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Psicologia e Psicopatologia dello Sviluppo Teorie dell'attaccamento

Psicologia e Psicopatologia dello Sviluppo Teorie dell'attaccamento. Prof. Antonello Bellomo Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Foggia. Il contributo della Infant Research.

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Psicologia e Psicopatologia dello Sviluppo Teorie dell'attaccamento

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Presentation Transcript


  1. Psicologia e Psicopatologia dello SviluppoTeorie dell'attaccamento Prof. Antonello Bellomo Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Foggia Corso di Psicologia Medica

  2. Il contributo della Infant Research • La Infant research, ossia la ricerca nel campo dello sviluppo infantile orientata da quesiti clinici, ha contribuito negli ultimi decenni a illuminare i processi evolutivi che conducono il lattante a costruire pattern stabili di sperimentazione, di adattamento alle situazioni ambientali e di legami di attaccamento • La spinta a creare e a mantenere le relazioni è centrale nella disposizione umana e come tale organizza l’esperienza psicologica (Sameroff, Emde, 1989a; Stern, 1985) • La tendenza innata a cercare relazioni diadiche e a raggiungere una reciprocità relazionale costituisce indubbiamente una motivazione al pari della ricerca del cibo, della gratificazione libidica o della riduzione della tensione, e questo amplia la prospettiva di Freud Corso di Psicologia Medica

  3. Il contributo della Infant Research • Il bambino, fin dai primi giorni di vita, ha una forte spinta ad autoregolarsi e a padroneggiare (mastery)le situazioni, come anche a creare una coerenza e un’organizzazione percettivo-esperienziale (Emde, 1989). Stern (1985) ha anche evidenziato il fatto che il cervello umano è programmato a sintonizzarsi con la realtà intorno a lui. • Evidenze ormai consistenti confermano l’ipotesi che gli infanti siano in grado di costruire modelli mentali relativamente a se stessi e al mondo con cui sono in rapporto e allo stesso tempo siano in grado di sperimentare uno stato personale di disagio (distress) quando si verifichi una discordanza (mismatch) fra la realtà e i propri modelli mentali • I sistemi affettivi costituiscono delle disposizioni psicobiologiche con una duplice funzione organizzativa e comunicativa Corso di Psicologia Medica

  4. Il contributo della Infant Research • In termini organizzativi, quando si sperimenta l’ansia si è indotti a creare modelli mentali più adeguati che possono servire meglio a prevedere la realtà • In termini comunicativi, gli affetti sollecitano le risposte e gli interventi delle persone che si prendono cura del bambino • Nello sviluppo normale l’esperienza di efficacia personale e di coerenza esperienziale è strettamente correlata con gli scambi relazionali, proprio perché gli infanti apprendono non solo a segnalare il proprio disagio, ma anche a suscitare risposte sintoniche nell’adulto che si occupa di loro (caregiver) Corso di Psicologia Medica

  5. Il contributo della Infant Research • Tali sequenze transazionali intervengono anche nella costruzione di rappresentazioni mentali che contribuiscono allo stabilizzarsi delle rappresentazioni delle interazionigeneralizzate (RIG), così come sono state definite da Stern (1985) • Le RIG costituiscono la matrice della personalità, ossia un’organizzazione psicologica sottostante ai pattern specifici individuali di percezione, sperimentazione, adattamento e stile relazionale. Corso di Psicologia Medica

  6. Il contributo della Infant Research • In questo ambito il legame di attaccamento che il bambino stabilisce con i suoi caregiver, assume una grande importanza perché gli consente di regolare le relazioni con le figure significative in modo adattivo, per cui nei momenti di difficoltà e di stress può inviare messaggi agli adulti per ottenere protezione e conforto • Bambini con attaccamento sicuro possono sviluppare capacità di mentalizzazione in base alle quali leggere meglio la mente delle altre persone, comprendere i sentimenti degli altri (Fonagy,1998), comportandosi più adeguatamente • Nel corso del secondo e del terzo anno di vita, il mondo rappresentazionale non solo interviene nell’anticipare la realtà ma anche nell’organizzare le future interazioni Corso di Psicologia Medica

