, si manifesta principalmente nella vita emotiva e di relazione

  39. D. Schizoide di personalità • Le persone che presentano questo tipo di disturbo provano : • un senso di lontananza, di distacco e freddezza nei confronti degli altri • una mancanza di interesse verso un legame profondo con persone reali. • Non mostrano e non provano forti emozioni né positive né negative, spesso appaiono • si sentono indifferenti e privi di desideri (anaffettivi)

  40. D. Schizoide di personalità • Nelle persone che presentano un disturbo evitante di personalità l’isolamento sociale è si ugualmente presente, ma è vissuto con profonda sofferenza e domina il desiderio di avere relazioni interpersonali

  41. D. Schizoide di personalità • Conseguenze • un eccessivo isolamento sociale, che può causare, oltre ad una totale assenza di amicizie, problemi e difficoltà sul luogo di lavoro; • possibilità di funzionare solo in spazi sociali molto ristretti e stabili; • difficoltà a rispondere appropriatamente ad eventi importanti della vita, reazione passiva alle circostanze avverse che porta quindi a subire anche situazioni indesiderate; • assenza di piacere e un’esistenza priva di significato.

  42. Cluster C: Ansioso/Pauroso Modo di essere Nervoso, Pauroso, o Angosciato • personalità Evitante • personalità Dipendente • personalità Ossessiva-Compulsiva

  43. Evitante

  44. DisturbodiPersonalitàEvitante • Prevalenza: 1% della popolazione • Più comune negli uomini • Criteri molto simili alla fobia sociale

  45. DisturbodiPersonalitàEvitante • Caratteristiche: • Bassa stima di sè • Sensibile alle critiche, al rifiuto, alla disapprovazione • Riducono le loro attività per evitare l’imbarazzo • Si ritengono incompetenti o inadeguati

  46. DisturbodiPersonalitàEvitante • E’ caratterizzato dalla convinzione radicata del soggetto di valere poco; • ciò porta la persona a sentire un profondo senso di inadeguatezza nella vita di relazione, con un enorme timore delle critiche, della disapprovazione altrui e di esclusione. • Per evitare queste esperienze dolorose e la sensazione di sentirsi escluso dagli altri, la persona con disturbo evitante di personalità tende ad avere una vita ritirata

  47. DisturbodiPersonalitàEvitante • Questi soggetti, non hanno un gruppo di amici con i quali uscire la sera • sul lavoro si mantengono ai margini rinunciando alla carriera per non essere sottoposti al giudizio altrui; • tuttavia desiderano fortemente istaurare delle relazioni, poter avere un partner, condividere esperienze ed interessi con i gli altri. • Ma la difficoltà a vivere l’imbarazzo o l’umiliazione li induce ad evitare il confronto.

  48. DisturbodiPersonalitàEvitante • Quando si trovano a confrontarsi con le altre persone vivono il disagio della sensazione di non essere visti, di non essere considerati, alla stregua di persone di poco valore; • questa esperienza favorisce il mantenimento della convinzione di valere poco e di non avere abilità sufficienti a stabilire e mantenere una pur minima relazione. • Si sentono, infatti, incapaci nell’approccio e nel mantenere un discorso, hanno l’idea di non avere nulla di interessante da proporre agli altri e di non essere attraenti.

  49. DisturbodiPersonalitàEvitante • Quando riescono a stabilire una relazione, in genere, le persone con DEP tendono ad assumere un atteggiamento sottomesso per il timore di perderla e di ritornare ad essere soli; • si attaccano, quindi, con tenacia all’altra persona assecondandola per evitare il rifiuto temuto. • Con il passare del tempo, tuttavia, tale situazione di costrizione può indurre a reazioni di rabbia non sempre controllate

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