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Sistemi chiusi e sistemi aperti Pensiero metaforico e pensiero magico Il pensiero mitico

Sistemi di pensiero. Sistemi chiusi e sistemi aperti Pensiero metaforico e pensiero magico Il pensiero mitico. Premessa Il pensiero umano tende alla ricerca della coerenza concettuale La ricerca della coerenza concettuale è alla base dell’idea di sistema di pensiero

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Sistemi chiusi e sistemi aperti Pensiero metaforico e pensiero magico Il pensiero mitico

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Presentation Transcript


  1. Sistemi di pensiero • Sistemi chiusi e sistemi aperti • Pensiero metaforico e pensiero magico • Il pensiero mitico

  2. Premessa • Il pensiero umano tende alla ricerca della coerenza concettuale • La ricerca della coerenza concettuale è alla base dell’idea di sistema di pensiero • Un sistema di pensiero è un complesso di rappresentazione di simboli connessi che pretendono di spiegare la realtà come entità ordinata • Alcune culture ragionano in termini di divinità e di spiritualità • Non si tratta di sbagli del pensiero. Anche il nostro senso comune non comprende fenomeni descritti dalla fisica e da altre scienze • L’apparente bizzarria di certi modi di pensare svanisce quando li si considera come dei sistemi (esempio della popolazione amazzonica dei Waiwai che proibisce alle donne il consumo di carni, tranne il fegato di alcuni animali) Sistemi di pensiero

  3. Sistemi di pensiero • Sistemi chiusi e sistemi aperti • Una domanda che nel raffronto tra cultura scientifica dell’Occidente, che affonda le sue radici nella Grecia del VI se. a.C., e culture pre-scientifiche contemporanee concerne la coerenza logica di quest’ultime, dando per scontato che il sistema scientifico occidentale sia coerente e razionale. • In Antropologia le conclusioni cui sono pervenuti i ricercatori, al di là delle inevitabili incoerenze presenti nelle culture pre-scientifiche che intendono rispondere agli interrogativi sulle origini del mondo, degli dei, degli animali, degli uomini, delle malattie, delle cause ecc., hanno evidenziato che tali sistemi di pensiero sono complessi, articolati e coerenti, contrariamente a quanto si potrebbe credere. • Ciò suggerisce che il pensiero umano per quanto non sia affatto coerente in assoluto, tende sempre ad una coerenza.

  4. Sistemi di pensiero • Sistemi chiusi e sistemi aperti • Negli anni ‘30 del secolo scorso gli etnologi francesi cominciarono a studiare con attenzione il sistema cosmologico dei Dogon (Mali), per la sua straordinaria originalità. Nel 1968 Marcel Griaul pubblicò i risultati delle sue ricerche in cui sottolineava la complessa e originale visione del mondo di questo popolo. • A metà degli anni Sessanta Robin Horton mise a confronto i sistemi di pensiero tradizionali africani (Uganda, Kalabari, Nigeria, Burkina Faso, Zambia in cui entrano in opposizione e tensione uomini, spiriti, antenati ed eroi) con il pensiero scientifico dell’Europa moderna. Al di là delle profonde differenze, egli notava qualcosa in comune. Entrambi i sistemi sono alla ricerca di una spiegazione del mondo, dove per spiegare si intende: • oltrepassare il senso comune • ricercare l’unità dei principi e delle cause • semplificare al di là della complessità dei fenomeni superare l’apparente disordine per trovare un principio d’ordine cogliere la regolarità al di là della casualità dei fenomeni

  5. Sistemi di pensiero • Sistemi chiusi e sistemi aperti • Esiste, comunque, una differenza fondamentale tra pensiero scientifico e pensiero pre scientifico, evidenziata da Horton: • nel pensiero pre-scientifico è assente la consapevolezza che possono esistere spiegazioni alternative a quelle tradizionali dei fenomeni. Ciò fa di esso un pensiero chiuso,diversamente da quello scientifico, che s’è potuto avvalere della diffusione della scrittura, sempre suscettibile di controlli e di eventuali confutazioni (falsificabilità li chiamò K. Popper). Per esempio il passaggio dal sistema aristotelico-tolemaico a quello copernicano. • Ciò, tuttavia, si applica fondamentalmente al pensiero scientifico. Se ci riferiamo a quello morale e ancor più a quello religioso, le possibilità di apertura si restringono o sono addirittura precluse.

