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La Politica di Coesione Europea

La Politica di Coesione Europea. Politica dell’UE finalizzata a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo dei vari Stati membri ed il ritardo delle regioni meno prospere, in modo da favorire uno sviluppo armonioso delle diverse regioni europee.

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La Politica di Coesione Europea

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Presentation Transcript


  1. La Politica di Coesione Europea Politica dell’UE finalizzata a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo dei vari Stati membried il ritardo delle regioni meno prospere, in modo da favorire uno sviluppo armonioso delle diverse regioni europee. Gli strumenti principali attraverso cui l'Unione europea persegue la coesione economica e sociale tra tutti gli Stati membri sono rappresentati dai Fondi Strutturali.

  2. La Politica di Coesione Europea Priorità della Riforma La Commissione ha proposto che gli interventi fossero concentrati su un numero limitato di priorità comunitarie, in linea con le agende di Lisbona (crescita, competitività e occupazione) e di Göteborg (ambiente). • Consiglio di Lisbona (Marzo 2000): economia basata sulla conoscenza più competitiva e più dinamica entro il 2010. • Consiglio di Göteborg(Giugno 2001): la strategia di Lisbona è stata ampliata, dando nuovo impulso alla protezione dell’ambiente e alla realizzazione di un modello di sviluppo

  3. La Nuova Programmazione dei Fondi Strutturali 2007-2013 La nuova programmazione comunitaria è il frutto di una pianificazione coordinata fra la Commissione europea e gli Stati membri. L’analisi dei risultati del periodo di programmazione 2000-2006, insieme con le nuove esigenze scaturite dall’ingresso nell’Unione europea di nuovi Stati, ha fatto emergere la necessità di apportare alcune modifiche alla programmazione: • armonizzazione delle politiche comunitarie, nazionali e regionali • snellire le fasi di programmazione • decentrare

  4. La Nuova Programmazione dei Fondi Strutturali 2007-2013 Fasi di programmazione La prima fase di programmazione culmina nella produzione degli “Orientamenti strategici comunitari in materia di coesione”, proposti dalla Commissione europea, ma elaborati in collaborazione con gli Stati membri, in cui si punta ad armonizzare gli obiettivi della politica di coesione con quelli dei singoli Fondi strutturali e della Strategia di Lisbona, nonché con gli indirizzi della Strategia europea per l’occupazione.

  5. La Nuova Programmazione dei Fondi Strutturali 2007-2013 Fasi di programmazione Sulla base del nuovo Regolamento sui Fondi strutturali, ogni singolo Stato ha elaborato un Quadro di riferimento strategico nazionale, sottoposto all’approvazione della Commissione, all’interno del quale vengono sviluppati gli obiettivi e le priorità della programmazione per il settennio 2007-2013. Tale documento, prodotto col contributo delle amministrazioni centrali e locali, assicura la sinergia delle politiche nazionali con gli “Orientamenti strategici in materia di coesione”. Il Quadro sostituisce i vecchi Quadri comunitari di sostegno: - viene negoziato con la Commissione - costituisce il contesto di riferimento per la preparazione dei programmi operativi - è un documento politico, non gestionale

  6. La Nuova Programmazione dei Fondi Strutturali 2007-2013 Gli strumenti con i quali i Quadri strategici nazionali realizzano i propri obiettivi sono i Programmi operativi. Non esistono più i Docup e i Complementi di Programmazione, al fine di uno snellimento drastico della gestione dei Fondi. I Programmi operativi, dunque, in assenza dei Complementi di Programmazione, rivestono oggi una doppia valenza, strategica e gestionale, con un peso maggiore di quella strategica. Gli stessi Programmi operativi, infatti, sono stati sottoposti ad opera di snellimento in quanto i contenuti sono divisi in Assi prioritari, mentre non esiste più l’ulteriore suddivisione in Misure.

