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SITUAZIONE STORICO ECONOMICA DELLA ROMANIA DOPO IL 1989 E CONFRONTI CON L’ITALIA

SITUAZIONE STORICO ECONOMICA DELLA ROMANIA DOPO IL 1989 E CONFRONTI CON L’ITALIA. BARBIERU GABRIELA CLASSE: 5° B MERCURIO. INTRODUZIONE.

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SITUAZIONE STORICO ECONOMICA DELLA ROMANIA DOPO IL 1989 E CONFRONTI CON L’ITALIA

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  1. SITUAZIONE STORICO ECONOMICA DELLA ROMANIA DOPO IL 1989 E CONFRONTI CON L’ITALIA BARBIERU GABRIELA CLASSE: 5° B MERCURIO

  2. INTRODUZIONE Lo scopo di questo progetto è la presentazione e l’approfondimento di un argomento che generalmente viene poco discusso per quanto riguarda un paese dell’Est come la Romania.Essendo direttamente interessata a questo progetto, la mia intenzione è quella di realizzare un lavoro concentrato sulle principali differenze esistenti tra uno stato facente parte dell’Unione europea con un’economia vasta come l’Italia e uno Stato che passa attraverso tante difficoltà economiche ma che ha ancora la speranza in una vita migliore una volta entrato nell’ Unione europea,come la Romania.Per presentarvi questo progetto mi sono attenuta strettamente ad alcuni aspetti politici,economici e storici che mettono in evidenza la situazione degli entrambi paesi.

  3. PERCORSO D’ESAME • Romania e l’Italia: Generalità • Piccolo passaggio storico • Il sistema tributario • Organi costituzionali • Tratti dell’economia

  4. Generalità sulla Romania • Denominazione ufficiale:Romania • Lingua ufficiale: romeno • Posizione geografica:S-E dell’Europa • Stato:indipendente dal 1859 e Repubblica dal 1948 • Forma istituzionale attuale:Repubblica presidenziale • Capitale:Bucuresti • Abitanti:22.608.000 • Superficie:238.391 kmq • Unità monetaria: Leu

  5. Generalità sull’Italia • Denominazione ufficiale: Italia • Lingua ufficiale: Italiano • Posizione geografica: Centro- Sud d’Europa • Forma costituzionale attuale: Repubblica parlamentare • Capitale: Roma • Abitanti: 57.850.000 • Superficie: 301.277 kmq • Unità monetaria: Euro • Religione: Cattolica

  6. L’origine della popolazione rumena risale dai Daci,i quali furono conquistati dall’Impero romano nel 106. Nel medio-evo i rumeni vivevano in tre principati distinti:la Valacchia ,la Moldavia,la Transilvania.I primi due erano sotto l’influenza dell’impero ottomano mentre la Transilvania era sottomessa all’impero austro-ungarico. La Romania moderna nacque quando i principati di Moldavia e Vallachia si unirono nel 1859 e diventarono indipendenti nel 1877,e dopo la prima guerra mondiale quando la Transilvania, Bucovina e Bassarabia furono inglobate. In questo periodo la Romania aveva al potere il principe Carlo di Hohenzollern che segue una costituzione liberale modellata su quella belga. All’inizio della prima guerra mondiale, Carlo dichiarò la Romania neutrale, ma due anni dopo la Romania entrò nell’Intesa e dichiarò guerra all’Austria e all’Ungheria. Piccolo passaggio storico

  7. Sistema tributario Dopo l’unità d’Italia i vari governi, espressi dalla Destra storica e dalla Sinistra parlamentare, ebbero il compito di attendere alla costruzione dello Stato unitario italiano. Primo tra tutti quello della unificazione legislativa non solo in materia di nuovi codici e leggi ma anche di un sistema di tributi organico. Accanto alla unificazione del ordinamento legislativo si ebbe l’ istituzione del nuovo sistema tributario 1864: l’imposta fondiaria sulla rendita dei beni immobili e l’imposta di ricchezza mobile( sul reddito). Nel 1965 l’imposta fondiaria si doppiò in due distinte imposte: una sulla rendita dei fabbricati e l’altra sulla rendita dei terreni. Il sistema dello stato unitario si basava sulla pluralità di imposte dirette comprendenti anche la tassa sul macinato conosciuta anche come l’imposta della fame. Il pareggio del bilancio conseguito nel 1875 sotto il governo di Minghetti fu il risultato più importante della destra , conseguito con una fortissima pressione fiscale su quella che era la fonte principale del reddito nazionale e cioè l’agricoltura con la riduzione dei consumi dei contadini.