  6. Sistemi di pensiero Pensiero metaforico La metafora (dal greco μεταφορά, da metaphérō, «io trasporto») implica un trasferimento di significato. Si ha quando un termine si sostituisce con un altro la cui "essenza" o funzione va a sovrapporsi a quella del termine originario creando, così, immagini di forte carica espressiva. In genere, la metafora si basa sulla esistenza di un rapporto di somiglianza tra il termine di partenza e il termine metaforico, ma il potere evocativo e comunicativo della metafora è tanto maggiore quanto più i termini di cui è composta sono lontani nel campo semantico. Il linguaggio umano, fin dagli albori delle civiltà, è intriso di metafore. Il bambino, addirittura, è stato definito padre della metafora. In poesia essa ha un ruolo insostituibile. Caratterizzare, per esempio, qualcuno come volpeo leone o conigliosignifica attribuirgli qualità tipiche di questi animali: astuzia, forza, codardia.

  7. Sistemi di pensiero Pensiero magico Il pensiero magico costituisce un tipo di elaborazione cognitiva in cui manca una relazione causale tra soggetto e oggetto. Studiosi come James George Frazer e Bronislaw K. Malinowskifurono tra i primi a studiarne le dinamiche e le implicazioni soprattutto in quelle società in cui le credenze magiche si strutturavano profondamente nel tessuto sociale. Con il termine magia si indica una tecnica che si prefigge lo scopo di influenzare gli eventi e di dominare i fenomeni fisici e l'essere umano con la volontà; a tale fine essa può servirsi di gesti, atti e formule verbali, o di rituali appropriati. L'etimologia del vocabolo magia (in greco Μαγεία) deriva dal termine con cui venivano indicati nell'antica Grecia i maghi(Μάγοι), antichi sacerdoti Zoroastriani della Persia.

  8. Sistemi di pensiero Pensiero magico La magia agisce in genere attraverso simboli, siano essi parole, pensieri, figure, gesti, danza o suoni, e strumenti vari. Solitamente viene però sottolineato che lo strumento primario della magia è la mente dell'operatore e tutto il resto gli serve per focalizzare meglio il suo intento. Le tecniche magiche possono essere raggruppate convenzionalmente in cinque categorie: La cosiddetta magia simpatica o d'incanalamento, in cui l'effetto magico è perseguito tramite l'utilizzo di immagini od oggetti che possono essere usati, ad esempio, come rappresentazione simbolica della persona cui si vuole fare del bene, magia bianca, o si vuole nuocere, magia nera, oppure per rappresentare lo scopo che ci si prefigge (ad esempio con l'uso di amuleti e talismani).

  9. Sistemi di pensiero Pensiero magico La magia da contatto è caratterizzata dalla preparazione di pozioni e filtri magici, sacchettini da indossare, talismani o amuleti da portare con sé, creati utilizzando oggetti ed ingredienti più o meno naturali. La terza forma di pratica magica è l'incantesimo, che agisce tramite parole (un esempio tipico è abracadabra) o formule magiche. La quarta categoria è quella della divinazione, utilizzata per ricevere informazioni attraverso varie arti mantiche (come l'astrologia, la cartomanzia, la chiromanzia) oppure attraverso dei talenti propri dell'operatore (come ad esempio attraverso i presagi, o la preveggenza e la medianicità). La quinta categoria è quella di similitudine: il simile produce il simile, un esempio può essere quello rappresentato da alcuni popoli primitivi, i quali, prima di andare a cacciare, imitano i movimenti, i versi ed i comportamenti in genere dell'animale che desiderano catturare.

  10. Sistemi di pensiero Breve storia della magia Nella maggior parte delle culture antiche e moderne, fin dagli albori della civiltà, sono esistite credenze e pratiche magiche, con caratteristiche sostanzialmente simili anche se formalmente diverse, che si possono trovare in relazione ad aspetti tipici dell'occultismo, della superstizione e della stregoneria. Alcune scene di pitture del paleolitico superiore trovate nelle caverne francesi e spagnole sono state interpretate come aventi finalità magiche (ad esempio l'ottenere successo nella caccia). Nell`antichità si credeva anche che la magia si potesse relazionare alla varie fasi lunari: luna piena = magia nera, mezza luna = magia bianca.

