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Istituto Comprensivo “Don Lorenzo Milani” di Orbetello Scuola primaria “De Amicis”

"Tesori sconosciuti". Istituto Comprensivo “Don Lorenzo Milani” di Orbetello Scuola primaria “De Amicis” Classe 5° T.P. a.s. 2004-2005 Insegnanti : Mecheroni M.Pia Baruffi Valeria Burioni Rosanna. il Frontone. Dove è. Dove è stato trovato.

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Istituto Comprensivo “Don Lorenzo Milani” di Orbetello Scuola primaria “De Amicis”

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Presentation Transcript


  1. "Tesori sconosciuti" Istituto Comprensivo “Don Lorenzo Milani” di Orbetello Scuola primaria “De Amicis” Classe 5° T.P. a.s. 2004-2005 Insegnanti : Mecheroni M.Pia Baruffi Valeria Burioni Rosanna

  2. il Frontone Dove è Dove è stato trovato Il Frontone si trova ad Orbetello, presso l’ex caserma Umberto 1° Colle di Talamonaccio Che cosa è: Decorazione di forma triangolare, che era posta sulla parte alta della facciata di un tempio, sito sul colle di Talamonaccio

  3. la storia del Frontone Il frontone rappresenta la conclusione della guerra degli argivi contro i tebani. Esso era inserito sulla facciata di un tempio che si trovava sul colle di Talamonaccio. Il tempio era stato costruito nella seconda metà del IV sec. A.C; era dedicato a Tinia, una divinità etrusca. Il Frontone fu collocato nel tempio molto tempo dopo:probabilmente intorno al 150 A.C. I frammenti in terracotta che componevano il Frontone, furono rinvenuti l’11 Maggio 1892, durante la costruzione, sul colle, di un caserma militare. I frammenti furono ritrovati all’interno di una cisterna.

  4. Il mito rappresentato sul Frontone: "I sette contro Tebe" Nel Frontone di Talamone sono rappresentate le orribili vicende di Edipo e dei suoi figli e la guerra dei “Sette contro Tebe”. Tutta la storia prende l’avvio dalla città di Tebe e da una nefasta profezia.

  5. Ultima ricostruzione del Frontone E D F a: Edipo A C B f: Anfiarao b : Polinice c: Eteocle d: Capaneo Anfiarao precipita nella voragine “aperta” da Zeus per garantirgli una morte da eroe e: Adrasto La disperazione di Edipo per la morte dei figli, Eteocle e Polinice, che si sono uccisi a vicenda. Adrasto, re di Argo, fugge dal campo di battaglia. Capaneo, figlio di Adrasto, scala le mura di Tebe

  6. Immagini, pensieri, sensazioni, emozioni... Al centro c’è Edipo, sfinito e disperato, ormai rassegnato per tutto ciò che gli è capitato. Molti uomini sono caduti ed eroi sono divenuti. Se la loro storia vuoi sapere, su queste pagine… continua a cliccare! Molto sangue fu versato Melanippo lo vediamo decapitato. Guarda a destra: Zeus una voragine ha creato, Anfiarao vi è precipitato ed il suo onore ha salvato; prima di essere caduto la sconfitta aveva temuto! Osserva a sinistra: un eroe è fuggito. Questi è Adrasto, di Argo re ardito!

  7. Quel giorno nella sala del frontone! Tenebre lucenti avvolgono il frontone, ornamento di un tempio sito sul colle di Talamone. Silenzio c’è nella sala non si ode nemmeno un battito d’ala. Ad un tratto il silenzio è cessato e, a voci sommesse, il suo regno ha ormai lasciato!

  8. La guerra Il frontone I Sette contro Tebe è un mito che sul frontone è rappresentato. A Talamonaccio è stato ritrovato e ad Orbetello è stato portato. Di terracotta fu costruito e sulla facciata di un tempio collocato. Troppo sangue è stato versato, su Tebe un calore ghiacciato! A terra uomini caduti che eroi son divenuti.

  9. Quel meraviglioso bassorilievo Sul frontone il mito di Edipo è rappresentato che nei secoli è stato raccontato. Il mito, dai greci è stato inventato e da famosi attori, recitato ma forse mai nessuno lo ha ben interpretato! Il bassorilievo sul tempio è stato collocato ma un furioso incendio lo ha divorato, e, dopo essere stato ritrovato, ad Orbetello è stato innalzato affinchè da tutti, possa essere ammirato!