  7. Il contributo della Infant Research • Data la strutturazione precoce del mondo psichico si può senz’altro ipotizzare che possano svilupparsi, fin dai primi anni di vita, disturbi di personalità (Bleiberg, 1994) caratterizzati da pattern distorti nell’organizzazione dell’esperienza personale, nei meccanismi adattivi e nell’area della relazionalità. Corso di Psicologia Medica

  8. Il contributo della Infant Research • Mentre il contributo di Freud ha avuto un ruolo decisivo nell’evidenziare la stretta interrelazione fra il funzionamento normale e quello patologico, i contributi psicoanalitici più significativi nella prospettiva evolutiva sono stati quelli di Bowlby, che ha evidenziato l’importanza della deprivazione materna e delle relazioni madre-figlio a rischio durante l’infanzia nell’insorgere della psicopatologia Corso di Psicologia Medica

  9. Il contributo della Infant Research • Anders (1989), inserisce le sindromi comportamentali e psicologiche dell’infanzia nell’ambito delle dinamiche delle relazioni familiari • Il disturbo della regolazione assume un ruolo centrale nelle sindromi in cui si rilevi un disturbo della relazione • Relazione iporegolata, il coinvolgimento reciproco è limitato, per cui il genitore non risponde e non presta attenzione ai segnali del figlio • Relazione inappropriata, i tempi di risposta sono spesso asincroni rispetto ai segnali • Relazione caotica si verifica una forma estrema di regolazione irregolare per cui le interazioni sono estremamente variabili e i modelli difficili da individuare Corso di Psicologia Medica

  10. Il contributo della Infant Research • Relazione equilibrata genitore-figlio viene regolata in modo appropriato per le sue proprietà dinamiche, caratterizzate dalla sincronia, dalla reciprocità, dal coinvolgimento e dalla modulazione affettiva Corso di Psicologia Medica

  11. Il contributo della Infant Research • Nel caso in cui i disturbi della regolazione si associno ai disturbi relazionali questi ultimi possono essere classificati sulla base dei seguenti criteri: • turbe relazionali(perturbation) che provocano preoccupazioni quotidiane all’interno della famiglia ma sono di durata limitata (in genere meno di un mese) e si verificano di solito nei momenti di passaggio in cui avvengono nuove acquisizioni evolutive oppure in risposta a difficoltà dell’ambiente (un buon esempio può essere rappresentato dalle difficoltà alimentari transitorie che si verificano nel passaggio da un’alimentazione liquida a una solida); hanno un’evoluzione spesso favorevole e possono rappresentare anche uno stimolo allo sviluppo Corso di Psicologia Medica

  12. Il contributo della Infant Research • perturbazioni relazionali (disturbance) che indicano una condizione evolutiva a rischio in cui si verificano in modo ripetitivo interazioni incoerenti e insensibili, che, nel caso perdurassero (in genere da uno a tre mesi) potrebbero evolvere verso una psicopatologia individuale o relazionale; in questo caso le interazioni sono più rigide ma non coinvolgono tutte le aree dello sviluppo (un esempio può essere rappresentato da un disturbo del sonno che si verifica in una bambina di nove-dieci mesi quando la madre, particolarmente ansiosa e iperprotettiva, riprende il lavoro), le difficoltà del sonno si protraggono e creano delle interazioni con la madre piuttosto tese e problematiche Corso di Psicologia Medica

  13. Il contributo della Infant Research • disturbi relazionali(disorder) caratterizzati da modelli interattivi rigidi che comportano un fallimento evolutivo; in questo caso il disturbo dura più di tre mesi e i sintomi riguardano diversi contesti (ad esempio, una bambina presenta un disturbo di accrescimento legato a difficoltà alimentari non solo con la madre ma anche nell’asilo nido quando viene alimentata dalle educatrici); i disturbi di regolazione riguardano non solo l’alimentazione ma anche il sonno e le relazioni con i genitori e i coetanei Corso di Psicologia Medica

