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Le condizioni di lavoro nelle coop sociali

GENOVA. Le condizioni di lavoro nelle coop sociali. Relazione convegno 7 marzo 2011. GENOVA. Le condizioni di lavoro nelle coop sociali. Nell’ultimo decennio, in Italia, dalle 20 alle 30 mila persone ogni anno hanno trovato occupazione nell’ambito della cooperazione sociale.

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Le condizioni di lavoro nelle coop sociali

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Presentation Transcript


  1. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali Relazione convegno 7 marzo 2011

  2. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali Nell’ultimo decennio, in Italia, dalle 20 alle 30 mila persone ogni anno hanno trovato occupazione nell’ambito della cooperazione sociale. Le cooperative sociali in Italia sono secondo i dati ISTAT 7363. In esse lavorano alcune centinaia di migliaia fra soci, dipendenti, volontari (dati istat “278.849” unità tot personale.) 0ltre 3 milioni e 300mila cittadini beneficiano della loro attività. Salvo alcune oscillazioni, l’incremento annuo è stato pari al 10% nel Centro Nord e al 20% nel Mezzogiorno. Il progressivo disimpegno del pubblico dall’offerta dei servizi socio-assistenziali - educativi ha creato un vuoto nel quale le cooperative sociali si sono inizialmente specializzate, per poi puntare a operare nell’agricoltura, nei servizi (facchinaggio, custodia, pulizie), nell’industria, compresa qualche volta la linea di montaggio industriale.

  3. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali Distribuzione territoriale Ligure: - Dati forniti cortesemente dall’Agenzia Liguria Lavoro - Al 31 dicembre 2008 risultavano iscritte all’Albo Regionale delle Cooperative sociali della Liguria,400cooperative, registrando così un + 29% rispetto al 2005 (311):

  4. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali Complessivamente, si ha un aumento percentuale,per tutte le tipologie di cooperative, ad eccezione del tipo misto che vede una lieve flessione. Per quanto attiene la distribuzione territoriale, tutte le province registrano un incremento e la provincia di Genova mantiene la concentrazione maggiore di imprese:

  5. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali Cooperative per tipologia: Cooperative per Provincia:

  6. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali Caratteristiche generali Il 15% delle cooperative esaminate è frutto di attività di spin off di altre cooperative, mentre il 13% delle imprese esaminate ha contribuito alla creazione di un’altra cooperativa. Il sistema, inoltre, si sta evolvendo, acquisendo sempre più elementi qualificanti relativi all’organizzazione,risulta infatti che, oltre il 20% delle cooperative,possiede la certificazione di qualità aziendale e dei servizi, il 18% è dotato di carta dei servizi, mentreil 6% ha redatto un Codice Etico.

  7. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali La vita democratica delle cooperative sociali presenta modalità diverse di partecipazione, e un significativo numero di amministratori unici; la seguente tabella esprime i diversi range di frequenza annuale delle assemblee sociali . N°Assemblee per anno:

  8. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali Reti di rappresentanza Il sistema mantiene una certa disomogeneità organizzativa,sia per aderenza alle Centrali Cooperative sia per aggregazione in Consorzi. Se, dall’analisi dell’Albo, le cooperative aderenti a Legacoop e Confcooperative rappresentavano il 58% del complessivo, nella rilevazione, le proporzioni si modificano sensibilmente (98%), divenendo l’adesione un elemento dirimente per la compilazione della scheda, grazie al contatto diretto del Centro con queste realtà imprenditoriali. Del gruppo campione, il 47.5% risulta aderire a consorzi territoriali, mentre il 50% dei Consorzi aderisce ai consorzi nazionali.

