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Per gli adulti

Per gli adulti. È doveroso fare una precisazione.

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Per gli adulti

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Presentation Transcript


  1. Per gli adulti

  2. È doveroso fare una precisazione. Occorre sfatare l’idea che la terapia neuro e psicomotoria così come noi la proponiamo (con la collaborazione dei famigliari) sia opportuna nei primi momenti della vita, ma non serva più a niente quando il bambino ha già avuto uno sviluppo patologico determinato.

  3. Noi crediamo che sia facilmente applicabile anche nel bambino “adulto” (dall'anno in su) e ottenga sempre notevoli miglioramenti, evidenti a tutti in breve tempo. • È molto importante lavorare con i piccoli, perché solo con loro si può ottenere il massimo dei risultati, (che vuol dire anche la normalizzazione), ma è un errore gravissimo pensare che oltre una certa età sia inutile applicarla.

  4. abbiamo ripetute conferme che questa metodica lenta, dolce, ripetitiva, dà frutti innegabili, anche nelle forme patologiche ormai conclamate. • Applicandola sull'adulto, oltre ai vantaggi per il paziente, si ha un vantaggio anche per l’operatore che, per vari motivi facilmente comprensibili, impara ad applicarla con più frutto sul bambino piccolo.

  5. La applicazione terapeutica a piccolissimi, piccoli o adulti non è diversa se non per le variazioni logiche imposte dalla diversa situazione psicologica, affettiva, intellettiva, dalla possibilità di collaborazione ( = disponibilità affettiva al trattamento) e dalle alterazioni, dismorfismi o posture coatte presenti.

  6. Con i bambini oltre i sei mesi sarà necessario prevedere le possibili e abituali future alterazioni (retrazioni, lussazioni, scoliosi. . .) e prevenirle con accorgimenti e varianti particolari. • Con i pazienti sopra l’anno di età il trattamento neuromotorio deve essere integrato anche con una forma di impegno che potremmo definire più che terapeutico, di tipo ludico-ginnico tendente a proteggere e rinforzare le conquiste fatte. • Naturalmente occorre molta prudenza per non correre il rischio di ottenere l’effetto opposto.

  7. Contestiamo vivamente quanti vanno affermando che non è pensabile tenere in trattamento pazienti adulti affetti da paralisi cerebrale infantile molto gravi, soprattutto se è presente anche deficit mentale o ridotta iniziativa psicomotoria. • Noi affermiamo senza ombra di dubbio e senza alcun timore di esagerare che la terapia neuromotoria è fondamentale per questi pazienti come è fondamentale per tutti lo sviluppo e/o la conservazione delle proprie funzioni e abilità globalmente intese.

  8. Dobbiamo anche contestare vivamente e con fermezza chi riterrebbe opportuno non far più nulla con pazienti per i quali non sia più possibile una ipotesi di raggiungimento della autonomia locomotoria o psicomotoria. • Riteniamo assurdo ed insostenibile un tale concetto che intenderebbe impedire a questi pazienti di raggiungere e mantenere il massimo sviluppo ed equilibrio psicofisico possibile.

  9. In questi casi la filosofia del riabilitatore non mirerà certo a lottare accanitamente per raggiungere una guarigione (termine del resto non ben definito e definibile) • ma a facilitare in questi pazienti più gravi l’esercizio di corpo e mente e a guidarli con attività fisiche e mentali adeguate, come del resto a tutti viene raccomandato, anche ai “normali”.

  10. Infatti anche pazienti con grave patologia hanno regolarmente un buon miglioramento all'inizio del trattamento e per un certo periodo. • I miglioramenti sono una realtà importante anche se non sono la guarigione. • Con i genitori si deve parlare molto chiaro e convincerli a proseguire la terapia, che deve essere ritenuta indispensabile, ma non per ricercare l’impossibile: “i miglioramenti saranno ovviamente relativi” anche se importanti. • Serve anche ad evitare la regressione!!!

  11. Un altro punto importante da spiegare è che la terapia non va vissuta come un momento di ansia, angoscia, tensione... ma come momento tranquillo, di normale amministrazione della vita di ogni giorno, meglio ancora se positivo, allegro o di “competizione” nel dimostrare le abilità. • Il riabilitatore inoltre deve avere un rapporto positivo con la famiglia: il rapporto di fiducia e di rispetto è indispensabile per avere i migliori risultati.

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