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I POPOLI ITALICI E GLI ETRUSCHI

I POPOLI ITALICI E GLI ETRUSCHI. Next. Credits. I MOLTI POPOLI DELLA PENISOLA ITALICA. Credits.

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I POPOLI ITALICI E GLI ETRUSCHI

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  1. I POPOLI ITALICI E GLI ETRUSCHI Next Credits

  2. I MOLTI POPOLI DELLA PENISOLA ITALICA Credits Prima dell'affermazione di Roma, intorno al primo millennio avanti Cristo, la penisola italica era abitata da vari popoli, diversi per lingua, cultura ed espressioni artistiche. E’ possibile, tuttavia, individuare due grandi aree culturali: · la prima è localizzata nelle regioni settentrionali, dalla Pianura Padana all'arco alpino, e mostra affinità con le civiltà dell'Europa centro-occidentale; · la seconda si estende nell’Italia centro-meridionale e comprende gli Etruschi, i Piceni, i Dauni, i Campani, i Lucani. Complesso nuragico, Barùmini, Sardegna

  3. Qui sono evidenti i contatti con le civiltà mediterranee, dal Vll secolo a.C., con i Greci stanziati nella Magna Grecia. Gli Etruschi, in particolare, avevano un'economia basata sull'artigianato e sui commerci, e proprio I'intensità degli scambi ha fatto della loro civiltà un importante elemento di unificazione tra le culture italiche quelle degli altri popoli del Mediterraneo, in particolare i Greci e i Cartaginesi. Arco etrusco, Volterra, Toscana

  4. LE CULTURE ITALICHE E L’ORIGINE DELL’ARTE ITALICA La civiltà Villanoviana All'inizio del I millennio a.C., nell'Età del ferro, l’Italia centro-settentrionale era caratterizzata da insediamenti stabili, con le loro necropoli. Spicca la Civiltà Villanoviana, così detta dalla cittadina di Villanova, presso Bologna, suo probabile centro di diffusione. Caratteristico e l'uso di conservare le ceneri dei defunti entro urne di terracotta coperte (dette biconiche). Popoli dell’Italia centro-meridionale Il gruppo etnico più importante dell’Italia centro-meridionale e quello dei Piceni, stanziati nei territori tra gli Appennini e l'Adriatico, dalle Marche alla Lucania. Le testimonianze archeologiche, rinvenute nelle necropoli, consistono prevalentemente in ceramiche, oggetti d'uso e ornamenti. Si tratta di un'arte originale, anche se manifesta contatti con gli Etruschi. In ambito piceno e stata realizzata la statua detta Guerriero di Capestrano. Il "guerriero di Capestrano" è una scultura in pietra calcarea del VI secolo a.C., rinvenuta in una necropoli dell'antica città di Aufinum (Ofena), località a nord-est di Capestrano (AQ), e raffigurante un guerriero dell'antico popolo italico dei Piceni. Si tratta di una delle opere più monumentali e impressionanti dell'arte italica, conservata a Chieti nel Museo archeologico nazionale d'Abruzzo.

  5. Credits La civiltà nuragica A partire dal XVI secolo a.C., si sviluppò in Sardegna la civiltà nuragica, così detta per le costruzioni che più la caratterizzano, ovvero i nuraghi. Sotto il profilo artistico, essa maturò tra il IX e l'VIII secolo, attraverso il contatto con diversi popoli: i Fenici (da cui deriva la produzione di piccole statue in bronzo), gli Etruschi e i Micenei, come mostrano le ceramiche rinvenute nell'isola e l'uso del sistema costruttivo della falsa cupola. Nuraghi e la falsa cupola

  6. Credits I nuraghi avevano in origine funzione difensiva, quindi divennero case fortezza. Hanno forma di tronco di cono e sono costruiti con pietre disposte a secco. Al tetto, piano, si accedeva mediante una scala ricavata dentro i muri laterali . La copertura aveva la struttura della falsa volta, diffusa nella Grecia micenea. Oggi restano circa 7000 nuraghi in tutta la Sardegna. Noraghe di Ruiu

  7. Le urne delle popolazioni villanoviane Presso le popolazioni villanoviane, le ceneri dei defunti venivano generalmente conservate in urne di terracotta. Queste sono dette biconiche, perché composte da due parti: un vaso a tronco di cono, che conteneva le ceneri, e un elmo o una ciotola rovesciata come coperchio. Urna biconica in ceramica con coperchio ad elmo in bronzo. Vlll secolo a.C. Alt. 71 cm. Firenze, Museo Archeologico Nazionale.