  7. La Nuova Programmazione dei Fondi Strutturali 2007-2013 I programmi operativi sono di quattro tipi: Programmi operativi regionali Programmi operativi nazionali Programmi operativi interregionali Programmi operativi di cooperazione territoriale Ogni programma operativo può essere finanziato da un solo Fondo strutturale. Solo il 10% di ogni programma potrà essere finanziato da un fondo di verso da quello principale, e solo se assolutamente necessario.

  8. La Nuova Programmazione dei Fondi Strutturali 2007-2013 IL PERCORSO 1.Linee guida della Commissione Proposte dalla Commissione e adottate dal Consiglio con l‘assenso del Parlamento Europeo 2.Quadri strategici nazionali Una strategia nazionale e il quadro programmatico proposti dallo Stato Membro in recepimento degli orientamenti comunitari sottoposti alla decisione dalla Commissione 3.Programmi Operativi Un P.O. per ogni fondo e Stato membro o Regione; descrivono priorità, modalità di gestione e risorse finanziarie proposti da Stato o Regione sottoposti alla decisione della Commissione 4.Gestione e selezione dei progetti Proposti da Stati membri e Regioni sono “share managed“ ossia concertati con la Commissione 5.Follow-up strategico Effettuato dal Consiglio Europeo basato su rapporti annuali della Commissione e Stati Membri

  9. Gli strumenti Un regolamento generale, recante disposizioni comuni per le tre fonti di finanziamento delle azioni strutturali (FESR, FSE, Fondo di Coesione). Un regolamento specifico per ciascun fondo: Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), Fondo Sociale Europeo (FSE), Fondo di coesione. Un nuovo regolamento che consente la creazione di una struttura di cooperazione transfrontaliera (i Gruppi Europei per la Cooperazione Transnazionale – GECT-)

  10. I nuovi obiettivi Sono stati fissati tre nuovi obiettivi in sostituzione degli obiettivi 1, 2 e 3 della programmazione 2000-2006 e delle altre aree prioritarie: • “Convergenza”, volto a promuovere le condizioni per la crescita e per una reale convergenza degli Stati Membri e delle Regioni in ritardo di sviluppo. • “Competitività regionale e occupazione”, che punta, al di fuori delle regioni in ritardo di sviluppo, a rafforzare la competitività e a promuovere il cambiamento economico e l’occupazione. • “Cooperazione territoriale europea”, finalizzato a rafforzare la cooperazione transnazionale, transfrontaliera e interregionale.

  11. I nuovi obiettivi CONVERGENZA • Stati membri con RNL pro capite < 90% della media comunitaria. • Regioni con un PIL pro capite < 75% della media UE a 25 Stati membri. • Phasing out: Regioni con un PIL pro capite < 75% dell’UE a 15 SM e > 75% dell’UE a 25 SM (effetto statistico dell’allargamento). • Le Regioni Ultraperiferiche (RUP: Azzorre, Madera, Canarie e dipartimenti francesi d’oltremare), che fruiranno di un finanziamento specifico a titolo di FESR indipendentemente dalla loro ammissibilità all’obiettivo. • Risorse destinate: 78,54% (264 miliardi di euro) della dotazione totale prevista (336,1 miliardi euro

  12. I nuovi obiettivi COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE • Le Regioni non coperte dall’obiettivo “Convergenza“ ed indicate dallo Stato Membro al momento della presentazione del QSN. • Phasing in: le Regioni dell’attuale obiettivo n. 1 che nel 2007 non saranno più ammissibili all’obiettivo «Convergenza» in virtù dei loro progressi economici (per “effetto crescita”). • Risorse destinate: 17,22% (57,9 miliardi di euro) della dotazione totale prevista (336,1 miliardi dieuro)

  13. I nuovi obiettivi COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA • Per la cooperazione transfrontaliera: le Regioni situate lungo le frontiere terrestri interne ed alcune esterne, nonché alcune regioni situate lungo le frontiere marittime separate da un massimo di 150 Km. • Per la cooperazione transnazionale, le zone che saranno definite dalla Commissione in base agli orientamenti strategici per la politica di coesione • Per la cooperazione interregionale, l’intero territorio della Comunità. • Risorse destinate:3,94% (13,2 miliardi di euro) della dotazione totale prevista (336,1 miliardi di euro).

