1 / 47

Organizzazione dei Mezzi di Allenamento

Organizzazione dei Mezzi di Allenamento. Fidal Toscana - Corso Istruttori 2011/2012 Autore: Marco Vizzutti. Obiettivi dell’allenamento nelle categorie r/i-r/e e c/i-c/e.

oistin
Download Presentation

Organizzazione dei Mezzi di Allenamento

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Organizzazione dei Mezzi di Allenamento Fidal Toscana- Corso Istruttori 2011/2012 Autore: Marco Vizzutti

  2. Obiettivi dell’allenamento nelle categorie r/i-r/e ec/i-c/e Organizzare i contenuti degli allenamenti e le modalità didattiche e metodologiche con finalità prevalentemente pedagogico-educative, che produrranno effetti positivi soprattutto nel futuro

  3. Obiettivi dell’allenamento nelle categorie r/i-r/e e c/i-c/e • Il giovane non è un adulto in miniatura ed è quindi errato utilizzare i contenuti dell’allenamento di un atleta evoluto, riducendone semplicemente la quantità e l’intensità per renderglielo eseguibile

  4. Obiettivi dell’allenamento nelle categorie r/i-r/e e c/i-c/e • La scelta dei mezzi e delle metodologie di allenamento utilizzate in un dato momento devono essere sempre in stretta relazione con quanto realizzato nel periodo precedente e con una possibile previsione di quello che potrebbe essere il loro sviluppo futuro (principio della continuità) • Nella scelta dei mezzi e delle metodologie di allenamento bisogna sempre tener conto e sfruttare al meglio le caratteristiche dello sviluppo psicobiologico caratteristico di un individuo in fase di crescita (principio della differenziazione)

  5. Le specialità da praticare (riferite in particolare alla corsa) • Categoria r/i- r/e 60/60hs/1000/corsa campestre/salti/ prove multiple/ricerca di un buon ambidestrismo nell’esecuzione degli ostacoli • Categoria c/i-c/e inizia una differenziazione delle specialità a cui dedicarsi Resistenti 300/1000/2000/ 300hs/campestri Velocisti 80/300/100hs/300hs/ salti/prove multiple/ campestri

  6. Principi distintivi dell’allenamento giovanile • Attuare strategie di intervento adeguate • utilizzo di metodi induttivi e non solo deduttivi • favorire la formazione di un’intelligenza motoria • organizzare la pratica secondo i principi di consapevolezza/trasversalità dei contenuti/trasferibilità degli apprendimenti

  7. Principi distintivi dell’allenamento giovanile • Organizzare una pratica multiforme e multidisciplinare. Ciò consente di: • arricchire il bagaglio di esperienze motorie • migliorare la cinestesi • suscitare interesse ed entusiasmo e quindi una partecipazione più completa ed attiva degli allievi ALTRIMENTI limitatezza dei contenuti  scelta prematura di una specialità  povertà e ripetitività dei mezzi allenanti  ristagno e poi decadenza della capacità di prestazione  abbandono

  8. Principi distintivi dell’allenamento giovanile • Porsi come obiettivo la conoscenza delle potenzialità del giovane e la costruzione integrale della sua personalità (capacità fisiche, psichiche, tecniche e tattiche) • Organizzare la pratica tenendo conto delle “fasi sensibili dello sviluppo delle capacità coordinative e condizionali”, in modo che le spinte della crescita e gli effetti del training si sommino in modo efficace.

  9. Principi distintivi dell’allenamento giovanile • Mezzi e metodi devono produrre sforzi progressivamente crescenti, però rimanendo semplici nella loro organizzazione (evitare eccessive sofisticazioni); la loro evoluzione deve soprattutto tendere all’aumento del carico Evitare di anticipare i contenuti del training dell’atleta evoluto con la convinzione che, se il necessario ed il sufficiente bastano a far bene, il più fa sicuramente meglio.