  8. Gli Etruschi Un popolo dalle origini incerte Tra i popoli stanziati nella penisola italica, emerge quello degli Etruschi. Un tempo si riteneva fossero originari del Medio Oriente, anche per la presenza di elementi orientaleggianti nella loro lingua e nella produzione artistica; oggi, invece, si pensa che essi fossero insediati nella penisola italica da un'età antichissima, o che siano migrati dall’Europa settentrionale. La civiltà etrusca si è sviluppata nella regione compresa tra i fiumi Arno e Tevere a partire dal IX-VIII sec. a.C., e dalla fine del Vll sec. si è estesa a nord, fino alla Valle Padana, e a sud, nel Lazio meridionale e in Campania. A partire dal V sec., la stabilità politica delle città etrusche venne minacciata dall'espansionismo di Roma, fino alla loro definitiva conquista, avvenuta nel II sec. a.C. Arco etrusco in una porta di Perugia. A lato cartolina raffigurante l’arco del 1920

  9. Il linguaggio dell'arte etrusca Nell'arte etrusca sono riconoscibili influenze diverse, determinate dagli intensi contatti commerciali con le popolazioni del Mediterraneo. Si evidenziano, in particolare, legami con la cultura ionica, sviluppatasi tra le città greche dell'Asia Minore, testimoniati dalle decorazioni geometriche o vegetali, e con le culture italiche, dal linguaggio più semplice ed essenziale. Anche nelle pitture murali, conservatesi nelle necropoli, le figure sono stilizzate, nonostante si rappresentino soggetti tratti dalla realtà quotidiana. Le figure sono segnate da linee nitide e colorate con tinte piatte, nei toni contrastanti del rosso, bianco, ocra, bruno, verde. Esse si alternano a motivi ornamentali, mentre lo spazio e quasi assente. Gli Etruschi furono anche abili scultori; alla pietra e al marmo predilessero l'argilla e la fusione del bronzo. Con l'argilla realizzavano oggetti d'uso comune, statue per la decorazione dei templi e sarcofagi. Nella città di Veio era attiva un'importante scuola di coroplastica (produzione di sculture in terra cotta) guidata da Vulca, unico scultore etrusco di cui sia noto il nome. Le sculture presentano tratti stilizzati, con marcate linee incise, e mostrano una forte tendenza al realismo. Vulca, Apollo, dal tempio di Portonaccio a Veio, 510-490 a.C. Terracotta. Altezza 175 cm, Museo di Villa Giulia a Roma

  10. L'uso dell'arco Gli Etruschi utilizzarono il sistema costruttivo dell'arco in modo sistematico, e furono probabilmente i primi nella penisola italica. Esso e stato largamente impiegato per aprire porte urbane lungo le mura cittadine. Importanti sono gii esempi di Volterra e di Perugia. Il tempio etrusco e le sue sculture Solo pochi resti di templi etruschi sono giunti fino a noi: essi erano costruiti con materiali poco resistenti, come il legno (per il tetto) o i mattoni. Erano collocati su un alto podio, cui si accedeva mediante una scalinata posta sui fronte dei tempio. Questo si presenta con un pronao, composto da una o due file di colonne, su cui si aprono uno o più ambienti, detti celle. Sui tetto erano poste decorazioni scultoree, detti acroteri, e statue a tutto tondo raffiguranti divinità. Tra queste, spicca l’Apollo, statua rinvenuta a Veio, ritenuta opera dello scultore Vulca. Resti e ricostruzione di un tempio etrusco

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  12. I popoli Italici e gli Etruschi Il Guerriero di Capestrano Le necropoli etrusche Il sarcofago degli Sposi La Chimera d’Arezzo Le pitture murali: la Tomba del tuffatore Click Images Help Next

  13. LA ZIQQURAT DI UR 2550 – 2100 a.C., Iraq ZIQQURAT ARTE E IMMAGINE

  14. Credits Laboratorio Multimediale di Storia dell’Arte Arte e Immagine- prof.Rudi Corradi IL GUERRIERO DI CAPESTRANO LE NECROPOLI ETRUSCHE IL SARCOFAGO DEGLI SPOSI LA CHIMERA D’AREZZO LA TOMBA DEL TUFFATORE Istituto Comprensivo Val Rendena “L. Da Vinci” Scuola Secondaria di 1˚ grado Pinzolo e Madonna di Campiglio Menu argomenti Inizio Uscita

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