  14. I nuovi obiettivi AMMISSIBILITÀ DELLE REGIONI ITALIANE NEGLI OBIETTIVI CONVERGENZA E COMPETITIVITÀ • Convergenza: Sicilia, Puglia, Campania, Calabria. • Convergenza “phasing out”: Basilicata. • Competitività: Abruzzo, Bolzano, Emilia-Romagna, Friuli - Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Trento, Umbria, Valle d'Aosta, Veneto. • Competitività “phasing in”: Sardegna.

  15. I nuovi obiettivi ABBANDONO DEL CONCETTO DI “ZONIZZAZIONE” Per quanto riguarda l’obiettivo “Competitività regionale e occupazione”, viene meno il principio della zonizzazione, vigente nel periodo di programmazione 2000/2006, che comporta la ripartizione delle risorse comunitarie per microzone all’interno delle Regioni e quindi la zonizzazione regionale delle aree ammissibili; nel futuro periodo di programmazione tutto il territorio regionale sarà ammissibile ai fini del contributo comunitario.

  16. I nuovi obiettivi SPECIFICITÀ TERRITORIALI • La Commissione europea riconosce che una politica di coesione efficace deve tener conto delle esigenze e caratteristiche specifiche dei territori con handicap geografici (isole, zone montane, aree scarsamente popolate), prevedendo, per l’obiettivo “Competitività regionale e occupazione” che l’assegnazione delle risorse agli SM tenga conto anche delle presenza di regioni con handicap geografici. • Gli SM devono garantire che la specificità di questi territori siano prese in considerazione al momento di destinare le risorse nell’ambito dei programmi operativi. • E’ prevista una maggiorazione dell’aliquota massima di finanziamento comunitario per interventi realizzati in questi territori.

  17. I nuovi obiettivi STRUMENTI FINANZIARI Per il conseguimento dei tre obiettivi contribuiscono in particolare i Fondi Strutturali (FESR e FSE) e il Fondo di coesione, secondo lo schema seguente:

  18. I nuovi obiettivi OBIETTIVO “CONVERGENZA” PRIORITÀ DI INTERVENTO FINANZIATE DAL FESR a. Ricerca e Sviluppo tecnologico, innovazione e spirito imprenditoriale; b. Società dell’informazione; c. Tutela dell’ambiente; d. Prevenzione dei rischi; e. Turismo e promozione del patrimonio naturale e culturale; f. Investimenti nei trasporti; g. Energia e reti transeuropee; h. Investimenti a favore dell’educazione; i. Investimenti a favore della sanità; l. Sostegno diretto agli investimenti nelle PMI.

  19. I nuovi obiettivi OBIETTIVO “CONVERGENZA” PRIORITÀ DI INTERVENTO FINANZIATE DAL FSE a. Espansione e miglioramento degli investimenti nel capitale umano; b. Rafforzamento della capacità istituzionale e dell’efficienza delle pubbliche amministrazioni e dei servizi pubblici a livello nazionale, regionale e locale

  20. I nuovi obiettivi OBIETTIVO “COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE” PRIORITÀ DI INTERVENTO FINANZIATE DAL FESR a. Innovazione ed economia della conoscenza (potenziamento della RST, l’innovazione, l’imprenditorialità e la creazione di nuovi strumenti finanziari per le imprese che fanno uso intensivo della conoscenza). b. Ambiente e prevenzione del rischio (bonifica dei terreni contaminati, stimolo dell’efficienza energetica, promozione dei trasporti pubblici urbani puliti e l’elaborazione di piani per prevenire e gestire i rischi naturali e tecnologici). c. Accessibilità ai servizi di trasporto e di telecomunicazione di interesse economico generale (potenziamento delle reti secondarie e l’incoraggiamento dell’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione).