  8. Nel 1918 viene introdotto il suffragio universale maschile. Nel 1921 viene realizzata la riforma agraria: 6 milioni di ettari di terreno furono assegnati in proprietà a 1400000 contadini. Il 14 settembre 1940 la Romania fu proclamata”Stato Nazionale Legionario” con a capo il maresciallo Antonescu.. Nel 1967Ceausescu diviene presidente rafforzando il sistema comunista. La Romania entrò nel Fondo Monetario Internazionale e nella Banca Mondiale nel 1972 e nel 1976 fu il primo stato dell’Est Europeo a firmare un patto con la Comunità Economica Europea. Ceausescu diventò in poco tempo una delle guide più brutali d’Europa. Le conseguenze economiche di una tale politica furono molteplici ma il regime prosegui per la sua strada azionando un complesso basato sull’industria pesante, senza scambi ne commerci con l’estero. Inizialmente la strategia di sviluppo riusci molto poiché la forza lavoro nelle fabbriche aumentò notevolmente dal 30.3% (mel 1956) al 63.5% (nel 1977). L’inflessibilità di Ceausescu ricorse alla coercizione produttiva in modo tale da imporre agli industriali ritmi e orari fissi. La situazione peggiorò ulteriormente all’inizio degli anni ’80 quando si verificò una crisi energetica mai vista prima, in cui si è trovata nella condizione di non poter più fornire elettricità per oltre il 70% della popolazione.

  9. Nel 1989 il consumo di corrente elettrica del paese fu il 5.1% del minimo assicurato. Nonostante l’inizio della decadenza rumena la visione di Ceausescu non cambiò affatto ,anzi, si spinse a progetti ben più ambiziosi come quello relativo alla costruzione di un tunnel che dal Danubio arrivava sino al Mar Nero , mentre gli abitanti di Bucarest restavano nell’oscurità. L’economia diviene incapace di soddisfare le necessità di base della popolazione ,come alimentazione e sanità. Nel 1981 cominciò il razionamento del cibo, in quanto l’agricoltura subi gravissimi danni : prezzi sproporzionati agli stipendi. Nel 1989, l’intera economia rumena era subordinata alla sua persona ed alle sue “ideologie personali”. Nel giugno del 1989, il PIL scese del 10% la povertà aumentò e la disoccupazione crebbe notevolmente. Anche l’istruzione subi del crollo del sistema, molte università furono costrette ad alzare la soglia di età. Ceausescu trasformò la Romania in un paese con una base industriale inefficace e sottoproduttiva altamente indebolita ed immotivata. Adesso anche se la popolazione ha un senso di miglioramento globale gli indicatori macroeconomici mostrano una situazione brulla in quanto il rendimento lavorativo e calato e le importazioni di moneta forte sono aumentate significativamente.

  10. I fattori di cui il sistema comunista è responsabile rappresentano la sfida tra il vecchio sistema collettivista rumeno ed il nuovo sistema neocapitalista, attualmente presente nel paese. Per inserire la nuova impronta politica, il governo rumeno ha adottato una riforma graduale a ritmo rapido. Le caratteristiche di questa politica risiedono fondamentalmente nella privatizzazione di imprese e di terreni, e nella riduzione del ruolo del governo nei processi economici. L’esperimento sociale ed economico di Ceausescu ha fallito, ma gran parte della storia rumena è stata costruita da questo statista e dalla sue idee. Nicolae Ceausescu si espresse cosi nel ultimo Congresso Nazionale : “ La Romania è una macedonia senza frutta”. Aveva ragione.