  14. Fasi successive • Prendendo in considerazione la diagnosi dei disturbi delle relazioni è opportuno valutare, in primo luogo, lo stato attuale della relazione e la sua storia, in secondo luogo, i partecipanti alla relazione mettendone in luce la storia e le caratteristiche delle relazioni significative con i propri genitori, e infine il contesto socioeconomico e familiare. Corso di Psicologia Medica

  15. Il contributo di John Bowlby • Dal 1958 Bowlby (1907 -1990) è portato a confutare la teoria della strutturazione della pulsione libidica attraverso la soddisfazione orale (teoria di Freud) per riconsiderare alla luce dei lavori dell’etologia la nozione d’attaccamento alla madre • In una serie d’esperienze sulle scimmie Rhesus , l’etologo Harlow (1958) ha dimostrato sia la necessità di un legame di attaccamento Corso di Psicologia Medica

  16. Il contributo di John Bowlby • Quando si propongono alle piccole scimmie delle madri artificiali, esse preferiscono le madri rivestite di stracci morbidi alle madri di filo metallico • Questa variabile non si modifica anche se le madri metalliche hanno un biberon: secondo Harlow questo significa che il conforto del contatto o l’attaccamento costituisce una variabile maggiore nel legame con la madre, superiore anche all’apporto del nutrimento Corso di Psicologia Medica

  17. Il contributo di John Bowlby • Secondo la teoria dell’attaccamento (Bowlby, 1969, 1988a) la propensione a stringere relazioni emotive intime, nell’infanzia come nell’età adulta, è una componente fondamentale della natura umana con importanti funzioni biologiche. • Tali predisposizioni sono iscritte nel patrimonio genetico dell’individuo • I sistemi comportamentali predisposti geneticamente sarebbero il risultato della selezione naturale e avrebbero la funzione di assicurare la sopravvivenza dell’individuo e della specie, attraverso l’interazione tra il patrimonio genetico e l’ambiente di adattamento in cui l’individuo vive • Al pari di altri sistemi comportamentali, il sistema dell’attaccamento è organizzato per garantire la sopravvivenza e per assolvere una particolare funzione biologica che Bowlby individuava nella “protezione dai predatori” Corso di Psicologia Medica

  18. Il contributo di John Bowlby • Il sistema dell’attaccamento ha come obiettivo esterno quello di permettere al bambino il conseguimento o il mantenimento di un certo livello di vicinanza fisica con la figura di attaccamento • Questo obiettivo dipende strettamente dal contesto in cui il bambino si trova: tra gli stimoli in grado di attivare il comportamento di attaccamento vi sono tutte quelle condizioni che segnalano una maggiore vulnerabilità del bambino, come la fame, la stanchezza, la malattia, ossia tutti quegli stati interni che denunciano il bisogno del bambino di essere accudito • Anche l’allontanamento o l’assenza della madre, come pure le situazioni ambientali nuove, o che presentano elementi di pericolo, diventano stimoli potenti in grado di attivare il comportamento di attaccamento Corso di Psicologia Medica

  19. Il contributo di John Bowlby • Se l’obiettivo esterno del sistema di attaccamento è quello di garantire la vicinanza con il caregiver, quello interno è di motivare il bambino alla ricerca di una sicurezza interna • Tra i comportamenti di attaccamento presenti fin dalla nascita ve ne sono alcuni che costituiscono i presupposti per lo sviluppo dell’attaccamento: i comportamenti di segnalazione come il pianto, il sorriso, i vocalizzi e i richiami, che permettono al bambino di comunicare alla madre i suoi bisogni e che hanno l’effetto di avvicinarla a lui; e i comportamenti di avvicinamento, quali la suzione non alimentare, l’aggrapparsi, il seguire, il camminare a gattoni verso il caregiver, che permettono entro certi limiti al bambino di mantenere la vicinanza con la madre Corso di Psicologia Medica