  21. I nuovi obiettivi OBIETTIVO “COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE” PRIORITÀ DI INTERVENTO FINANZIATE DAL FSEB) F.S.E. • Accrescimento dell’adattabilità dei lavoratori e delle imprese. • Miglioramento dell’accesso all’occupazione per le persone in cerca di lavoro e per quelle inattive, prevenzione della disoccupazione, prolungamento della vita lavorativa e accrescimento della partecipazione al mercato del lavoro delle donne e degli emigrati. • Potenziamento dell’integrazione sociale delle persone con difficoltà e lotta alla discriminazione.

  22. I nuovi obiettivi PRIORITÀ DI INTERVENTO PER L’OBIETTIVO “COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA” • Attività transfrontaliere a carattere economico e sociale: imprenditoria e sviluppo delle PMI, turismo e cultura; tutela dell’ambiente; migliore accesso ai trasporti, ai servizi e alle reti di informazione e comunicazione, ai sistemi per l’erogazione dell’acqua e dell’elettricità; infrastrutture sociali e culturali in particolare nel settore dell’istruzione e della sanità. • Cooperazione transnazionale, sviluppo territoriale integrato: gestione delle acque e delle coste, accessibilità, tecnologie avanzate nel campo dell’informazione e delle comunicazioni; sicurezza marittima; prevenzione dei rischi; RST e reti di sviluppo delle tecnologie, ecc. • Creazione di reti e scambio di esperienze tra le autorità locali e regionali sui temi dell’innovazione e dell’economia della conoscenza, della tutela dell’ambiente e della prevenzione dei rischi, dei problemi degli agglomerati urbani, nonché programmi di cooperazione in rete che richiedano studi, raccolta di dati e analisi delle tendenze a livello comunitario).

  23. I Fondi per lo sviluppo rurale(non annoverati tra i fondi strutturali) Viene introdotto il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR), per il cofinanziamento dei Piani di Sviluppo Rurale (PSR, uno per Regione). Ogni PSR deve contribuire al: • Miglioramento della competitività dell'agricoltura e della silvicoltura tramite un sostegno alla ristrutturazione (Asse I) • Miglioramento dell'ambiente e lo spazio rurale tramite un sostegno alla gestione del territorio (Asse II) • Miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali e promozione della diversificazione delle attività economiche (Asse III) • È previsto un asse Leader (Asse IV): considerando il livello di maturità raggiunto dall' iniziativa Leader, è possibile applicarne l'impostazione nell'ambito più vasto della programmazione generale dello sviluppo rurale. (L'impostazione Leader consiste in una strategia di sviluppo locale che consente di selezionare i migliori piani di sviluppo dei gruppi di azione locale nati da partenariati tra il settore pubblico e quello privato).

  24. I Fondi per la pesca(non annoverati tra i fondi strutturali) In sostituzione dell’attuale Strumento finanziario di orientamento della Pesca (SFOP), La Commissione europea propone il nuovo Fondo europeo per la pesca (FEP) a sostegno della realizzazione di misure destinate a garantire la sostenibilità del settore e la diversificazione delle attività economiche nelle zone di pesca

  25. Fondi Strutturali Fondo sociale Europeo Finalità Il Fondo contribuisce al rafforzamento della coesione economica e sociale, stimolando l' incremento della crescita economica, il miglioramento delle opportunità occupazionali per uomini e donne, della qualità e della produttività sul lavoro; esso inoltre contribuisce al rafforzamento dell'inclusione sociale delle persone svantaggiate combattendo la discriminazione, incentivando economicamente le persone inattive ad inserirsi nel mercato del lavoro e promuovendo partenariati per le riforme.

