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Dall'alfabetizzazione alla cultura multimediale

Dall'alfabetizzazione alla cultura multimediale. Scuola e Società: la new media education. LE LINEE GUIDA. “La Poesia non è di chi la fa, ma di chi la usa.” Massimo Troisi Il Postino - 1994 Informazione, partecipazione, espressione, identità crescita e creatività.

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Presentation Transcript


  1. Dall'alfabetizzazione alla cultura multimediale Scuola e Società: la new media education

  2. LE LINEE GUIDA • “La Poesia non è di chi la fa, ma di chi la usa.” Massimo Troisi Il Postino - 1994 • Informazione, partecipazione, espressione, identità crescita e creatività. • I media non sono solo di chi li fa ma anche di chi li usa.

  3. New media e new media education?Il caso Media Tutor • Periodo 1991-1995: educazione all’immagine. Origine e radicamento. • Periodo 1996-2003: educazione ai media e formazione. Sviluppo e identità professionale. • Periodo 2004-2008: scuola, partecipazione sociale e comunicazione. Progettazione. Aggiornamento professionale e ricerca. Ramificazione e rete.

  4. Appello ai new mediaperiodo 1991-1995 Cellulare: assenteInternet: assenteComputer: assenteVideogiochi: presente Proposta didattica prevalente: laboratori video, videoforum scuola-famiglia, progetti sul territorio per la prevenzione al disagio giovanile.

  5. Il caso cellulare. • 1994 - Maleducazione cellulare. Parlamento. Compagnie telefoniche. • Telefonino status symbol. • 1998 – Finlandia e Italia. • 2000 – News Week elegge l’europeo dell’anno: il telefonino • New Marx, new Freud e new Nietzsche Cultura classica e media education.

  6. Cellulare • Superamento della psicoanalisi e del concetto di inaccessibilità dell’inconscio. • Accessibilità totale. • Strumento di controllo che limita l’autonomia delle persone (specie dei minori). • Cassa di risonanza dell’illusione di realtà.

  7. Appello ai new media.Periodo 1996-2003 • Cellulare: presente dal 2001/2002Internet: presente dopo il 2000/2001 • Computer: presente ma addormentatoVideogiochi: presente • Periodo di transizione • Proposta didattica prevalente: formazione agli insegnanti, laboratori video, radio e stampa, videoforum scuola-famiglia, progetti sul territorio per la prevenzione al disagio giovanile, problematiche ambientali e interculturali.

  8. Il caso computer e il caso Internet • Un dato: la rete comincia a registrare segnali interessanti di crescita a partire dal 1994. • Nel 1995 sono 10.000 gli italiani nella Rete. • New Marx, new Freud e new Nietzsche Cultura classica e media education.

  9. Internet e il computer • Sessualità perfetta. Sessualità senza coinvolgimento (aiuta gli insicuri a superare le proprie difficoltà emotive). • - Visibilità totale. Sessualità e trasgressione. • - Mondializzazione e possibilità di comunicare con tutti. • - Socializzazione e networking. • - Massificazione e omologazione. • - Schiavitù e condizionamento tecnologico (non libera tempo e si lavora come prima).

  10. Proposta didattica prevalente: comunicazione, formazione agli insegnanti e agli operatori sociali, fondazione e conduzione di centri multimediali permanenti e agenzie di documentazione, e partecipazione sociale, laboratori video, radio, stampa e web, mediaforum e videoforum scuola-famiglia, progetti sul territorio per la prevenzione al disagio giovanile, problematiche ambientali e interculturali. Costruzione di rapporti di rete per aggiornamento progettazione e ricerca di fondi. Cellulare: presente, Cellulare multiuso: presente, Internet: presente, Web 2: presente, Computer: presente, Computer portatile: presente, Videogioco: presente, Videogioco portatile: presente Legenda. Cellulare: dagli sms del 1997, a Youtube nel 2007. Videogiochi: già parecchio sviluppati nel 1991-1995. Interattività e trasportabilità negli ultimi cinque anni. Internet: grande sviluppo sul finire degli anni Novanta. 1999-2001: gli anni della bolla speculativa. La new economy. 2004-2008: il web.2. Tecnologia a costo zero. Appello ai new media:Periodo 2004-2008

  11. Internet generation

  12. Differenze di approccio • Media Tutor 1991-2003 • Alfabetizzazione/scuola/media education. • Concetto legato principalmente alla necessità di una lettura critica e di analisi.Punto di vista psicopedagogico. Scuola come luogo di benessere, crescita, socializzazione e prevenzione del disagio. • Ogni attività di laboratorio parte dal vissuto emotivo dei ragazzi e raccoglie l’esperienza culturale dei ragazzi. • I ragazzi, nell’attività di laboratorio vengono stimolati a esprimere la propria creatività e a lavorare in gruppo imparando a capire i meccanismi della produzione mediatica e la sua relazione con le materie curriculari e con le proprie esperienze quotidiane di vita.Continuità nell’azione educativa. • Formazione agli insegnanti.Formazione ai genitori (videoforum – teleforum).