  11. Sistemi di pensiero Breve storia della magia La magia in Egitto La società dell'Antico Egitto fu fortemente intrisa di credenze occulte. Sono stati trovati molti papiri magici, scritti in greco, copto e demotico, che contengono formule ritenute capaci di prolungare la vita, fornire aiuto in questioni amorose e combattere i mali. Si riteneva che dall'apertura della bocca di statuette fosse possibile conferire ad esse un'anima e utilizzarle come controfigure magiche dei defunti. Il cosiddetto "libro dei morti" scritto su papiri, muri tombali e sarcofagi, è un 'insieme di incantesimi da pronunciarsi per la "resurrezione dello spirito e il suo ingresso nelle Regioni dell'Al di là. Questa civiltà, oltre cinquemila anni fa, è stata quindi crogiolo per la nascita e la codifica dell'astrologia, della teurgia e della negromanzia.

  12. Sistemi di pensiero • Breve storia della magia • La magia nell’Antico Oriente • In Mesopotamia, nelle culture sumera, accadica e caldea, come anche in Persia, la terra d'origine dei Magi, si trovano numerose attestazioni di rituali di magia cerimoniale. Tutte le fonti antiche riportano esempi di pratiche magiche, come: • uso di "parole magiche" che hanno il potere di comandare gli spiriti; • uso di bacchette ed altri oggetti rituali; • ricorso a un cerchio magico per difendere il mago contro gli spiriti invocati; • uso di simboli misteriosi o sigilli per invocare gli spiriti; • uso di amuleti che rappresentano l'immagine del demone per esorcizzarlo. • Comunque, il più grande apporto culturale del Medio Oriente consisté nell'astrologia, antesignana dell’astronomia: l'osservazione degli astri era non solo magicamente inscindibile dal computo del tempo, ma anche strettamente legata ad ogni evento naturale.

  13. Sistemi di pensiero Breve storia della magia La magia nel Mondo Greco-Romano In Grecia fu Erodoto a coniare il termine magoper indicare un sacerdote di una tribù della Persia antica. Dal IV secolo a.C. il vocabolo "magéia" cominciò ad essere utilizzato per indicare un insieme di dottrine nate dalla commistione di tradizioni arcaiche e di pratiche rituali ereditate dai Persiani. Fu comunque nella koinè culturale ellenistica che ebbe luogo quella fusione dei riti magici con elementi astrologici e alchimistici, che sarà alla base di tutta la speculazione magica dei secoli successivi. Nella tarda antichità troviamo numerose testimonianze riguardo a rituali di teurgia la cui provenienza è spesso attribuita, dagli stessi teurghi, all'antico Egitto. Verso il III - IV secolo della nostra era compaiono anche trattazioni filosofiche a favore di tale pratica, in particolare per opera del filosofo neoplatonico Giàmblico.

  14. Sistemi di pensiero Breve storia della magia La magia nel Medioevo Nonostante la polemica antimagica di alcuni scrittori cristiani, come Origene, Sant'Agostino e Tommaso d'Aquino, e l'ostilità della Chiesa nei riguardi delle arti occulte, il substrato culturale della magia medievale ebbe una certa rilevanza. Il mondo religioso germanico fu prodigo di divinità intrise di doti magiche, come Thor e Odino; anzi lo scopo della magia era quello di liberare le forze occulte possedute dalle potenze superiori. Tuttavia alcuni autori, come Isidoro da Siviglia e più tardi Ugo da San Vittore, accomunano la magia all'idolatria, in quanto scienza conferita dai demoni. È nel XIII secolo con Guglielmo d'Alvernia e Alberto Magno che si iniziò a porre l'accento sulla categoria della magia naturale, che tanta fortuna ebbe nei secoli immediatamente successivi. Sempre nel XIII secolo, torna in auge anche l'astrologia, con autori allora famosissimi come il forlivese Guido Bonatti, la cui influenza sarà notevole ancora nel XVI secolo.

