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PSICOLOGIA CLINICA

PSICOLOGIA CLINICA. Prof. GENTILI. Titoli delle lezioni:. Orario di ricevimento Lunedì 10-13. 1- La personalità e le reazioni alla malattia (1) 2 - La personalità e le reazioni alla malattia (2) 3 - La relazione medico-paziente 4 - I modelli di salute

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PSICOLOGIA CLINICA

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Presentation Transcript


  1. PSICOLOGIA CLINICA Prof. GENTILI

  2. Titoli delle lezioni: Orario di ricevimento Lunedì 10-13 1- La personalità e le reazioni alla malattia (1) 2 - La personalità e le reazioni alla malattia (2) 3 - La relazione medico-paziente 4 - I modelli di salute 5 - La comunicazione nella relazione di cura (1) 6 - La comunicazione nella relazione di cura (2) 7 - La qualità di vita come obiettivo terapeutico 8 - Gli strumenti psicologici nell’ambito diagnostico e terapeutico 9 - Il medico di fronte al malato. Il Burn out

  3. TAB. 1 LA RELAZIONE DIADICA CIRCOLARE Paziente Medico Mondo reale esterno (bio-psico-sociale) Mondo psicologico interno (sentimenti, convinzioni, bisogni, conflitti, aspettative, sofferenze . . . ) RELAZIONE DI AIUTO

  4. FATTORI CHE INFLUENZANO IL RAPPORTO CON IL PAZIENTE BISOGNI CONFLITTI MOTIVAZIONI SODDISFAZIONE COMPLIANCE/ADHERENCE

  5. TAB. 2 I DETERMINANTI DEL COMPORTAMENTO DI MALATTIA • BISOGNI * • AUTOSUFFICIENZA • COMPRENSIONE • CONOSCENZA • SUCCESSO • AFFILIAZIONE • INDIVIDUAZIONE • STIMA • SICUREZZA • MOTIVAZIONI • AUTONOMIA DI CURA • COMPETENZA • CONOSCENZA • AMORE DI SE’ • COMPAGNIA • OPPORSI • CONFORMISMO • DIPENDENZA

  6. PERSONALITA' + ATTEGGIAMENTI DETERMINA CIO’ CHE L’ALTRO E’ PER ME COSTRUISCONO LA MIA “VISIONE” DI COME L’ALTRO MI CONSIDERA

  7. DEFINIZIONI • Un tratto è una disposizione o tendenza ad agire in un certo modo e varia • * tra gli individui • * nell’ambito dello stesso individuo a seconda della situazione. • La personalità è una configurazione complessa di tratti • (patrimonio biologico,psicologico, sociale e culturale).

  8. Concetti sulla personalità: - Concetto di stato contrapposto al concetto di tratto. • Concetto di approccio nomotetico contrapposto • all’approccio idiografico. • Concetto di approccio dinamico contrapposto • all’approccio empirico.

  9. L’approccio dinamico sottolinea l’importanza di agenti causali che determinano la natura del comportamento osservabile e dà meno importanza al comportamento sintomatico specifico e considera i sintomi in relazione alla natura della struttura di personalità dell’individuo. L’approccio empirico non dà valore a costruzioni teoriche come le funzioni dell’Io che mediano il comportamento: il comportamento attuale è visto come funzione dell’apprendimento passato.

  10. PERSONALITA’ ETA’ BISOGNI DIFESE EMOZIONI MOTIVAZIONI CONOSCENZA MALATTIA CURA Genesi delle motivazionie rapporto con la MALATTIA Fig.1

  11. SCALA DI MASLOW AUTOREALIZZAZIONE, SUCCESSO AUTOSTIMA E PRESTIGIO SVILUPPO DEL COMPORTAMENTO AMORE E SENSO DI APPARTENENZA MOTIVI DI SICUREZZA, DI ANSIA\AGGRESSIONE MOTIVAZIONI SU BASE FISIOLOGICA

  12. LA MOTIVAZIONE ALLA CURA LA MOTIVAZIONE E’ L’ INSIEME DEI FATTORI INTRAPSICHICI E RELAZIONALI CHE CONCORRONO AD ATTIVARE E MANTENERE I COMPORTAMENTI VOLTI AL “CURARSI”, “PRENDERSI CURA DI SE”, “FARSI CURARE” Fig 6 : Definizione di motivazione in relazione alla “cura”,

  13. MOTIVAZIONI CHE IMPEDISCONO L'ADESIONE CONTROLLO IMPEDISCONO LA POSSIBILITA' DI INDIPENDENZA ATTIVARE SOSTENERE EVITAMENTO LE PRESCRIZIONI CONTRAPPOSIZIONE OPPOSIZIONE NON PERMETTONO DI AFFRONTARE PRECOCEMENTE L'INSORGENZA DELLE COMPLICAZIONI RIFIUTO INDIVIDUAZIONE Tab.9 : Gli ostacoli all’adesione