  11. Con la riforma tributaria vennero istituite 5 nuove imposte,3 dirette e 2 indirette.Le nuove imposte dirette: •   Imposta sul reddito delle persone fisiche(IRPEF) • Imposta sul reddito delle persone giuridiche(IRPEG) • Imposta locale sui redditi(ILOR) • Imposte indirette: • Imposta sul valore aggiunto • Imposta sull’incremento del valore degli immobili(INVIM) • A partire dal 1° gennaio 1993 viene emanata l’imposta comunale sugli immobili(ICI) che colpisce fabbricati ,terreni agricoli proporzionalmente alla quota e ai mesi di possesso.L’IRPEF diventerà IRE(imposta sul reddito)La nuova imposta si applicherà alle pers fisiche ,morali e agli enti non commerciali.L’imposta sul reddito delle persone giuridiche diventerà un’imposta sul reddito della società con l’aliquota del 33%.

  12. LE IMPOSTE DIRETTE:L’IRPEF Aspetti generali E stata introdotta il 1°gennaio 1974. E un imposta personale e progressiva che colpisce il reddito complessivo delle persone fisiche ottenuto sommando tutti i redditi del soggetto passivo. L’IRPEF è un imposta: a.personale :tiene conto del livello di reddito ,della composizione familiare del contribuente b. progressiva :si applica con aliquote crescenti in relazione all’ammontare della base imponibile. Il carattere della progressività è attuato con il sistema degli scaglioni. c. Generale:è applicata sulla somma dei redditi del contribuente d.  Diretta:colpisce in modo immediato il reddito complessivo. I soggetti passivi dell’imposta sono le persone fisiche,residenti e non residenti nel territorio dello stato(hanno il domicilio oppure la residenza).Società di persone :non sono debitori d’imposta ma sono responsabili della tenuta delle scritture contabili o la presentazione della dichiarazione dei redditi. Le imposte gli paga ciascun socio in base alla quota di partecipazione agli utili.

  13. L’imputazione dei redditi nella famiglia si fa al capofamiglia dei redditi della moglie non legalmente separata. I redditi di ciascun coniuge sono tassati separatamente.Deduzione forfetaria e da sottrare dal reddito complessivo ed è pari a 3000 €. L’ulteriore deduzione è pari a 4500 € per i titolari di reddito di lavoro dipendente, a 4000€ per i titolari di reddito di pensione e di 1500 € per i lavoratori autonomi. Il calcolo:( 26000+7500+oneri deducibili-reddito complessivo)/26000. Se il risultato è >= 1 la deduzione compete per intero; <=0 la deduzione non compete; negli altri casi la deduzione spetta parzialmente. Scaglioni di reddito: §         Fino a 15000 23% §         Da 15000 a 29000 29% §         Da 29000 a 32600 31% §         Da 32600 a 70000 39% §         Oltre 70000 45%

  14. LE IMPOSTE DIRETTE: L’IRPEG • Aspetti generali Introdotta il 1°gennaio 1974. e un’imposta personale e proporzionale che colpisce il reddito complessivo delle persone giuridiche e degli enti assimilati. E un’imposta: • personale:si applica sull’insieme dei redditi globali dei soggetti • b) proporzionale:l’imposta aumenta in misura proporzionale rispetto al reddito imponibile • c) generale: è applicata su tutti i redditi posseduti dai soggetti passi vi • d) diretta:colpisce in modo diretto il reddito complessivo. • I soggetti passivi: non solo i soggetti dotati di personalità giuridica ma tutti i soggetti diversi dalle persone fisiche. Fanno eccezione: le società di persone; gli organo e le amministrazioni dello stato.

  15. I soggetti passivi sono: • le società di capitali • gli enti commerciali • gli enti non commerciali società ed enti non residenti. • L’imposta è dovuta per periodi d’imposta ,a ciascuno dei quale corrisponde un’obbligazione tributaria autonoma.E costituito dalla legge dello stato o dall’atto costitutivo.L’imposta è commisurata al reddito complessivo netto con l’aliquota del 34% con l’avvio della riforma Tremonti al 33%. • Il credito d’imposta italiano introdotto nel 1977 è pari al 51,51% dei dividendi distribuiti.