  10. Edipo...inizio di una tragedia Un bambino è nato, da Giocasta e da Laio abbandonato. Un pastore lo ha ritrovato ed a Polibo, re di Corinto, lo ha consegnato. Ora è un bambino fortunato e al suo ventesimo compleanno una festa ha organizzato ma un uomo la verità gli ha svelato. Da Pizia il giovane si è recato che un tragico destino gli ha rivelato.

  11. "Voci" dal mare. Il colle Lungo il vasto mare il grande colle appare. Onde fendenti trafiggono le rocce poi si trasformano in grandi gocce. Su questo colle, il tempio sorgeva e ai caldi raggi del sole risplendeva. Un leggero fluttio di onde si udiva che dal mare proveniva! Sul colle c’era silenzio: si percepiva solo il fruscio del vento. Un allegro lamento si udiva, che, da un’altra riva, proveniva. Il tempio sul colle si trovava e dal mare, il navigante, ammirava!

  12. Anfiarao Questi è Anfiarao, figlio del dio Apollo. Egli viveva ad Argo, era sposato con Erifile, figlia di Adrasto, re di Argo. Anfiarao fu convocato da Adrasto per prendere parte al consiglio di guerra contro la città di Tebe. Venne affidato ad Anfiarao il comando di una delle sette schiere dell’esercito argivo. Anfiarao, che aveva avuto dal padre, la facoltà di prevedere il futuro, cercò di dissuadere gli argivi a non combattere questa guerra, causa di grande sventura per l’esercito argivo. Adrasto e gli altri eroi argivi, accetteranno il consiglio di Anfiarao oppure decideranno di combattere questa guerra? Come finirà la sua storia? Sarà un vincitore o un vinto?

  13. Capaneo Questi è Capaneo, uno dei sette principi argivi, figlio del re Adrasto. Egli capeggiava una delle sette schiere dell’esercito argivo, che combattè contro Tebe. L’esercito accerchiava la città. Nottetempo Capaneo decise di espugnare da solo Tebe, sfidando Zeus, re dell’Olimpo: mai una decisione costò tanto cara ad un uomo! Come avrà reagito il re dell’Olimpo, contro tanta arroganza? Sarà stato benevolo, oppure…?

  14. Polinice • Polinice era uno dei due figli di Edipo e fu da lui maledetto,insieme al fratello: • Vi auguro di trovarvi un giorno uno contro l’altro come nemici, e che vi uccidiate a vicenda! • Quando Edipo lasciò il trono di Tebe, i due fratelli fecero un patto per alternarsi alla guida della città. Eteocle non rispettò il patto e cacciò Polinice, che si rifugiò ad Argo. Il re di Argo, Adrasto, lo invitò nella sua reggia e gli dette in sposa una delle sue figlie. Polinice, un giorno, svelò ad Adrasto il tradimento del fratello. Il re decise di fare giustizia ed escogitò un piano di guerra per riconquistare Tebe. • Polinice fu uno dei sette eroi ai quali fu affidata una schiera dell’esercito argivo. • Durante la battaglia, si sarà avverata la predizione del padre?

  15. Eteocle Costui è Eteocle, figlio di Edipo, fratello di Polinice. Temendo che la terribile profezia del padre si avverasse, i due fratelli fecero un patto ma Eteocle non rispettò quanto era stato stabilito in esso, tradendo così suo fratello. Polinice si vendicherà per il torto subito?

  16. Adrasto Adrasto, re di Argo,era il suocero di Polinice. A causa di un segreto da questi rivelatogli, il re decise di conquistare la città di Tebe. Organizzò un piano di guerra. Durante l’incontro, uno degli eroi argivi, lo sconsigliò di intraprendere questa guerra, poiché essa non aveva il favore degli dei. Adrasto accetterà il consiglio datogli, oppure porterà avanti il suo piano correndo i rischi che gli erano stati prospettati ?

  17. il teatro della vicenda Mar Egeo Mar Mediterraneo

  18. Edipo Tebe: città nella quale regnavano Laio e Giocasta.

  19. Laio, re di Tebe, un giorno decise di recasi a Delfi, una città vicina, per consultare l’oracolo, una divinità pagana in grado di predire il futuro. Laio, arrivato a Delfi, si recò dall’oracolo. Egli proclamò:- Se tu metterai al mondo un figlio, la sventura si abbatterà sulla tua città e sulla tua famiglia; infatti, egli arriverà al punto di uccidere suo padre e sposare sua madre, avendo figli proprio da lei.