  26. Fondi Strutturali Fondo sociale Europeo Azioni finanziabili Per il perseguimento dei suoi obiettivi, il Fondo Sociale Europeo (FSE) finanzia tanto azioni dirette specificamente ai singoli, quanto azioni volte ad intervenire in modo strutturale per il miglioramento dei sistemi dell'istruzione e della formazione professionale e per un miglior funzionamento del mercato del lavoro. A titolo esemplificativo, il FSE può contribuire al finanziamento di attività quali: • riforme dei sistemi di istruzione e di formazione • studi, statistiche e consulenze di esperti, sostegno al coordinamento interdipartimentale e dialogo fra gli organi pubblici e privati responsabili • aiuti all'occupazione ed al lavoro autonomo • definizione di strumenti e modalità per il miglioramento dell'accesso dei lavoratori alla formazione e all'acquisizione di qualifiche • creazione e sviluppo di sistemi di analisi delle tendenze del mercato del lavoro • misure per potenziare l'inclusione sociale

  27. Fondi Strutturali Fondo Europeo Sviluppo Regionale Finalità Il FESR contribuisce al finanziamento di interventi destinati a rafforzare la coesione economica e sociale, eliminando le principali disparità regionali attraverso il sostegno allo sviluppo e all'adeguamento strutturale delle economie regionali, inclusa la riconversione delle regioni industriali in declino e delle regioni in ritardo di sviluppo, e sostenendo la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale.

  28. Fondi Strutturali Fondo Europeo Sviluppo Regionale Azioni finanziabili Il FESR contribuisce al finanziamento di: • investimenti produttivi che contribuiscono alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro stabili, in primo luogo attraverso aiuti diretti agli investimenti principalmente nelle piccole e medie imprese (PMI); • investimenti in infrastrutture; • sviluppo di potenziale endogeno attraverso misure che sostengono lo sviluppo regionale e locale. Tali attività includono: • il sostegno e i servizi alle imprese, in particolare alle PMI • la creazione e lo sviluppo di strumenti finanziari quali il capitale di rischio, i fondi per mutui e fondi di garanzia, i fondi di sviluppo locale, gli abbuoni di interesse • la messa in rete • la cooperazione e gli scambi di esperienze tra regioni, città e operatori sociali, economici e ambientali interessati • assistenza tecnica

  29. Fondi Strutturali Fondo di Coesione Finalità Il Fondo di coesione è destinato al rafforzamento della coesione economica e sociale della Comunità in una prospettiva di promozione dello sviluppo sostenibile.

  30. Fondi Strutturali Fondo di Coesione Azioni finanziabili Il Fondo interviene a sostegno di azioni nei seguenti settori, assicurando un adeguato equilibrio e tenendo conto del fabbisogno specifico di investimenti e infrastrutture di ciascuno Stato membro beneficiario: • le reti transeuropee di trasporto e in particolare i progetti prioritari di interesse comune; • aspetti relativi all'ambiente che rientrano nell'ambito delle priorità attribuite alla politica comunitaria di tutela ambientale in virtù del programma di azione in materia di ambiente. In tale contesto il Fondo può intervenire anche nei settori collegati allo sviluppo sostenibile che presentano chiari vantaggi ambientali, quali l'efficienza energetica e le energie rinnovabili e, nel settore dei trasporti al di fuori delle reti transeuropee, le ferrovie, le vie navigabili fluviali, il trasporto marittimo, i sistemi multimodali di trasporto e la loro interoperabilità, la gestione del traffico stradale, marittimo e aereo, il trasporto urbano pulito e il trasporto pubblico.