  16. LE IMPOSTE INDIRETTE • Le imposte indirette possono essere: le imposte sui consumi e le imposte di trasferimento. • L’Iva è un’imposta: • a)  Indiretta : i consumi di beni e servizi • b)  Generale: si applica a tutte le cessioni di beni • c)   Trasparente:viene conosciuto sempre l’ammontare dell’imposta • d)    Istantanea: da luogo a prelievo • A pagamento frazionato: non considera il valore pieno del bene f)     • Periodica: si applica in un determinato periodo di tempo • g)      Proporzionale al valore aggiunto

  17. Le altre imposte indirette: 1.      Sui consumi : hanno come caratteristica principale la traslazione che può avvenire attraverso il diritto di rivalsa. 2.      Di fabbricazione sono disciplinate in un testo unico: a)      Di fabbricazione sugli oli minerali o sul gas metano b)     Di consumo sull’energia elettrica. 3.      Le imposte doganali 4.      Le imposte sui trasferimenti 5.      Sulle successioni e donazioni 6.      Di registro 7.      L’imposta di bollo 8.      l’IVIM

  18. I PRINCIPALI TRIBUTI LOCALI L’IMPOSTA COMUNALE SUGLI IMMOBILI: ICIE entrata in vigore il 1°gennaio 1993. E un tributo sul patrimonio con gettito destinato interamente ai Comuni. Presupposto è dato dal possesso a titolo di proprietà,usufrutto,uso,abitazione,enfiteusi e superficie di: a.       Fabbricati b.      Aree fabbricabili c.       Terreni agricoli Base imponibile è costituita: 1. per i fabbricati dalle rendite catastali calcolati moltiplicando le tariffe d’estimo per un coefficiente pari a 100, uffici50; 34per negozi 2. per le aree fabbricabili dal valore venale in comune commercio al 1°gennaio dell’anno di imposizione 3.  per i terreni agricoli dal reddito dominicale moltiplicato per 75.

  19. L’imposta regionale sulle attività produttive: IRAP Entra in vigore in 1 gennaio 1998 con la riforma Visco. E un imposta: 1.      reale: non tiene conto della posizione soggettiva del contribuente 2.      locale 3.      generale 4.      indeducibile I caratteri dell’imposta Il presupposto dell’IRAP è rappresentato dall’es abituale di un’attività diretta: alla produzione di beni; allo scambio di beni; alla prestazione di servizi. I soggetti passivi: le società di capitali ;le società di persone;le persone fisiche che esercitano un’attività commerciale;i produttori agricoli;le amministrazioni statali,i Comuni,le Province e le Regioni;gli enti pubblici e privati.

  20. Base imponibile IRAP per le imprese in contabilità ordinaria è data dalla differenza tra il Valore della produzione –Costi della produzione. IRAP in contabilità semplificata: Valore della produzione(ammontare dei corrispettivi delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi) – Costi della produzione(costi delle materie prime). Aliquota base del 4,25%. Per alcuni soggetti è diversa: per i soggetti operanti nel settore agricolo 1,9%; 3,1%; 3,75% ; per le banche gli enti finanziari e imprese di assicurazione 5% ; 4,75%. La deduzione:fissa o per dipendenti o       7500 quando l’ammontare è < 180759,91 o       5625 compreso tra 180759,91 e 180834,91 o       3750 compreso tra 180759,91 e 180909,91 o       1875 compreso tra 180909,91 e 180984,91. Per dipendenti : 2000 € a fronte di ciascun dipendente impiegato nell’anno con un limita massimo di 5 lavoratori dipendenti

  21. Per quanto riguarda la Romania il sistema fiscale comprende • tassazione delle società (persone giuridiche residenti in Romania) • Tassazione delle rappresentanze straniere • Tassazione delle persone fisiche • Tassazione dei dividenti • Tassazione delle royalties e altri compensi per l’uso di diritti di proprietà industriale • Tassazione delle persone fisiche o giuridiche non residenti che realizzano redditi in Romania • L’aliquota dell’imposta sui dividenti è fissata al 5% art. 36 Ordinanza n. 73. Le zone beneficiano delle seguenti facilitazioni, per i nuovi investimenti ivi realizzati:

  22. Esenzione dal pagamento: Dei dazi doganali e dell’IVA per i macchinari, le attrezzature, le installazioni, gli equipaggiamenti. I mezzi di trasporto ed altri beni ammortizzabili, importati per effettuare investimenti in zona Dell’IVA per i macchinari, le attrezzature , le installazioni gli equipaggiamenti, i mezzi di trasporto, altri beni ammortizzabili prodotti nel paese per effettuazione e lo svolgimento di investimenti in Zona. b) La restituzione dei dazi doganali per le materie prime, i pezzi di ricambio e/o i componimenti importati, necessari alla realizzazione di attività produttive nella zona; c) l’esenzione dal pagamento dell’imposta sugli utili, per la durata di esistenza della zona sfavorita