  10. Organizzazione dell’allenamento giovanile RIASSUMENDO: Deve rispondere a 2 principi far accumulare molteplici esperienze motorie per arricchire la proposta integrare in modo efficace le diverse capacità coordinative e condizionali che debbono sostenere e consentire i dinamismi sempre più qualificati, richiesti dalle diverse espressioni tecniche che si stanno apprendendo aumentare la padronanza motoria evitare stereotipie di comportamenti

  11. Ciclizzazione In realtà per le fasce d’età 12/13/14/15 anni non si può parlare di una vera e propria organizzazione che risponda ai crismi di una rigorosa “ciclizzazione” • ricerca di mezzi sempre più specifici • metodologie diversamente elaborate • distribuzione dei mezzi allenanti e loro modulazione all’interno del dei cicli e microcicli • ricerca di combinazioni fra intensità e volume dei carichi • alternanza fra lavoro e rigenerazione

  12. Sarebbe invece opportuno prevedere e organizzare tre periodi di attività di preparazione, alternati da altrettanti periodi di verifica competitiva

  13. Definizione dei cicli (atleti evoluti) Si distinguono per i contenuti in : • Cicli d’introduzione ripresa graduale del lavoro con mobilitazione muscolare ed organica • Cicli fondamentali caratterizzati da esercitazioni prevalentemente a carattere generale e speciale (indiretti) • Cicli specifici caratterizzati da esercitazioni prevalentemente speciali e specifiche, cioè che influiscono direttamente sulle capacità di prestazione • Cicli di rifinitura si inseriscono a conclusione del periodo preparatorio e comprendono competizioni secondarie per valutare le reazioni dell’atleta in gara

  14. Ciclizzazione annuale(atleti evoluti) • Prima parte esercizi di forza nelle diverse espressioni con esercizi di tipo generale e speciale • Seconda parte diminuisce la percentuale degli es. generali di forza rimane invariata la quantità di quelli speciali si introducono es. di forza specifica-tecnici e ritmici • Terza parte  scomparsa degli es. generali si lasciano es. speciali a seconda delle esigenze si inseriscono es. specifiche di forza, tecnica, ritmica e velocità

  15. Ciclizzazione doppia(atleti evoluti) • Prima parte nel primo periodo (3 cicli di 4 settimane)  es. generali in misura ridotta (solo riscaldamento)  si inseriscono es. speciali di forza numero ancora limitato di es. specifici che però gradualmente aumentano, divenendo nelle ultime settimane sempre più importanti (tecnica e ritmica)

  16. Ciclizzazione doppia(atleti evoluti) • Seconda parte  più breve (dura circa 2 mesi) 1° mese forza speciale - forza specifica con es. tecniche e ritmiche di gara. Es. specifici da eseguire in condizioni difficoltate e facilitate 2°mese es. speciali di forza in quantità ridotta e a più elevata correlazione con la specialità - discrete quantità di es. specifici di forza, tecnica, ritmica e velocità (es. difficoltate e facilitate)

  17. Periodizzazione per atleti evoluti Ciclizzazione semestrale Ciclizzazione annuale

  18. La ciclizzazione in età giovanile • Scarsa attinenza con quella degli adulti • Sfrutta i cambiamenti biofisiologici ed ormonali con lo scopo di fungere da stimolo aggiuntivo alle spinte della crescita • Organizzazione dei mezzi e dei contenuti non rigorosa e sistematica

  19. Aspetti della metodologia dell’allenamento • Obiettivi incentrati sull’apprendimento • La competizione è compresa negli stimoli allenanti • La programmazione segue sviluppi lineari con lievi variazioni del carico PER GLI EVOLUTI PER I GIOVANI • Obiettivi incentrati sulla massima prestazione • La competizione è intesa come finalizzazione dell’allenamento • La programmazione si sviluppa con i criteri della periodizzazione e della ciclizzazione