  31. Il nuovo regolamento generale dei fondi strutturali 2007/2013 Conferma: i 4 principi fondamentali dei Fondi strutturali : 1) programmazione pluriennale; 2) addizionalità 3) valutazione; 4) partenariato Contribuisce a : • - semplificazione dell’architettura, della programmazione e dell’’implementazione • - promozione della dimensione strategica della politica di coesione • - applicazione più sistematica dei principi di maggiore chiarezza e certezza giuridica Offre opportunità quali: • L’approccio strategico delle politiche • Il chiaro aggancio alle strategie di Lisbona e agli Orientamenti strategici per la coesione • Adeguate risorse finanziarie per la politica di coesione • Una semplificazione delle procedure per i programmi di più contenute dimensioni finanziarie • Ammissibilità degli anticipi sui contributi relativi ai regimi di aiuto • Concentrazione delle politiche e cooperazione territoriale

  32. Il nuovo regolamento generale dei fondi strutturali 2007/2013 L’approccio strategico impone un inquadramento delle politiche e degli strumenti che comprenda sia le politiche aggiuntive nazionali (in particolare il Fas), sia le politiche aggiuntive comunitarie con un chiaro effetto di moltiplicazione del potenziale. Inoltre la politica di coesione è disegnata e approvata nello stesso documento strategico per tutti i fondi strutturali, per tutte le aree d’intervento e per tutti i territori regionali, con notevoli possibilità di integrazione a livello generale. Infine è previsto un follow up strategico a livello di Consiglio che da visibilità maggiore alle politiche di coesione, ai contenuti strategici delle scelte, al monitoraggio dei risultati.

  33. Il nuovo regolamento generale dei fondi strutturali 2007/2013 La centralità della strategia di Lisbona introduce nella programmazione dei fondi strutturali criteri di concentrazione e selezione delle priorità orientati agli obiettivi dell’occupazione e dell’innovazione e ricerca, della conoscenza e della società dell’informazione, del risparmio energetico e della attrattività e competitività dei territori. In termini quantitativi, il follow up strategico e l’earmarking quantitativo costituiscono gli strumenti per monitorare il rispetto delle condizioni strategiche imposte ai fondi strutturali. In particolare l’earmarking (art .8) impone obiettivi quantitativi che pongono al 60% e al 75% le spese, rispettivamente delle regioni della convergenza e della competitività, destinate alle strategie di Lisbona, orientando fortemente le scelte anche di incentivazione delle imprese verso gli obiettivi di Lisbona

  34. Il nuovo regolamento generale dei fondi strutturali 2007/2013 Priorità FSE: Campi di applicazione comuni ai 2 obiettivi Convergenza e Competitività a) Adattabilità dei lavoratori e delle imprese b) Miglioramento dell’accesso all’occupazione c) Integrazione sociale delle persone svantaggiate e lotta alla discriminazione d) Miglioramento del capitale umano e) Promozione delle riforme dell’occupazione e dell’inclusione

  35. Il nuovo regolamento generale dei fondi strutturali 2007/2013 Concentrazione delle risorse del FSE • Risorse dirette verso i bisogni più importanti. • Focalizzazione sulle aree di policy che presentano un effetto più significativo in termini occupazionali e di valore aggiunto • Particolare attenzione alle regioni e località che stanno affrontando problemi più seri, incluse le aree urbane svantaggiate e le regioni ultraperiferiche, le aree rurali in declino e le aree dipendenti dalla pesca e quelle colpite dagli effetti negativi della ri-localizzazione delle imprese

  36. Il nuovo regolamento generale dei fondi strutturali 2007/2013 Promozione di buona governance e di partenariato • Implementazione del FSE al livello territoriale più appropriato secondo le specificità di ogni Stato Membro • Coinvolgimento più ampio delle parti sociali e consultazione di altri stakeholders nella preparazione, implementazione e sorveglianza del FSE • Partecipazione ed accesso adeguato delle Ong alle attività finanziate in materia di inclusione sociale e pari opportunità