  23. d) Esenzione dal pagamento delle tasse percepite per la modifica della destinazione o per l’estromissione dal circuito agricolo di determinati terreni destinati alla realizzazione dell’investimento • Assicurazioni sociali: I contributi per l’assicurazioni sociali sono pagati dalla ditta come segue: • il 48% dello stipendio tariffario è pagato dal datore di lavoro il datore di lavoro paga per il fondo di stipendi una percentuale del 48% più 0.25% se detiene lui il libri paga, 0.75% se gli deposita alla camera del lavoro. Trattamento di fine rapporto: In Romania non esiste una normativa in materia di trattamento di fine rapporto.

  24. Organi costituzionali italiani   A seguito del referendum istituzionale del 2 giugno 1946, l'Italia cessò di essere una monarchia e divenne una repubblica.Al vertice dell'ordinamento è posto il presidente della Repubblica, che è quindi il capo dello stato e rappresenta l'unità nazionale. Il potere legislativo spetta al Parlamento, formato da due Camere, entrambe elette ogni cinque anni a suffragio universale (le donne ottennero il diritto di voto solo nel 1946) e diretto: la Camera dei deputati, che conta 630 membri, e il Senato, che conta 315 senatori eletti. A questi si aggiungono alcuni senatori a vita. Bisogna aver compiuto 18 anni per poter eleggere i membri della Camera dei deputati e 25 anni per essere eletti; bisogna avere 25 anni per poter eleggere i membri del Senato e 40 anni per essere eletti. La Costituzione italiana, oltre ad attribuire al presidente della Repubblica una funzione importante in ambito giudiziario, in quanto presiede il Consiglio superiore della magistratura, gli consente di intervenire, in particolari circostanze, sia in ambiti che attengono al potere legislativo, sia in ambiti relativi al potere esecutivo.

  25. Il potere esecutivo spetta al governo, formato dal presidente del Consiglio dei ministri e dai vari ministri; per entrare in carica il governo deve ottenere il voto di fiducia del Parlamento, quindi esprime la volontà della maggioranza degli elettori. In genere il presidente del Consiglio è a capo del partito che detiene la maggioranza alla Camera dei deputati. Tra i ministri alcuni sono detti “senza portafoglio”; essi prendono parte alle riunioni e alle decisioni del Consiglio dei ministri, di cui fanno parte, in modo assolutamente paritario ai loro colleghi “con portafoglio”, ma svolgono compiti solo politici: sono cioè privi di quel complesso di uffici della pubblica amministrazione Le due Camere in seduta congiunta, unitamente a tre delegati per ogni regione (un solo delegato per la Valle d'Aosta), eletti dai rispettivi Consigli regionali, così da garantire la rappresentanza delle minoranze, eleggono ogni sette anni il presidente della Repubblica, che può essere rieletto alla scadenza del suo mandato. Anche se non può intervenire direttamente nel determinare gli indirizzi politici ed economici del paese (come, ad esempio, è consentito al presidente degli Stati Uniti o della Francia), tuttavia non ha solo compiti di rappresentanza e ricopre anche l'incarico di capo delle Forze armate.

  26. Il Consiglio superiore della magistratura è eletto ogni quattro anni: due terzi dei membri sono eletti dagli stessi magistrati, un terzo dal Parlamento. Il sistema giudiziario italiano è impostato sull'assunto che l'imputato di qualsiasi reato ha diritto a due processi, o per meglio dire a un doppio livello di giurisdizione, di Primo grado e di Appello; è inoltre prevista la possibilità di ricorrere a un terzo organo giudicante, la Corte di Cassazione. Un ruolo di particolare importanza viene infine svolto dalla Corte Costituzionale, formata da 15 giudici (5 nominati dal Parlamento, 5 dal presidente della Repubblica, 5 dalle altre supreme autorità giurisdizionali), che durano in carica per nove anni. Alla Corte Costituzionale è affidata,la suprema tutela della Costituzione, cioè il compito di assicurare la conformità alla Costituzione delle varie leggi votate dal Parlamento; spetta inoltre alla Corte Costituzionale decidere sui conflitti che possono eventualmente insorgere tra i vari organi dello stato .