  20. Durata degli allenamenti • Ragazzi 2-3 sedute  durata 100’ circa • Cadetti  3-4 sedute  durata 100’/120’ circa • Allievi  4-5 sedute  durata 120’ circa • Juniores  5/6 sedute  durata 120’/150’ circa

  21. Distribuzione dei mezzi di allenamento (settore corse) Mezzi che possono coesistere: • Lavoro di forza poi balzi nelle varie forme • Lavoro di forza poi sprint su brevi distanze (10-20-30 m), brevi accelerazioni, utilizzo di progressivi con scopo di rodaggio meccanico • Lavoro di forza poi allenamento di resistenza alla velocità • Es. di balzi e multibalzipoi all.di resistenza alla velocità • Resistenza veloce poi capacità lattacida • Resistenza veloce  poi potenza aerobica • Balzi e multibalzipoi capacità lattacida • Capacità lattacidapoi potenza aerobica con corsa continua • Balzi e multi balzi o prove di sprint con brevi accelerazioni poi capacità lattacida • Es. ritmiche  poiR.V. • Es. poi resistenza lattacida • Traino o salite (F.V.C.)  poi resistenza lattacida

  22. Distribuzione dei mezzi di allenamento (settore corse) I mezzi di allenamento che possono coesistere in una seduta sono diversi, ma e’ importante non impegnare lo stesso sistema di produzione di energia

  23. Distribuzione dei mezzi di allenamento (settore corse) Mezzi che NON possono coesistere: • Esercitazioni ritmiche  poi R.V. • Forza  poi resistenza lattacida • Resistenza lattacida poi tecnica o sprint • Resistenza lattacida poi forza

  24. Obiettivi della programmazione giovanile • 1° Fase  Ricerca del piacere di correre-saltare-lanciare, attraverso la comunicazione, la creatività e l’espressività del movimento ( in particolare per gli esordienti e la categoria r/i-r/e) • 2° Fase  Ricerca delle sensazioni di corsa-salto-lancio e delle conoscenze essenziali della tecnica di corsa-salto-lancio

  25. Obiettivi della programmazione giovanile • 3° Fase  Ricerca degli allineamenti del gesto della corsa-salto-lancio e miglioramento • per la corsa  delle capacità di velocità e di resistenza • per i salti delle capacità di stacco e di equilibrio in volo • per i lanci  delle capacità di lancio abbinando azioni preparatorie progressivamente più impegnative come per es. l’utilizzo di una ritmica ad 1 o più giri nel lancio del martello • Attraverso esercizi specifici, percorsi e circuiti di costruzione e di sintesi che favoriscano la strutturazione ed il controllo del movimento, la distribuzione dello sforzo e l’individualizzazione della proposta allenante

  26. Come allenare quindi (settore velocità) • Le capacità tecnico-ritmiche e di velocità • Le diverse manifestazioni della forza muscolare • La condizione fisica e le capacità di sopportazione e distribuzione dello sforzo nelle fasce d’età 12/13/14/15 anni senza pregiudicarne il loro ulteriore sviluppo futuro?

  27. Le capacità tecnico-ritmiche e di velocità

  28. Le capacità tecnico-ritmiche e di velocità

  29. Le capacità tecnico-ritmiche e di velocità

  30. Le diverse manifestazioni della forza e la loro utilizzazione

  31. Le diverse manifestazioni della forza e la loro utilizzazione

  32. Le diverse manifestazioni della forza e la loro utilizzazione

  33. Condizione fisica e capacità di sopportare e distribuire in maniera ottimale lo sforzo nella corsa

  34. Condizione fisica e capacità di sopportare e distribuire in maniera ottimale lo sforzo nella corsa

  35. Condizione fisica e capacità di sopportare e distribuire in maniera ottimale lo sforzo nella corsa

  36. Consigli per l’organizzazione delle sedute di allenamento nelle categorie r/i-r/e ec/i-c/e • Corsa continua a ritmo uniforme e moderato • Abbinamenti di corsa, marcia e andature • Abbinamenti di corsa senza hs. e corsa con hs. • Uso della cordella • Utilizzo di andature coordinative • Giochi sportivi • Utilizzo di es. di stretching e mobilità articolare con hs. Sarebbe opportuno inserire una fase di riscaldamento piuttosto variata e ricca di mezzi alfine di mantenere alta l’attenzione ed evitare ripetizioni monotone e stereotipate