  37. Il nuovo regolamento generale dei fondi strutturali 2007/2013 Diffusione dell’innovazione e della transnazionalità • Promozione e mainstreaming di azioni innovative all’interno di ogni programma • Complementarietà tra FSE ed azioni finanziate da altri programmi transnazionali comunitari nei settori dell’educazione e della formazione

  38. Programmi operativi nazionali Nelle regioni che rientrano nell’obiettivo “Convergenza” gli obiettivi del Quadro strategico nazionale saranno attuati, oltre che con i POR, anche attraverso sette Programmi operativi nazionali, elencati di seguito:

  39. Programmi operativi nazionali Nelle regioni che rientrano nell’obiettivo “Competitività regionale e occupazione ” gli obiettivi del Quadro strategico nazionale saranno attuati, attraverso:

  40. Programmi operativi nazionali PON Ricerca e competitività Il Programma operativo nazionale “Ricerca e competitività” finanzierà progetti nei campi della ricerca scientifica, dello sviluppo tecnologico, della competitività e dell’innovazione industriale nel periodo di programmazione 2007-2013. Esso sviluppa e valorizza le positive esperienze dei Programmi operativi nazionali “Ricerca Scientifica, Sviluppo Tecnologico, Alta Formazione” e “Sviluppo Imprenditoriale Locale” 2000-2006. Il PON Ricerca e Competitività avrà a disposizione una dotazione finanziaria di circa 3 miliardi e 100 milioni di euro di contributo FESR, a cui andranno ad aggiungersi le risorse nazionali. Sulla base dei dettami del nuovo Regolamento 1083/06 sui Fondi strutturali, che prevede dal 2007 programmi operativi monofondo, il PON Ricerca e Competitività sarà cofinanziato esclusivamente dal FESR. Gli interventi di alta formazione del PON saranno cofinanziati dal FSE in conformità con la “clausola di flessibilità” prevista dal Regolamento.

  41. Programmi operativi nazionali PON Ambienti per l’apprendimento Intende incidere in maniera considerevole sulla qualità del servizio migliorando le infrastrutture scolastiche, anche con interventi finalizzati al risparmio energetico e alla ecosostenibilità, a migliorare e integrare gli impianti sportivi, nonché all’implementazione dei laboratori tecnologici e didattici per l’apprendimento, per creare migliori opportunità formative per i docenti, per gli studenti e gli adulti, e promuovere una qualificazione e diversificazione dell’offerta formativa che permetta di migliorare le competenze e fare emergere anche le intelligenze e le eccellenze. La strategia del Programma fa riferimento alla Priorità 1 del QSN ed al quadro di obiettivi generali individuati al fine di raggiungere risultati diffusi in merito a: - rafforzare, integrare e migliorare la qualità dei sistemi d’istruzione, formazione e lavoro e il loro collegamento con il territorio; - innalzare i livelli di apprendimento e di competenze chiave, l’effettiva equità di accesso ai percorsi migliori, aumentare la copertura dei percorsi di istruzione e formazione iniziale; - aumentare la partecipazione a opportunità formative lungo tutto l’arco della vita.

  42. Programmi operativi nazionali PON Competenze per lo sviluppo La strategia globale del Programma Istruzione 2007-2013, in linea con la priorità 1 del QSN, si pone obiettivi generali ambiziosi e appare chiaramente e fortemente orientato al raggiungimento di risultati diffusi allo scopo di: • innalzare i livelli di apprendimento e di competenze chiave, l’effettiva equità di accesso ai percorsi migliori, aumentare la copertura dei percorsi di istruzione e formazione iniziale; • aumentare la partecipazione a opportunità formative lungo tutto l’arco della vita; • rafforzare, integrare e migliorare la qualità dei sistemi d’istruzione, formazione e lavoro e il loro collegamento con il territorio. • perseguire la realizzazione di progetti innovativi e progetti basati sulla cooperazione interregionale e transnazionale che, attraverso la realizzazione di reti di collaborazione,; • le pari opportunità di genere e la non discriminazione che, ancor più che in passato, arricchiscono e qualificano sia gli interventi rivolti al sistema che quelli rivolti alle persone