  9. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali Età delle cooperative Nel complesso, quasi il 60% delle cooperative esaminate è stato costituito nell’ultimo decennio, segnaledella grande vitalità del sistema negli ultimi anni. Tra le cooperative, con oltre 20 anni di anzianità, si registra una prevalenza di tipo A, pari al 76%, mentre il 34% è di tipo B. È nel decennio successivo che si registra un incremento proporzionale tra le A e le B, ma soprattutto, si assiste alla nascita dei Consorzi, ben 8, di cui 2 a valenza regionale. Nel periodo tra il 1998 e il 2008, sono di nuovo le cooperative di tipo A ad avere il maggior numero diincremento e soprattutto i Consorzi che crescono del 125%. Compagine sociale I soci lavoratori risultano essere 5.370, pari al 65% della forza lavoro, con una media di 27 soci lavoratori ad impresa. Sono stati volutamente esclusi dal conteggio i soci retribuiti a diverso titolo, che, comunque,risultano essere complessivamente 87. Dei 1.365 soci lavoratori, presenti nelle cooperative di tipo B, 443 sono soci lavoratori svantaggiati, secondo le categorie previste dalla Legge 381/91, una media di oltre 6 soci lavoratori svantaggiati per cooperativa di tipo B, pari al 33%.

  10. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali Tra i presidenti delle imprese esaminate, il 64.5% sono uomini e il 35.5% donne, ribaltando,completamente,le percentuali relative all’occupazione e confermando,anche in questo settore, la difficoltà del genere femminile nei percorsi di carriera. Fasce d’età dei Presidenti percentuale Titolo di studio dei presidenti percentuale

  11. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali Anzianità di Presidenza percentuale

  12. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali Dimensioni occupazionali Il 95% delle cooperative esaminate impiega personale retribuito: nella maggioranza dei casi soci lavoratori,pari al 65%, e dipendenti, pari al 28%, collaboratori,in casi decisamente sporadici, pari al 6,2%,mentre risultano, addirittura, quasi inesistenti, gli operatori interinali, pari allo 0.048%. I lavoratori occupati nelle 216 imprese esaminate sono 8.240, di cui 2.373 uomini, pari al 28.8% e 5.867 donne, pari al 71.2%, confermando la vocazione del settore di un’occupazione al femminile e mantenendo,esattamente, la stessa percentuale del 2005. Le cooperative di tipo A registrano un complessivo di 5.634 addetti, pari al 68%, le cooperative di tipo B2.285, pari al 28%, le cooperative di tipo A/B 137, pari al 2%, e i Consorzi 143, pari anch’essi al 2%. Volendo parametrare i valori numerici del campione che abbiamo detto essere pari al 65,25% del totaledi imprese attive, si può presumere un aumento medio percentuale dell’occupazione pari al 7%, rispetto alla rilevazione del 2005. La media è quindi di 38 lavoratori occupati a impresa,superiore del 13% alla media rilevata dall’Istat nel 2005 che indicava 33 lavoratori, ma differenziata per tipologia di cooperativa. Dal campione esaminato, la media dei lavoratori registra infatti: per cooperativa di Tipo A 48 per cooperativa di Tipo B 30 per cooperativa di Tipo A/B 27 per i Consorzi 8 Rispetto al totale complessivo dell’occupazione: il 75.7% risultano contratti a tempo indeterminato e il 24.3% contratti a tempo determinato, indubbio segnale di una certa stabilità dell’occupazione; il 54% sono contratti part- time e il 46% contratti full ti-me, segnale invece di una certa flessibilità che può dare adito a interpretazioni diverse. Nell’esaminare l’età media dei lavoratori impiegati,si registra la seguente distribuzione percentuale:

  13. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali Fasce d’età occupati / percentuale: Età Media lavoratori È noto che, l’occupazione straniera si rivolge significativamente ai servizi di cura e di produzione lavoro,confermata anche dai dati da noi rilevati che vedono una percentuale di lavoratori stranieri pari al 8.6% sul totale occupazionale, di cui 86% non comunitarie 60.2% donne.

  14. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali Inserimenti lavorativi Nelle 75 cooperative di tipo B esaminate, risultano occupati 894 inserimenti lavorativi, pari al 10.8% della forza lavoro complessiva, (Istat 2005 pari al 6.4%), con una media di 12 inserimenti per cooperativa, un po’ oltre il 30% dei lavoratori richiesto dalla Legge,se consideriamo la media complessiva di 38 operatori per impresa. Di seguito le percentuali per tipologia di disagio contemplata dalla Legge 381/91: 40% disabilità 24% tossicodipendenza 18% salute mentale 9% detenuti ed ex detenuti 5% alcolisti

  15. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali Volontari Dalla rilevazione, risultano iscritti come volontari 285 femmine e 323 maschi, per un totale di 608 unità. Mentre, per quanto attiene il servizio civile, si supera la soglia delle 100 unità, con una percentuale del 70% femmine.

