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Un mondo perduto La scomparsa del Lago d’Aral

Un mondo perduto La scomparsa del Lago d’Aral. www.didadada.it. 1848. Il Lago d’Aral secondo il pittore Taras Shevchenko. L’acqua è scomparsa, relitti di barche aspettano il nulla. Il Lago d’Aral oggi.

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Un mondo perduto La scomparsa del Lago d’Aral

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Presentation Transcript


  1. Un mondo perduto La scomparsa del Lago d’Aral www.didadada.it

  2. 1848. Il Lago d’Aral secondo il pittore Taras Shevchenko L’acqua è scomparsa, relitti di barche aspettano il nulla Il Lago d’Aral oggi Il nome del lago deriva dal chirghiso "Aral Denghiz", che significa "mare delle isole", per le numerose isole presenti soprattutto lungo la costa orientale

  3. Il lago d’ Aral si trova in Asia centrale, è attraversato dal confine tra il Kazakistan e l’Uzbekistan Originariamente, l’ Aral con i suoi 68.000 km2 era il quarto lago del mondo

  4. L’Aral è un lago endoreico, ossia privo di emissari. Una volta era alimentato da due immissari: il SyrDarya e l’ AmuDarya La cartina rappresenta una situazione che non esiste più da molto tempo Diffidate delle cartine…

  5. A partire dal 1960 l’ Aral ha preso a prosciugarsi. In una quarantina di anni ha ridotto del 90% la sua superficie 220 km circa

  6. . . . Vozrozhdeniye . 1960. L’Aral presenta una massa d’acqua compatta. Muynaq è il principale porto sul lago. Il “mare” di isolette da cui l’Aral deriva il suo nome 1987. Le isolette a est sono rimaste in secca , quelle a ovest aumentano la loro superficie e si saldano tra loro L’isoladiVozrozhdeniye, dellaqualetorneremo a parlare

  7. . . . . 2006. I bracci est e ovest del Grande Aral sono ormai separati. La zona dove c’era l’sola di Vozrozhdeniye non è più circondata dall’acqua ma collegata con la terraferma. 1999.Si distinguono ormai un Piccolo Aral a nord e un Grande Aral a Sud, a sua volta distinto in due bracci collegati a sud da una sottile striscia d’acqua 2009. Il braccio ovest del Grande Aral è ormai scomparso La città di Muynaq dista ormai un centinaio di Km dall’acqua

  8. …e il triste monumento di benvenuto, all’ingresso di Moynaq , che continua ad alludere alle onde del lago, ai pesci che vi si pescavano… Attorno al lago si sviluppava una fiorente economia basata sulla pesca e sull’industria conserviera del tonno in scatola. Oggi la maggior parte delle specie ittiche è scomparsa Di tutte quelle attività non restano che carcasse di pescherecci arenate tra le sterpaglie

  9. L’Aral è un lago salato. Svanita l’acqua, in molti punti resta un deserto di sale

  10. Alle origini del disastro

  11. Anni ’30 del Novecento: in Asia Centrale, il dittatore sovietico Stalindecide di dare forma a 5 repubbliche (Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Kirghizistan e Tagikistan) Il dittatore intendeva fare di quest’area un serbatoio di risorse naturali e manodopera per l’allora URSS, perché ricca di minerali, gas e aree fertili, immense e poco popolate.

  12. Sterminate distese brulle ed aride divennero campi di grano e di cotone, un ‘miracolo’ reso possibile dalla realizzazione di un reticolo di canali, in grado di prelevare e deviare le acque degli  immissari del lago d’Aral.

  13. GrigoryVoropaev., responsabile sovietico del piano di sfruttamento dei fiumi: “L’Aral è un errore della natura, il mio scopo è di farlo morire serenamente” Voropaev riteneva che il lago, una volta ridotto ad una grande palude acquitrinosa sarebbe stato facilmente utilizzabile per la coltivazione del riso.

  14. AmuDarya SyrDarya Torniamo dunque ai nostri immissari Il prelievo idrico è stato talmente massiccio che il fiume, per molti anni, non ha portato acqua al lago d'Aral contribuendo significativamente al suo disastroso prosciugamento Nel loro lungo corso, il SyrDaryae l’AmuDarya forniscono l'acqua per irrigare le zone più fertili dell'Asia centrale, coltivate prevalentemente a cotone. Solo in tempi recenti le autorità Kazake hanno messo in opera alcuni lavori che hanno riportato il fiume (seppur in misura ridotta) a sfociare di nuovo nel Piccolo Aral. Il fiume scorre attraverso il Turkmenistan da sud a nord, ma ormai, diversamente da quello che vedete nella cartina, non riesce più a raggiungere il Lago d’Aral

  15. Amur Darya Canale del Karakorum Il canale del Karakorum è il più grande canale di irrigazione del mondo. Il corso d’acqua è navigabile per la maggior parte dei suoi 1375 km  Per fertilizzare il deserto del Karakorum, è stato costruito un canale che preleva l’acqua dall’AmuDarya e la trasporta attraverso il Turkmenistan fino al Mar Caspio

  16. Canale del Karakorum Il canale del Karakorum è uno dei maggiori responsabili del disastro del Lago d’ Aral. Lungo il suo tracciato il canale alimenta vari canali minori e numerosi bacini di raccolta Quelli che vedete sono due di questi bacini all’ingresso di Ashgabat, capitale del Turkmenistan

  17. Per coltivare il cotone si è fatto abbondante uso di diserbanti e pesticidi che hanno inquinato l’area e, trasportati dagli immissari, hanno contaminato L’Aral Il vento che spira costantemente verso est/sud-est trasportando la sabbia del lago, salata e tossica per i pesticidi, ha reso inabitabile gran parte delle zone costiere; le malattie respiratorie e i tumori hanno un'incidenza altissima sulla popolazione locale. Le polveri sono arrivate fino su alcuni ghiacciai dell'Himalaya Il vento avvelenato dell’Aral http://www.youtube.com/watch?v=nVUR0hmXnUI

  18. E Vozrozhdeniye?

  19. La base segreta sull’isola Nel 1948 sull’isola fu costruito un laboratorio top-secret per la produzione di armi biologiche. Qui  spore di antrace e bacilli di peste bubbonica furono trasformati in armi . Molti dei contenitori che conservavano le spore ed i bacilli non furono immagazzinati correttamente. Nel corso degli anni, si sono deteriorati al punto da far fuoriuscire il loro pericolosissimo contenuto. Vozrozhdeniye L’isola oggi è stata solo parzialmente bonificata. C’è il timore che gli animali presenti nei dintorni possano addentrarsi nell'impianto ed entrare in contatto con gli agenti contaminanti disperdendoli nell'ambiente con gravissimo rischio di epidemie mortali. Vozrozhdeniye, conosciuta anche come isola della Rinascita, è in realtà un'ex isola oggi collegata alla terraferma. Nel 1991 il laboratorio è stato abbandonato, ma una grande quantità di armi chimiche è rimasta nei suoi magazzini Data l'inaccessibilità del luogo, l'isola fu usata dai sovietici per effettuare test di guerra batteriologica. Certamente l’isola ha contribuito a rendere tossica la sabbia che oggi si alza dell’Aral

  20. Secondo il premio nobel Gore Vidal, quella del Lago d’Aral è stata la catastrofe ambientale più grave di tutti i tempi www.didadada.it

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