  20. Laio tornò a Tebe e raccontò a Giocasta la terribile profezia rivelatagli dalla sacerdotessa Pizia. E’ terribile! Lo metteremo dentro questo cesto. Passò del tempo e Laio e Giocasta dimenticarono la profezia. Giocasta si accorse di aspettare un bambino. Nacque Edipo. Si ricordarono allora la profezia dell’oracolo e…

  21. Nottetempo Laio e Giocasta, misero il bambino dentro il cesto di vimini che avevano preparato, si diressero verso il monte Citerone e lo abbandonarono in un sentiero poco frequentato. La fortuna volle che di lì passasse un pastore di nome Euforbo, il quale sentì il pianto di Edipo e riuscì a trovare il cesto dove ero stato posto. Uee! Uee! Uee! Euforbo prese la cesta e portò Edipo a casa sua. Ma il pastore non aveva la possibilità di mantenere il bambino, per questo decise di consegnarlo a Polibo, re di Corinto, che lo accettò con molta felicità. Il re e sua moglie allevarono Edipo, proprio come fosse loro figlio.

  22. Il giorno del ventesimo compleanno di Edipo, alla reggia, fu organizzata una grande festa alla quale furono invitate molte persone, ma ad un tratto... Scoppiò una lite fra Edipo e uno degli ospiti il quale, in preda all’alcool, gli rivelò che lui non era il figlio di Polibo, bensì del pastore Euforbo. Edipo andò subito dal “padre” per chiedergli spiegazioni, ma lui lo rassicurò e gli disse che era solo un ubriaco e che lui ero suo figlio. Edipo però continuò a credere a quell’uomo. Decise di recarsi a Delfi per consultare l’oracolo Pizia. Pizia gli rivelò che non era importante che conoscesse il nome di suo padre. Ciò che devi sapere invece,è che ucciderai tuo padre e sposerai tua madre! Atroce profezia ! Per questo Edipo decise di non tornare più a Corinto, dove si trovava Polibo, che lui riteneva essere suo padre,questo, per evitare che la profezia potesse avverarsi. Decise così di recarsi a Tebe.

  23. Intanto a Tebe... Nel frattempo a Tebe si era “completamente avverata la prima delle terribili profezie legate alla nascita di Edipo: sulla città, infatti, si era abbattuta una grave sventura. La dea Era aveva mandato a Tebe la Sfinge, uno spaventoso mostro alato,mezza donna e mezza leonessa, insaziabile divoratrice di uomini. Ogni giorno l’orrenda creatura, dall’alto del monte Citerone, rivolgeva ai tebani lo stesso enigmatico quesito: Qual è quell’ essere che la mattina cammina a quattro zampe, a mezzogiorno cammina con due, la sera con tre ed è tanto più debole quante più gambe possiede? La Sfinge avrebbe cessato di divorare i tebani solo quando qualcuno avesse risolto il complicato enigma. Fino ad allora, essa avrebbe posto ogni giorno quella domanda ai cittadini di Tebe e, in mancanza della soluzione, ogni giorno avrebbe divorato un tebano.

  24. Laio, colpito dai sensi di colpa, decise di recarsi a Delfi per consultare di nuovo l’Oracolo, ma prima di partire si recò da Tiresia, l’indovino di Tebe. Tiresia sconsigliò Laio di affrontare il viaggio a Delfi perché era molto pericoloso. Laio lasciò Tiresia ma non ascoltò il suo consiglio e partì per la città di Delfi.

  25. Ad un incrocio Laio incontrò un giovane straniero che impediva il passaggio del carro; per questo Laio disse al giovane: -Scansati che non mi fai passare!- con lo stesso tono imperioso con cui si rivolgeva ad ogni suo suddito. Il giovane non si tolse e fra i due iniziò una lite furibonda; Laio colpì il giovane con una frusta alla testa, invece il giovane colpì Laio con tutta la sua forza, lasciandolo in fin di vita. Laio morì, il giovane era Edipo: la prima parte della profezia si era avverata: Edipo aveva ucciso il padre!