  14. L’ADESIONE E’ UN COSTRUTTO PLURIDIMENSIONALE ED E’ RELATIVA AL TIPO DI TRATTAMENTO SENZA NECESSARIAMENTE ESSERE LEGATA AGLI ALTRI ASPETTI DELLA CURA” PER VALUTARE L’ADESIONE E’ NECESSARIOCONSIDERARE LA MOLTEPLICITA’ DELLE MOTIVAZIONI RELATIVE AI COMPORTAMENTI TRATTAMENTO-SPECIFICI, NONCHE’ DEI CAMBIAMENTI DEL GRADO DI ADESIONE NEL TEMPO Fig. 2 ADESIONE E motivazione nella malattia cronica

  15. QUANDO IL PAZIENTE RIESCE A TROVARE MOTIVAZIONI PERSONALI PER OSSERVARE LE PRESCRIZIONI (DIETA CONTROLLI METABOLICI, TERAPIA, ESERCIZI FISICI) E’ MOLTO PIU’ PROBABILE CHE LE ESEGUA SCRUPOLOSAMENTE ANCHE SENZA IL CONTROLLO DELL’O.S. Fig4, Motivazioni e controllo

  16. MOTIVAZIONI AUTONOME • VOLONTA’ PERSONALE • AUTOINIZIATIVA • AUTOAPPROVAZIONE ADESIONE Fig.3 Gli effetti delle motivazioni autonome

  17. MOTIVAZIONI INDOTTE • FATTORI INTERPERSONALI • FATTORI INTRAPSICHICI Fig.7. La genesi delle motivazioni indotte

  18. ADESIONE Rappresentazioni Motivazioni Informazioni Atteggiamenti verso la malattia e gli O.S. PERSONALITA'

  19. LE CINQUE GRANDI DIMENSIONI DELLA PERSONALITA’ AMICALITA’ ENERGIA o ESTROVERSIONE STABILITA’ EMOTIVA COSCENZIOSITA’ APERTURA MENTALE

  20. I SEI TIPI DI PERSONALITA' PREDISPONGONO AD UN DETERMINATO TIPO DI RELAZIONE CON L’O.S. CHE HA LO SCOPO DI SODDISFARE I PROPRI BISOGNI INDIVIDUALI E RELAZIONALI

  21. LA RELAZIONE DI POTERE COMPLIANCE CONVENZIONALE CREATIVO AUTARCHIA SOCIALE IMPRENDITORE INVESTIGATIVO ACCONDISCENDENZA DIRETTIVITA’ REALISTICO

  22. LO STRESS • SI PRESENTA QUANDO UNA PERSONA SI TROVA • IN UNA SITUAZIONE “INEVITABILE” • IMMEDIATA O DURATURA (LIFE EVENTS, EVENTI VISSUTI • COME “MINACCIOSI”) • CHE RICHIEDE UNA RISPOSTA PSICO-FISICA • ESPRESSIONE FINALE DI UN PROCESSO CRONICO • DISTURBO POST-TRAUMAICO DA STRESS • DISTURBO ACUTO DA STRESS

  23. il processo di adattamento è una scala verso... ACCETTAZIONE DEPRESSIONE CONTRATTAZIONE RIBELLIONE AGGRESSIVITÀ SHOCK e RIFIUTO

  24. NELLA MALATTIA si attivano i MECCANISMI DI DIFESA nel momento in cui il paziente giudica le sue risorse psico-fisiche come insufficienti a risolvere i problemi esterni o interni suscitati dalla malattia

  25. Frustrazione aggressività senso di inferiorità SENSI DI COLPA ANSIA

  26. LA RABBIA DEL PAZIENTE • Perché ritiene di essere perseguitato ingiustamente e crudelmente dalla malattia. • Perchè spesso si difende contro l’angoscia di perdere il controllo. • Perché reagisce e si adatta allo stress emotivo grave. • E’ essenziale che l’operatore sanitario non presuma che la rabbia sia una risposta immatura diretta a un bersaglio (l’O.S.) inappropriato.

  27. IL RIFIUTO • Si manifesta con forme evasive di non aderenza. • Se continuato produce un effetto negativo sull’ acquisizione di conoscenze e di abilità. • E’ basato più su un contesto emotivo che su fattori cognitivi . • Il rifiuto può aumentare nel tempo con il progredire della malattia.

  28. PRIMA DI "FARE" OCCORRE • lasciar esprimere al soggetto il suo punto di vista sulla malattia, su di sé e sulla relazione con l’O.S. . • riconoscere il “modo” ( gli atteggiamenti) con cui il soggetto va formulando i suoi sentimenti e pensieri • saper “vedere” la situazione descritta dal soggetto (dal suo punto di vista) • “sentire”la qualità della relazione instaurata.

