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PROGETTO DI FORMAZIONE A DISTANZA SULLE ATTIVITA’ TRASFUSIONALI RIVOLTO AL PERSONALE DEL PRESIDIO OSPEDALIERO

PROGETTO DI FORMAZIONE A DISTANZA SULLE ATTIVITA’ TRASFUSIONALI RIVOLTO AL PERSONALE DEL PRESIDIO OSPEDALIERO DELLA ASL 4 “CHIAVARESE”. Morelli F. (1 ) , Molinaro E. (2) , Giordano C. (3) , Falcone S. (1) , Florio G. (1) , Gioiele S. (2) , Brignole P. (3) , Greco A. (1)

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PROGETTO DI FORMAZIONE A DISTANZA SULLE ATTIVITA’ TRASFUSIONALI RIVOLTO AL PERSONALE DEL PRESIDIO OSPEDALIERO

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  1. PROGETTO DI FORMAZIONE A DISTANZA SULLE ATTIVITA’ TRASFUSIONALI RIVOLTO AL PERSONALE DEL PRESIDIO OSPEDALIERO DELLA ASL 4 “CHIAVARESE” Morelli F.(1), Molinaro E.(2), Giordano C.(3), Falcone S.(1), Florio G.(1), Gioiele S.(2), Brignole P.(3), Greco A.(1) (1)S.C. Trasfusionale, (2)Settore Aggiornamento e Formazione, (3)S.S. Gestione del rischio, Accreditamento e Qualità ASL 4 “Chiavarese” (GE) • PREMESSA • E’ noto che la total transfusion safety è determinata dalla sommatoria di blood safety (sicurezza del “prodotto” sangue) e transfusion safety (sicurezza della trasfusione clinica). In Italia, in ottemperanza alla classificazione delle reazioni avverse alla trasfusione come definite dal decreto legislativo 207/2007 e a testimonianza che il nuovo sistema di sorveglianza SISTRA sta iniziando a funzionare, nel corso dell’anno 2009 sono stati segnalati 14 casi di reazioni da incompatibilità ABO associate  alla trasfusione di sangue, su un totale di 2.450.000 unità di globuli rossi trasfuse, di cui 2 mortali. • È‘ possibile ipotizzare una stima dei rischi di evento avverso trasfusionale in Liguria incrociando i dati di letteratura internazionale con i dati regionali: • numero di unità eritrocitarie trasfuse annualmente in Regione Liguria = circa 80.000 • rischio di errore trasfusionale proiettato in Regione Liguria = da 2 a 40 incidenti trasfusionali per anno • rischio di morte per Incorrect Blood Component Transfused in letteratura = 1/1.000.000-1.500.000 unità trasfuse • rischio di decesso da incompatibilità ABO proiettato in Regione Liguria = 1 ogni 12-15 anni circa • L’ultimo caso di incidente trasfusionale da incompatibilità ABO con esito mortale in Liguria, avvenuto presso l’A.O.U. “San Martino” di Genova, risale al 31/10/1995. • Il 1/4/2010 nella sala operatoria del Polo Ospedaliero di Lavagna è avvenuto un errore trasfusionale ABO (near miss), oggetto di audit interno il 14/04/2010, per il quale è stata effettuata notifica di near miss al Sistema di Emovigilanza nazionale SISTRA e segnalazione di evento sentinella al SIMES del Ministero della Salute. • Nella scheda B di quest’ultima segnalazione sono state inserite due azioni correttive per ridurre il rischio della trasfusione clinica: • revisione della procedura aziendale di gestione e trasfusione degli emocomponenti • attuazione di un corso di formazione sull’applicazione delle procedure trasfusionali. • Per quanto riguarda il punto 1, la procedura di gestione e trasfusione degli emocomponenti nei reparti (PO/CTr/04) è stata rivista completamente, ed è stata emessa dalla S.S. Gestione del Rischio, Accreditamento e Qualità in data 21 maggio 2010. • METODI • Per quanto riguarda il punto 2, si intende impostare un percorso formativo della durata di tre anni, articolato in corsi annuali a partire dal 2011. • Gli obiettivi del corso sono: • mantenere e migliorare il livello culturale aziendale in tema di terapia trasfusionale e buon uso del sangue • migliorare l'attività trasfusionale in azienda e accrescere la competenza del personale ospedaliero su problematiche specifiche • migliorare il livello di sicurezza e di tracciabilità in ossequio alla normativa vigente. • Il contenuto viene modificato di anno in anno a ogni edizione, per consentire la massima