  15. Sistemi di pensiero Breve storia della magia La magia nel Rinascimento Il periodo che va dal XV agli inizi del XVII secolo segna la grande rinascita della magia, in sostanziale parallelismo con il crescere degli interessi scientifici. L'inizio di questa rivoluzione magica può essere considerata l'opera di traduzione che alcuni umanisti, il più importante dei quali fu Marsilio Ficino, fecero delle quattordici opere che formavano il cosiddetto Corpus Hermeticum, degli "Oracoli Caldaici" e degli "Inni Orfici". Queste opere, attribuite dagli studiosi rinascimentali rispettivamente ad Ermes Trismegisto, Zoroastro ed Orfeo, erano in realtà raccolte di testi nate in età imperiale romana, che combinavano elementi neoplatonici, concetti ricavati dal Cristianesimo, dottrine magico-teurgiche e forme di gnosi mistico-magica.

  16. Sistemi di pensiero • Breve storia della magia • La magia nel Rinascimento • Sul substrato colto di dottrine neoplatoniche, neopitagoriche ed ermetiche si incardinò la riflessione speculativa magico-astrologica-alchemica, arricchita da idee derivanti dalla Cabala ebraica, come testimoniano emblematicamente le figure di Pico della Mirandola e Giordano Bruno. Il compendio forse più interessante per la magia rinascimentale è il De occulta philosophia di Cornelio Agrippa von Nettesheim. • In questa opera il medico, astrologo, filosofo e alchimista tedesco definisce la magia la scienza più perfetta, e la divide in tre tipi: • naturale • celeste • cerimoniale, magia nera o negromantica. magie bianche

  17. Sistemi di pensiero Breve storia della magia La magia nel Rinascimento Queste argomentazioni saranno riprese più tardi nel Magia naturalis sive de miraculis rerum naturalium del napoletano Giovanni Battista Della Porta, il quale vede nella magia naturale e nel Del senso delle cose e della magia di Tommaso Campanella il culmine della filosofia naturale. Altra importante figura nel contesto magico-alchemico rinascimentale è quella di Paracelso, la cui iatrochimica risente della simbiosi tra magia naturale e scienza sperimentale, tipica del XVI secolo.

  18. Sistemi di pensiero Breve storia della magia Declino della magia Proprio mentre la tradizione magica è al suo culmine, nel XVII secolo si iniziano a vedere le avvisaglie della polemica contro la cultura magico-alchimistica, che caratterizzerà maggiormente il Secolo dei Lumi. Il precursore della condanna delle varie dottrine magiche in nome del sapere scientifico è da considerarsi Francesco Bacone. A partire da questo momento la magia inizierà un lento declino, favorito da pensatori come Cartesio e Hobbes e dallo sviluppo delle correnti filosofiche del meccanicismo, del razionalismo e dell'empirismo. Nel XVIII secolo, con l'avvento dell'Illuminismo, la magia, definitivamente sconfitta nell'ambito della cultura dominante, venne relegata in un limbo, nel quale tuttavia riuscì in qualche modo a sopravvivere.

  19. Sistemi di pensiero Breve storia della magia La magia nel XIX secolo La seconda metà dell'Ottocento è caratterizzata da un rinnovato interesse nei confronti dell'occultismo e dell'esoterismo magico. La figura che meglio incarna il revival delle scienze occulte nel XIX secolo è il mago Eliphas Lévi, nato Alphonse Louis Constant, la cui ricca produzione letteraria influenzò grandemente la speculazione occultista del secolo successivo. L'ultimo scorcio del secolo vide anche il sorgere di numerose organizzazioni e società segrete nelle quali la magia aveva un ruolo significativo, come l'Ordre Kabbalistique de la Rose+Croix fondato in Francia da Stanislas De Guaita, l'Hermetic Order of the Golden Dawn fondato in Inghilterra da Samuel Liddell MacGregor Mathers, l'Ordo Templi Orientis fondato in Germania da Franz Hartmann. Anche nella Società Teosofica, fondata negli Stati Uniti d'America da Helena Petrovna Blavatsky, esistono alcuni elementi che rimandano a una concezione magica dell'esistenza e dei rapporti con i mondi ultraterreni.