  43. Programmi operativi nazionali PON Governance Il Programma “Governance e Assistenza Tecnica” (FESR), contribuisce in modo diretto alla Priorità 10 del QSN ponendosi come obiettivo globale di programma quello di “rafforzare le competenze tecniche e di governo delle amministrazioni e degli enti attuatori, per migliorare l’efficacia della programmazione unitaria”. Questo obiettivo globale sintetizza aspetti che riguardano l’aumento dell’efficacia della programmazione nel breve-medio periodo, e che, dunque, si riferiscono ad una attività di supporto specifico all’attuazione del QSN, accanto ad aspetti che sono riconducibili in modo più strutturale alla governance e alla capacità delle istituzioni di gestire i processi di sviluppo e le politiche di intervento pubblico.

  44. Programmi operativi nazionali PON “RETI E MOBILITÀ” Il PON “Reti e mobilità” recepisce il primo indirizzo prioritario degli OSC assegnando agli interventi di “potenziamento delle infrastrutture di trasporto” un ruolo sostanziale per stimolare la crescita e la coesione dei territori in quanto capaci sia di garantire maggiori e più efficienti flussi di merci e di persone sia di svolgere un’azione di “messa in rete” per consentire ai nodi del sistema e ai principali poli produttivi di connettersi alle direttrici principali: privilegiando modalità alternative al trasporto su gomma, ma anche rafforzando o costruendo collegamenti stradali complementari là dove la rete esistente si mostra inadeguata a sostenere processi di crescita economica e a garantire una mobilità sicura. il PON riconosce nel rafforzamento delle reti infrastrutturali principali anche la possibilità di creare collegamenti più efficienti così da contribuire all’innalzamento dei livelli competitivi dell’intero sistema logistico. In particolare, la strategia del Programma sposa gli indirizzi degli OSC stimolando azioni tese al riequilibrio modale, puntando sullo sviluppo delle “Autostrade del Mare” e rafforzando il trasporto marittimo a corto raggio come principali alternative al trasporto stradale e ferroviario a lunga distanza .

  45. Priorità strategiche assi FSE PON Azioni di sistema: Italia Asse A – Adattabilità: Contribuire, agendo sui sistemi, ad accrescere l’adattabilità dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori e a promuovere l’innovazione organizzativa nei contesti lavorativi Asse B - Occupabilità: Sostenere politiche per il miglioramento dell’accesso all’occupazione, la prevenzione della disoccupazione, l’inserimento sostenibile e l’ampliamento della partecipazione al mercato del lavoro Asse C – Capitale umano: Potenziare il capitale umano sostenendo i processi di riforma, il miglioramento qualitativo e l’interazione dei sistemi di istruzione, formazione e lavoro Asse D – Transnazionalità:Sviluppare la dimensione europea dei sistemi di istruzione, formazione e lavoro Asse E – Assistenza Tecnica: Migliorare l’efficienza e l’efficacia complessiva della programmazione FSE, favorirne l’implementazione operativa, l’integrazione con gli altri Fondi e le ricadute sui programmi operativi regionali e sui sistemi. Priorità orizzontali • - promozione di attività innovative • - parità di genere e pari opportunità • - sviluppo sostenibile

  46. Priorità strategiche assi FSE PON Azioni di sistema: Italia Asse A - Adattabilità

  47. Priorità strategiche assi FSE PON Azioni di sistema: Italia Asse B - Occupabilità

  48. Priorità strategiche assi FSE PON Azioni di sistema: Italia Asse C – Capitale Umano

  49. Priorità strategiche assi FSE PON Azioni di sistema: Italia Asse D - Trasnazionalità

  50. Priorità strategiche assi FSE PON Azioni di sistema: Italia Asse E – Assistenza tecnica

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