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Presentazione: Dott Pierpaolo Parogni

Presentazione: Dott Pierpaolo Parogni. Il Percorso Delfino PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE rivolto a pazienti con disabilità cognitiva grave, affetti da diverse forme di ritardo mentale associate a deficit comunicativi. sdr. di Down Autismo Encefalopatie

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Presentation Transcript


  1. Presentazione: Dott Pierpaolo Parogni

  2. Il Percorso Delfino PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE rivolto a pazienti con disabilità cognitiva grave, affetti da diverse forme di ritardo mentale associate a deficit comunicativi. sdr. di Down Autismo Encefalopatie -peri/post-natali -post traumatiche HPH: Decreto n. 14382 del 27.11.2007 Delibere: 50-2007: approvazione creazione percorso disabilità 852-2007: approvazione primi percorsi D.T. 414-2010: assegnazione responsabile e risorse infermieristiche.

  3. Si distinguono nello specifico le seguenti tipologie di Percorsi del PDTA Delfino: Percorso in Emergenza-Urgenza Percorso Programmato Il PDTA Delfino - Percorsi attribuzione del CODICE COLORE ROSSO, indipendentemente dalle condizioni cliniche del paziente. Numero verde 800484088 • PRESTAZIONI AMBULATORIALI • visita • esami strumentali • indagini diagnostiche eventualmente in sedazione • procedure in regime ambulatoriale • PRESTAZIONI IN REGIME DI DH • interventi chirurgici • interventi odontostomatologici in ospedalizzazione

  4. Rete Delfino Direzione Sanitaria Medici e Due Infermiere referenti Percorso Delfino Medici referenti presso S.C. e S.S. A.O. Carlo Poma Volontari Ospedale

  5. 104 100% Tabella prestazioni erogate 2009-2011

  6. Cronicità e fragilità Disabilità cognitiva grave La condizione della persona con patologia cronica e i problemi sanitari connessi a tale condizione coinvolgono comportamenti singoli e decisioni pubbliche, valori umani e competenze professionali, urgenze immediate e necessità di programmazione. Si tratta di un ambito in cui l'attenzione alla dimensione etica si esprime come attenzione alla qualità umana delle relazioni attraverso cui si attuano l'attività sanitaria e sociale, dalle relazioni più semplici allo strutturarsi di relazioni complesse come quelle organizzate nei servizi sanitari.

  7. La disabilità crea: Alterazione degli equilibri alla base di ogni relazione

  8. La presenza di Ritardo Mentale mette la persona disabile a rischio di essere più: - dipendente dagli altri per avere aiuto nell'acquisire capacita` di base - incline a difficoltà fisiche- incline a disturbi mentali e comportamentali- incline a stigmatizzazione sociale e alle sue conseguenze.

  9. Quali sono i bisogni delle persone con ritardo mentale? - quelli relativi al loro ritardo mentale: medici, cognitivi e comportamentali - quelli relativi alla loro età: educativi, emotivi e sociali - quelli relativi all'impatto del loro ritardo mentale sulla famiglia e sulla società

  10. COMPORTAMENTI PSICOPATOLOGICI

  11. QUALSIASI COMPORTAMENTO DESCRITTO IMPLICA LA DOMANDA : E’ PERICOLOSO PER SE’ O PER GLI ALTRI? Cosa fare per proteggerlo o per proteggere gli altri?

  12. Società Famiglia Soggetti con disabilità cognitiva grave servizio sanitario ed educativo

  13. LA PERSONA DISABILE CON RITARDO MENTALE E LA SUA FAMIGLIA

  14. Rendere il figlio disabile l’unico obiettivo delle risorse della coppia equilibrio familiare Viene meno la gestione di spazi personali

  15. il disabile si troverà a vivere una situazione di assoluta mancanza di spazi personali, oltre che di reali occasioni di autonomia Famiglia servizio educativo Egocentrismo servizio sanitario

  16. Il senso di fallimento vissuto dalla coppia determina ansia e insicurezza, che si riflettono nei rapporti interpersonali, e sugli altri membri della famiglia.

  17. il rapporto del disabile con l’esterno è inficiato dal rifiuto inconscio del genitore (soprattutto della madre) della disabilità stessa.

  18. Nella madre senso di frustrazione, crisi depressive, e come prima reazione, la non accettazione del figlio disabile e/o la determinazione a voler normalizzare a tutti i costi il figlio stesso.

  19. La famiglia del disabile si sente, ed è, più sola delle altre. “Un figlio disabile vuol dire una famiglia disabile”

  20. Come affrontare il problema delle famiglie con il disabile ammalato?

  21. Quali sono i problemi legati alla cura?

  22. Come conciliare le esigenze di cura dei genitori, le loro legittime prerogative e attese a tutela del loro figlio e le esigenze di interventi validi e veramente efficaci?

  23. Quando un disabile sta male, sta male due volte; sta male perché sente male, sta male perché non può raccontarlo

  24. grazie

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