  20. Il contributo di John Bowlby • Alla fine del primo anno l’organizzazione del comportamento di attaccamento verso una figura discriminata e preferita diventano evidenti e cominciano a caratterizzare la qualità del legame che si è stabilito tra caregiver e bambino • In questa fase, viene alla luce anche il tipico comportamento dei bambini nei confronti delle persone estranee, che provocano reazioni di paura e un maggiore avvicinamento alla figura di attaccamento Corso di Psicologia Medica

  21. Il contributo di John Bowlby • Le reazioni di protesta all’allontanamento della madre dimostrano che si è ormai formato un legame di attaccamento stabile • Allo stesso tempo diventa evidente il fenomeno della “base sicura” (Ainsworth et al., 1978) che si esprime attraverso il comportamento di esplorazione e di gioco basato sulla fiducia nella disponibilità emotiva e fisica del caregiver Corso di Psicologia Medica

  22. Il contributo di John Bowlby • In questo stesso periodo, il bambino inizia ad organizzare la sua esperienza affettiva in termini di “modelli operativi interni”, cioè di rappresentazioni mentali in grado di raffigurare con sufficiente coerenza l’esperienza vissuta nelle relazioni interpersonali con le persone che si prendono cura di lui • Sviluppandosi sulla base delle interazioni reali, nella continuità e nella quotidianità dell’esperienza con la figura di attaccamento, i modelli operativi riflettono non una rappresentazione reale e obiettiva del genitore, quanto piuttosto la storia delle risposte affettive e della disponibilità del genitore nei confronti delle richieste del bambino Corso di Psicologia Medica

  23. Il contributo di John Bowlby • La disponibilità, le cure e il calore emotivo, la protezione e il fornire conforto rappresentano i comportamenti più significativi del caregiver per lo sviluppo della relazione di attaccamento e corrispondono alla sicurezza e alla fiducia, alla regolazione emozionale equilibrata, alla vigilanza e alla ricerca di conforto nei momenti di disagio da parte del bambino • Altri comportamenti genitoriali, come il gioco, l’insegnamento, le cure strumentali e la disciplina, sembrano essere meno rilevanti per l’attaccamento Corso di Psicologia Medica

  24. Adult Attachment Interview • Nell’ambito della prospettiva teorica dell’attaccamento, Mary Main e i suoi collaboratori hanno costruito un’intervista semistrutturata, la Adult Attachment Interview, AAI, per valutare e classificare le rappresentazioni mentali degli adulti relative alle relazioni di attaccamento (Main, Godwyn, 1985-96) • Le ricerche condotte con questo strumento hanno fornito, nel corso del tempo, evidenza empirica allo studio della specificità della trasmissione intergenerazionale dei modelli di attaccamento tra caregiver e figlio, ovvero alla constatazione che i bambini internalizzano specifici pattern relazionali con ciascun genitore e li ripropongono anche in altre relazioni significative nel ciclo di vita (Ammaniti et al., 1995) Corso di Psicologia Medica

  25. Adult Attachment Interview • L’AAI è un’intervista semistrutturata, della durata di circa un’ora, che si articola in diciotto domande che indagano sui ricordi e sulle esperienze dell’infanzia a due livelli: uno generale e uno specifico. A un livello generale vengono esplorate diverse aree esperenziali concernenti la qualità delle prime relazioni con il caregiver, tra cui malattia fisica, disagio emozionale, esperienze di separazione, perdita, rifiuto, abuso • A un livello più specifico viene chiesto all’intervistato di fornire ricordi autobiografici come esempi per spiegare le affermazioni generali. Lo scopo di tale metodo narrativo è quello di fornire una valutazione e una classificazione dello “stato mentale” dell’adulto rispetto all’attaccamento Corso di Psicologia Medica