  26. Alla notizia della morte di Laio, i tebani si rattristarono profondamente. Essi elessero come successore dello sventurato re, Creonte, fratello di Giocasta. Il massacro di tebani, da parte della Sfinge, continuava ed anche il figlio prediletto di Creonte, cadde vittima del mostro. Creonte distrutto dal dolore, proclamò a tutti i cittadini di Tebe che, chiunque avesse risolto l’enigma e vinto la Sfinge, avrebbe sposato sua sorella Giocasta e sarebbe stato proclamato re di Tebe.

  27. Edipo, giunto a Tebe, venne a conoscenza della decisione di Creonte e decise di affrontare la Sfinge; salì sul monte Citerone e la affrontò dicendo: • L’essere di cui parli è l’uomo: quando è bambino cammina carponi, quando è adulto cammina su due gambe, quando è vecchio cammina con il bastone! • La Sfinge sconfitta si buttò giù dal monte. L’essere di cui parli è l’uomo… Edipo si recò da Creonte, ed egli, come promesso, lo elesse re di Tebe e gli concesse la mano di Giocasta Col passare degli anni Giocasta ebbe 4 figli:2 femmine: Antigone e Ismene e 2 maschi: Eteocle e Polinice.

  28. Gli eventi dolorosi che secondo la profezia, si sarebbero abbattuti sulla città, non erano terminati: una terribile epidemia di peste, infatti colpì la città ed uccise decine e decine di tebani. Per scoprire l’origine della peste, Edipo si recò dal vecchio Tiresia il quale gli disse che per salvare la città dall’epidemia di peste era necessario scoprire l’assassino di Laio. Edipo si incaricò di cercarlo. Tornò nella reggia dove riferì a Giocasta il “consiglio” di Tiresia. Giocasta ricostruì la dinamica dei fatti e gli indicò con la massima precisione il luogo e i particolari dell’assassinio di Laio. E’ una vendetta degli dei! Cacciate o tebani l’assassino del vostro re!

  29. Nella mia vita non sono mai riuscito a distinguere il vero dal falso! Alle parole di Giocasta, Edipo ricordò …Era stato lui ad aver ucciso Laio. Per avere conferma del terribile sospetto, si recò dal servo che quel giorno scortava Laio: questi era Euforbo, il quale gli raccontò tutta la storia iniziando dal giorno del suo ritrovamento in una cesta. Edipo capì di aver ucciso suo padre e…di aver sposato sua madre. Disperato tornò da Giocasta e le raccontò tutto ciò che gli aveva detto Euforbo. Giocasta, per la vergogna, si rinchiuse nella sua camera, afferrò un pugnale e si uccise. Edipo,per punire la sua scellerataggine, si accecò con uno spillo di sua moglie.

  30. Siate maledetti! Vi auguro che un giorno vi troviate uno contro l’altro e che alziate uno contro l’altro il pugnale! Preso dalla pazzia,Edipo inveì contro i suoi figli, Eteocle e Polinice, e li maledisse. Edipo fu costretto a nascondersi per sottrarsi alla ferocia dei tebani che volevano ucciderlo perché lo ritenevano responsabile di tutti i loro guai. I figli, divenuti grandi, fecero un patto per governare Tebe: avrebbero governato la città un anno ciascuno. Durante il regno di uno, l’altro sarebbe vissuto in un’altra città e allo scadere dell’anno, sarebbe tornato per salire al trono.

  31. Tornerò a Tebe tra un anno. Decisero che per primo, sarebbe salito sul trono Eteocle, il fratello maggiore. Polinice,come stabilito nel patto,si allontanò da Tebe. Andrò a vivere ad Argo Non farti più vedere perché io non ti cederò più il trono. Trascorso un anno, Polinice tornò a Tebe per prendere il trono ma, quando arrivò alla reggia,Eteocle lo scacciò dalla città,

  32. Intanto...nella città di Argo... Nella città di Argo regnava un re: Adrasto. Il re aveva tre figlie,una di esse era sposata con Anfiarao,le altre due non erano ancora sposate. Questa cosa inquietava Adrasto, il quale decise di andare da Pizia per sapere con chi si sarebbero sposate le sue due figlie. Allora Pizia profetizzò……. Una delle tue figlie,sposerà un leone; l’altra sposerà un cinghiale.