  29. IL MEDICO DEVE AVERE COME OBIETTIVO UNA RELAZIONE DI CURA NELLA QUALE L’ADESIONE RAGGIUNTA E’ SODDISFACENTE PER ENTRAMBI

  30. IN FILOSOFIA L’EMPOWERMENT • SI FONDA SULLA CAPACITA’ DELL’UOMO • DI FARE SCELTE AUTONOME E COMPETENTI • DI ESSERE RESPONSABILE • DELLE CONSEGUENZE • NELLA CLINICA SI TRADUCE • IN UN PROCESSO EDUCAZIONALE • NON RIVOLTO AD UNA BUONA • COMPLIANCE • MA - ALL’INCREMENTO DELL’AUTONOMIA • - AD AUMENTARE LE SUE SCELTE

  31. MA SOPRATTUTTO E’ VOLTO AD AIUTARE • I PAZIENTI AD ESAMINARE E CHIARIRE • I PROPRI VALORI • I PROPRI BISOGNI • I PROPRI OBIETTIVI • CIOE’ • A CHIARIRE E SCEGLIERE LE MODALITA’ • EMOTIVE, SOCIALI, COGNITIVE • E SPIRITUALI DELLE PROPRIE SCELTE • DI VITA

  32. L’EMPOWERMENT PORTA NEL PAZIENTE QUATTRO TIPI DI CAMBIAMENTI: - NEI BISOGNI (DA QUELLO DI DIPENDENZA A QUELLO DI AUTONOMIA) - NELLA “MENTALITA” (DA UN PENSIERO DI INCAPACITA’ AD UN PENSIERO “POSITIVO”) - NEL MONDO DEI VALORI (SONO UN UOMO, ANCHE SE MALATO, E QUINDI RIVOLTO AL MIO BENESSERE. QUESTO E’ UN MIO DIRITTO/DOVERE) - NEI RAPPORTI CON SE STESSO (MAGGIORE AUTOSTIMA:SONO CAPACE DI DIVENTARE CAPACE) RESISTENZA “FISIOLOGICA E’ PER PAZIENTI CON AL CAMBIAMENTO SPECIFICHE PERSONALITA’

  33. L’EMPOWERMENT E’ UN PROCESSO EDUCAZIONALE CHE SI ATTUA IN FASI • I° FASE: MOTIVAZIONE • (PERCHE’ SI PROPONE/ /PERCHE’ E’ UTILE) • II° FASE: CONDIVISIONE DELL’OBIETTIVO • (ALLEANZA TRA OPERATORE E PAZIENTE • SULL’EMPOWERMENT) • III° FASE: APPRENDIMENTO PERSONALIZZATO • ( COSA E COME SI DIVENTA AUTONOMI ECC..) • IV° FASE: ATTUAZIONE E VERIFICA • V° FASE: INDIVIDUAZIONE DI NUOVIINTERVENTI • EDUCAZIONALI

  34. IL PAZIENTE AGISCE SECONDO QUELLO CHE HA CAPITO DALL’O.S. L’O.S.DEVE ESSERE ABILE E COMPETENTE NEL FARSI CAPIRE

  35. PER FARMI CAPIRE C’è UN PERCORSO A TAPPE: • PRESTARE ATTENZIONE • ASCOLTARE E OSSERVARE • PERSONALIZZARE IL MESSAGGIO • INVIARE IL MESSAGGIO • VALUTARE LA RISPOSTA AL CONTENUTO, AI SENTIMENTI , ALLA RELAZIONE • ESPLORA LE BARRIERE

  36. PER FAVORIRE L’EMPOWERMENT DIALOGO APERTO NEGOZIAZIONE INTERVISTA MOTIVAZIONALE

  37. LA RELAZIONE DIADICA CIRCOLARE DIABETICO OPERATORE SANITARIO MONDO REALE ESTERNO (bio-psico-sociale) MONDO PSICOLOGICO INTERNO (sentimenti, convinzioni, bisogni, conflitti, aspettative, motivazioni) COMUNICAZIONI

  38. GLI O.S. “SI FANNO CAPIRE” IL PAZIENTE CHIEDE DI ESSERE PRESO IN CURA IL PAZIENTE CONSCORDA ED ADERISCE EMPOWERMENT

  39. 1. Minacce alla vita, timore di morire • Minacce (da parte della malattia, dei procedimenti diagnostici o del • trattamento) all'integrità e al benessere organico: • • lesioni o invalidità somatiche, deturpazioni permanenti • • dolore, disagio e altri segni negativi della malattia o del • trattamento • • menomazione. • 3. Minacce all'immagine di sé e ai progetti per il futuro: • • bisogno di modificare il concetto di sé o il proprio sistema di • valori • • incertezza sul decorso della malattia e sul proprio futuro • • pericolo per gli obiettivi ed i valori della vita • • perdita dell'autonomia e dei controllo