  26. Adult Attachment Interview • La valutazione finale del trascritto prevede l’inclusione del soggetto in una delle tre principali categorie che permettono di distinguere differenti modelli di attaccamento • Il modello sicuro/libero-autonomo (F) caratterizzato dalla capacità dell’individuo di presentare un quadro coerente e ben integrato delle relazioni d’attaccamento, nonché dal riconoscimento dell’influenza delle prime relazioni sullo sviluppo della personalità • Il modello distanziante (Ds) caratterizzato da distanziamento e svalutazione delle relazioni d’attaccamento oppure da idealizzazione dei genitori e mancanza di ricordi specifici relativi alle esperienze infantili con i caregiver • Il modello preoccupato/invischiato (E) indica un attuale coinvolgimento nelle passate relazioni d’attaccamento di tipo passivo o conflittuale Corso di Psicologia Medica

  27. Adult Attachment Interview • Le suddette categorie sono a loro volta suddivise in sottocategorie che permettono di cogliere in maniera più specifica le peculiarità di espressione del modello operativo interno prevalente • Ai tre modelli di attaccamento principali sono state aggiunte successivamente altre due categorie di classificazione. La prima categoria è inerente alla mancata elaborazione del lutto/trauma (U) (Main, Hesse, 1990, 1992), che evidenzia la presenza di processi mentali non risolti relativamente a un evento traumatico o a un lutto • La seconda categoria è stata denominata non classificabile (CC) (Hesse, 1996) e riguarda quelle interviste in cui emergono stati mentali contraddittori e incompatibili (ad esempio, rabbia estrema e idealizzazione) o una combinazione di stati mentali scissi e non integrati rispetto all’attaccamento (ad esempio, nella narrazione del soggetto appaiono sia caratteristiche invischiate che distanzianti rispetto ai caregiver) Corso di Psicologia Medica

  28. Strange Situation • La Strange Situation (Ainsworth et al., 1978) è la procedura attualmente più utilizzata per valutare la qualità delle relazioni di attaccamento bambino-caregiver • Questo metodo osservativo di laboratorio si basa sul presupposto che i bambini, nell’età tra i dodici e i diciotto mesi, dovrebbero usare le loro figure di attaccamento come una base sicura (Bowlby, 1988b) per l’esplorazione di un nuovo ambiente e per cercare conforto e rassicurazione in una situazione di stress Corso di Psicologia Medica

  29. Strange Situation • Le circostanze stressanti della Strange Situation comprendono la non familiarità della stanza di laboratorio, l’introduzione di una persona estranea e due separazioni dal caregiver di tre minuti ciascuna • La stanza viene ammobiliata con delle sedie, una per la madre e una per la persona estranea che raggiungerà la madre e il bambino, e attrezzata con giocattoli, lasciando al centro uno spazio libero • La situazione è creata per destare l’interesse del bambino senza risultare tanto nuova da spaventarlo Corso di Psicologia Medica

  30. Strange Situation • Osservando il modo in cui il bambino reagisce a tale situazione, vale a dire se è in grado di attivare i comportamenti che normalmente lo conducono a ricercare il conforto e la rassicurazione del caregiver, è stato possibile classificare l’attaccamento del bambino a quel caregiver secondo tre modelli • I bambini che ricercano attivamente la vicinanza del genitore e che comunicano apertamente i loro sentimenti di disagio durante la separazione, per poi tornare a esplorare l’ambiente al ristabilito contatto con il caregiver, sono classificati sicuri (B) • Diversamente da questi, alcuni bambini non sembrano mostrare alcun disagio nel corso della separazione e ignorano ed evitano il genitore, indirizzando l’attenzione sull’ambiente circostante. Questi bambini sono classificati insicuri/evitanti (A) Corso di Psicologia Medica

  31. Strange Situation • In un altro modello di attaccamento i bambini protestano energicamente nel corso della separazione ma mostrano una combinazione di ricerca della vicinanza e resistenza al contatto durante la riunione, risultando inconsolabili e incapaci di giocare ed esplorare l’ambiente per tutta la durata della procedura. Tale modello di relazione viene definito insicuro/ambivalente (C) • Main e Solomon (1986, 1990) hanno identificato un quarto modello di relazione tra genitore e bambino che emerge alla Strange Situation: il modello disorganizzato/disorientato (D). Esso è caratterizzato da un gruppo eterogeneo di comportamenti che può comprendere le caratteristiche di qualunque altro modello, ma con un maggior grado di distorsione a causa del sovrapporsi di uno o più episodi, caratterizzati da comportamenti contraddittori e inesplicabili da parte dei bambini che possono mostrare anche sottili indici di apprensione riguardanti il genitore e una mancanza di orientamento rispetto all’ambiente circostante Corso di Psicologia Medica

