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La rappresentatività del sindacato confederale in Italia e in Europa

La rappresentatività del sindacato confederale in Italia e in Europa. Agostino Megale. SINDACATO. Peculiarità dell’esercizio della rappresentanza collettiva degli interessi. LE DIFFERENZE DA QUELLA POLITICA :. attori (i produttori anziché i cittadini).

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Presentation Transcript


  1. La rappresentatività del sindacato confederale in Italia e in Europa Agostino Megale

  2. SINDACATO Peculiarità dell’esercizio della rappresentanza collettiva degli interessi LE DIFFERENZE DA QUELLA POLITICA: attori (i produttori anziché i cittadini) materie economiche sociali(condizioni di lavoro: salari, orari, sucurezza, odl, diritti sindacali) le procedure: importanza degli strumenti di democrazia diretta e quasi diretta (MANDATO IMPERATIVO, REVOCA-ASSEMBLEARISMO-REFERENDUM) mediazione nello spazio e nel tempo (V.Trentin) LA DIFFERENZA TRA SINDACATO CONFEDERALE E CORPORATIVO IL PRIMO SINTESI TRA INTERESSI PARTICOLARI E GENERALI IL SECONDO SOLO INTERESSI PARTICOLARI IL SOLO SOGGETTO CHE PUO’ RAPPRESENTARE DAL LAVORO DIPENDENTE AL CO.CO.CO. E’ IL SOGGETTO CONFEDERALE

  3. Quando un sindacato è rappresentativo? Se nell’esercizio della rappresentanza conferita attiva percorsi decisionali ricchi di partecipazione Consegue risultati materiali e simbolici, negoziali e politici Rafforzando il vincolo di fiducia e consenso con la base sociale di iscritti

  4. l’alto tasso di sindacalizzazione in Italia incentivi alla membership sono quelli identitari e ideologici (bisogno di sentirsi meno deboli nel gruppo e di lottare per un futuro migliore) Dilemmi organizzativi e strategici di ogni sindacato RAPPORTO FRA logica associazione (interessi e istanze dei soli iscritti ) logica di classe (tutti i lavoratori) RAPPORTO FRA dimensione orizzontale (appartenenza al territorio) dimensione verticale (categoria)

  5. DATI ILO DI DUE DECENNI PERDITA ISCRITTI DEL SINDACATO IN: GERMANIA: 33,8% GRAN BRETAGNA: 27,7% FRANCIA: 37% PORTOGALLO: 50% USA: 21% GIAPPONE: 16% ECCEZIONE: SISTEMA GHENT (BELGIO-PAESI SCANDINAVI DOVE ESISTE LA GESTIONE SINDACALE DELL’ASSICURAZIONE CONTRO LA DISOCCUPAZIONE) Tasso medio-alto per l’Italia (36-37%) i sindacati confederali aumentano gli iscritti in cifra assoluta (pensionati inclusi) Ma sul terreno dei lavoratori attivi perdono il 28% (34% per la CGIL) nel periodo 1980-1998

  6. Dinamica di sindacalizzazione in Europa (% lavoratori attivi)

  7. Tassi di sindacalizzazione, 2000 (% lavoratori attivi)

  8. Comportamento del tesseramento negli ultimi 20 anni

  9. Dinamica iscritti CGIL per categoria

  10. Le fusioni sindacali Modello prevalente riguarda i processi di fusione tra sindacati affiliati (mergers) Approcci di tipo organizzativo Esempi: GERMANIA IG METALL HA ASSORBITO I TESSILI LEGNO E PELLI SETTORE NON MANIFATTURIERO: VER.D.I. 8 FEDERAZIONI DI CATEGORIE PER LA DGB

  11. Le fusioni sindacali Esempi: AUSTRIA RIDUZIONE A TRE RAMI ARTICOLAZIONE SETTORIALE Esempi: SCANDINAVIA PROBLEMA DELLA SEPARAZIONE ANACRONISTICA COLLETTI BLU E COLLETTI BIANCHI

  12. Le fusioni sindacali Esempi: MONDO ANGLOSASSONE TANTISSIMI SINDACATI SINDACATO DI MESTIERE =ALTO GRADO DIVISIONE 364 SIGLE PER GLI USA 350 AUSTRALIA 260 NUOVA ZELANDA GRAN BRETAGNA RIDUZIONE A 70 (LA MAGGIORANZA NON RAGGIUNGE 50.000 ISCRITTI) CON LA FUSIONE CHE HA COSTITUITO UNISON L’AREA SERVIZI PUBBLICI E PRIVATI E’ AL PRIMO POSTO PER ISCRITTI

  13. Le fusioni sindacali PAESI MEDITERRANEI: PROBLEMA DIVISIONE STORICA TRA CONFEDERAZIONI DI DIVERSA ISPIRAZIONE POLITICA BELGIO E OLANDA: PESO COMPONENTE RELIGIOSA

  14. Le fusioni sindacali TENDENZA A LIVELLO CONFEDERALE RIDUZIONE NUMERO SETTORI MODELLO ITALIANO VARIANTE ORIGINALE RISPETTO AI TEDESCHI E ANGLOSSASSONI PENSIONATI FUORI DALLE CATEGORIE POTENTI FEDERAZIONI DI CATEGORIA BASATO SUL MESTIERIE E SULLE AZIENDE

  15. In Italia 36 FEDERAZIONI ANNI ‘50 17 FEDERAZIONI ANNI ‘80 14 FEDERAZIONI oggi Cisl: riduzione federazioni di settore: obiettivo riduzione a 5 Cgil: esperienze mergers Flai, Fp, Sl, Filcea, Fnle

  16. Perché andare verso le fusioni? Cause sono riconducibili a quattro ordini di fattori: 1) esterni (riflettono mutamento ambiente produttivo 2) interni (equilibrio dei costi nelle relative categorie e/o ricostruzione di logiche di filiera e sinergiche) 3) politici (in relazione ad evoluzione delle relazioni industriali e dei modelli contrattuali orientati verso logiche di accorpamento delle categorie nazionali in rapporto agli accorpamenti contrattuali - contratto industria ecc. 4) si producono risparmi da destinare a forti investimenti in uomini e mezzi nel decentramento territoriale al fine di raggiungere organizzativamente anche il lavoro, flessibile e precario, frammentato e sommerso privatizzazioni

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