  40. 4. Minacce al proprio equilibrio emotivo: • pericolo di provare ansia, aggressività e altre emozioni. che accompagnanoi vari aspetti della malattia. 5. Minacce alla realizzazione dei normali ruoli e impegni sociali: • separazione dalla famiglia, dagli amici e da altri appoggi sociali °t.r~ • perdita di importanti ruoli sociali • bisogno di dipendere dagli altri. 6. Minacce legate alla necessità di adattarsi a un nuovo ambiente fisico o sociale: • adattamento all'ambiente ospedaliero • difficoltà nel comprendere le abitudini e i termini medici • necessità di prendere delle decisioni in condizioni non familiari o stressanti.

  41. Esempi di comportamenti del paziente cronico nei confronti degli operatori sanitari. 1) Introverso-inibito: è passivo nei confronti delle prescrizioni mediche e non comunica i propri dubbi o perplessità. 2) Cooperativo: è disposto a seguire le prescrizioni mediche, però senza prendere iniziative personali. 3) Sociale: è disposto a seguire le prescrizioni mediche ma anche ad in­ terromperle di propria iniziativa. 4) Autonomo: segue le prescrizioni solo se ne è pienamente convinto e le considera come "sue". 5) Energico: segue le prescrizioni solo quando viene trattato con deter­ minazione. 6) Rispettoso: segue le prescrizioni in quanto stima l'operatore sanita­ rio. 7) Sensibile: paziente, emotivo e lamentoso, spesso sbaglia nel seguire le prescrizioni.

  42. Differenze tra compliance e adherence. L'O.S. decide e dirige il tratta- mento che il paziente deve, se- guire. Il paziente deve eseguire scru- polosamente la prescrizione imposta dall'O.S. L'O.S. accompagna (consi­ glia, indica, conferma) con le sue competenze il paziente ad attuare il trattamento condi­ viso. Il paziente non segue ma ese­ gue in autonomia e responsa­ bilità la prescrizione condivisa con l'O.S. COMPLIANCE ADHERENCE

  43. Sublimazione Definizione: processo psicologico automatico e inconscio mediante il quale impulsi primitivi vengono soddisfatti attraverso una modificazione dello scopo o dell'oggetto che permetterà comportamenti soddisfacenti per il soggetto e approvati dalla società. Negazione e diniego Definizione: meccanismi difensivi automatici e inconsci mediante cui l'Io esclude dalla consapevolezza un certo aspetto della realtà, oppure ne rifiuta l'importanza emotiva.

  44. Regressione Definizione: meccanismo di difesa automatico e inconscio mediante il quale l'lo ritorna a modi di funziona­ mento psicologico (nel comportamen­ to o negli affetti) che sono propria­ mente caratteristici di stadi più anti­ chi. specie degli anni infantili. Nello sviluppo abbiamo già incontra­ to il fenomeno della fissazione per cui una parte della personalità, dello svilup­ po libidico, resta ancorato a uno degli stadi precedenti. In epoche successive. davanti alla pressione dell'ansia, l'Io può tornare a modalità di funzionamento più arcaiche: è la regressione. È chiaro che quanto più è profonda la fissazione, quanto più è intensa l'ansia, quanto me­ no l'Io può utilizzare altri meccanismi di difesa e tanto più si attiva la regressione.

  45. Razionalizzazione Definizione: meccanismo di difesa automatico e inconscio mediante il quale l'Io si dà delle spiegazioni logiche e ragionevoli di un comportamento irrazionale che è effetto di desideri inaccettabili inconsci o delle difese utilizzate per far fronte a tali desideri. Dare una spiegazione razionale e logica alle cose, e quindi ai propri comportamenti, è uno dei bisogni dell'uomo. Abbiamo ad esempio visto, parlando dei comandi post-ipnotici, che le persone tendono a dare una giustificazione razionale ai loro comportamenti anche quando questi hanno motivazioni diverse e inconsce. Questo succede anche quando le persone devono giustificare comporta­ menti non proprio logici conseguenti al­ uso di altri meccanismi di difesa.

  46. Rapporto Medico-Paziente Modelli di base (secondo Hollender) Medico Paziente Situazione Prototipo 1. Attività Passività Casi di emergenza-coma -agitazione-intervento chirurgico Madre-neonato 2. Direzione Collaborazione Malattie acute (appendicite, malattie con stati febbrili) Genitori-figli 3. Mutua partecipazione Malattie croniche: riabilitazione post-operatoria o post-traumatica Adulto-adulto Da Hollender M.H.: The Psychology of Medical Practice, Saunders, Philadelphia, 1958

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