  13. Media Tutor 2004-2008 • Alfabetizzazione/scuola/media education. • Concetto legato alla necessità di una lettura critica e analisi ma anche al concetto di un uso critico e dell’acquisizione di elementi per la produzione. • Punto di vista psicopedagogico. Scuola come luogo di benessere, crescita, socializzazione e prevenzione del disagio. • Ogni attività di laboratorio parte dal vissuto emotivo dei ragazzi e raccoglie l’esperienza culturale dei ragazzi. • I ragazzi, nell’attività di laboratorio vengono stimolati a esprimere la propria creatività e a lavorare in gruppo imparando a capire i meccanismi della produzione mediatica, il loro uso, la possibile relazione con le materie curriculari e con le proprie esperienze quotidiane di vita e di relazione. • La media education non può essere ricondotta solo a un’attività di tipo curriculare perché la sua natura è dinamica legata all’evoluzione tecnologica e del linguaggio e coinvolge gli studenti di ogni età rendendoli partecipi di quello che studiano, dell’ambiente e delle relazioni in cui vivono. • Centro permanente di educazione e cultura multimediale finalizzato a radicare l’educazione ai media nella scuola e nel territorio senza perdere la carica innovativa che è il punto di forza di ogni buona pratica di laboratorio. • Continuità nell’azione educativa. Creare rete. • Necessità di creare luoghi d’uso e di confronto con il territorio e fra le generazioni. • Formazione agli insegnanti.Formazione ai genitori (videoforum – teleforum- MEDIAFORUM). • Comunicazione: ilMediario, Mediattivo, Agenzia dei ragazzi

  14. Uso dei media e confronto generazionale

  15. Elementi di novità introdotti dai New Media • Learning by using - imparare usando. • Producing by using - produrre usando. • Learning by producing - imparare producendo. (Processo a doppio binario.) • I new media stimolano il processo di learning by using - imparare usando, che si lega al producing by using - produrre usando, che porta alla genesi del processo di learning by producing - imparare producendo.

  16. Spazio reale e realtà virtuale • Stimolare la funzione di “rete” e di interconnessione tra spazio web e mediatico e gli spazi reali della vita quotidiana degli adolescenti; a questo proposito l’attivazione di siti user generated valorizza e documenta le produzioni e le attività di media education. • Lo stesso principio di generazione dei contenuti stimola il proliferare in Rete di siti personali, blog, audio e video autoprodotti. • I new media stimolano il processo di learning by using, che si lega al producing by using che porta alla genesi del processo di learning by producing. • Un meccanismo con evidenti ripercussioni sulle modalità cognitive dei ragazzi che la scuola deve tenere in considerazione. • Il mondo della pubblicità non lo ignora affatto perché non può permettersi di perdere d’efficacia, come dimostra il fenomeno del new marketing. Produrre contenuti audio, video e scritti significa manifestare la propria individualità e volontà di appartenenza a una comunità. • L’individualismo si trasforma in ricerca di originalità. La spontaneità diventa individualità. • Censurare o restare indifferenti verso questi nuovi fenomeni significa creare una spaccatura sempre più profonda fra adulti e giovani. • I nuovi linguaggi comunicativi facilitano l’apertura del territorio e delle persone a uno scambio costruttivo di esperienze: grazie a una riflessione sulla comunicazione, sulle capacità di comprendere e dare senso ai messaggi veicolati, è possibile sostenere gli adolescenti nell’appropriarsi in modo più funzionale di questi strumenti.

  17. Media Education e new media education • La media education è per natura e metodo innovativa. Il media educator nella doppia natura di ricercatore e specialista della comunicazione è costantemente aggiornato sull’evoluzione e l’impatto culturale dei media. • La media education rafforza le potenzialità comunicative e interpretative della realtà, proponendo nel contempo percorsi innovativi per affrontare lo sviluppo evolutivo e il percorso di conoscenza dei minori, agendo sulla dimensione emotiva, attraverso un modello di intervento che stimola a esprimere la propria creatività.

  18. Nuovi progetti • Appoggiare la ricerca-azione e lo sviluppo del Cremit (Centro di ricerca per l’Educazione ai Media) • Consolidare rete di relazioni sul territorio. • Confronto, scambio e progettazione nazionale e internazionale.Rafforzare la comunicazione attraverso ilMediario il portale italiano di educazione ai media.Consolidare lo sviluppo delle community e delle piattaforme Cgm come il Mediattivo e l’Agenzia dei ragazzi. • Diffondere il modello del Centro permanente multimediale • Agenzia multimediale di documentazione, comunicazione e partecipazione sociale (Avviare campagne di produzione di pubblicità progresso condotte da esperti media educator e adolescenti e un centro di documentazione per progetti e risorse sull’adolescenza in grado di fornire materiale didattico utile alle scuole di ogni ordine e grado, alle istituzioni e agli enti sociali.) • Centro d’ascolto multimediale • (Fond.Aliante, Arciragazzi, Centro di ricerca CREMIT, Grado 16 & Media Tutor, Coop. Progettazione, Consorzio Sis, Cooperativa Solidare, rete scuole, enti territoriali e sociali)

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