  16. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali Cooperative di tipo A e A/B: ricreazione 18.4% istruzione e formazione 22.4% socio- sanitario 16.9% assistenza sociale 36.1% altro 6.3% Cooperative di tipo B: attività agricola 27% con prevalenza di manutenzione verde attività industriale 14% con prevalenza assemblaggi commercio e servizi 59% con prevalenza pulizie Attività prevalenti

  17. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali Risorse economiche Il valore complessivo della produzione nelle 216 imprese esaminate è di 291.189.472 €, con un valoremedio per impresa di 1.348.099 €. Il costo complessivo del personale risulta essere di 134.138.983 €, pari al 46.07% del valore della produzione (55.1% rilevazione Istat 2005), costo medio per impresa 621.013 €. Il valore della produzione per addetto è di 35.338€, mentre il costo medio del personale è di 16.279 €. Il dato però così generale non risulta congruo, dal momento che, nel campione complessivo, sono compresi i consorzi, che sono portatori di alto fatturato e di quasi assenza di personale, agendo da general contractors per le cooperative aderenti. Andando infatti ad analizzare, nello specifico, i diversi settori si hanno i seguenti valori:

  18. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali

  19. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali Valori medi per: capitale sociale € 36.769,00 patrimonio netto € 132.670,00 attivo patrimoniale € 956.152,00 attivo circolante € 718.394,00 oneri finanziari € 17.759,00 ammortamenti € 29.418,00

  20. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali Tabella differenze retributive CCNL Terzo Settore

  21. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali Note esplicative: Legenda 1: la % di differenza retributiva e' calcolata rispetto al ccnl delle Cooperative Sociali (ponendo la retribuzione prevista da tale ccnl = 100); tra parentesi si trova la differenza retributive mensile in € (distribuita su 12 mensilità). Legenda2: non sempre gli educatori professionali sono stati inquadrati in D1 nel comparto Autonomie Locali, come richiederebbe lo spirito del CCNL; a volte li si trova in C5 in alcuni territori, ad esempio. In ogni caso un r educatore del Comune prende 365 € in più al mese di uno delle cooperative sociali se è in D1 e circa 279€ se è in C5. Legenda 3: abbiamo considerato l'OSS in C2 (come da Verbale accordo sottoscritto il 30/08/2008 ), va detto che alcune delle cooperative sociali l'ha lasciato in C1; quindi, per gli OSS, la situazione è addirittura peggiore di quanto presentato in tabella. Legenda 4: per ciò che riguarda il CCNL Unci abbiamo messo l'OSS al IV livello per analogia: nel CCNL infatti non è nemmeno citato; anche da questo elemento peggiorativo si può notare come questo CCNL sia stato costruito artificialmente per avallare una specifica convenienza Datoriale. Nota: Come si può notare, l'unico CCNL più basso di quello delle cooperative sociali è quello Unci-Confsal, e neanche di tanto. Per chi non lo sapesse, l'Unci èuna piccola centrale cooperativa e la Confsal è un sindacato “giallo” (ovvero dipendente dai Datori di lavoro con cui dovrebbe “contrattare”), entrambi firmano una marea di contratti, al solo scopo di dare una patina di legalità all'abbassamento dei salari. Di norma, questi contratti vengono contestati davanti ai giudici del lavoro e Comuni ed ASL si guardano bene dallo stringere contratti con cooperative che li applichino. Bene, la distanza che separa glieducatori della “ sana e rispettabile” cooperazione sociale da questa Cooperazione cosiddetta Spuria è di circa il 3,6% (circa 56€ lordi al mese)

  22. GENOVA Le condizioni di lavoro nelle coop sociali Costituzione Repubblicana Articolo 45 “La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità.” Grazie a tutte/i per la cortese e paziente attenzione

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