  27. Organi costituzionali rumeni Reppubblica popolare nell’orbita sovietica dal 1947, la Romania fu sottoposta, dal 1965 al 1989, al regime comunista di Ceausescu. La Costituzione entra in vigore nel dicembre 1991 diede al paese un assetto multipartitico. Il potere esecutivo è esercitato dal presidente della Repubblica che è eletto a suffragio universale per quattro anni e dispone di ampi poteri. Nel esercizio del esecutivo il presidente è affiancato da un primo ministro, di sua nomina posto al capo del consiglio dei ministri. Il potere legislativo: il sistema legislativo è basato su un Parlamento composto da due camere. La camera dei deputati che riunisce 346 membri eletti a suffragio universale per 4 anni; il senato che ha 143 membri eletti nello stesso modo. Hanno diritto al voto tutti i cittadini al di sopra dei 18 anni di età.

  28. Potere giudiziario: l’ordinamento giudiziario prevede una Corte Suprema di Giustizia, le cui massime cariche sono nominate dal presidente su indicazione del Consiglio Superiore dei Magistrati. La pena di morte è stata abolita nel 1989. Istituzioni periferiche: la Romania comprende 41 distretti e la municipalità della capitale. Difesa: il servizio militare è obbligatorio per tutti i cittadini maschi abili a partire dai 20 anni di età; le forze armate contano 97200 effettivi. Forze politiche: i maggiori schieramenti politici sono il Polo Democratico Sociale di Romania( PDSR), che riunisce tre partiti di centro sinistra, e il partito Grande Romania (PRM) ultra nazionalisti. La minoranza ungherese è rappresentata dal unione democratica magiara (UDMR).

  29. Tratti politici ed economici della Romania Dopo il 1990 l’economia della Romania ha sofferto una forte recensione, che ha condotto all’abbassamento della produzione industriale e degli investimenti, ha causato pressioni inflazionistiche, deficit budgetario, l’aumento della disoccupazione,avendo conseguenze sociali notevoli. I dati statistici confermano : Q   Crescita economica:nel 2000 è stato registrato un aumento di 2% del prodotto interno lordo QProduzione agricola: si ha un forte calo della produzione zootecnica (-15,5) QInflazione: il tasso d’inflazione per 2000 è stato fissato per 27% mentre il nuovo governo si è proposto di arrivare a un tasso di 2,5% mensile.

  30. Q Deficit pubblico: sembra che il deficit dello stato del 3,9% del PIL per l’anno 1999 si e mantenuto di diminuzione anche per l’anno 2000. per quanto riguarda il 2003 il governo stima un deficit pubblico del 3,7% del PIL. Q Commercio estero: si basa sulle esportazioni che nel 2000 hanno raggiunto oltre 10.366,5 milioni di USD. Le principali merci esportate dalla Romania sono state verso l’Italia esse comprendono abbigliamento e maglieria, cuoio e calzature, minerali ferrosi e non ferrosi, prodotti chimici, legno e mobili di legno, matterie plastiche. Mentre i principali prodotti importati dall’Italia sono : prodotti tesili, pelli greggi conciate, calzature, macchine agricole ed industriali Q Investimenti : la magior parte degli investimenti sono realizzati a Bucarest 47,2%del capitale straniero mentre a Timis 6.9%, Prahova 6.6%, Cluj 3.1% , e Brasov che rappresenta una delle città più importanti per il turismo. La Romania offre ancore interessanti vantaggi comparativi per il decentramento produttivo nei comparti manifatturieri di più antica tradizione, quali il tessile-abbigliamento, calzaturiero, lavorazione del legno, siderurgia, componentistica meccanica. La legge favorisce gli investimenti nelle zone depresse nelle zone libere trovate vicino ai ponti e dai punti di frontiera tramite l’esenzione dal pagamento delle tasse doganali e dell’IVA per le macchine, gli attrezzi, esenzione del pagamento dell’imposta sul profitto.

  31. Fine progetto

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