  37. Fase di riscaldamento All’inizio del riscaldamento: • esercizi per la parte organica e muscolare • esercizi per lo sviluppo della coordinazione e l’abilità generale (sfruttare lo stato di freschezza nervosa)

  38. Fase centrale Nella fase centrale della seduta di allenamento si sceglie il tipo di lavoro che vogliamo puntualizzare meglio • Lavori di potenziamento muscolare • Lavori di resistenza • Lavori di apprendimento della tecnica delle singole specialità con attenzione all’utilizzo dei metodi di insegnamento adeguati  proposte efficaci Alattacida Lattacida Aerobica Anaerobica

  39. Fase centrale • Utilizzare giochi-circuiti-percorsi-schede di valutazione qualitativa • Evitare pause di inattività troppo prolungate (aumentare la densità del lavoro)

  40. Lavori di potenziamento muscolare VARIAZIONI NEL TEMPO • A carico naturale • Uso di leggeri sovraccarichi (cinture e/o cavigliere zavorrate) • Uso dei bilancieri Dal preatletismo generale al preatletismo specifico

  41. Lavori di potenziamento muscolare VARIAZIONI METODOLOGICHE • Far gravare sul settore muscolare da rafforzare, una sempre maggior entità del peso del corpo • Disporre in maniera più sfavorevole le leve corporee utilizzate • Aumentare la velocità d’esecuzione • Accrescere il numero delle ripetizioni, eventualmente riducendo quello delle serie, quando le prime raggiungano valori molto elevati

  42. Lavori di resistenza Prove da 30 (max 10-15) a 60-80 m (rispettivamente 8-6) • Resistenza alattacida • Resistenza lattacida In questa fascia d’età vi è una ridotta attività degli enzimi che sostengono questo fenomeno energetico poche prove (max 2-3 alla settimana), con pause ampie e su distanze dai 150 ai 1000 m da iniziare 30-40 giorni dopo l’inizio della preparazione

  43. Lavori di resistenza • Resistenza aerobica Corsa continua a ritmo blando ed uniforme  per la capacità aerobica • Corsa continua a ritmo uniforme veloce • Corsa continua progressiva • corsa con variazioni di velocità • Prove frazionate su distanze comprese fra i 300 m ed i 1000 m  per la potenza aerobica

  44. Resistenza aerobica 12/13/14/15 anni • Effetti positivi su sistema cardiovascolare e respiratorio • Rinforzo di tendini-muscoli-legamenti • Abitudine alla fatica Raggiunta un’autonomia di 30’/40’ si diminuiscono i km e si aumenta la velocità corto veloce migliorare gradualmente la velocità di percorrenza Graduale inserimento di  corsa progressiva  con variazioni di velocità  con prove frazionate

  45. Lavori di apprendimento della tecnica nelle singole specialità IMPORTANTE • Riuscire a collegare i miglioramenti che vengono realizzati nelle capacità di forza, alle capacità tecnico-ritmiche e di velocità del gesto • Prevedere quindi un consistente e variato utilizzo di tutte le esercitazioni che garantiscano un’espressione veloce della forza • Trasformare quindi la forza in capacità di eseguire più velocemente il gesto di gara • Utilizzo di tutti gli es. speciali e specifici che collegano fra loro le diverse fasi del passo di corsa • Conoscenza e perfezionamento delle andature tecniche proprie di ogni specialità • Grande utilizzo delle accentuazioni ritmiche (settore velocità)

  46. Grazie per l’attenzionee buon lavoro

More Related