aderenza in itinere dell’offerta formativa alle necessità organizzative, all’evoluzione scientifica e alle richieste dei partecipanti. • Il corso è rivolto ad un elevato numero di personale sanitario, appartenente ai reparti afferenti i Dipartimenti Chirurgico, Emergenza e Accettazione, Medico e Riabilitativo, in quanto maggiori utilizzatori della terapia trasfusionale, e viene erogato in modalità FAD (Formazione a distanza). Viene accreditato dall’Ufficio Formazione dell’ASL4 Chiavarese, in quanto “Provider” Regione Liguria, per n. 100 tra medici, infermieri e ostetriche e viene pubblicizzato attraverso il sito Aziendale. • Il file contenente gli argomenti del corso viene fornito dal Responsabile scientifico (Direttore ST) in formato Power Point. L’Ufficio Formazione provvede a trasformare tale file in formato Scorm attraverso un software specifico, al fine di poterlo pubblicare sulla piattaforma Moodle, per un periodo di erogazione di 6 mesi. • Gli utenti che desiderano effettuare il corso compilano e trasmettono all’Ufficio Formazione apposita scheda d’iscrizione con indicazione dell’indirizzo di posta elettronica aziendale, dove saranno comunicate le modalità di accesso. • RISULTATI • L’Ufficio Formazione, in qualità di “administrator”, oltre alla gestione delle iscrizioni, effettua attività di monitoraggio dei partecipanti al corso, al fine di verificare gli accessi, i tempi di svolgimento e il superamento dei test di valutazione finali. • Alla conclusione del periodo di erogazione, l’Ufficio Formazione attribuisce a coloro che hanno terminato il corso con esito positivo l’attestato ECM Regione Liguria, e invia la relativa reportistica in Regione. • Per quanto riguarda il monitoraggio dell’attività formativa, vengono effettuate • valutazione di performance: mediante il seguente indicatore: n. persone formate / totale persone da formare • valutazione di efficacia: mediante numero di eventi sentinella rilevati e tramite il seguente indicatore, da rilevarsi prima della • formazione (dati del II semestre 2010) e dopo (dati I semestre 2012): n. relazioni di avvenuta trasfusione pervenute a ST / totale • trasfusioni effettuate • valutazione della soddisfazione dell’utenza: mediante questionario di gradimento a fine corso. • CONCLUSIONI • Nei paesi occidentali la situazione della blood safety è ottimale, mentre la transfusion safety presenta ancora ampi margini di miglioramento anche nel mondo sviluppato. E’ importante prevedere una formazione aziendale specifica per tutti gli operatori coinvolti a vario titolo nelle procedure trasfusionali, al fine di migliorare la sicurezza globale del sistema. Tuttavia, se si vuole incrementare in maniera significativa la sicurezza del processo di trasfusione clinica, appare necessario intervenire innanzitutto sul processo di identificazione, affiancando alle procedure operative i vantaggi conseguibili con l’uso delle tecnologie informatiche, chepossono intercettare errori commessi al momento del prelievo dei campioni o dell’inizio della trasfusione. • BIBLIOGRAFIA • Ministero della Salute “Raccomandazione per la prevenzione della reazione trasfusionale da incompatibilità ABO” Raccomandazione n. 5 - Marzo 2008 • E. C. Vamvakas and M. A. Blajchman Transfusion-related mortality: the ongoing risks of allogeneic blood transfusion and the available strategies for their prevention Blood 2009, 113: 3406-3417 • M. Ripamonti, E. Baldantoni, M. Rubartelli L’identificazione come processo: sua importanza nella sicurezza della somministrazione del sangue Il Servizio Trasfusionale - Bollettino di informazione sulle attività trasfusionali italiane 2010, 04:14-21 • P. Pagliaro, R. Turdo, E. Capuzzo Patients’ positive identification systems Blood Transfusion 2009, 7, 313-318 • Dzik WH. Emily Cooley Lecture 2002: transfusion safety in the hospital. Transfusion 2003, 43: 1190-1199

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