  20. Sistemi di pensiero Breve storia della magia La magia oggi Il panorama della magia dei nostri giorni è molto variegato e di difficile analisi sistematica, soprattutto a causa del coacervo sincretistico che caratterizza la maggior parte delle odierne dottrine magiche, esoteriche e occultistiche. In genere il substrato comune è costituito da alcune teorie che si riallacciano alle tradizioni neoplatoniche, gnostiche, ermetiche, cabalistiche, astrologiche, alchimistiche e mitologiche antiche. L’aspetto popolare e truffaldino è quello più conosciuto

  21. Sistemi di pensiero • Breve storia della magia • La magia oggi in Italia • Secondo recenti dati statistici del 2007/2008 la presenza in Italia di maghi, fattucchieri, negromanti, astrologi ammonta a 151.000. Ecco alcuni dati: • 125.000 maghi, ecc. sono extracomunitari • In un anno 12 milioni di italiani vanno dai maghi, il 20% della popolazione • 15 mila dal 1994 le truffe e gli abusi segnalati all’associazione Telefono Antiplagio • Maghi e cartomanti sono frequentati in maggioranza da donne (51%) per motivi affettivi (45%) o di salute (25%) • Il fenomeno è concentrato soprattutto nel nord Italia, 42%; al centro raggiunge il 28%; al sud il 19%; nelle isole l’11%. • Video: Telefono antiplagio – Maghi truffatori

  22. Il pensiero mitico In mito (dal greco μύθος, mythos) è una narrazione investita di sacralità relativa alle origini del mondo o alle modalità con cui il mondo stesso e le creature viventi hanno raggiunto la forma presente in un certo contesto socio culturale o in un popolo specifico. Di solito i suoi protagonisti sono dei ed eroi come protagonisti delle origini del mondo in un contesto sacrale. Spesso le vicende narrate nel mito hanno luogo in un'epoca che precede la storia scritta. Sistemi di pensiero

  23. Il pensiero mitico Dire che il mito è una narrazione sacra significa che esso viene considerato verità di fede e che gli viene attribuito un significato religioso o spirituale. Ciò naturalmente non implica né che la narrazione sia vera, né che sia falsa. Al tempo stesso il mito è la riduzione narrativa di momenti legati alla dimensione del rito, insieme al quale costituisce un momento fondamentale dell'esperienza religiosa volta a soddisfare il bisogno di fornire una spiegazione a fenomeni naturali o a interrogativi sull'esistenza e sul cosmo. Sistemi di pensiero

  24. Il pensiero mitico • Cosa raccontano i miti? • Narrano eventi relativi alle origini: • degli dei e del mondo: teogonie e cosmogonie • della società: origine dell’umanità • della cultura: origine del linguaggio, della scrittura, delle arti, delle leggi, ecc. • delle tecniche: origini del fuoco, degli strumenti di lavoro • della distinzione dei sessi: come hanno avuto origine le differenze sessuali Sistemi di pensiero

  25. Il pensiero mitico • Caratteri del mito: • Ignora spazio e tempo: le idee di antecedenza e successione sono annullate • Ignora le differenze tra i regni naturali e tra visibile e invisibile • Antropomorfizza la natura e gli animali (per es., parlano), naturalizza gli esseri umani (per es, volano, si spostano velocissimi come cavalli) Sistemi di pensiero

  26. Il pensiero mitico • Caratteri del mito • I miti parlano di situazioni originarie caratterizzate da una generale unità del cosmo. L’inizio del mondo attuale coincide con una separazione (come nella Bibbia) • I miti non sono delle spiegazioni infantili dello stato delle cose. • Non sono gli unici modi di spiegazione degli accadimenti. In molte società, accanto ai miti, esistono vere e proprie ricostruzioni storiche del passato Sistemi di pensiero

  27. Il pensiero mitico • Il mito ha varie funzioni • Spiega l’origine del mondo • Spiega ciò che è giusto e ciò che è sbagliato • Rende conto dell’ordine sociale Sistemi di pensiero

  28. Il pensiero mitico • Per Lévi-Strauss il mito è una forma di speculazione tipica delle culture che hanno sviluppato una conoscenza concreta e non astratta del mondo naturale • Spesso i miti sono collegati ai riti. • La relazione mito-rito non è sempre biunivoca: • Esistono, infatti, dei miti senza riti • E dei riti senza miti Sistemi di pensiero

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