  32. Concludendo • La ricerca ha evidenziato che lo stile di attaccamento del bambino, osservato alla Strange Situation, è correlato allo stile di attaccamento del genitore, valutato tramite l’Adult Attachment Interview • Come si rileva dalla tabella 1, sono state riscontrate le seguenti correlazioni: bambino sicuro – genitore sicuro-libero autonomo; bambino insicuro-evitante – genitore distanziante; bambino insicuro-ambivalente – genitore preoccupato-invischiato; bambino disorganizzato-disorientato – genitore irrisolto per lutto e/o trauma (Ainsworth, Eichenberg, 1991; Main, Hesse, 1990) Corso di Psicologia Medica

  33. Concludendo • Tabella 1 Breve descrizione delle categorie dell’AAI in relazione alle corrispondenti categorie del bambino alla Strange Situation (da Main, 1999) • Adult Attachment Interview • Sicuro autonomo (F) Un discorso coerente e collaborativi caratterizza la descrizione e la valutazione delle esperienze legate all’attaccamento, sia che vengano raffigurate come positive che come negative. L’intervistato sembra tenere conto l’attaccamento valutando oggettivamente ogni specifica esperienza o relazione. • Distanziante (Ds) Le descrizioni dei genitori positive e tendenti alla normalizzazione (“una madre eccellente, molto normale”) non sono supportate, o sono contraddette, dai ricordi specifici. Le esperienze negative vengono considerate come prive di effetti. Le interviste sono brevi, frequente è l’assenza di ricordi. • Preoccupato (E) Preoccupati in relazione alle esperienze, sembrano arrabbiati, confusi e passivi o timorosi e sopraffatti. Alcune affermazioni sono grammaticalmente confuse o colme di espressioni senza senso (“tatata”). Le interviste sono lunghe, alcune risposte irrilevanti. • Irrisolto/disorganizzato (U-d) Durante il racconto di perdite o di abusi, i soggetti perdono il controllo del ragionamento e/o del discorso: ad esempio parlano di persone morte come se fossero ancora in vita, fanno lunghe pause o usano un frasario poetico ed elogiativo. Potrebbero essere classificati contemporaneamente anche come Ds, F o E. Corso di Psicologia Medica

  34. Concludendo • Strange Situation • Sicuro (B) Mostra segni di perdita del genitore alla prima separazione e piange durante la seconda. Accoglie il genitore attivamente: ad esempio, strisciando verso di lui o cercando di essere preso in braccio. Mantenuto per breve tempo il contatto col genitore, si calma e torna a giocare. • Insicuro-evitante (A) Non piange durante le separazioni, presta attenzione ai giochi o all’ambiente durante tutta la procedura. Evita e ignora attivamente il genitore al suo ritorno, allontanandosi, voltandosi o contorcendosi quando viene preso in braccio. Non esprime emozioni, le espressioni di rabbia sono assenti. • Insicuro-ambivalente (C ) Preoccupato verso il genitore durante tutta la procedura, può mostrarsi attivamente arrabbiato, cercando e opponendosi alternativamente al genitore, oppure può essere passivo. Al ritorno del genitore non si calma e non torna a esplorare, continua a essere focalizzato su di lui e piange. • Disorganizzato/disorientato (D) Comportamenti disorganizzati o disorientati appaiono in presenza del genitore: ad esempio, quando questo torna, può bloccarsi come in trance, agitare le mani in aria, alzarsi e poi cadere prono oppure può avvinghiarsi e nello stesso tempo contorcersi. Può essere classificato contemporaneamente anche come A, B o C. Corso di Psicologia Medica

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