  33. Nei giorni seguenti il re tentò di decifrare la profezia ma… I suoi tentativi risultarono vani, fino a che una sera, udì all’improvviso uno stridore di armi, si affacciò alla finestra della reggia e vide due nobili uomini che stavano combattendo. Sui loro scudi erano rappresentati un cinghiale e un leone. Ecco svelata la profezia! Il re uscì dalla reggia, si presentò ai due giovani e li accolse nel palazzo come suoi ospiti. I due si presentaro ad Adrasto:-Io sono Polinice e giungo daTebe. -Io sono Tideo e arrivo ad Argo dall’Etolia. Adrasto dette loro il benvenuto e propose loro il matrimonio con Argia e Deipile, sue figlie.

  34. La proposta di Adrasto fu accettata dai due nobili e le nozze furono celebrate Erifile, terza figlia di Adrasto, era già sposata con Anfiarao, valoroso guerriero e figlio di Apollo. Il tempo passava ma Polinice non si rassegnava al tradimento subito da suo fratello, così un giorno si presentò ad Adrasto e… Ho subito un grave torto da mio fratello, che mi ha usurpato il trono con l’ inganno, non rispettando un patto fra noi stabilito

  35. Sarà fatta giustizia Venuto a conoscenza del tradimento subito da Polinice,da parte del fratello Eteocle, Adrasto escogitò un piano di guerra. Poiché le porte di Tebe erano 7, egli suddivise l’esercito in 7 schiere. La prima schiera l’avrebbe guidata egli stesso, altre avrebbero obbedito agli ordini dei suoi tre generi, Anfiarao, Tideo e Polinice e le altre agli ordini di altri tre principi: Capaneo,Ippomedonte e Partenopeo. I principi si riunirono per prepararsi alla guerra. Anfiarao, che conosceva il futuro, tentò insistentemente di convincere i suoi compagni a non fare questa guerra ma, non vi riuscì. Questa guerra sarà la nostra rovina! Ascoltatemi principi di Argo! Non attacchiamo Anfiarao decise di fuggire da Argo e di nascondersi in un rifugio segreto…

  36. Anfiarao decise di fuggire da Argo e di nascondersi in un rifugio segreto… Rivelò la sua decisione solo alla moglie. Rimarrò nel mio nascondiglio finchè Tebe non sarà stata espugnata Polinice si recò da Erifile e le chiese di riverargli dove si fosse nascosto suo marito Anfiarao. In cambio di questa informazione, Polininice promise una collana di smeraldi ad Erifile. Ne ho molte di collane ma questa è più bella di tutte di quelle che possiedo. Sappi! Mio marito è nascosto nella capanna che si trova sulla collina ad est di Argo.

  37. Erifile, affascinata dalla bellissima collana svelò il nascondiglio segreto tradendo cosi suo marito. I soldati argivi si recarono là dove si nascondeva Anfiarao e lo obbligarono a tornare ad Argo per organizzare il piano di guerra contro Tebe. Comportati da vero eroe, torna ad Argo e organizza la tua schiera per la guerra contro Tebe E’ laggiù,il nascondiglio segreto!

  38. Prima di partire per la guerra, Anfiarao chiamò i suoi figli e disse loro.:-Parto , vado a combattere Tebe, pur sapendo che iniziamo una guerra senza la benedizione degli dei. Voglio che vi ricordiate di questo mio ultimo desiderio : se non dovessi tornare,uccidete vostra madre. Ha tradito la mia fiducia e mi ha consegnato ad una morte certa.

  39. Gli argivi giunsero presso Tebe, si accamparono fuori le mura della città. Iniziò la battaglia. Nottetempo intanto… Io sono Capaneo, eroe argivo, figlio di Adrasto, ora caro Zeus ti dimostrerò che sono capace di conquistare da solo questa città e,nulla mi potrà fermare, nemmeno i tuoi fulmini| Zeus,re dell’Olimpo, di fronte a questa intollerabile provocazione, vuolle dare a tutti la prova della sua potenza: prese dalla sua sacca un fulmine, lo scaglò su Capaneo e in un istante lo incenerì.

  40. Sul campo di battaglia si incontrarono Eteocle e Polinice e la maledizione del padre divenne realtà: i due fratelli si uccisero a vicenda. Edipo, alla vista di tale scempio, cadde in preda alla disperazione e levò le braccia al cielo implorando gli dei. La guerra era conclusa. Il re Adrasto salì sul suo carro e si allontanò dal campo di battaglia Anfiarao, salito sul suo carro, stava fuggendo dal campo di battaglia, inseguito da un guerriero tebano, quando Zeus scagliò un fulmine, spalancando una profonda voragine nel terreno, nella quale l’eroe argivo precipitò, trascinato da un giovane demone fine

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